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Autore: Blonde Green    13/11/2016    2 recensioni
Alec, Izzy e Jace si sono appena trasferiti a New York, dove incontreranno nella loro nuova scuola nuovi amici ed un professore un po' particolare.
***tratto dal primo capitolo***
-l'importante è che il fascino della mia ragazza non ti abbagli.
-Oh no, non ti preoccupare amico- dissi scoppiando in una risata nervosa.
-Cosa?! Vuol dire che non mi trovi affascinante?- mi accusò Katie con il broncio.
-No, no non intendevo questo, cioè sei molto carina, ma non sei il mio tipo-
Infatti era una bella ragazza, alta, con le curve molto pronunciate, i capelli e gli occhi castani, ma beh... il mio tipo aveva qualcosa in meno sul petto ed in più tra le gambe...
-Ed io, sono il tuo tipo?- sentii una voce quasi sussurrata al mio orecchio e mi ritrassi immediatamente spaventato.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6


Ero a casa da solo, perchè Jace e Izzy erano all'appuntamento con Clary e Simon; quindi per far passare il tempo andai in palestra e iniziai un nuovo allenamento.
Dopo neanche mezz'ora sentii il mio telefono avvisarmi dell'arrivo di un messaggio, così smisi di colpire il sacco da boxe e con un asciugamano attorno al collo presi il cellulare e lessi.

Isabelle: Alec, non ci posso credere! Dovrà assolutamente farmi quel favore! *.* Simon è venuto con una maglietta con un robot nero che dice “che la forza sia con te”. Stavo per scoppiargli a ridere in faccia! Ahahahahahaha

Alzai gli occhi al cielo e le risposi.

Izzy, prima di pensare alla sua promessa almeno parlaci insieme!

Isabelle: Solo se passi la serata con Magnus.

Ma è a casa sua!


Non feci neanche in tempo a posare il telefono per riprendere l'allenamento che sentii il citofono squillare.
Non mi vogliono fare allenare oggi, pensai sbuffando.
Aprii la porta e mi ritrovai Magnus in tutto il suo splendore davanti.
-ehm... c...cosa ci fai qui?- chiesi sorpreso.
-Volevo passare a salutarti dato che eri solo- rispose semplicemente.
-Come facevi a saperlo?- chiesi.
-Ho i miei informatori... mi avevano detto che ti avrei trovato intento nella lettura o nello studio, e beh, se leggi sempre a petto nudo devo approfittarne più spesso- commentò con un ghigno malizioso.
Avvampai all'istante e balbettando gli dissi -n...no io... io mi stavo allenando è...- mi schiarii la voce -è per questo che sono senza maglia-
-Quindi eri tutto sudato e con il respiro irregolare, eh?-
Tossii per l'imbarazzo ed evitando di rispondere al suo commento gli chiesi se avesse voluto entrare e aspettare nel salotto il tempo di farmi una doccia.
-Se per te non è un problema potrei ingannare il tempo diversamente- propose e io subito accettai curioso di venire a conoscenza dei pensieri del ragazzo -potrei farmi una doccia, non voglio dire di puzzare perchè ovviamente sono già perfetto così, ma potrei sacrificare il mio gel con i glitter per un bagno con te-
-COSA?!- esclamai sconvolto per poi proporre ancora con le guance arrossate -Facciamo una cosa... IO mi faccio la doccia e TU ti guardi la televisione, okay? Perfetto, arrivo tra cinque minuti- conclusi senza permettergli di rispondere e mi fiondai in bagno.
Fu la doccia più rapida della mia vita, non solo perchè avevo un ragazzo splendido nel mio salotto, ma soprattutto perchè avevo paura che quest'ultimo potesse entrare dalla porta pur di vedermi svestito. Ero sicuro che anche avendo chiuso la porta a chiave sarebbe riuscito a trovare un modo per far ciò che desiderava.
-Eccomi!- esclamai quando raggiunsi Magnus.
-Sei uno schianto, ma devo ammettere che ti preferivo senza maglia- commentò il mio professore con sguardo triste.
-Non si può sempre aver tutto- gli risposi sorridendo.
-Scommetto che riuscirò a farti togliere quella maglia senza che tu possa negarmelo-
-Mmm... non credo- dissi ridendo.
-Ne sei sicuro?- mi chiese.
-Certo!- risposi sicuro che non mi sarei mai tolto la maglia davanti a lui. -Bene, però se riuscirò a fartela togliere voglio un bacio, più approfondito dell'ultimo- affermò malizioso.
-E se non ce la farai?-
-Intanto ce la farò, ma in tal caso... cosa vorresti farmi fare?- rispose sicuro di sé.
Non sapevo cosa avrebbe potuto subire come punizione e di proporre un bacio... beh non era il caso, quindi guardando i suoi vestiti e i capelli mi venne un'illuminazione.
-Dovrai stare per una settimana senza glitter.- lo vidi sbarrare gli occhi e aprire la bocca per protestare, ma prima che potesse emettere un qualsiasi suono continuai -Non ti preoccupare andremo a fare shopping e sceglierò tutti i tuoi nuovi vestiti-
-Andremo a fare shopping assieme...- pensò ad alta voce -Devo ammettere che quest'idea non mi dispiace, ma non posso rimanere senza i glitter e senza la possibilità di baciarti, quindi vincerò sicuramente la sfida-
Scoppiai a ridere per il tono solenne con cui aveva concluso la frase e, prese le chiavi, ci avviammo verso un ristorante in cui poter cenare.
-Andiamo di nuovo da Taki's o preferisci cambiare ristorante?- mi chiese.
-Beh... da Taki's ci sono Jace e gli altri quindi forse è meglio se cambiamo luogo- gli risposi.
-Okay, so già dove portarti- disse con gli occhi che luccicavano.
Aspettai qualche minuto che mi desse maggiori informazioni ma dato che camminava spedito senza dirmi niente gli chiesi -Quindi dove andiamo?-
-Non te lo dico, per te sarà una sorpresa- mi rispose tranquillamente.
Feci per protestare, ma mi prese per mano e mi condusse verso il ristorante. Appena le nostre mani si unirono la mia capacità di esprimermi con frasi concrete e di senso compiuto decise di abbandonarmi e il mio cuore iniziò a battere talmente forte che pensai mi stesse venendo un infarto.
-Ho fatto qualcosa che non va bene?- domandò preoccupato.
-No, no... è che...- cercai di articolare una risposta coerente, ma a causa dell'imbarazzo non ci riuscii e abbassai lo sguardo per guardare le nostre mani intrecciate.
-Ah. Scusa non me ne ero reso conto- mi disse sciogliendo subito la sua mano dalla mia.
-No scusami tu, è solo che... non credo di essere ancora pronto a fare coming out. È già stato difficile parlarne con Jace ed Izzy e pensare che tutti possano saperlo... scusa- cercai di spiegargli.
-Alexander, se gli altri non accettano chi sei veramente vuol dire che non ti vogliono bene, e... okay può sembrare una frase fatta, ma chi più di me può capire ciò che stai passando? In fondo, io ho sempre avuto paura di far scoprire a mio padre che sono bisessuale, e infatti quando lo ha scoperto...- deglutì -ti dico solo che sono scappato di casa, ma tu... tu hai quell'Herondale e tua sorella che ti staranno sempre accanto e anche se i tuoi genitori non accetteranno la tua natura hai delle persone che ti amano per quello che sei: un ragazzo dolce, insicuro, timido, coraggioso e fantastico. E qualunque cosa capiti se avrai bisogno di me farò di tutto pur di aiutarti, perchè anche se ci conosciamo da poco non potrei mai immaginare la mia vita senza di te.- concluse asciugandomi le lacrime che avevano iniziato a bagnarmi il viso per la perfezione delle parole che mi aveva appena dedicato.
Di slancio lo baciai e non considerai tutte le persone che ci circondavano e che ci fissavano curiosi. In quel momento era come se fossimo soli, come se tutte quelle persone fossero scomparse e l'unica cosa importante fossero le sue labbra sulle mie.
Ci separammo solo per riprendere fiato e mi accorsi soltanto mentre lo guardavo negli occhi che era partito un applauso dal pubblico che aveva assistito alla scena.
Tra i fischi sentii anche una voce a me familiare gridare -Viva i Malec!- così mi girai verso colei che aveva appena urlato e trovai Izzy, Jace, Clary e Simon sorridenti che ci battevano le mani invogliando la folla a continuare.
Avvampai all'istante e cercai di sparire nel vicolo accanto a dove ci trovavamo, ma una mano mi afferrò per non permettermi di trovare una via di fuga.
-Come puoi vedere loro sono felici per noi. Non ti hanno insultato perchè siamo due maschi- mi sussurrò Magnus.
Annuii e poi chiesi a mia sorella -Ma voi non eravate a cena?-
-È stata una cosa molto veloce, Jace e Clary volevano fare una passeggiata- mi rispose guardando divertita i due ragazzi -e voi avete già cenato?-
-In realtà stavo portando Alexander in uno splendido ristorantino, ma devo dire che preferisco ciò che è appena successo.- rispose il mio professore per entrambi.
-Ma non è illegale?- chiese Simon.
-Lewis!- gridò mia sorella arrabbiata per poi tirargli un pugno.
-Sì lo è- risposi abbassando lo sguardo rabbuiandomi. Simon aveva ragione, non potevamo stare insieme, altrimenti il mio professore avrebbe subito ripercussioni -Magnus potrei parlarti un attimo in privato?-
-Certo-
-Scusateci un attimo, ragazzi- affermai rivolgendomi agli altri quattro. Appena fummo abbastanza distanti gli dissi -Magnus, ha ragione Simon. Non possiamo neanche pensare di iniziare una relazione, perchè è contro la legge e non vorrei che ti licenziassero solo per me.-
-Solo per te?!- ribattè arrabbiato -Alec, già la prima volta che ti ho visto mi hai stregato e al diavolo se mi licenziano. Tu per me sei più importante.-
-Magnus lo hai detto anche tu, ci conosciamo da troppo poco per poter provare veramente dei sentimenti abbastanza forti da durare nonostante tutti gli ostacoli-
-Ho detto che ci conosciamo da poco, ma che comunque tu sei entrato nel mio cuore- disse cercando di farmi ragionare.
-Ma non possiamo parlare di amore- affermai.
-Non vuol dire che non possa diventarlo- replicò serio.
-Mi dispiace Magnus ma non posso pensare di essere io la causa dei tuoi problemi, quindi è meglio se continuiamo ad essere solo alunno e professore- conclusi e lui fece per andarsene, ma prima di superarmi mi disse -Dimmi solo una cosa... e se risponderai di no, per me sarai soltanto più uno dei miei tanti alunni- annuii per incitarlo a continuare -Quei baci per te non hanno significato niente?-
-No- gli risposi guardando ovunque tranne che nei suoi occhi.
-Guardami e se riuscirai a ripeterlo me ne andrò per sempre- mi ordinò.
-No, quei baci non hanno significato niente per me- ripetei mentendo su ciò che provavo.
-I tuoi occhi dicono altro, Alexander- mi sussurrò all'orecchio -ma non ti preoccupare da adesso sarò soltanto il tuo professore. Nient'altro-
Detto questo si allontanò e quando girò l'angolo, scoppiai in un pianto disperato.
-Cos'è successo?- mi chiese mia sorella correndo ad abbracciarmi.
-H...ho dovuto- dissi singhiozzando -Simon ha ragione è contro la legge. Non posso stare con lui ed è meglio se stronchiamo questa relazione da subito-
-Ma... Alec!- esclamò stringendomi più forte a sé.
-Adesso vado a casa- decisi dopo essermi asciugato le lacrime.
-Vengo con te- affermò immediatamente.
-No, non vi voglio rovinare l'appuntamento. Voi divertitevi io vado a casa.-
Conclusi e dopo aver salutato i quattro ragazzi mi diressi verso l'unico posto in cui avrei potuto sfogarmi senza che nessuno mi vedesse.



Angolo autrice:
Piaciuto? Spero di non avervi distrutto completamente (io mentre lo scrivevo ero uno strazio) ma il nostro caro Alec ha deciso di soffrire pur di non far finire Magnus nei guai in caso qualcuno entri a conoscenza della loro relazione... Alec perchè sei sempre così diligente? Fai qualcosa di illegale! Ahahah
Comunque spero vi sia piaciuto il capitolo.
Alla prossima! :3
   
 
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