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Autore: _Hedwig_    14/11/2016    2 recensioni
L'amore non è cieco, l'amore acceca. Ed Hermione lo scoprirà presto.
Dopo anni di convivenza con Ron scoprirà che lui non è più l'uomo di cui si è innamorata.
Presto, qualcun altro potrebbe rivelarsi ciò che lei aspetta.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 4 - Colleagues
 
 
Un nemico occupa più spazio nella nostra testa
che un amico nel nostro cuore.
 
 
Draco batté impazientemente il piede a terra e guardò l’orologio: erano già dieci minuti che aspettava che la Mezzosangue si degnasse di arrivare, seduto sulla comoda poltroncina in un angolo del suo studio.
Ecco l’unica cosa che gli faceva veramente perdere le staffe: i ritardatari.
Doveva passare il tempo in qualche modo.
Accanto a lui c’era una copia della Gazzetta del Profeta, datata a una settimana prima. Non sembrava essere stata sfogliata, notò con uno sguardo: non c’era nemmeno un angolo stropicciato. Un articolo sul fondo della prima pagina catturò la sua attenzione:
 
Morto Albert Garthrow, collaboratore dei Mangiamorte.
L’uomo, 57 anni, era rinchiuso ad Azkaban da quattro anni dopo essere stato giudicato colpevole di aver collaborato con i Mangiamorte durante la Seconda Guerra Magica. Lo staff della Gazzetta del Profeta porge le sue condoglianze alla famiglia del defunto.
 
Garthrow… chissà quale dei tanti vigliacchi che avevano collaborato con loro era. Tanti volti scorsero davanti agli occhi del giovane, ma non riuscì a ricordare.
- Perdona il ritardo, Malfoy.
Una voce gelida, che non sembrava quella della Granger, quasi ferì le sue orecchie. La osservò entrare: aveva una postura stranamente rigida e zoppicava leggermente sulle scarpe basse.
- Vorrei mettere in chiaro da subito che la puntualità è un requisito fondamentale, Granger - si sentì dire lui, scrutandola. - Ti pregherei di non farti attendere. Cos’è, Weasley ti ha tenuta sveglia, ieri notte? - aggiunse poi con un ghigno.
Lo sguardo di lei era stranamente duro.
- Non sono affari che ti riguardano, Malfoy. - sibilò. - Vieni, siediti davanti alla scrivania. Ti illustro il caso.
Lui obbedì, spiazzato da quel comportamento. Cos’era successo?
Lei si piegò verso il cassetto di destra della scrivania, cosa che apparentemente le costò parecchia fatica.
- Ti senti bene, Mezzosangue? - chiese.
Lei per tutta risposta sbatté il fascicolo del caso sul ripiano.
- Oswald Kartwright. Era un nostro informatore, ci ha denunciato almeno una decina di Mangiamorte e loro collaboratori. Trovato morto in un bagno pubblico mentre la sua guardia del corpo, un certo Tyger, aspettava fuori. Nessun segno di lotta, né ferite di alcun genere. - disse rapidamente e in tono professionale.
- Aspetta, mi stai dicendo che faceva parte del Programma Protezione Testimoni? - chiese lui, divertito. - A quanto pare voi Auror non siete così infallibili, eh?
Hermione prese un respiro tra i denti.
- Tyger è molto in gamba, ma è anche estremamente giovane e inesperto. Deve per forza essergli sfuggito qualcosa. Qualcosa che noi dobbiamo scoprire. Come capisci bene, questo delitto non può restare impunito.
- Oh, certo. Come no. Ne andrebbe della reputazione del Ministero, di Shacklebolt e di Bane. Per quanto sarebbe davvero divertente - Hermione gli scoccò un’occhiataccia - temo di non avere altra scelta, sbaglio?
- Non sbagli. Per prima cosa credo che dovremmo cercare negli archivi del Wizengamot le deposizioni di Kartwright. Dobbiamo sapere chi è stato denunciato da lui. E ritengo anche che dovremmo parlare con Tyger. Potrebbe essere utile sentire la sua versione dei fatti.
- Sono d’accordo, Mezzosangue. Cominciamo?
Hermione gli scoccò un’occhiata sprezzante.
- Prima cominciamo, prima finiamo.
Draco alzò gli occhi al cielo. Ecco che cominciava.
Ma quella della Granger non sembrava semplice ostilità nei suoi confronti.
Lei tentò di alzarsi dalla poltrona, mettendoci molto più tempo del previsto e ricadendo alla fine. Arrossì fino alla punta dei capelli. Draco le fu subito affianco per aiutarla. Se gli era rimasto qualcosa dell’educazione di sua madre era che non si lasciava mai una donna in difficoltà, non importava di chi si trattasse. Quando le posò una mano sulla schiena per tirarla su delicatamente, trasalì nel sentire lo spessore di una fasciatura. Si staccò non appena lei fu in piedi.
- Non ce n’era bisogno, Malfoy - sibilò lei.
- Giusto, avrei dovuto lasciarti lì e farti tentare fino a domani mattina. - sbuffò lui. - Credevo avessimo deciso di fare le persone mature, Granger. Se non vuoi il mio aiuto basta dirlo.
Lei si sentì una sciocca.
- Grazie, comunque - mugugnò. - E in ogni caso, sono caduta dalle scale.
- Non te l’avevo chiesto, Mezzosangue.
Lei arrossì, poi cominciò a camminare rapidamente verso la porta.
 
Cosa le era saltato in mente? Perché aveva dovuto giustificarsi col Furetto? Non aveva senso. Cercò di pensare lucidamente: almeno lui era troppo impegnato a stupirsi per notare che lei aveva sussultato non appena l’aveva toccata e aveva sentito il bisogno di scappare.
Le aveva chiesto se Ron l’avesse tenuta sveglia… beh, in un certo senso sì, pensò amaramente, anche se non in quello che credeva lui.
Camminava con gli occhi bassi, in silenzio. Si accorse che Malfoy si era adeguato al suo passo zoppicante senza fare altre domande, e gliene fu segretamente grata.
Incontrarono Tyger seduto a una piccola scrivania stracolma di foto di una giovane ragazza e di poster dei Cannoni di Chudley.
- Alexander - lo salutò lei con un sorriso. - Come stai?
- Oh, signorina Granger - disse lui di fretta alzandosi in piedi. Pur sovrastandola di tutta la testa era molto magro, e sembrava voler scomparire per quanto stava incurvato. - Cosa posso fare per lei?
Nonostante fosse palesemente nervoso, il suo sguardo divenne di puro panico quando riconobbe Draco.
- S-salve, signor Malfoy - balbettò.
- Salve, Tyger. Hai un secondo? Vorremmo farti qualche domanda su Oswald Kartwright.
Alexander rivolse un’occhiata supplichevole a Hermione.
- Signorina, davvero, ho già detto tutto quello che so. Non sono stato io, lo giuro!
- Se ne sei così sicuro perché sembri così spaventato? Hai qualcosa da nascondere? - chiese Malfoy con voce dura.
- Quello che il signor Malfoy intende dire - intervenne Hermione scoccando un’occhiataccia al collega e impedendo a Tyger di svenire - è che vorremmo sentire la tua versione dei fatti direttamente da te. Ti dispiace?
Lui fece un mezzo sorriso.
- Assolutamente no - rispose. - Accomodatevi.
- Parlaci di Kartwright, Alex. - disse Hermione dopo un po’.
- Il signor Kartwright era sempre molto gentile con me. Non mi rispondeva mai male, anche se si vedeva che gli pesava la sorveglianza forzata. Mai una parola fuori posto, mai.
- Abbiamo capito - tagliò corto Draco. - Aveva nemici?
- Che io sappia no, signore - si affrettò a rispondere il ragazzo. - A parte i Mangiamorte che ha sbattuto in galera. Senza offesa, signore.
Draco sorrise, falso. Hermione sperò solo che Tyger non se ne fosse accorto, e probabilmente fu così, perché il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
- Dicci di quella mattina. - disse la riccia.
Alexander si rabbuiò.
- Il signor Kartwright era stranamente nervoso dal giorno prima. Non mi voleva dire perché, anche se io glielo chiesi diverse volte dicendo che ero io a doverlo difendere in caso di pericolo. Non mi volle ascoltare. Mentre ci recavamo sul suo posto di lavoro, mi disse di dover andare in bagno, e sparì in uno di quei bagni pubblici in centro. Mentre c’era lui non è entrato nessun altro. So solo che, quando venti minuti dopo ancora non era uscito, sono entrato per vedere se stesse bene, e l’ho trovato… beh, lo sapete, ecco.
Era chiaro che stesse dicendo la verità, e nemmeno Malfoy, pur mantenendo un’espressione scettica, non trovò pecche nella sua storia.
- E va bene, Tyger - aggiunse l’uomo. - La tua storia regge. Un’ultima domanda: sai perché Bane ti ha affidato questo compito?
- Io credo, signore, che non lo ritenesse un compito troppo complicato. Poco rischioso, sa. Credo sia stato per questo. Ma io ho fatto tutto per bene, signore, non potevo certo seguirlo anche in bagno! Non è vero, signorina Granger? - chiese con voce lamentosa.
- Ma certo, Alexander. Hai fatto quello che hai potuto. Se non c’è altro, noi togliamo il disturbo. Grazie mille - disse lei con un sorriso alzandosi a fatica.
Strinsero la mano al giovane e si diressero verso gli uffici del Wizengamot.
- Non può essere stato lui - affermò Hermione di botto. - Lo conosco, non farebbe mai niente del genere. E poi, perché avrebbe dovuto? Quell’uomo lo trattava bene.
- Stando alla sua storia, però, era l’unico nei paraggi quando Kartwright è morto. Come te lo spieghi?
- Forse c’era qualcuno ad attenderlo, in quel bagno.
- Lo avrebbe visto, credo, a meno che non sapesse che era lì. Ma allora perché entrare?
Hermione non seppe cosa rispondere.
 
Non dovettero cercare a lungo: il fascicolo di Kartwright era in cima alla più grossa tra molte pile contenenti tutte le testimonianze contro i Mangiamorte raccolte in cinque anni. Doveva essere stato consultato di recente, probabilmente da Bane.
- Guarda qui… ha denunciato una marea di persone! Come dovremmo fare a capire chi…
Malfoy gli scoccòun’occhiataccia.
- E io che ci sto a fare? Dammi qua - disse togliendole i fogli di malagrazia.
Hermione sussultò.
- “Per favore, Granger, mi passeresti il fascicolo?” “Certo, Malfoy, come no?” - fece lei alzando gli occhi al cielo, ma il ragazzo non la stava ascoltando, troppo impegnato a scorrere il foglio con gli occhi grigi. Occhi che, un istante dopo, erano puntati su di lei, gelidi.
- Ti pare il momento per la gentilezza, Granger?
- Prima sei stato gentile anche se non ce n’era bisogno. - non si poté trattenere lei, mordendosi immediatamente la lingua.
Lui fece un sorriso storto.
- Sono un gentiluomo, prima che un criminale.
Hermione fu colpita da quelle parole, ma non sapeva spiegarsi perché. Non sapendo cosa dire, restò in silenzio.
Quel momento svanì subito.
- Potrò dirti di più tra un paio di giorni. Ti sta bene?
Lei si riscosse.
- Benissimo.
 
 
 
 
Angolo Autrice
Lo so, lo so, sono in ritardo, e so anche che il capitolo è orrendamente corto, però finalmente vediamo i nostri eroi insieme, no? Spero che questo basti a farmi perdonare!
Purtroppo il tempo mi manca, non posso scrivere quello che vorrei in questo angolino, e mi dispiace, mi rifarò la prossima volta.
Mi raccomando fatemi sapere quello che ne pensate! Grazie mille a coloro che recensiscono, seguono, preferiscono e ricordano, siete il motivo per cui scrivo!
Alla prossima
Cris
  
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