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Autore: I_love_villains    13/11/2016    0 recensioni
Fic scritta rolando con AnnyWolf99.
Jareth ha bisogno di una regina e il destino gli darà una mano a trovarla, facendo passare a lui e alla sua amata momenti felici o tristi, sicuramente intensi.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jareth, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ruby urlò, spaventata. Un uomo la strinse a sè con un braccio, mentre con l’altro cercava di farle annusare un panno intriso di cloroformio. Con una buona prontezza di riflessi, Ruby gli assestò un calcio lì dove non batte il sole. L’uomo la lasciò, imprecando, e lei corse all’impazzata verso casa. Non vedendo niente, però, inciampo in una radice. Dalla sua borsetta fuoriuscirono tutte le sue cose, compresa la sfera magica. Il tizio le fu subito addosso, bloccandola con il suo peso.
“Ti prego, lasciami, ti prego!” gridò disperata la ragazza.
“Puttana, ti pentirai di avermi dato un calcio!”
Lo sguardo di Ruby, ricolmo di lacrime, cadde sulla sfera.
“Aiutami, Jareth, aiutami” singhiozzò.
“Nessuno può aiutarti” la schernì l’uomo.
“Dici?”
Il tipo non ebbe il tempo di voltarsi che fu scaraventato contro un albero. Ruby scattò subito in piedi e si strinse a Jareth, terrorizzata. L’uomo guardò stupefatto il sidhe.
“Sparisci” gli intimò quest’ultimo.
Il tizio gli lanciò uno sguardo sbigottito prima di darsela a gambe.
“Grazie … grazie …” farfugliò Ruby, tremante.
“Di niente.”
“A- avevo tanta paura che …”
“Sta’ tranquilla, non è successo niente” disse Jareth cercando di calmarla.
“Solo perché c’eri tu.”
“Beh, mi hai chiamato.”
“Grazie mille, riesci sempre a salvarmi” lo ringraziò ancora lei, mentre un timido sorriso le affiorava sulle labbra.
“Ci sono sempre per te.”
Ruby arrossì. Jareth osservò con piacere che non era più tanto pallida. Però i capelli erano scarmigliati, il vestito sporco e gli occhi dilatati per lo shock.
“Vai a casa, i tuoi genitori saranno preoccupati.”
“Grazie per tutto, davvero.”
“Al suo servizio, milady” replicò lui facendo un piccolo inchino.
“Spero di poter ricambiare. Buonanotte.”
“Non serve … ‘notte.”
Il giorno dopo si seppe al telegiornale che alcuni ragazzi della loro città erano scomparsi. Ruby e Sebastien uscivano ormai solo per andare a scuola, in attesa che la banda di rapitori venisse arrestata o che cambiasse zona. I gemelli scoprirono con orrore che anche Charlie, il loro compagno di scuola, era sparito.
“Mi annoio, non mi piace stare rinchiusa” si lamentò Ruby.
“Neanche a me. Resisti fino al weekend” provò a consolarla il fratello.
“Non potrebbe andare peggio.”
“Sì, invece. Potevi essere rapita anche tu.”
“Vero … mi spiace per Charlie. Vorrei tanto ritrovarlo, almeno per sua madre: è distrutta.”
“Purtroppo non abbiamo i superpoteri.”
“Salve.”
Sebastien urlò di sorpresa all’apparizione di Jareth, mentre la sorella, abituata, lo salutò con la mano.
“Stasera c’è un ballo, venite?” li invitò il re.
“Dove?”
“Nel mio castello.”
“Sarebbe bello.”
“Fantastico! Passo a prendervi.”
Jareth scomparve.
“Da quand’è che siete così amici?” domandò Seb a Ruby.
“Da tanto.”
“Non me l’hai mai detto” fece imbronciato il ragazzo.
“Alcune cose le tengo per me. Ora, che mettiamo per stasera?”
“Io pantalone e camicia.”
“Per te è facile ...”
“Su, hai abbastanza vestiti.”
Ruby annuì poco convinta. Passò il pomeriggio raccontando al fratello tutto ciò che sapeva del labirinto, poi entrambi si prepararono per il ballo. Sebastien indossò pantaloni neri e camicia blu, Ruby un vestito beige di pizzo decorato con un nastro blu. Attesero l’arrivo di Jareth nella camera di Seb, sperando che i genitori non li vedessero vestiti per uscire. Il re apparve e fissò Ruby, incantato.
“Sei magnifica.”
“Grazie” arrossì lei.
La sala del trono era stata addobbata con luci e striscioni e i goblin si erano resi più presentabili che potevano. Alcuni di loro più qualche altra creatura formavano l’orchestra. Jareth invitò subito Ruby a ballare. Lei accettò, imbarazzata. Si lasciò guidare da lui, stringendogli appena le mani.
“Balli bene” si complimentò il sidhe.
“È la prima volta che ballo.”
“Non si direbbe.”
“Forse perché ho un bravo cavaliere.”
Continuarono a danzare in silenzio.
“Ho un regalo per te” le confidò Jareth quando si fermarono.
“Per me? Non dovevi” fece Ruby.
Il re sorrise. Batté le mani e un nano le portò una scatola bianca. La ragazza la prese, lanciando occhiate curiose a Jareth, e l’aprì. Dentro c’era un ciondolo a forma di fiori. Uno era aperto, l’altro ancora un bocciolo. I gambi erano d’oro, mentre i petali rossi e scintillanti.
“Wow, è bellissimo! Grazie, Jareth!”
“È di rubyno” scherzò il sidhe.
Ruby rise, per poi ammirare ancora il gioiello.
“Che caso.”
“Io non credo al caso.”
“E in cosa credi?”
“Nel fato.”
“Non sono più o meno la stessa cosa?” domandò perplessa la ragazza.
“No, cara. Se tutto accadesse per caso non ci sarebbe ordine. Invece se esiste un destino significa che tutto ha una ragione.”
“Non l’avevo mai vista in questo modo.”
Mentre loro due discorrevano, Sebastien era incappato in un piccolo problema peloso.
“Ehi, che fai?” chiese a Bubo, che lo seguiva già da un po’.
“Amico?”
“Sì.”
“Amico!” esclamò Bubo abbracciandolo.
Il ragazzo rise, trovando la faccenda buffa. Anche Ruby trovò la scena divertente e sorrise allegra. Tornò seria alla domanda di Jareth: “Tu ... cercavi un ragazzino?”
“Sì, un mio compagno di scuola. Perché?”
“Immagino tu voglia che torni a casa.”
“Sì, lui e gli altri poverini. Sarebbe la cosa giusta. Ma non credo sia possibile ...”
“Qui tutto è possibile” la interruppe il re.
“Davvero? Quindi ...?” non osò sperare la ragazza.
“Quindi ti conosco abbastanza bene da sapere cosa desideri. Mi serve solo un po’ di tempo.”
Ruby lo abbracciò di slancio. Avrebbe mai smesso di sorprenderla?
“Sei un buon re” affermò con sincerità.
“Sei gentile” sorrise lui, ricambiando l’abbraccio.
“Lo dico perché è vero.”
Jareth la contemplò malinconico. Sarebbe stato abbastanza buono sempre? Fino ad allora aveva fatto ciò che era giusto secondo lui, ora invece usava i suoi poteri per farle piacere.
Che cambiamento, vecchio mio. Ti sei davvero innamorato. Incredibile, eh?
“Tutto bene?”
“Sì. Pensavo solo che nonostante tutto non ho ancora trovato la mia regina.”
“Chi ti rifiuta è stupido, ma forse lo fanno perché non ti conoscono bene. Vedrai che troverai la tua regina.”
“Se lei mi vuole …”
“Beh, se vuoi il mio parere dovrebbe.”
“Ti ringrazio.”
Ha una buona opinione di me … sì! Potrebbe non rifiutarmi!
Giunse l’ora di andare via. Sebastien non era ancora riuscito a liberarsi di Bubo.
“Aiuto, non si stacca!”
La sorella corse ridendo in suo aiuto.
“È stata una bellissima serata” affermò Ruby sedendosi sul suo letto.
“Vero. Quel regno mi piace molto.”
“E a Bubo piaci tanto tu” sghignazzò lei.
“Allora tu piaci al re” replicò Seb incrociando le braccia.
“Cosa?”
“Beh, è stato tutto il tempo con te.”
“Ma non significa nulla … credo.”
“Boh, non mi intendo di queste cose.”
“Dovrei parlarne con qualcuno che ne capisce.”
“I nostri genitori?”
“Sì, così rischio di non vederlo più.”
“Sarebbe un problema?” chiese malizioso Seba.
“Sì … no … non lo so. Aaah, sono così confusa!” esclamò Ruby arruffandosi i capelli.
“Ok, ok, ritiro la domanda. Prova a parlare con Miki.”
“Sì, lei potrebbe aiutarmi.”
Un paio di giorni più tardi Ruby telefonò alla sorella maggiore. Miki fu felice di sentirla. Era all’ultimo anno dell’università e raramente aveva il tempo di fare una visita a casa.
“Ho bisogno di un consiglio” le rivelò Ruby dopo i saluti.
“Ok, chiedi pure.”
“Ecco, c’è la possibilità che una persona … mi interessi.”
“Aw” fece Miki, sentendosi onorata per la confidenza.
“Solo che non ne sono sicura. E poi … è molto più grande di me.”
“Che vuoi dire con non ne sono sicura?”
“Non so se mi piace come amico o altro.”
“Beh, allora passa del tempo con questa persona e sondati. Se ti piace sul serio tutti gli altri problemi si risolvono.”
“Tu dici?”
“Certo. Anche Lexy è più grande di me, ma non conta. Basta che ci sia amore.”
“Grazie, Miki, mi serviva questo consiglio.”
“Figurati. Fammi sapere.”
Ruby salutò e chiuse la chiamata. Seduta sul letto a gambe incrociate, con la testa appoggiata ad una mano, meditò su cosa fare. Purtroppo non le fu possibile andare a trovare presto Jareth per impegni scolastici e personali. Un pomeriggio in cui il padre era a lavoro, la madre a fare la spesa e i gemelli sfornavano muffin, il sidhe apparve nella loro cucina.
“Posso assaggiare?”
“Serviti pure.”
“Vado a controllare una cosa” annunciò Sebastien portandosi via un bel po’ di muffin.
Se lo ha fatto apposta lo strangolo” pensò Ruby.
“Ho scoperto un altro pregio” disse Jareth.
“Eh? Cosa?”
“Sei una brava cuoca.”
“Solo se si parla di dolci” si schermì lei.
“È da un po’ che non vieni” notò lui.
“Ero un po’ occupata.”
“Con quel ragazzino?” chiese Jareth, senza riuscire a trattenersi.
“No. Con lui ci parlo solo per fargli recuperare i compiti.”
“Capisco …”
“Sembra quasi che ti dia fastidio che io stia con Charlie.”
“Ma no. Cosa te lo fa pensare?”
“Il ramo che gli è caduto in testa, ad esempio.”
“Non mi è simpatico, tutto qui. Sai, a vista” minimizzò il sidhe senza guardarla negli occhi.
“Oookaay” decise di sorvolare lei.
“Tu non hai antipatie?”
“Non ancora.”
“E … simpatie?”
“A me stanno simpatici un po’ tutti.”
“Nessuno in particolare?”
Cosa fai? Che vuoi che ti dica? E se le piace davvero quell’altro? Mica puoi ammazzarlo” si rimproverò Jareth.
“Tu mi stai molto simpatico” rispose Ruby candidamente.
“Mi fa piacere” disse lui sollevato.
La ragazzina gli sorrise e chiese disinvolta: “Come vanno le ricerche della regina?”
“Ancora niente.”
“Ma non c’è proprio nessuna che attiri la tua attenzione?”
Io, per esempio?
“C’è.”
Ci sei tu.”
“Oh, beh … meglio no?” fece lei, nascondendo la sua delusione.
Ecco, figurati se non trovava qualcuna, con le migliaia di ragazze più grandi di me …
“Sì, credo.”
Sempre che ricambi.”
“E lei, ecco, ti accetta?”
Di’ di no, per favore, anche se sono egoista.”
“Non lo so, non le ho ancora chiesto se vuole essere la mia regina.”
Non voglio perdere un’amica solo perché non ho saputo aspettare.”
“E non hai paura di perderla aspettando?” domandò Ruby a malincuore.
Jareth la fissò. Gli aveva letto nel pensiero?
“Beh, deve ancora crescere …” spiegò.
Sei tu, lo hai capito?
“Capisco.”
“Tu hai detto che mi rifiuta chi non mi conosce. Mi farò conoscere meglio, così entrambi saremo sicuri.”
“Credo sia la cosa giusta da fare.”
Stupida, gli dai consigli?
“Sta tornando vostra madre, a presto.”
Jareth apparve seduto sul trono. Si chiese quanto Ruby avesse intuito dal loro discorso.
Dopo che ebbero aiutato la madre a mettere a posto la spesa, i gemelli furono liberi di uscire in giardino a giocare.
“Stai bene?” domandò Seb, notando che Ruby sembrava infelice.
“Sì, credo di sì. È che … gli interessa un’altra persona.”
“Oh, mi spiace.”
“Dovevo capirlo, sono una bambina in confronto a lui” disse lei abbattuta.
“Come posso tirarti su?”
“Non serve. Ci sono rimasta male, ma passerà.”
Ruby si sforzò di sorridere per rassicurare il fratello, ma dentro si sentiva morire. Come presto si sarebbero accorti lei e Jareth, l’amore muto non porta mai bene.



***Angolo Autrice***
Ohi ohi, risolveranno le loro incomprensioni?
Lo scopriremo la settimana prossima.
Bye!
   
 
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