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Autore: AngelWing99    14/11/2016    2 recensioni
È proprio quando ti senti al sicuro che sei in pericolo. La calma serve solo a chi non ha problemi a chi non deve pensare nulla se non a cosa farà il giorno dopo. L'ansia, la preoccupazione è sempre costante in chi vive nell'oscurità.
Maya è un genio, sa sempre cosa fare e dove deve andare per non essere scoperta da nessuno. Ha un presente è un passato che la tormentano ogni giorno. Alex invece sembra essere un ragazzo perfetto. All'inizio è dolce e simpatico, ma invece è il peggiore tra tutti i ragazzi che a Maya potesse capitare e lei dovrà fare i conti anche con lui.
"Sono nata e cresciuta nell'ombra, ma ora per molti sono diventata una luce che getta le ombre sugli altri".
Genere: Fluff, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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La mattina mi svegliai a causa di un qualcosa di gelido che mi aveva colpito la faccia, mi alzai di soprassalto il mio letto con Daniel che mi guardava seccato con in mano una pentola
<< Finalmente ti sei svegliata. Muoviti che devi andare a scuola >> disse andando verso la porta
<< Buongiorno anche a te >> dissi già irritata, Daniel si fermò e si girò verso di me
<< Così impari a fare tardi >> disse sorridendo divertito
<< Non ho fatto tardi >> sbuffai incrociando le braccia al petto
<< Hai fatto solo l'una di notte, niente di che >> disse scrollando le spalle
<< Va beh esci che mi devo cambiare >> dissi sbuffando, mi alzai in piedi e Daniel uscì, andai al bagno per asciugarmi i capelli e poi tornai in stanza per mettermi la divisa e uscii di casa in fretta visto che ero già in ritardo.

Arrivai a scuola e mi ricordai solo in quel momento che dovevo inviare la foto ad Alex e che dovevo ancora sistemargli i computer. Sbuffai e mi misi su una panchina ad ascoltare la musica mentre aspettavo che suonasse la seconda ora. Qualcuno mi abbracciò all'improvviso, sussultai e provai a non imprecare per lo spavento, alzai lo sguardo e trovai Andrea che mi stringeva forte
<< La prossima mi protesti chiamare e poi abbracciare, così evito di farmi prendere un infarto? >> chiesi sorridendo divertita
<< In teoria ti ho chiamato, ma visto che avevi le cuffiette non mi hai sentito >> disse allontanandosi per mettersi seduto accanto a me
<< Capisco >> dissi spostandomi i capelli dal viso
<< Mi dispiace per quello che ha fatto Clarissa >> disse abbassando lo sguardo
<< Non importa, tu non potevi fare niente per fermarla >> dissi scrollando le spalle
<< Si potevo convincerla a non farlo, ma non l'ho fatto >> disse veramente dispiaciuto
<< Anche se le avessi detto qualcosa la decisione finale sarebbe stata sua, quindi non importa, stai tranquillo, tanto oramai l'ha cancellata >> dissi scrollando le spalle
<< Si , ma stai sulla bocca di tutti >> disse guardandomi
<< Non mi importa molto. Le persone devono sempre parlare di altre persone per non parlare di loro o pensare ai propri problemi >> diss sorridendo per tranquillizzarlo, lui mi sorrise abbastanza tranquillo
<< Sei il mio raggio di luce in mezzo a tutta oscurità >> disse anche se non stava guardando me, aveva gli occhi persi nel vuoto, gli succedeva spesso di parlare mentre pensava
<< E questa a chi la dedichi? >> chiesi divertita << ti sei trovato un fidanzato e non me l'hai detto? >> chiesi dandogli una leggera spinta
<< Può darsi >> dissi imbarazzato, probabilmente non mi avrebbe detto nulla, quindi feci finta di niente
<< Comunque è una bella dichiarazione >> dissi sorridendo
<< Che dichiarazione? >> chiese Alex comparendo difronte a noi
<< Ciao Alex >> dissi alzandomi per baciarlo, ma lui girò il viso di lato così che gli diedi un bacio sulla guancia
<< Che dichiarazione? >> chiese guardandomi male, guardai prima Andrea che scosse la testa guardandomi supplicandomi con gli occhi di non parlare
<< Ehm... ti spiego più tardi >> dissi tornando seduta, continuò a guardarmi male e se ne andò a fumarmi una sigaretta
<< Non glielo dire ti prego >> disse prendendomi le mani tra le sue
<< Tranquillo, non darò particolari >> dissi sorridendo, parlammo del più e del meno fino a quando non suonò la campanella, continuavo a buttare l'occhio verso Alex che mi dava le spalle mentre continuava a fumare, era arrabbiato e probabilmente non potevo dargli torto.
A ricreazione stavo come al solito sul tetto a leggere un libro, poco dopo venne Alex che si mise seduto accanto a me
<< Non mi dire che quel damerino ti si è dichiarato >> disse sorridendo divertito
<< No, non ha fatto nulla tranquillo >> dissi continuando a leggere
<< Allora perché stavate parlando di dichiarazioni? >> chiese guardandomi, ma io ero più concentrata a leggere
<< Perché voleva un parere su una dichiarazione che vuole fare >> dissi scrollando le spalle
<< Mi guardi? >> chiese sbuffando
<< No il libro è molto più interessante >> dissi cambiando pagina
<< Che libro è? >> chiese appoggiando la testa sulla mia spalla
<< Attraverso il fuoco, è carino. Pensavo che fosse peggio, ma si è rivelato interessante >> dissi dandogli un bacio tra i capelli
<< Ho sonno >> disse circondandomi i fianchi con le braccia
<< Dormi, ti sveglio quando suona la campanella >> dissi prendendogli una mano per intrecciare le dita, Alex iniziò a giocare con la mia mano e restammo così fino a quando non suonò la campanella
<< Dopo vieni a casa con me? >> chiese baciandomi il collo
<< Lo chiedo a Daniel e poi ti faccio sapere >> dissi chiudendo il libro, Alex sbuffò e mi strinse a sé
<< Perché lo devi chiedere? Non puoi fare come ti pare? >>
<< È un po' arrabbiato perché per un po' non me lo sono filato, quindi ora devo rimediare >> dissi sorridendo divertita
<< Che palle >> sbuffò, mi alzai in piedi e gli stesi un braccio per aiutarlo ad alzarsi, ghignò divertito << davvero vuoi provare ad alzarmi? >> chiese divertito
<< No ti aiuto solo, al posto di mettere le mani per terra le metti sulle mie >> dissi divertita
<< Dai provaci >> disse prendendo le mie mani
<< Sai che non riuscirò mai alzarti >> sbuffai alzando gli occhi al cielo
<< Se ci riesce domani non facciamo l'allenamento >> disse ghignando divertito, lo guardai assottigliando gli occhi, aveva in mente qualcosa ne ero certa, ma decisi di assecondarlo comunque. Provai ad alzarlo, ma lui non si smuoveva di un millimetro
<< Dai anche una formica è più forte di te >> disse ridendo divertito
<< Le formiche non sono affatto deboli, sollevano qualcosa che è dieci volte il loro pesano. Non ha senso dire "essere deboli come una formica" solo perché sono facili da uccidere, anche se non sembra sono molto forti >> dissi annuendo per enfatizzare le miei parole
<< Mamma mia che nerd, ti metti addirittura a cercare informazioni sulle formiche >> disse ghignando divertito
<< Non sono nerd >> sbuffai, riprovai ad alzarlo, ma lui continuò a non spostarsi << dai Alex facciamo tardi e ora ho anche la strega di matematica, se arrivò tardi mi uccide >> dissi provando di nuovo, ma visto che non mi aspettavo che si sarebbe alzato, quando lo fece mi trovai a non avere più equilibrio e quindi cascai all'indietro portandomi dietro Alex che continuava a ghignare divertito. Cascammo per terra e se non fosse stata per la mano di Alex dietro la testa avrei dato una bella botta oltre che avere tutto il peso di lui addosso. Rimasi per qualche secondo senza aria e iniziai a tossire imprecando contro Alex che rideva divertito
<< Giuro che ti uccido >> dissi guardandolo male, lui mi baciò dolcemente
<< Lo sai che è stato divertente >> disse ghignando divertito
<< Divertente un corno, mi hai ucciso praticamente. Pesi un quintale >> dissi sgranò gli occhi incredula, Alex mi baciò un'altra volta e si alzò e mi tese una mano
<< Dai nana che fai tardi >> disse aiutandomi ad alzarmi, gli feci la linguaccia e corsi verso le scale visto che stava già suonando la seconda campanella di fine ricreazione.

Il pomeriggio lo passai con Daniel visto che non mi aveva fatto uscire con Alex, eravamo andati al centro commerciale a fare un po' di compere, dopo poco si era aggiunta anche Alessia e insieme abbiamo quasi svuotato tutto il centro commerciale mentre Daniel sbuffava irritato. Ci eravamo messi ad un bar quando mi arrivò un messaggio di Alex
Alex: Almeno stasera l'idiota ti fa uscire?  sorrisi divertita e gli risposi subito
Io: Dipende che facciamo? 
Alex: Che ne dici di andare al cinema?
Io: D'accordo, chiedo alzai lo sguardo verso Daniel che si stava baciando con Alessia
<< Daniel posso uscire con Alex stasera? >> chiesi interrompendoli e lui mi guardo un po' male
<< Se vai a casa sua no >> disse incrociando le braccia
<< No, andiamo solo al cinema >> dissi scrollando le spalle
<< Di un po' state insieme >> chiese ghignando divertito e si sporse sul tavolo per farsi più vicino
<< Ehm... lo prendo per un si >> dissi scrivendo ad Alex
<< Non evitare la mia domanda >> disse continuando a ghignare
<< Alessia andiamo in quel negozio, sembra carino >> dissi indicandoglielo, ma lei mi sorrise divertita
<< Mi dispiace tesoro ma sono curiosa anch'io >> disse mettendosi le mani sotto il mento e si avvicinò con la sedia
<< Traditrice >> sbuffai incrociando le braccia al petto << non parlo in assenza del mio avvocato >> dissi sorridendo divertita
<< Dai piccola diccelo, si o no, è semplice la risposta >> disse Alessia sorridendo per incoraggiarmi a parlare, sbuffai e guardai dall'altra parte
<< Non ho intenzione di parlare >> borbottai ed entrambi ridacchiarono.

Aspettavo Alex davanti al cinema mi ero messa a sentire la musica per fare qualcosa e non pensare al freddo che mi circondava. Era in ritardo e mi guardavo intorno per vedere se riuscivo a vederlo, ma non c'era la benché minima traccia di lui. Dopo mezz'ora lo vide che camminava velocemente verso di me, aspettai che si fermasse davanti a me prima di iniziare ad urlargli contro
<< Scusa sono arrivato in ritardo, non l'ho fatto apposta >> disse passandosi una mano tra i capelli
<< Potevi avvertire >> borbottai affondando metà del viso nella sciarpa rossa che mi ero messa
<< Mi farò perdonare, promesso >> disse dandomi un bacio sulla fronte << ora entriamo >> disse prendendomi per mano, sbuffai e lo seguii. Scelse lui il film e non mi disse nulla, mi comprò le caramelle gommose, un pacco di popcorn e la Coca-Cola
<< Non ti basterà così poco per farti perdonare >> dissi guardandolo male mentre stavamo già in sala, Alex mi sorrise dolcemente mi baciò
<< Lo so, dopo ti porto in un posto che ti piacerà sicuramente >> disse sorridendo divertito, mi avvolse le spalle con il suo braccio e io mi accoccolai vicino a lui. 

Aveva scelto un film d'azione con sparatoria e corse clandestine. Alla fine del film uscimmo e Alex continuava ad avere un braccio intorno alle mie spalle mentre ridevamo per una scena che era surreale. Qualcuno mi venne addosso e per poco non mi buttò per terra, mi girai pronta a litigare con chiunque fosse stato a spingermi e trovai Clarissa che sorrideva soddisfatta
<< Ma che cazzo di problemi hai? >> chiesi fulminandola con lo sguardo, lei si girò e ghignò divertita
<< Scusa ma sei così bassa che non ti ho vista >> disse ridendo divertita, la guardai male
<< Non è che tu sei più alta di me >> dissi quasi ringhiando
<< Andiamo che altrimenti si fa tardi >> disse Alex prendendomi per mano per portarmi alla macchina
<< No aspetta >> disse Clarissa mordendosi il labbro, guardò per qualche secondo la strada, come se fosse alla ricerca di qualcuno, poi ghignò divertita << addio Maya >> disse correndo per le scale, la guardai confusa poi mi girai verso Alex che era confuso quanto me. Ci fu il rimbombo di una sparo e sentii un qualcosa che mi entrava dentro lo stomaco, il mio corpo si irrigidì completamente, abbassai lo sguardo e trovai una macchia rossa che si espandeva sempre di più sul cappotto bianco. Guardai il rosso che si allargava confusa, non capivo che stava succedendo, le gambe mi cedettero e Alex mi prese al volo chiamandomi preoccupato, alzai lo sguardo verso di lui
<< Andrà tutto bene, stai tranquilla >> disse stringendomi a sé, mi tolse velocemente il cappotto e iniziò a premere appena sotto il diaframma. Intorno a noi si riunì una folla che guardava curiosa, sorpresa, inorridita, non capivo che stesse succedendo. Non sentivo nulla, nessun dolore, solo la mano di Alex che premeva contro lo stomaco. Pensai a quello che era successo e capii, tremai e sentii il dolore che si espanse per tutto il corpo. Delle lacrime mi rigarono il volto, Alex continuava a dire che sarebbe andato tutto bene, che non dovevo lasciarlo, che non dovevo chiudere gli occhi, ma la stanchezza prese il sopravvento su tutto e il buio mi stava avvolgendo sempre più velocemente
<< Ti amo >> dissi, ma non se sapevo mi avesse sentito o se lo avessi solo pensato o immaginato. Non sentii più niente, né la voce di Alex né altro e tutto divenne nero.
  
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