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Autore: LaVampy    16/11/2016    2 recensioni
dopo l'ennesima lite a causa della magia,Alec sfida Magnus a stare una settimana senza magia. e come farà il nostro stregone???
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Due giovani stavano mangiando seduti su una coperta in Central Park, ridendo e scherzando, quasi a sembrare una felice coppia di fidanzati. La ragazza aveva la tipica divisa da infermiera, era in pausa dal lungo turno, il compagno invece era un ragazzo asiatico con una semplice tuta nera. Stavano parlottando tra loro, ignari di tutto quello che stava accadendo intorno a loro; addentando felici dei panini. 

O meglio, quello, era ciò  che avrebbe visto un normalissimo mondano passando davanti ai due, magari sorridendo pensandoli una nuova giovane coppietta, ma la realtà era assai diversa. 

Magnus aveva raggiunto la sua amica Catarina in ospedale e l’aveva portata fuori a mangiare. Conosceva fin troppo bene i turni massacranti che si autoinfliggeva, cercando di salvare i mondani e non solo. Andava avanti da secoli questa sua mania, se così la si poteva definire, per quel popolo. Secoli in cui non era mai passato un solo giorno, in cui la sua amica, non si prodigasse per i mondani. Tempi addietro aveva anche aperto una clinica, nel deserto, per curare tutti coloro che non avevano i soldi. in quel periodo in cui tra i mondani c'era l'usanza prima di spararsi e poi di salutarsi. Solitamente a mezzogiorno sotto il sole, usando con via i rintocchi del campanile della città.  

Aveva preparato dei panini, usando quello che aveva trovato in frigorifero, ringraziando mentalmente Alec e la sua assurda mania di fare la spesa, per avere sempre qualcosa di pronto. Aveva messo tutto dentro un piccolo zaino colorato insieme a  due bottiglie di acqua, ed era uscito di casa. Aveva  preso la metropolitana e atteso che la sua amica finisse il giro visite, accompagnando il dottore di turno. 

-Allora mi dici come mai questa scelta?- stava chiedendo la ragazza all’amico, che si era sdraiato ad osservare il cielo, mentre il vento giocava con i suoi biondi capelli, costringendola a tenerli fermi con le mani. 

-Beh, non la chiamerei proprio scelta, ma più sopravvivenza- disse Magnus ridendo, osservandola. 

-Magnus ti conosco da secoli, potresti mangiarti quel ragazzino in un boccone ed invece tendi a dargli sempre ragione-. 

-Ehi, stai parlando del padre di mio figlio- disse Magnus lanciandole uno sguardo avvelenato, che durò circa un secondo, per poi scoppiare a ridere, arrossendo. 

-Stiamo parlando dello stesso ragazzo, che stavi per farti scappare, come uno stupido... per colpa dell'orgoglio- disse la donna. 

-Non so Cat, stiamo insieme da tanto tempo, credo sia una delle relazioni più stabili, eppure, non finisce mai di stupirmi- disse il ragazzo, tornando a guardare il cielo, invidiando gli uccellini che cinguettavano felici. 

-Perché lo ami- rispose l’amica, sdraiandosi di fianco a lui, tanto che le loro teste erano unite. 

-Non capisco cosa ci trovi in me, eppure mi ha dato una stabilità, una famiglia, Cat. Io non riesco a dirgli di no- disse Magnus, inseguendo con una mano una foglia che il vento, lentamente, stava trasportando verso di loro. 

-Sai Mags, non credo che ti faccia male stare senza magia, per un paio di giorni. Ti sei troppo abituato a vivere tra le scintille che senza ormai sei perso-. 

-Non è vero- rispose il ragazzo dandole una gomitata. 

-Oh dai lo sai che è vero. Sono quasi certa che conoscendoti non hai nemmeno fatto colazione, perché non sapevi quale pentolino usare per scaldare l'acqua e non l'avresti chiesto ad Alec nemmeno sotto tortura- disse Catarina ridendo. 

-Mi conosci troppo bene, Strega- disse Magnus sedendosi pensieroso, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. 

-Ora cosa succede?-chiese Cat, portandosi nella stessa posizione dell’amico. 

-Succede che è vero, senza magia, mi sento vuoto e nudo...- disse di un fiato lo stregone. 

-Beh, calcolando che erano secoli che non mangiavamo a pranzo insieme; questa tua versione senza magia mi piace molto. E sono certa che piacerà tremendamente anche ad Alec- disse maliziosa. 

-Non è quello che mi preoccupa- disse Magnus, sottovoce. 

Restarono così in silenzio ad osservare i mondani che correvano, giocavano, urlavano al telefonino. In una costante vita agitata ignari dei pericoli che si celavano nel mondo nascosto che loro non conoscevano. Un lungo sospiro uscì dalle labbra dello stregone, e Catarina rimase in attesa che l’amico parlasse.  

-Intendi parlarmi, o devo usare la magia?- chiese dopo un po’ Catarina, ridendo. 

-E se non gli piacessi?- chiese Magnus, girandosi a guardarla negli occhi.  

-Cosa intendi?- chiese l’amica tornando seria. 

-Intendo che lui mi ha conosciuto, come dici te, tra le scintille e glitter; e se si rendesse conto che senza magia sono un semplice mondano? Mi amerebbe ancora?- chiese osservando di fronte a se, improvvisamente vigile e attento. 

Catarina seguì il suo sguardo, verso il lago in silenzio. Poco distante da loro un bambino correva felice incespicando sui suoi passi ad un soffio dalla riva del lago, mettendo in allerta entrambi. Stava rincorrendo una farfalla mentre la madre parlava al telefono. Un grillo saltò all'improvviso, facendolo spaventare e perdere l'equilibrio. Magnus scattò in piedi, raggiungendo il bambino prima che cadesse in acqua. 

-Oh cielo David- disse la madre, abbracciando il bambino che aveva iniziato a piangere, poi voltandosi verso Magnus lo ringraziò. 

-Mi sono distratta un attimo, era una telefonata di lavoro, grazie- disse riconoscente la donna. -Tranquilla-le rispose lo stregone, -Ho un bambino piccolo pure io. Capisco benissimo-. Restarono a parlare qualche minuto, poi Magnus salutò il bambino e raggiunse l'amica. 

-Come lo hai capito?- chiese Cat, osservandolo mentre si sedeva. 

-Con Max è un continuo. Non ti puoi distrarre un attimo- disse lo stregone, alzando le spalle. 

-E cosa hai pensato appena hai capito che stava succedendo?- chiese ancora. 

-Che dovevo evitare che cadesse in acqua, infatti ho fatto una corsa- disse Magnus, guardandola stupito;-Perché?-. 

-Quindi ti sei alzato e sei corso senza ricorrere alla magia?- chiese ancora l'amica. 

-Catarina, dove vuoi arrivare? Con tutte queste domande?- chiese spazientito lo stregone che odiava essere psicanalizzato. Anche se a farlo era la persona che lo conosceva meglio. 

-Non ci arrivi da solo?- disse l'amica guardando l'orologio e alzandosi, porgendogli una mano. 

-Oh Magnus, hai così poca stima di te stesso, che ti prenderei a schiaffi- disse la ragazza, avvicinandosi. 

-Hai visto il bambino e sei corso senza pensarci su- spiegò ancora l'amica; -Quindi non è vero che sei solo scintille, ma stai accettando la tua parte umana, quasi inconsapevolmente, come piace ad Alec - finì il discorso l'amica, lasciando lo stregone con la bocca aperta. 

-Mi conosci troppo bene, amica mia- disse Magnus felice, accettando la mano e alzandosi. 

-Si ti conosco bene, ma ho una domanda a cui non mi so dare risposta- disse incamminandosi verso l'ospedale. -Come mai sei senza trucco e glitter?- chiese seria, per poi scoppiare a ridere vedendo arrossire l'amico, che aveva iniziato a parlare balbettando. 

-Allora?-chiese Catarina, parandosi davanti con la braccia conserte. 

-E che non avevo i trucchi e sono senza soldi e non posso chiederli ad Alec, perché lui non sa che io me li faccio comparire ogni volta perché mi piace cambiare colore in base a come mi vesto e se li tenessi tutti mi ci vorrebbe una stanza- disse di un fiato, arrossendo se possibile ancora di più. 

-Non ci posso credere- disse la ragazza, asciugandosi le lacrime dagli occhi con il dorso della mano. 

-Ti trasformerò in un topo, appena mi tornano i poteri- disse offeso lo stregone, sempre più rosso. 

-Sciocco, non potevi chiedermeli?-disse Catarina allungandogli un portafoglio viola glitterato. 

-Beh, non volevo che pensassi che ti ho portato fuori a pranzo per quello- disse riconoscente Magnus, afferrando il portafoglio e nascondendolo nella tasca della giacca. 

-Non dirai nulla a Alexander vero?- chiese poco dopo. 

-Non dirò nulla ad Alexander- disse facendogli il verso,-perché dopo secoli ho di nuovo qualcosa con cui minacciarti...- . 

-Brutta....- disse Magnus, guardando l'amica entrare in ospedale. 

Attese qualche minuto e felice si diresse verso il centro. Aveva un po' di soldi da spendere.  

Magnus 01 – Magia 00

   
 
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