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Autore: TheManiae    12/11/2016    5 recensioni
Sono passati Venti anni dall'ultima sfida affrontata dai pony di Equestria.
Venti anni in cui le principesse hanno governato in pace e armonia.
Venti anno nei quali ognuno è andato avanti con la propria vita, incontrando pony nuovi e dicendo addio a persone care.
Ma un destino amaro sta per abbattersi su Equestria.
E tutto gira attorno a un cristallo e a un piccolo unicorno.
[Spoiler sul finale della sesta stagione]
[Presenza Autori]
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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"Pronte allora?"
Alla domanda di Kishin, gli sguardi andarono a Giuly, la quale illuminò il suo corno, e da esso tre fasci dorati circondarono e coprirono gli equini, svanendo nel nulla.
"Si. Ora non subiremo danni mortali."
"Bene, allora direi che possiamo cominciare."
Il corno del pony si illuminò di un'aura verde acceso, e attorno a lui apparvero tre strani sigilli arcani luminescenti, dai quali emersero tre palle di fuoco, che si diressero a tutta velocità verso Giuly.
Lei di risposta, evocò un cerchio di luce dorata attorno a se, che iniziò a ruotare, creando una bolla contro la quale si scontrarono le sfere infuocate, lasciando l'alicorna incolume.
"Tutto qui cugino?" Ridacchiò lei, e illuminando il corno creò una lunga saetta luminosa, che scagliò con forza contro Kishin. L'unicorno nero evocò uno scudo di pietra, che esplose al contatto col proiettile.
"Nah. Mi sono appena scaldato." Sorrise il pony, e con la magia sollevò da terra i frammenti dello scudo, che iniziarono a coprirsi di ghiaccio, diventando lunghi circa uno zoccolo e dai bordi frastagliati e taglienti. Ma stavolta la tempesta di lame gelide si diresse verso Roxy.
"Ah si?" Disse evitando i colpi saltando da una parte all'altra come se stesse ballando. "Allora vediamo se questo colpo ti piace!"
Il corno si illuminò di arancione, e attorno alla pony si crearono circa due decine di sigilli, dai quali emersero delle punte di freccia azzurre dirette su Kishin, il quale abbassò le orecchie.
"Oh oh..."
Le frecce vennero scagliate in contemporanea contro l'unicorno, il quale evocò di nuovo lo scudo di pietra, ma le esplosioni che distrussero la difesa scagliarono il pony a terra. Poi la ballerina si rivolse verso Giuly, illuminando il corno.
Una sfera di energia azzurrina venne scagliata contro l'alicorna, la quale la evitò aprendo le ali di colpo e sollevandosi in aria. Fissando determinata l'avversaria, caricò il corno, e attorno a lei apparvero dei sigilli, dai quali si materializzarono delle catene dorate, che sfrecciarono verso l'unicorna.
Roxy cercò di evitare le catene saltando con grazia da una parte all'altra, ma all'ultimo minuto una delle catene le si avvinghiò allo zoccolo e la sollevò da terra come una pinàta.
"Ehy lasciami!" Strillò alla cugina, la quale sorrise.
"Certo vostra grazia." Disse sorridendo, e la catena mollò la presa, lasciando cadere l'unicorna a terra da due zoccoli d'altezza di testa, facendo crepare il pavimento. Sia Giuly che il ripreso Kishin risero vedendo l'altra col corno piantato nel terreno.
"State zitti e datemi una mano!" Urlò Roxy rossa, e con la magia il fratello la sollevò e la rimise sugli zoccoli, il tutto cercando di trattenere le risate. A terra giaceva un piccolo foro circondato da molte crepe.
"Allora è vero che hai la testa dura!" Disse l'alicorna tra una risata e l'altra, e dopo pochi secondi anche i due fratelli si misero a ridere a crepapelle.
"E' un problema di famiglia." Rispose Kishin dandosi un paio di colpi alla nuca con lo zoccolo, e i tre scoppiarono in una seconda risata.
"Allora, riprendiamo?" Chiese l'unicorno, e le due giumente annuirono.



Passarono circa due ore, e alla fine i tre equini si ritrovarono nella sala da pranzo a terra, sudati e stanchi, ma divertiti.
"Come vincitrice... Voglio la brioche della vittoria!" Disse Roxy cercando di riprendere fiato.
"Vincitrice? Guarda che... Ho vinto io." Rispose Kishin.
"Si certo. Ti ho stracciato con quel raggio d'energia!"
"E ho visto mentre correvi in giro evitando le mie sfere di fuoco!"
"Gnam Gnam..."
I due, che fino a quel momento si erano messi a urlare fissandosi negli occhi e incrociando i corni, si voltarono e video Giuly che si stava sbafando le brioche sul tavolo. Lei li guardò come se nulla fosse.
"Che c'è? Tra i due litiganti..."
Prima che potesse terminare la frase, e prima che i due fratelli le saltassero addosso per conquistare le croccanti delizie, le porte della stanza si spalancarono, e le tre principesse avanzarono verso di loro.
"Mamma!" Urlarono Giuly e Roxy, abbracciando rispettivamente Princess Celestia e Princess Luna.
"Allora, come è andato lo scontro?" Chiese Twilight.
"Bene! Kishin e Roxy sono molto migliorati."
"Bravo mio piccolo Kishin... Kishin?"
Girandosi verso il tavolo, il gruppo si accorse che l'unicorno non si era mosso. Le zampe erano tese e divaricate in avanti, con il muso coperto di sudore che fissava il suolo. Gli occhi erano sbarrati e ridotti a due fessure, mentre il respiro era rapido e spaventato.
"Kishin!" 
Tutte le giumente della stanza corsero verso il pony, e più volte chiamarono il suo nome.



Vedo davanti a me mia madre e mia zia assieme a Twilight, con mia sorella e mia cugina che corrono a salutarle. Vorrei andarci anch'io, ma sento improvvisamente gli zoccoli farsi pesanti e bloccarsi. Tutto il corpo si blocca e il peso mi schiaccia verso il basso.
Un improvviso mal di testa mi taglia in due il cervello. Vorrei urlare ma non posso, sono paralizzato da una forza sconosciuta. La vista comincia a sfocarsi sempre di più, e in pochi attimi tutto diventa nero.
Sono forse morto?
La luce che vedo emergere dal buio è la fine del tunnel?
Un improvviso bagliore mi acceca per qualche secondo, e quando riapro gli occhi, lo spettacolo d'innanzi a me è terrificante a vedersi.
In ogni direzione, un deserto di cenere e sabbia si dipana per miglia e miglia, interrotto solo da montagne dalle vette aguzze e da decine di ossa bianche che sbucano dal terreno come tetri fiori. Una sorta di nebbia da al posto un'aurea ancora più spettrale, mentre spesse nubi scure nascondo il caldo sole.
Davanti a me, noto una figura fissarmi con un sorriso sadico. E' la stessa figura serpentina del mio sogno!
Anche ora che lo vedo vicino, non riesco a distinguerne i tratti. Noto solo che è enorme, col corpo sinuoso nero pece, e sulla sommità due occhi violacei affilati che mi fissano voraci.
Strani suoni mi giungono alle orecchie. Versi animaleschi fusi tra loro in parole incomprensibili. Devo tenermi gli zoccoli premuti sulle orecchie, per paura che la testa possa scoppiarmi.
Dopo secondi che sembrano interminabili, sento che la creatura ha smesso di parlare, e timoroso alzo lo sguardo. Resto paralizzato nel vedere un'enorme voragine nera irta di zanne lunghe come zoccoli di puledro venirmi contro. Vorrei urlare e scappare, ma resto fermo in silenzio ad aspettare quella pozza oscura di denti.
Poi tutto diventa nero, e in lontananza sento una serie di voci chiamarmi.



"Kishin! Kishin!"
L'unicorno aprì gli occhi di scatto, guardandosi attorno confuso. Il gruppo di giumente e alicorni erano attorno a lui, tutte che lo fissavano preoccupate.
"Stai bene?" Chiese Roxy, ancora con le lacrime agli occhi.
"Ora si... Ma cos'è successo?"
"Non lo sappiamo... Ti sei bloccato e fissavi per terra terrorizzato. Poi sei caduto a terra."
L'unicorno ripensò al dolore orrendo provato, come se un centinaio di aghi roventi gli trapassasse il cervello. Gli venne in mente quella figura angelica che gli si era lanciata contro, e quegli occhi pieni di dolore e odio. Quella figura gli destava un misto di rabbia e rimorso sconosciuti.
Non sapendo perché, l'unicorno si strinse alla sorella e alla cugina. All'improvviso, un terrore silenzioso gli invase il cuore, e sentì il bisogno di tenerle vicine a lui.
Intanto, le tre principesse fissavano la scena da qualche zoccolo di distanza. Le puledre non l'avevano avvertita, data la loro giovane età, ma quando l'unicorno era caduto a terra, avevano avvertito nell'aria un'aura estremamente potente, oscura e malefica. Ma quell'aura, per una delle tre, era terribilmente familiare.
"Roxy e Giuly, accompagnate Kishin alle sue stanze e fatelo riposare. Manderò un medico da lui al più presto." Disse Celestia, e le due puledre annuirono.
Mentre accompagnavano l'unicorno fuori dalla sala, stando ai lati per un possibile svenimento, le tre principesse si fissarono tra loro preoccupate.
"L'avete sentito anche voi vero?"
"Si Twilight..."
"Ma cos'era?" Chiese la principessa dell'amicizia, e lo sguardo delle due sorelle reali si incupì.
"Quell'aura... L'ho già avvertita prima." Mormorò Celestia, mentre la mente andava verso i suoi ricordi più orribili.
Twilight fissava confusa la sua insegnante. Di cosa parlava?
"L'ho avvertita mille anni fa."



"Allora principino, dica Ahhh."
Sbuffando nel sentire il suo titolo nobiliare, Kishin aprì la bocca e disse Ahhh, mentre il pony gli abbassava la lingua con una stecca di legno e fissava l'interno con una piccola luce magica. Esaminò allo stesso modo le orecchie, gli occhi e addirittura il naso.
"Mi dica, cosa ha provato prima dello svenimento?"
L'unicorno si incupì un istante. Non voleva parlare di quello strano sogno. L'avrebbero preso per pazzo o deriso.
"Ho sentito un gran mal di testa, e poi tutto è diventato nero di colpo." Rispose dopo qualche secondo. Era una mezza verità.
"Mh..."
"Cosa ne pensa dottore?" Chiese Giuly, che assieme a Roxy era rimasta per assistere alla visita, preoccupata per la salute del cugino.
"Niente di grave. Probabilmente un malessere causato da mancanza di zuccheri." Disse l'unicorno, mentre con la magia prendeva una siringa dal borsone che portava con se. "In ogni caso, prenderò un campione di sangue per esserne sicuro."
"Ok..." Mormorò Kishin allungando lo zoccolo. Ebbe un brivido quando sentì il freddo acciaio dell'ago penetrargli la carne, ma durò solo un istante. 
"Grazie molte principino. Le farò sapere al più presto."
"Grazie a lei dottore." Mormorò l'unicorno nero, sempre seccato per il 'principino', mentre il medico fece gli inchini dovuti ai presenti e uscì dalla stanza, lasciandoli soli.
"Zia che rottura..." Disse Kishin mettendosi lo zoccolo sugli occhi per coprirli, citando il fatto che sua zia venisse perennemente usata nelle frasi in cui non c'entrava nulla.
 (Avete presente le bestemmie quando siamo incazzati? Ecco quelle.)
"Ti capisco." Disse Giuly sedendosi accanto a lui, e così fece anche Roxy. "Anch'io."
"Comunque, sei sicuro di stare bene?" Chiese l'unicorna al fratello.
"Si, non statevi a preoccupare." Sorrise lui, ma subito si ritrovò, di nuovo, stritolato in un abbraccio mortale.
"MA 
NOI CI PREOCCUPIAMO!"
"Ragazze soffoco...."



Dopo il 'tentativo di omicidio' da parte delle due pony, i tre equini si erano stesi sul letto a fare la loro attività preferita...
La lettura.
Kishin era seduto a letto, intento a leggere Erapon, la storia di un pony terra che cavalcava una bellissima draghessa dalle scaglie blu. L'unicorno adorava quella serie, e nella sua libreria personale aveva l'intera saga del libro. Nonostante il carattere logico, adorava alla follia le letture fantasy.
Sua sorella invece, stava leggendo Harry Clopper e Il Sasso Filosofale. Non era mai stata una lettrice appassionata come il fratello, ma la curiosità la spinse a provare a leggerlo, e per fortuna Kishin aveva tutta la collezione di libri. Ora che l'aveva iniziato, era rimasta ipnotizzata.
Infine, Giuly stava leggendo un libro dalla copertina nera, raffigurante una pony dagli occhi azzurri. che si specchiava, ma il suo riflesso appariva distorto, con la criniera liscia, un cilindro e gli occhi verdi. Sopra l'immagine stava il titolo del libro: Lo strano caso della Dr. Pinkie e Miss Pie.
Dopo il momento di panico avvenuto a causa dello svenimento, i tre finalmente si stavano rilassando e si godevano un momento di pace. Ma anche leggendo, Kishin sentiva una strana preoccupazione gravargli nel petto.
Non era la prima volta che faceva quella strana visione piena di desolazione e morte, ma non era mai successo che avesse quel mal di testa e svenisse in quel modo. E anche il sogno era diverso. 
Ogni volta, lui era solo lo spettatore di quello scontro il cui finale restava sempre celato, e al massimo cambiava di poco l'angolazione. Stavolta invece, aveva visto la creatura mostruosa piombargli addosso. Aveva preso il posto della figura angelica, ma stavolta era stato il mostro a colpire.
Questo cambiamento era una novità inaspettata, e questo turbava l'unicorno. Sentiva che a breve sarebbero accaduti eventi sconvolgenti.



La sera arrivò in fretta, e Kishin osservò il sole calare fuori dalla finestra, sparendo dietro le vette scure all'orizzonte. Aveva cenato nella sua stanza, assieme alla cugina e alla sorella, che si erano ritirate nelle loro stanze pochi minuti prima.
Gli piaceva stare da solo. Amava la sua famiglia ovviamente, ma quando stava da solo sentiva come di tornare nel suo habitat. Si sentiva rilassato e calmo. 
Non stavolta.
Mille domande gli ronzavano nel cervello. Cos'era quella visione? Chi erano quelle due figure misteriose? Perché stavolta era accaduta da sveglio? Non riusciva a darsi una risposta.
Un dolore improvviso lo fece piegare dal dolore, col muso bloccato in un urlo silenzioso. La testa sembrava esplodergli, mentre la vista si riempiva di puntini neri e macchie scure. E la vide.
Era circondata da un alone invisibile, ma allo stesso tempo pieno di ogni colore esistente. Aveva una forma vagamente circolare, coi bordi frastagliati e affilati come vetro. Il materiale del quale era fatta era semi-trasparente e lasciava intravedere all'interno una sagoma scura come la notte. 
L'improvviso bussare alla porta interrompette quella visione, e ricomparve la stanza attorno all'unicorno, che si guardò in giro confuso e scosso.
"Kishin? Figliolo?" Chiese la voce di sua madre alla porta, e cercando di concentrarsi lui rispose.
"Entra pure."
La principessa della notte entrò nella camera, con la criniera che ondeggiava nel solito vento etereo e uno sguardo preoccupato. Si avvicinò al figlio e lo strinse con gli zoccoli e con le ali, il quale ricambiò la stretta.
"Mi sono preoccupata a morte per te..." Disse continuando a stringerlo, e l'unicorno sentì la spalla bagnarsi di lacrime. Ma sentiva un dubbio nella testa.
"Allora perché non sei arrivata prima?"
La domanda lasciò l'alicorna spiazzata per un momento, che si staccò lentamente e fissò il figlio cercando di trovare le parole. Dopo cinque secondi buoni parlò.
"Credimi, avrei voluto venire appena è successo... Ma dovevo discutere certi affari con mia sorella e Twilight..."
"Mh..." Mormorò Kishin annuendo distrattamente, e allora la madre lo fissò negli occhi.
"Ascoltami. Tu e tua sorella siete la cosa migliore che mi sia mai capitata, e vi amo più della mia stessa vita. Non devi mai dubitarne. Mai."
"Ok mamma. Anch'io ti voglio bene." Rispose l'unicorno, abbracciando la madre una seconda volta, la quale ricambiò. Ma qualcosa dentro di lui aveva ancora dei dubbi. 




   
 
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