Chu,
la mia prima fan
fiction su Alliance!! Come sono emozionataaaa! In realtà mi
sarebbe piaciuto
anche farla sul personaggio di Takanari (chissà che non
succeda in futuro),
però avrei dovuto metterlo con Haine, ma sinceramente non mi
piace come coppia.
Anche se su questa fan fiction l’ho usata, era solo come
sfondo per la coppia
principale!!! E poi non sarei stata capace di fare un bel racconto su
un
protagonista (soltanto con
10th October ~ ToyaxRiko
Sfogliò
il calendario
ancora una volta. Era inutile che ricontasse e ricontasse i giorni
pensando di
essersi sbagliato, erano esattamente quattro mesi e dieci giorni che
Riko non
si faceva più sentire. A scuola veniva, alle lezioni era
presente, però era
sempre sovrappensiero, come se vivesse in un altro mondo. Non stava
più né con
Tsukasa, né con Haine e quest’ultima, come suo
solito, era preoccupatissima.
Quando una sua amica aveva qualche problema diventava estremamente
ansiosa. Era
dal giorno del compleanno di Toya che Riko non gli parlava. E lui, non
sapeva
adesso bene perché, ma si sentiva un po’ peggio
ogni giorno che passava.
Un
giorno – era passato
così tanto tempo e ancora succedeva –
andò nel posto in cui, con Riko, si
riuniva per le riunioni dove cercavano di far rimettere insieme
Shizumasa e Haine.
Era successo così, per caso: Riko teneva molto alla sua
amica e lui al nobile
Takanari, così si erano messi d’accordo per
cercare un modo per farli tornare
insieme. Poco a poco però Riko aveva pensato a Toya come
qualcosa di più di un
amico, ma lui… era troppo legato a Takanari, non voleva
nemmeno sposarsi per
evitare di smettere di pensare al bene del suo padrone. Era tutto per
lui; la
persona che lo aveva trovato e accolto, la persona più
fidata e la persona per
cui avrebbe dato tutto. Era grato a Takanari; così grato che
avrebbe passato la
sua vita a ringraziarlo. Probabilmente Riko non aveva capito tutto
ciò,
probabilmente non sarebbe mai riuscita a capirlo. Ma non poteva
biasimarla: non
avrebbe mai potuto farcela, in fondo lei non aveva mai provato quello
che
provava lui. Tutto sembrava quadrare, tranne per un piccolo
particolare: come
mai gli era venuto l’istinto di andare comunque a incontrare
Riko anche se
Haine e Takanari stavano di nuovo insieme? Ma soprattutto,
perché, perché
si era sentito quel vuoto dentro
quando aveva realizzato che Riko non c’era? E come mai, oggi,
contando sul
calendario da quanto Riko non parlava con Haine – anzi
meglio, da quanto lui non parlava
con Riko – cercava di
non pensarci, di sminuire la cosa? Era l’amica di Haine,
perché non era lei che
pensava queste cose?
“Toya, smettila di
pensare alla fidanzata e vieni a
dormire, che dobbiamo spegnere le luci!”
“Di che ragazza
parli?!”
“Dai, non ti
offendere, scherzavo.”
Certo
che Senri arrivava
sempre al momento sbagliato e con battute meno consone.
Però… perché? Stava
pensando a Riko, perché si era alterato così alla
battuta di Senri?
Meglio
dormirci su.
I
primi raggi del sole
entrarono nella camera. Il ragazzo di riscosse, guardò il
giorno. Dieci
ottobre. Il suo compleanno. Anche se ormai quello ufficiale era il 31
Maggio,
giorno in cui Takanari l’aveva preso con sé. Ormai
anche lui si era abituato a
considerarlo tale, visto che il dieci Ottobre non aveva più
nessuno che gli
facesse gli auguri. Infatti, come previsto, il giorno trascorse
normalmente, la
scuola, la riunione del consiglio, Haine preoccupata per
Riko…
Però…
quel giorno… Haine
stava appunto dicendo il contrario. Quella mattina Riko era tornata
quella di
sempre; anzi, era davvero dispiaciuta per aver fatto preoccupare tutti,
ma –
disse inoltre Haine - aveva bisogno di molto tempo per prepararsi per
il
compleanno di una persona molto speciale
per lei. Toya si sentì sollevato nel sapere che Riko era
tornata normale e che
– forse – avrebbero ricominciato a parlare.
Guardò fuori dalla finestra: da lì
si vedeva un pezzo del giardino dell’Accademia, il luogo dove
si incontravano
lui e Riko per… ma cos’era lì? Mentre
si avvicinava alla finestra per vedere
meglio, scorse nel giardino una sagoma. Era di una ragazza. Una ragazza
che
conosceva. Riko. Era lì, in piedi, esattamente vicino al
muretto dove si
incontravano. Non sapendo bene quello che stava facendo, Toya
iniziò a correre
per le scale, fino ad arrivare in giardino. Nella testa gli frullavano
molte
domande… ma quella più urgente era: che ci faceva
Riko lì? Certo, poteva
benissimo aspettare qualcuno, ma proprio in quel posto… Per
uno come Toya, che
non crede alle coincidenze, la cosa non quadrava decisamente…
“Toya! Non pensavo
saresti venuto!”
Il
viso di Riko si
illuminò alla vista del ragazzo. Appena Toya vide il sorriso
gioioso della
ragazza rimase un po’ scosso: come mai lei gli sorrideva a
quel modo se non gli
aveva voluto parlare per così tanto tempo?
“Riko…
per tutto questo tempo…”
“Perdonami Toya,
avevo bisogno di tempo per capire
davvero i miei sentimenti. Avevo addirittura paura di non riuscire a
farcela
per oggi…”
E
tremando leggermente
porse una busta al ragazzo, il quale lo guardò non poco
perplesso.
“C-Cos’è?”
“Buon compleanno, Toya. In questa lettera ho scritto
tutto quello che
provo per te, il frutto di tanti mesi di riflessione. Ho deciso di
dartela
proprio in questo giorno per farti capire davvero di quale Toya sono
innamorata.
Adoro il Toya che serve con fedeltà il nobile Shizumasa. Ma
quello che amo è il
Toya che, insieme a me, cercava di aiutare
Prese
la lettera tra le
mani, sconcertato. Riko aveva, per tutto questo tempo, tralasciato
tutto e
tutti per cercare di esprimere a parole quello che provava per lui? Era
davvero… davvero… sorpreso. Ma quello che lo
stupiva ancor di più è che lui
l’aveva confuso per indifferenza e incomprensione.
Quel
giorno, il giorno in
cui aveva cercato Riko, il giorno in cui contava da quanto non si
parlavano, i
ricordi dei momenti passati insieme… quei momenti in cui
sentiva che mancava,
non qualcosa, qualcuno…
tutto ciò
aveva un motivo. E lui aveva sempre voluto negarlo.
“Riko,
quando l’ho
rifiutata, quando le ho detto che volevo serivre Shizumasa per tutta la
vita,
non ha capito i miei sentimenti.”
In
realtà, quello che non
aveva mai capito i sentimenti di Toya, era proprio Toya stesso.
Aveva
sempre cercato di
chiudersi in se stesso, negando i suoi sentimenti e oscurandoli in una
stanza
buia. Però, forse, adesso quella stanza si stava
rischiarando a poco a poco. A
causa di un dolce regalo di compleanno.
Fine.