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Autore: lucy stoker    12/11/2016    8 recensioni
Katherine è ritornata a Mistyc Falls per spezzare la maledizione del sole e della luna e riprendersi Stefan al suo fianco, mentre Damon rincontra Julia una sua vecchia conoscenza che lo costringerà ad allearsi con lei proprio contro Katerina Petrova sua nemica da sempre.
Katherine come ELijah tenterà di impossessarsi della pietra di luna oggetto necessario per spezzare la maledizione azteca che ora e in possesso dei Lockwood, ma saranno contrastati da Julia e altri due vecchi vampiri chiamati " i vampiri dell'est " venuti dalla Romania con lo scopo di vendicarsi di vecchi rancori contro la Petrova e lo stesso Originale.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Elena/Katherine
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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      Capitolo 2 - Ombre dal passato



Stefan rimase a fissarla.
La fiamma vivida nel camino scintillava nei suoi grandi occhi neri dalla quale non traspariva alcun sentimento se non quello della malizia che la differenziava tanto da Elena.
Il rintocco dell'orologio ruppe il silenzio nel grande salone, le lancette avevano appena scoccato la mezzanotte.
Stefan distolse lo sguardo con amarezza, sul suo viso si intravedeva chiaramente il disprezzo per il ritorno di Katherine perche sapeva bene che prima o poi sarebbe riapparsa nella sua vita e con lei tutti i ricordi più oscuri del suo passato.
Katherine avanzò lentamente verso di lui esaltando la sua figura flessuosa, i tratti delicati del suo viso  sembravano di porcellana alla luce fioca delle fiamme, i capelli castani le ricadevano delicatamente sulle spalle emanando una carica sensuale che fece accellerare il polso di Stefan, era appena più magra rispetto ad Elena ma per tutto il resto erano identiche.

Katherine lo fissava anch'essa di rimando e il passato si rifece vivo nella sua mente rievocando immagini sepolte dal tempo, ma la sua espressione lasciava trasparire poco o nulla sotto quel viso perfetto.

" Stefan non sei contento di rivedermi? Ovviamente no visto che non hai pronunciato una sola parola e mi fissi con odio "

" Dimmi dov'è Elena! " infuriò Stefan alzando nervosamente la voce con lei e provando a chiamare Elena al cellulare.                                                                                                                                                              

" Sta calmo non ti agitare, vedo che ti sta a cuore la dolce Elena ma non so se l'hai notato tra noi c'è una piccola somiglianza " replicò la vampira con sorriso perfido quando Elena rispose al cellulare.

" Elena stai bene? Sei a casa? Va bene sta tranquilla ora vengo da te il tempo di risolvere una questione e arrivo, ti amo "  chiuse Stefan sotto lo sguardo inceneritore di Katherine.

" Ti amo? Davvero sei convinto di amarla? "          

" Lascia stare Katherine non incominciare con i tuoi giochetti lei non ha nulla a che fare con te, lei non è te! "

" Certo che no, la dolce Elena e l'esatto contrario di ciò che sono io, è buona, onesta, altruista mentre io sono perfida, bugiarda ed egoista, ma mi chiedo... La prima volta che l'hai vista a chi hai pensato? " domandò lei con sarcasmo.

                                 

Stefan era indignato dalla sua sfacciataggine e sapeva chiaramente dove volesse arrivare, lei con sguardo malizioso aspettava la risposta che già conosceva mentre si versò del Whisky.

" Cosa vuoi sentirti dire? ... Ok lo ammetto, la prima volta che vidi Elena credevo fossi tu ma chiunque            ti conosca la scambierebbe per te è un errore facile da commettere "

" Anche Damon? " aggiunse lei versando un altro bicchiere per lui.

" Lascia stare Damon " ordinò Stefan deciso.

" Non vedo come lasciarlo fuori dal discorso, un tempo vi ho amato entrambi e chissà che lui non sia più contento di rivedermi... Ecco il tuo whisky "

" Non credo proprio, specialmente dopo che ha scoperto che non eri rinchiusa nella cripta " rispose Stefan agitando il bicchiere tra le mani.

" Tu credi? Damon mi è sempre stato fedele e nonostante tutto ha riaperto la cripta dando prova del suo amore per me e credo che non sarò l'unica che odierà... Gli hai raccontato il resto della storia? Dalla tua espressione direi di no, ma posso pensarci sempre io a dirgli la verità "

Stefan le afferrò il braccio facendole cadere il bicchiere che aveva tra le mani e con forza la sbattè sul divano, Katherine compiaciuta della sua reazione scoppiò in una perfida risata.

" Non è il caso di reagire in questo modo, prima o poi scoprirà che tu già sapevi che non ero nella cripta e che siamo stati insieme per un pò di tempo dopo quella notte del 1864 "

" Tu non gli dirai nulla Katherine! " infuriò Stefan quando la porta d'ingresso si aprì.

Damon era appena rientrato dal ballo della fondazione ed entrando nel salone sorprese i due sul divano e con immediato sarcasmo disse:

" Vi ho disturbato forse? Uhm, caspita non vi è bastata tutta la mattina volete anche tutta la notte sporcaccioni! "

Katherine lo guardò da capo a piedi nel suo abito da sera restando inevitabilmente attratta dal suo fascino,erano trascorsi 146 anni dall'ultima volta che lo aveva visto da vicino dimenticando quanto fosse bello con quei suoi occhi azzurri che brillavano anche con la poca luce che il fuoco del camino emanava nella stanza.
Damon notò lo sguardo di katherine su di lui, lei lo osservava in modo seducente ma credendo che fosse Elena lanciò uno sguardo al fratello facendogli capire che la sua ragazza lo stava provocando. 

       

" Sai Elena, non è affatto carino che tu mi lanci sguardi seducenti sopratutto di fronte al tuo ragazzo " affermò divertito sorseggiando il suo bourbon.

" Siete entrambi i miei ragazzi " rispose Katherine ponendosi di fronte a lui.

Damon la guardò curioso cosi si rivolse a Stefan con ironia esclamando:

" L'hai sentita fratello? Questa fa il doppiogioco come Katherine, di un pò...Le hai raccontato la storia? "                                                    

Stefan rimase in silenzio su l'ennesima battuta del fratello che in quel momento era più che giusta, Damon senza pensarci rigirò il coltello nella piaga sapendo la sua reazione quando si tirava in ballo la vampira.

" Oh scusa Stefan, forse ho pronunciato un nome che tu non ami sentire...Che c'è il gatto vi ha mangiato la lingua? "                                                                                                                                                                                                                                 
 
Damon li osservava entrambi che continuavano a fissarlo senza proferire parola, il silenzio regnava nel grande salone, l'unico rumore che si udiva era lo scoppiettio delle fiamme nel camino, guardò Stefan per capire il motivo di quel tacere, conosceva suo fratello e intuiva nel suo sguardo che qualcosa non andava, in un attimo ebbe una strana sensazione e gli fù chiaro cosa stava accadendo.
il suo sorriso mutò in un espressione seria, i suoi occhi si sgranarono verso Katherine.
Damon le si avvicinò lentamente e con la mano sinistra dove portava il suo anello le sfiorò delicatamente il viso avvertendo la leggera freddezza della sua pelle, il vampiro restò a fissarla ancora per un istante poi la allontanò con una spinta.
Un avida lucidità nei suoi occhi faceva intravedere la collera che a stento avrebbe riuscito a trattenere cosi di scatto voltò le spalle avanzando verso l'ingresso pronto ad andarsene.


" Damon non scappare, dobbiamo parlare " disse Katherine avanzando di un passo alle sue spalle, il corvino si voltò e le serrò entrambe le mani alla gola.

           

" Damon smettila! Lasciala andare non ne vale la pena! " urlò Stefan alle sue spalle cercando di fermare la furia del fratello che con gesto rapido avanzò di scatto verso il camino avvicinando il viso della vampira tra le fiamme.

" E ora che bruci all' inferno questa maledetta! "

A quel punto Katherine reagì slogandogli entrambi i polsi, la sua forza era incontrastabile per i fratelli Salvatore, entrambi non avevano neanche la metà dei suoi anni da vampiro e se solo lei avesse voluto li avrebbe fatti fuori in un attimo.
Damon fù scaraventato a terra con violenza, era nettamente in svantaggio ma non per questo si arrese attaccandola di nuovo per rifinire scaraventato stavolta verso il carrello dei liquori.
I detriti di vetro si sparsero ovunque insieme al bourbon che si estendeva sul pavimento in una pozza ambrata allargandosi man mano emanando il suo forte odore in tutto il salone.
Katherine avanzò verso di lui ma Stefan intervenne in favore del fratello sfidando anche lui la vampira che compiaciuta della sua reazione non esitò ad avere la meglio su entrambi.

" Sono davvero commossa dell'amore fraterno che avete l'uno per l'altro, non l'avrei mai detto che vi sareste riconciliati, ma non vi conviene mettervi contro di me sono più forte " affermò Katherine con sguardo fiero mentre Damon e Stefan si rialzavano a fatica.

                 

" Adesso vediamo di calmarci tutti abbiamo molto di cui parlare "

" Non c'è nulla da dire razza di stronza! Devi solo sparire! " esclamò Damon affannato.

" Modera il linguaggio, è di cattivo gusto sai dire certe cose ad una ragazza, comunque sia vi conviene ascoltarmi, sopratutto tu Stefan perche riguarda anche Elena "

" Lascia stare Elena fuori da questa storia, lei non c'entra nulla con tutto questo lasciala stare! " infuriò indignato Stefan.

" Ed è qui che ti sbagli mio caro, lei c'entra molto e mi servirà il suo aiuto e il tuo per recuperare un oggetto a me molto caro " disse la vampira mentre con passo lento girò attorno alla vecchia poltrona di fronte a lui facendo scorrere le dita maliziosamente sul bordo come lei sapeva fare.

" Katherine smettila con questo gioco dove vuoi arrivare? "

" Ma da nessuna parte, voglio solo riprendermi ciò che e mio sopratutto voi due! " esclamò sfacciatamente senza nascondere la sua passione per entrambi decisa a rifarli suoi amanti.

I due fratelli la guardarono mentre lei si offriva nuovamente a loro senza il minimo pudore accavallando le gambe e sedendosi su una delle vecchie poltrone in ciliegio.
Damon la guardava con disprezzo e Stefan finì col cedere al suo ricatto.

" Di cosa si tratta? Qual'è l'oggetto che devi recuperare? "

" Non essere stupido! Non vedi che vuole raggirarti solo per ottenere i suoi scopi? E' la solita schifosa manipolatrice! "

Stefan si rese conto che le parole di Damon corrispondevano a verità, Katherine li aveva sempre manipolati a suo piacimento e non ci si poteva fidare assolutamente di lei.

" Non dare ascolto a tuo fratello Stefan, ti ricordo che la vita di Elena e nelle tue mani, ora  dipende solo da te che non le succeda nulla anche perche se fai del male a me ne faresti anche a lei mi spiego? "

" Cosa vuoi dire spiegati " domandò Stefan pronto ad ascoltare l'ennesima trovata della vampira.

" Lo capirai al momento giusto amore mio nel frattempo sappi che ho preso le mie precauzioni contro qualsiasi vostro tentativo di farmi fuori "

" Sono solo un mucchio di stronzate inventate al momento, non crederle Stefan! " intervenne furioso Damon.

" Davvero pensi che stia mentendo? Allora vediamo cosa succede alla dolce Elena se faccio questo! >>

               

Katherine prese uno dei pezzi di vetro sparsi sul pavimento ai suoi piedi e sotto gli occhi di entrambi con gesto incauto si lacerò il polso sinistro, il sangue iniziò a scorrere rapidamente dal taglio.

" Tra un pò la mia ferita si rimarginerà, ma credo che ad Elena servirà un ospedale, se non mi credi puoi andare a controllare " invitò la vampira insinuando il dubbio ad entrambi.

" Sono stanco di ascoltare questa idiota Stefan, io me ne vado e spero che al mio ritorno lei sia sparita e ascoltami: Non farti convincere a fare quello che ti ha chiesto che se lo recuperi da sola ciò che sta cercando sono più che sicuro che è qui solo per tormentarci, io vi saluto! "

Damon diede una scrollata al fratello per non farlo cedere, il suo odio per Katherine era più vivo che mai e in quell'istante avrebbe voluto ucciderla ma sapeva a sue spese che non c'era sfida con un vampira di quasi 500 anni, cosi se ne andò sbattendo il portone d'ingresso con rabbia.

" Ti diverte cosi tanto a seminare odio e cattiveria vero Katherine? Non riesci proprio a pensare il male che fai? " Le domandò Stefan irritato dalla sua malignità nel nuocere chi le stava intorno.

" E tu da quando ci pensi? Se ben ricordo ti chiamavano " Lo squartatore di Monterrey " " Replicò la vampira mentre sul volto di Stefan scese una cupa espressione di sconforto riportandolo al ricordo del suo oscuro passato, un passato che era meglio non ricordare.

" Ascoltami Stefan: Se Elena non dovesse sopravvivere sarai tu a recuperare quell'oggetto per me, ma io spero che non muoia perche so che questo ti farebbe soffrire ed io non voglio che tu soffra amore mio "  
                                                               

Il vampiro fu pervaso da una rabbia incontrollabile, Katherine aveva superato il limite cosi con scatto agile le si scagliò contro snudando i canini e impregnando le sue iridi verdi di sangue..
Katherine con estrema prontezza sfuggì all'imminente attaccò del minore dei Salvatore placando la sua ira con una pungente quanto sconvolgente rivelazione:

" Anzichè perdere tempo qui Stefan corri dalla tua Elena e assicurati che sopravviva altrimenti tu e Damon avrete un altro vampiro a cui dare la caccia "

Stefan arrestò la sua incontrollabile furia, il suo volto riprese le sue fattezze umane e le sue iridi ritornarono verdi percorse da una leggera lucidità che faceva trasparire il suo stato d'animo.

" Cosa hai fatto Katherine? " Le domandò preoccupato.

" Mi sono solo assicurata che ne tu ne Damon possiate tendermi trappole senza subirne le conseguenze! " concluse la vampira con grande distacco e freddezza facendo scendere il gelo tra di loro.


Stefan si sentì morire dentro, il solo pensiero di quello che poteva accadere ad Elena lo stava logorando , ma stavolta aveva deciso di non darla vinta alla perfida vampira minacciandola:

" Ascolta Katherine, te lo ripeterò una volta soltanto: Vattene da Mystic Falls, fallo entro stasera altrimenti ci saranno spiacevoli conseguenze mi sono spiegato? "

" Ma dai, tu che mi minacci? Mi piace quando lo fai sei cosi sexy " rispose la vampira maliziosa.

" Vattene e non farti più rivedere! " concluse Stefan lasciandola e precipitandosi da Elena. mentre lei divertita si verso un altro bicchiere di bourbon accennando " Che il gioco abbia inizio " con sorriso malefico.
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Era quasi l'una di notte, il rintocco della campana nella piazza di Mystic Falls rimbombò nelle etere della notte.

" Ancora un altro bicchiere? Ma non ti farà male bere cosi tanto e poi a quest'ora della notte? " domandò Matt.

                   

" Non rompere e dammi quella bottiglia! " ordinò Damon irritato.

" Ne vedo qui di persone bere ma nessuno regge l'alcool come te, hai prosciugato un intera bottiglia  di Bourbon e sei più lucido di me "

" Ma tu sei un poppante ti ubriachi bevendo succhi di mirtillo, per una volta si uomo e bevi un goccio anche tu cosi dimentichi le tue pene d'amore" rispose il corvino aggrottando le sopracciglia.

" Tra un pò chiudiamo, quindi questo e l'ultimo bicchiere che ti versi poi te ne vai a casa ok? " replicò Matt.

" Se ti può consolare, Caroline faceva davvero pena in coppia con Tyler, quei due insieme non hanno azzeccato un passo decente in quella sala figurati che sono stati battuti da Jeremy e Bonnie, mah! "                                                       " Ehi! Vacci piano con quel whisky " Tagliò corto matt mentre si affrettava a pulire il bancone.

" Sai, le donne sono esseri davvero insopportabili, quelle streghe hanno il potere di farti incazzare e spappolare il fegato ! "

" Il fegato te lo spappoli se continui a bere " gli replicò Matt mentre lui gli lanciò la sua solita occhiata di strafottenza.

Ad un tratto la porta del Mystic Grill si aprì e una ragazza bruna era appena entrata indirizzata verso di loro.

" Scusa, ma stiamo chiudendo " disse matt alla ragazza che si avvicinò al bancone.

" D'accordo, ma prima versami da bere perche ho un amico da consolare "

Damon distolse lo sguardo dal bicchiere e vide che la ragazza al suo fianco era Julia.
Il corvino la scrutò da capo a piedi con aria disturbata.

                   

" Ecco il bicchiere ma fate in fretta che devo chiudere " .

" Grazie, bravo ragazzo Matt " rispose lei rivolta a Damon.

" Non avevi detto di non volermi più rivedere? Il buco nel fianco parlava chiaro " rispose il vampiro irritato.

" E vero, ma ti ho detto anche che avrei deciso io di rivederti alle mie condizioni... E ora versane uno anche a me "

" Mi dispiace ma non hai l'età per bere, dimmi cosa vuoi e poi sparisci! "     
                                                 
" Quello che vuoi tu, mandare all'inferno Katherine Pierce " rispose julia mentre Damon la fissò  sgranando gli occhi.

" Ora che ho attirato la tua attenzione, posso avere da bere? "  

" Beh dipende, prima dimmi come conosci Katherine "  

" Prima versami da bere " rispose lei spazientendolo.

             

Damon la fissava con aria irritata e adesso poteva scrutarla con più attenzione e vide che era molto cambiata sia nel modo di vestire che nell'atteggiamento.
Julia indossava una giacca in velluto porpora che le arrivava ai fianchi, gli stivali in pelle nera con tacco la facevano sembrare più alta e il corpetto in pizzo nero mostrava il seno giovane e sodo in tutta la sua femminilità, aveva lunghi capelli castano ramato appena mossi e dei piccoli occhi neri, sembrava un altra agli occhi di Damon ma invece era proprio quella ragazza di 17 anni che conobbe in Inghilterra nel 1904.

" Che hai ti sei incantato? Perche mi fissi? " domandò la vampira aspettando il suo Bourbon.            

" Senti ragazzina, cosa ti fa pensare che io abbia bisogno di te per mandare all'inferno Katherine, basto io a mandarla a quel paese da solo! "              

" E allora perche sei scappato da casa tua e sei venuto ad ubriacarti anziche affrontarla? " domandò Julia irritandolo nuovamente.

" Come fai a...  Ehi! Mi stai pedinando per caso, quali sono le tue intenzioni? " Domandò Damon minaccioso alzandosi traballante dallo sgabello mentre lei lo rimise a sedere.

" Prima dovrai allearti con me, poi saprai le mie intenzioni " affermò la vampira quando prese il bicchiere tra le mani di Damon e se lo portò alle labbra.

" Che significa "Allearti con me"? " domandò lui riprendendosi il bicchiere.

" "Alleanza" conosci il significato di questa parola? Ah, giusto, dimenticavo che la lealtà non fa parte di te ma mettiamo da parte il passato perche sono disposta a metterci una pietra sopra se accetterai "

" Accettare cosa? Perche dovrei schierarmi dalla tua parte? Parla una buona volta altrimenti chiudi quella bocca! "

" Non agitarti, sta tranquillo, non sono qui per vendicarmi di te anche se avrei tutte le ragioni non credi? Ti sto dando la possibilità di ripagarmi dal torto che ho subito in cambio di un piccolo favore contro una nemica comune "

" Noi non abbiamo nemici in comune,
e qualunque problema tu abbia con Katherine risolvitelo da sola " concluse il  vampiro scolandosi l'ultimo goccio di Bourbon e poi lasciare il Mystic Grill.

Damon si avviò traballante alla sua Camaro quando si ritrovò davanti ancora Julia.

" Oh per l'amor del cielo te ne vai? Va a giocare con le tue bamboline o leggiti un libro di Shakespeare ragazza inglese " rimproverò il corvino mentre lei in silenzio accennò un sorriso divertito.

" Sei ancora innamorato di lei vero? Tu ami Katerina Petrova " gli affermò Julia incupendolo.

" Katerina Petrova? Parliamo di Katherine? "

" Andiamo, Monsieur Damon lo sai benissimo , la tua ossessione per lei in questi lunghissimi 150 anni hanno ispirato le tue ricerche sulle sue origini e la sua famiglia e presumo che tu abbia fatto anche qualche altra importante scoperta " affermò Julia mostrandogli il rosario che portava al collo incupendolo " Coincidenza o fede? chissà se tutto e accaduto per caso o era tutto premeditato "

                 

" Ora basta, mi hai scocciato ti saluto " rispose Damon cercando le chiavi dell'auto dalla tasca quando si voltò e si accorse che le aveva la vampira.

" Cerchi le chiavi Monsieur Damon? Ops! Mi sono scivolate " disse Julia quando fece cadere le chiavi dell'auto in un tombino.

" Idiota ma che fai! " infuriò il vampiro parandosi di scatto di fronte a lei afferrandole il braccio quando la vampira si ribellò con prepotenza procurandogli un piccolo sfreggio sulla guancia sinistra con il suo anello a punta.

" Maledetta mocciosa, io ti ammazzo! " minacciò Damon quando intervenne Matt che stava uscendo dal Mystic.

" Ehi ma che sta succedendo qui ? "

" Vattene quaterback non sono affari tuoi " disse Damon irritato dalla sua intrusione.

" E tutto a posto Matt va pure a casa " intervenne Julia quando Matt senza insistere lasciò perdere.

" Che idiota, e cosi lo hai plagiato "                      

" No, non l'ho fatto, io non uso questa scorciatoia per ottenere i miei scopi "

" Ma sta zitta! "

" Una donna sa come ottenere i propri favori, voi uomini siete facili da plagiare in altri modi assolutamente naturali " rispose la vampira leccandosi il sangue di Damon dall'anello disgustandolo.

" Da quando hai assunto questo atteggiamento da " femme fatale" credi che con qualche parolina spinta dai l'aria di una provocatrice? Sei ridicola! "

" Ma io sono una provocatrice e ti informo che tu sei l'unico che voglio provocare "

" Sta zitta mocciosa, con le parole puoi assumere l'atteggiamento che vuoi ma la verità e che sei solo una ragazzina che vive da troppo tempo in questo mondo e crede di avere imparato a viverci "

" Tu invece con la tua aria da bello e dannato ti sei costruito una bella facciata a quanto vedo, colui che non ha sentimenti, il fratello cattivo... Di un pò ti riconosci quando ti guardi allo specchio? Tu non hai personalità "

" Io non ho personalità? Ma ti sei guardata? Io metterei te ad uno specchio e ti citerei anche per plagio, la giacca l'hai rubata a Willy Wonka e con quei capelli sembri Cher! "

" Ma si, trovami pure tutti i difetti che vuoi poco mi importa , ma io resto me stessa e non vivo nelle ombre del passato come te "

" Ti prego te stessa, ma non farmi ridere tu sei la Jane Bennett di "Orgoglio e Pregiudizio" che si è trasformata in Bella Swan di "Twilight" nella versione vampiro e poi non fai altro che rinfacciarmi il passato anche due minuti fa a quel bancone e io dovrei credere che appari improvvisamente dalle mie parti meditando vendetta solamente per Katherine? "

" Esatto " rispose Julia con aria innocente.

" Andiamo, cosa ti sarà mai capitato in quel palazzo, avrai avuto una vita migliore di quella che ti offrivo io... " disse Damon sarcastico mentre lei lo fissò senza dire una parola.

Julia assunse un espressione seria facendo capire a Damon di non gradire il suo sarcasmo sulla cosa. Con passo lento si avvicinò a lui poggiando la sua mano sul suo petto al centro del suo cuore.
Il vampiro rimase in silenzio, il suo sguardo assunse per un solo istante un aria di rimorso, i suoi occhi di ghiaccio si incrociarono con quelli di Julia neri come l'oscurità che li circondava.
Il tempestivo rintocco dell'orologio della piazza che segnava le l'una irruppe spezzando il silenzio tra loro lasciando di nuovo spazio al conflitto.
Damon distolse per un attimo lo sguardo quando Julia estrasse dalla sua giacca uno stiletto e con esperta maestria la vampira gli sferrò un colpo dritto verso il petto.
Con un gesto rapido Damon riuscì a bloccarla serrandole il polso facendo cadere a terra il pugnale per poi allontanarla con una spinta:

" Sei impazzita per caso? Che ti prende? " infuriò Damon con irritazione mentre lo sguardo di Julia si tramutò in un espressione collerica, i suoi occhi si intrisero di sangue e sfoderò i canini.

Damon fù nuovamente attaccato, la rabbia che pervase la vampira era incontrollabile.

" Cerca di calmarti, questo tuo atteggiamento non ti porta da nessuna parte, ti vedo lo avverto che vuoi attaccarmi di nuovo, fà la brava "

Damon tentò di fermarla, ma Julia si preparò ad avanzare verso di lui nonostante gli avvertimenti del vampiro.

" Sei ostinata... E va bene l'hai voluto tu! Io sono più forte di te ho più anni e adesso mi costringerai a farti del male preparati! "

Damon sgranò i suoi grandi occhi pronto ad attaccarla quando lei di colpo riassunse il suo aspetto normale: Il sangue dagli occhi si dileguò e le vene scomparvero lasciando spazio sul suo volto ad una risata isterica.

" Cosa c'è da ridere? Lo trovi divertente il fatto che ti voglia uccidere? Dico sul serio smettila mi stai dando fastidio! "  

Damon offeso da quella presa in giro non esitò ad afferrare il pugnale a terra pronto a scagliarlo contro di lei che con agile scatto gli fece mancare il colpo.
In quel momento apparve l'auto dello sceriffo Forbes che mise fine al loro scontro obbligandoli a fermarsi, lo sceriffo si avvicinò accostando a Damon.

" Liz, che ci fai a quest'ora di notte ancora in giro? "

" Faccio il mio lavoro Damon, piuttosto tu che ci fai ancora per strada, non sai che è pericoloso? " domandò Liz ironicamente mentre Julia alle spalle di Damon si fece scappare una risatina perfida attirando la sua attenzione.

" Beh sai com'è, cerco di darti una mano nelle indagini con tutto quello che sta succedendo non si può più stare tranquilli! " ribattè Damon incurvando le sopracciglia mentre nascondeva alle sue spalle il pugnale.

" A proposito... Cosa si è scoperto sui due cadaveri ritrovati nel bosco? Si è saputo chi li ha uccisi? " intervenne Julia dispettosamente nel discorso provocando lo sceriffo.

" E tu chi saresti scusa? Come fai a sapere queste cose? "

" E stato Damon... E mi ha detto anche che fà parte del consiglio dei fondatori "

Damon incupì lo sguardo e fissava Julia che si compiaceva di averlo appena messo alle strette, il vampiro non riusciva a capire come sapesse tante cose ed era deciso a scoprirlo.
Liz decisa ad avere una spiegazione scese dalla sua auto appartandosi con Damon:

" Insomma che storia è questa Damon? Ora vai in giro a raccontare chi siamo e cosa facciamo? "

" Ma no, cosa vai pensando, non sono mica cose da raccontare a chiunque "

" Ma sa del consiglio Damon! E poi chi sarebbe questa ragazza, chi è? "

" Lei dici? Umh, lei è... "

Damon
 indugiò pochi istanti mentre Liz aspettava, Julia poco distante lo derideva di gusto quando lui rispose con tono deciso:

" La cugina Julia! "

Lo sceriffo rimase titubante, quella risposta non era per niente convincente, Julia le si parò davanti spavaldamente mettendo sempre più in difficoltà Damon:

" Siamo parenti stretti, piacere sceriffo: Julia Salvatore "

Julia allungò la mano verso Liz mentre con l'altra stringeva saldamente il braccio di Damon assumendo un atteggiamento molto intimo agli occhi dello sceriffo.

" Più che parenti sembrate dei fidanzati " osservò Liz scatenando la risatina di entrambi.

" Fidanzati? Questa è bella, e vero che a me piacciono le donne ma non commetterei mai un incesto di questo genere non ti pare Liz? " ribattè scherzosamente Damon con il solito ghigno e la sua espressione da pagliaccio per spiazzarla.

Liz rimase a guardarlo senza dire nulla, li osservava sospettosa e poco convinta, ma i suoi pensieri vennero interrotti dal suono del suo cercapersone che si apprestò a rispondere:

" Stanno chiamando dalla sala di autopsia, forse hanno identificato i cadaveri, devo andare "

" Va bene, va pure, ... Tienimi informato! " gli rispose Damon mentre Liz si allontanava con la sua auto lanciandogli un ultima occhiata sospettosa.

Damon tirò un sospiro di sollievo nel vedere l'auto allontanarsi, per ora l'ultima cosa che gli serviva era fare insospettire il consiglio o sarebbero stati guai seri per lui.

" Parenti stretti eh? Non immagina quanto " disse Julia allontanandolo sprezzante da sè.

" Era solo una finta per non insospettirla non illuderti non fai parte della famiglia "

" Non ci tengo a fare parte di una famiglia che ti abbandona anzi che ti vende come un oggetto "

" Smettila! Mi sono stancato di ascoltarti ora me ne vado, la tua faccia comincia a darmi fastidio vattene al diavolo! "

" Ci ho vissuto con il diavolo ti manda i suoi saluti " concluse la vampira spazientendolo, il corvino distolse lo sguardo solo un secondo e si accorse che era sparita.

Damon restò confuso e osservò lo stiletto che aveva tra le mani riconoscendo lo stemma sull'impugnatura appartenente ai Petrova la famiglia di Katherine.
Il passato stava ritornando portando con se vecchi fantasmi e i suoi pensieri gli dicevano di stare attento perche un aria di vendetta e di morte aleggiava per le strade di Mystic Falls.

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Era una ferita profonda, un taglio sanguinante al polso sinistro si era manifestato dal nulla inspiegabilmente sul polso di Elena.

" Jenna! " esclamò lo sceriffo Forbes mentre attraversò il corridoio dell' ospedale.

" Cosa è successo, state bene? "  

" Si sceriffo noi stiamo bene, ero appena rientrato dal ballo quando ho trovato Elena nel bagno con il polso sanguinante svenuta " rispose Jeremy agitato.

" E come è successo che si ferisse in quel modo? " chiese Liz sospetta.

" Non lo sappiamo Elizabeth, non sapevo neanche che fosse rientrata prima a casa, credevo che rientrasse con Jeremy " rispose ansiosa Jenna.

" A metà del ballo se ne è andata con Stefan " intervenne il ragazzo.

" Stefan Salvatore? E non sai perche si sono allontanati? "

" No sceriffo, non lo sò "

" Io vorrei solo sapere cosa è successo! Ma perchè questi medici ci mettono cosi tanto! "

" Sta calma, non agitarti, vuoi che ti prenda un caffè? "

" No Liz ti ringrazio " rispose Jenna aspettando notizie.

" Mi allontano da pochi mesi da questa cittadina e guarda cosa succede, salve sceriffo " intervenì improvvisamente John Gilbert irritando Jenna.

" Cosa ci fai tu qui? "

" Secondo te cosa ci faccio Jenna? Mia figlia si trova in ospedale e  qualcosa mi dice che avevi perso il mio numero di cellulare per farmelo sapere " rispose John irritandola.

" Scusami John, scusa la mia curiosità ma io sapevo che fosse Grayson il padre di Elena "

" E invece no, sono io  mi dispiace deluderti Elizabeth " rispose l'uomo spiazzandola quando lo sceriffo venne contattata dalla centrale.

" Devo andare Jenna ma se ci sono notizie chiamami d'accordo? Chiama per qualunque cosa "
 
" Grazie Liz lo so che su di te posso contare sei un amica " rispose Jenna stringendole la mano.

" Purtroppo Jenna oltre a questioni di famiglia qui nella cittadina ci sono altri problemi seri di qui dovete essere a conoscenza "

" Che succede Liz hai un aria preoccupata "

" Voglio avvertirvi sopratutto te Jeremy a non uscire da soli e di sera ad orari insoliti, ho paura che ci sia un omicida in giro stanotte è il terzo cadavere che troviamo mutilato dopo la festa d'ognissanti


" Oh mio Dio Liz, e cosa avete scoperto fin ora? " domandò Jenna preoccupata.

" Nulla, siamo all'inizio delle indagini e dobbiamo sbrigarci, chiamano dalla centrale devo andare tienimi informata sulle condizioni di Elena "

" Si lo farò, sta attenta " concluse Jenna mentre Jeremy gli dava conforto alle sue spalle e Liz si allontanava a passi svelti per il lungo corridoio.

" Tieni informato anche me Liz " concluse John con la sua aria sfacciata.


Intanto nella stanza di Elena qualcuno la osservava nel buio ai piedi del suo letto, la sospetta figura le si avvicinò a passo lento, la guardò per un istante passandole una mano sul viso quando all'improvviso apparve alle sue spalle un infermiera:

" Mi scusi signore, ma lei non può stare qui "

" Mi perdoni, credevo di poter entrare "

" No deve uscire, anche perche possono entrare solo i parenti "

" Oh, ma io sono un parente " concluse l'elegante uomo voltandosi verso l'infermiera.

Dimentica di avermi visto in questa stanza " gli disse l'uomo plagiandola mentre l'infermiera annuiva imbambolata e lui rivogendo un ultimo sguardo ad Elena apostrofò: " Ci rincontreremo presto mia cara " per poi dileguarsi senza lasciare traccia.


 
                                                                                  
  
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