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Autore: Magical_Dream    13/11/2016    0 recensioni
"Cosa vedi nei miei occhi?" è un romanzo drammatico/introspettivo che racconta della crescita, dell'adolescenza in tutte le sue sfumature, racconta della società di oggi con tanto di critica, della libertà, delle gioie e dei dolori, tutto scritto senza filtri e tabù, nel modo più vero e diretto possibile. È una storia che vuole dare un senso a tutto quello che viviamo e che gira attorno ad una morale che voglio donare a tutti voi, perché è qualcosa che mi ha salvato la vita nel momento peggiore.
~ Axel è un ragazzo di 16 anni con un passato tormentato che ha lasciato il segno sulla sua personalità: insicuro, disadattato, cinico. Si troverà a cambiare città e ricominciare tutto daccapo in un ambiente completamente nuovo e spesso crudele, finché un incontro non lo porterà a cambiare profondamente sé stesso... ~
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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<< I suoi occhi, freddi, assenti, capivo subito quando aveva bevuto, era come posseduto... >>
Le urla infuriavano in tutto il vicinato -Andatevene via dalla casa che ho costruito, non servite più a niente, siete solo una puttana e un moccioso, crepate!-
<< Le voci giravano, avevo vergogna di me stesso, gli sguardi della gente, le domande su come mi ero fatto quei lividi, non ci volle molto per arrivare all'isolamento, eppure io... non ero un bambino disagiato, ero solo un bambino normale che voleva essere felice... >>

COSA VEDI NEI MIEI OCCHI?
CAPITOLO 1: RAGGIO DI SOLE (autunno)


La pioggia si scontrava sulla facciata dell'autobus, tuoni e nebbia dominavano il paesaggio, Axel stava guardando fuori dal finestrino preso dai suoi pensieri "Cazzo, non ci voleva l'acquazzone il primo giorno di scuola, già sono abbastanza nervoso, ci manca solo che arrivi in classe tutto bagnato", era solo, non conosceva nessuno sul pullman, così cominciò a guardarsi intorno: gruppetti di ragazzi scherzavano e facevano casino, altri ascoltavano musica, altri ancora chattavano... "Quei tizi già mi stanno sulle palle, il ragazzo bello e fighetto che fa il brillante vicino alle ragazze, e quei due vicino che lo assecondano, che cafoni, mi sembrano appena usciti dallo zoo. Poi chi più? Il tizio metallaro coi capelli lunghi fino al culo, perfetto, il tizio rappettaro col cappello all'indietro stile trasgry, felpone preso al mercato a cinque euro, il viso da mafioso, Dio, quando esco da questo pullman!".
L'occhio di Axel cadde su due ragazze appena dietro di lui, si girò lentamente per vederle, avevano un fuseau strettissimo, top scollato col seno abbondante, truccatissime... Axel non poteva far altro che fissarle "Quanto vorrei...".
Cercò di distrarsi, tornò a guardare fuori dal finestrino, mise gli auricolari, fuori era tutto così freddo e spento "È strano, ognuno qui dentro cerca di crearsi un'identità, per farsi accettare, chi in un modo, chi in un altro... non fanno altro che lottare per farsi apprezzare, alla fine siamo tutti schiavi delle persone".

Aveva smesso di piovere, il pullman era arrivato davanti scuola, era su una collinetta circondata da prati, bianca e arancione, alta, imponente...
C'erano già molti ragazzi davanti l'entrata che stavano aspettando il suono della campanella << tutti così sicuri di sè, così imponenti, tutti quei gruppetti di ragazzi che scherzavano, ridevano, le ragazze snob che si aggiustavano il trucco e parlavano dei ragazzi, tutti così spavaldi mentre io ero così piccolo, solo, ero semplicemente... invisibile.
Mi meritavo questo? Ero davvero inferiore a loro? O soltanto sfortunato? Avevo così tanta voglia di ridere anch'io, eppure mi ritrovavo solo, con lo sguardo basso, odiavo i loro sorrisi, i loro sguardi come a chiedersi che ci facessi lì, come se fossi fuori posto, lo ero davvero? >>.

Axel si stava incamminando verso la folla, all'improvviso suonò la campanella -Cazzo andiamoci a prendere i posti dietro!- un gruppetto di ragazzi corse subito verso l'entrata, trovando Axel davanti -Levati coglione!- il più grande per passare spinse Axel di fianco...
"Cazzo... cosa è successo?... Sono caduto nell'acqua?" si girò, vide le sue mani marroni, era finito in una pozzanghera.
Il retro del jeans era tutto sporco di fango, le scarpe bagnate, così come le mani. Il suo cuore cominciò a battere forte "Non può essere, ora come faccio? Cazzo non ci voleva!" si portò le mani agli occhi "Cristo, è la fine, sono stanco di questo schifo!" con le lacrime agli occhi passò la strada e si rifugiò in un vicolo.

"Cosa faccio adesso? Sono tutto sporco, non posso entrare a scuola... Pensavo di poter superare questo giorno, di riuscire a fare amicizia, ambientarmi, e invece sono tutti dei fottuti animali, sono stanco, forse è meglio che me ne torni a casa..."
Axel si alzò e tornò sulla strada principale per dirigersi verso la fermata del pullman, intanto tornò a piovere, ma ormai non gli importava più...
-Giovanotto, filone già il primo giorno!?- una voce di donna proveniente dalla scuola.
-Ma... No...-
-Sono la bidella, muoviti o ti vengo a prendere io con le orecchie!-
Axel arrivò sotto il tettuccio dell'entrata -Mi hanno spinto in una pozzanghera, sono tutto sporco e bagnato, devo tornarmene a casa-.
-Ma scherzi?! Adesso ti passo lo straccio e ti faccio tornare come nuovo, non puoi andartene, seguimi-.

"No cazzo, questo è proprio il modo peggiore di entrare nella scuola" Axel si mise a seguire la bidella nel suo ufficio, intanto i ragazzi in giro per i corridoi lo guardavano e ridevano -Hey stamattina dopo la doccia ti sei dimenticato di asciugarti?-.

"Voglio andarmene di qui, è un incubo!"...
La bidella arrivò in ufficio e pulì Axel con straccio e carta, poi lo portò davanti alla classe.

3C, la porta era chiusa, in fondo al lungo corridoio, si sentiva solo l'eco di qualche voce tra le classi -Ecco, questa è la tua classe, buona fortuna e studia...- disse la bidella, poi scese...

"Questa maniglia, non ce la faccio ad aprirla, andrà tutto male lo so, vorrei solo scappare..."

I secondi sembravano ore, il jeans era ancora ricoperto da un alone marrone, i capelli erano ancora umidi, il cuore rimbombava come un tamburo in tutto il corpo, e quella dannata morsa allo stomaco non voleva allentarsi, doveva entrare in classe in ritardo di un'ora, solo, completamente solo, e quella maniglia stava diventando il suo incubo... finché la porta non si aprì, dall'interno!
-E chi saresti tu?- un professore alto e calvo gli si parò davanti...
-Ehm... io stavo entrando, scusate il ritardo-
Il professore, con un'aria un po' confusa, portò Axel dentro vicino alla cattedra, tutte quelle facce che lo guardavano, il cuore gli batteva all'impazzata, si sentiva quasi svenire -Un'ora di ritardo il primo giorno di scuola, complimenti, non mi era mai capitato-
-Ho... av... avuto dei problemi...-
-Va bene sorvoliamo, ti chiami?-
-Axel De Martino-
-Non sei di qui vero? Hai un accento diverso-
-Si, vengo dal nord, da un piccolo paese del Piemonte, abito qui da un mesetto-
-Bene Axel, purtroppo i banchi sono esauriti, ti vado a prendere un banchetto nell'altra classe, intanto conosci i tuoi compagni visto che sei l'unico nuovo in classe quest'anno-...

Il professore uscì dalla classe "Tutte queste facce che mi fissano, cosa devo fare?" Axel abbassò lo sguardo e si mise in fondo alla classe -Ma si è cagato sotto? È tutto sporco dietro al culo- bisbigli, risatine -Ue frà sciogliti mi sembri una mummia, e che cazzo-.
<< Fu una delle sensazioni più brutte della mia vita, aver ricominciato, avere speranze, sogni, e vedere tutto in frantumi così, privato della dignità, trattato come un pagliaccio da deridere, non dimenticherò mai l'odio che provai in quel momento, ma poi... >>

-Basta!- un ragazzo intervenne e gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla -È appena arrivato e non vi presentate neanche? Svegliatevi! Io comunque sono Floriano, piacere, sei il primo nuovo arrivato in classe da quando abbiamo cominciato le superiori, ti ambienterai presto qui, sta tranquillo, siamo tutti stanchi visto che è ricominciata la scuola, ma dai che alla fine ci divertiremo!-.
-Ah, grazie- fece una risata imbarazzata -non è facile cambiare scuola così, però sto bene-.
"Finalmente un sorriso, ne avevo bisogno, dopo tutta questa tensione, mi sento, liberato..."

<< Le ore passarono, non riuscii a muovermi dal banco, mi sentivo protetto lì, ma stavo meglio, rimasi del tempo ad ammirare le ragazze della classe, belle, troppo per un nuovo arrivato solitario, feci qualche sorriso ogni volta che Floriano notava che guardavo le ragazze e mi ammiccava sorridendo, con quel viso ebete e allo stesso tempo simpatico che aveva, oggi è strano da ammettere ma... quel giorno mi salvò >>.

Suonò la campanella -Ragazzi uscite piano, e domani portate le disequazioni vi raccomando, passo a controllare tutti!-
-Pff sto malato segna compiti già il primo giorno- i ragazzi corsero tutti verso l'uscita, Axel era molto più calmo, la pioggia era passata, il cielo si stava aprendo "È partita uno schifo, però alla fine ce l'ho fatta, non è andata poi così male...".
All'uscita della scuola, davanti a sé, Axel vide Dani con due suoi amici -Hey Dani, come stai?- lui lo guardò ma, girò subito il viso, senza salutarlo...
"Che cazzo gli prende? Perché mi ha ignorato?"
Axel confuso scese verso la fermata del pullman, cercava di rilassarsi dopo la giornataccia passata, auricolari nelle orecchie, smartphone in mano online su Facebook, con gli occhi chiusi mentre si perdeva tra le note dei Green Day...
-Hey- qualcuno lo toccò sulla spalla facendolo sobbalzare -scusami non volevo spaventarti- era una ragazza della sua stessa classe...
-Ah ciao, saprai già ormai chi sono visto che mi avete fissato per tutta la giornata, però non so come ti chiami-
-Sono Laura, scusa se ho riso un po' all'inizio, mi è scappato, comunque benvenuto nel nostro istituto, piano piano ti ambienterai... Ah cosa senti?- prese un auricolare e ascoltò...
-È una playlist di alcune band che mi piacciono, questa è Helter Skelter dei Beatles- intanto Laura rimase perplessa -Ma canzoni belle come Sorry di Justin Bieber non le senti?-
"Cosa mi tocca sentire, Dio..."
-Comunque sto aspettando una mia amica della prima, è in ritardo, spero sia andato bene il suo primo giorno-
-Dai meglio del mio sicuramente- entrambi si misero a ridere beatamente...

Da lontano si vedeva una ragazza correre furiosamente verso la fermata -Amore!!-
Laura corse verso di lei, si abbracciarono...
-Stella, lui è Axel, un mio compagno di classe-
Axel si girò e la vide, il tempo sembrò fermarsi...
<< È strano ripensare a quel momento, non so cosa mi successe, ma i suoi occhi, avevano qualcosa di abbagliante, il suo sorriso un po' imbarazzato, le guance rosse, quella voce così solare, sapeva di libertà, in quei pochi minuti mi cambiasti la vita... >> -... stavo morendo dalla paura ma poi alla fine è andata bene, i compagni sono simpatici, a parte il fatto che ci hanno fatto già studiare, colpa di quel pelatone!! Mi manca l'estate!! A te Axel com'è andata?- concluse Stella.
Il cielo si era aperto, un raggio di sole illuminava quella piazzetta, Axel rimase qualche secondo ad ammirarla, poi sorrise -Pensavo che sarebbe andata male, ma ora posso dire che è perfetto-.
"Si, è perfetta..."

<< Il pullman arrivò, ci separammo, ma non feci altro che pensare a te, a come nonostante tutto quello che avessi passato quel giorno, tu eri diventata il raggio di sole che spazzava via le nuvole, tu eri la felicità >>

FINE CAPITOLO 1
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ANGOLO AUTORE
Ciao! Sono le 4 del mattino, mi sa che ci ho messo un po' più del previsto a scrivere questo capitolo u.u
Però è stato uno spasso immaginarlo, povero Axel, che ha dovuto passare!
Allora, diciamo che sto mettendo le basi della trama, e soprattutto sto cercando di presentare la psicologia di Axel, perché la storia è piuttosto psicologica, quindi è importante capire i pensieri dei personaggi e i loro cambiamenti per comprendere le loro scelte. Il romanzo non sarà molto lungo, ma spero di arrivare presto al fulcro della storia, perché affronterò una tematica che mi riguarda molto da vicino e che sono sicuro colpirà un po' tutti. Ora come ora siamo ancora alla "preparazione", e se ve lo state chiedendo, no, il romanzo non si baserà su una storia d'amore, non mi piacciono le cose banali, questa storia offrirà molto di più! ;)
Vi raccomando commentate e lasciatemi feedback, è molto importante, al prossimo capitolo!
  
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