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Autore: BeJames    17/11/2016    3 recensioni
Dopo l'incidente di cinque anni fa, cento giocatori rimangono nuovamente bloccati in Sword Art Online; l'unico modo per uscirne è completare il gioco ma, attenzione... Qui si muore per davvero.
Tra gli imprigionati ci sono Sanji, Nami, Gray e Juvia: due pirati e due maghi che si incontreranno, stringeranno legami, condivideranno dolori. Obiettivo primario: terminare il gioco e tornare al mondo reale sani e salvi...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

Stavano camminando già da parecchio tempo. Nel silenzio più assoluto, nessuno dei due si era azzardato a dire una parola, continuando a camminare lungo il tunnel scuro senza sapere cosa poteva aspettarli alla fine del percorso. Un altro mostro orribile che li avrebbe uccisi proprio come aveva fatto la Chimera con Gray e Juvia? Nami era sicura di sì, ormai aveva capito che la loro morte era solo una questione di tempo. Voltò appena il viso verso Sanji, scoprendolo terribilmente serio e determinato; la navigatrice non ricordava l'ultima volta che aveva visto una simile espressione negli occhi del compagno, ed ebbe paura.
Quella è l'espressione di chi sa già che deve morire.
Un'improvvisa scarica di terrore le attraversò la schiena, obbligandola a fermarsi di colpo. Strinse i pugni nel vano tentativo di calmarsi, mordendosi il labbro con forza.
«Nami-san?». Sanji si voltò verso di lei, pronunciando il suo nome senza alcuna emozione nella voce.
La navigatrice si lanciò verso di lui, abbracciandogli la vita stretta e premendo con forza la guancia contro la sua schiena; dopo qualche secondo, le mani del cuoco si posarono tremanti sulle sue.
«Nami-san...», la chiamò di nuovo, questa volta con il solita tenerezza che gli provocavano quelle sillabe.
«Torniamo indietro, Sanji-kun», gli disse in preda ai singhiozzi. «Andiamocene da questo posto. Cerchiamo una casetta nel bosco e stabiliamoci lì… Possiamo vivere nel gioco per sempre. Possiamo restare qui! Io mi occuperò della casa e tu guadagnerai vendendo gli oggetti rari trovati nelle quest… Non importa dove, ma viviamo, Sanji-kun!».
La navigatrice non aveva smesso di piangere un attimo mentre vomitava quelle frasi senza senso. Stava soffrendo come non aveva mai fatto prima e Sanji sentì un forte dolore al petto, un forte bruciore che lo obbligò a premere forte su quel punto di pelle.
Era come quella volta: il cuore di Nami stava piangendo di nuovo, e il suo non riusciva a sopportarlo. Si voltò verso di lei di scatto, abbracciandola di nuovo e stringendola fortissimo.
«Nami-san...», disse di nuovo.
«Andiamocene, Sanji-kun...», gli disse lei in quello che era ormai un piano disperato.
Rimasero così per un tempo indefinito, finché i singhiozzi di Nami non si furono calmati. Poi, il cuoco le prese dolcemente il mento con le mani per farsi guardare.
«Non sono cose che direbbe la mia Nami-san, queste».
«Lo so...».
«La mia Nami-san è coraggiosa, scaltra e non ha paura di niente».
«Bugiardo!», gli disse, scostando il viso dal tocco delle sue mani. «Io non sono così! Non sono coraggiosa, ho paura di tutto! Sono rimasta a guardare mentre Juvia e Gray venivano uccisi, non ho potuto fare nulla! Ora non posso perdere anche te!».
Sanji abbassò lo sguardo, strizzando gli occhi per fermare le lacrime. «Siamo finiti in trappola… Non è stata colpa di nessuno Nami-san, tanto meno tua. Però… Gray e Juvia si sono sacrificati per noi, per permetterci di proseguire e portare a termine la missione».
Nami spalancò gli occhi sorpresa, tornando improvvisamente a guardarlo.
«Se rinunciassimo proprio adesso renderemmo il loro sacrificio vano. E poi», aggiunse, iniziando ad accarezzarle la nuca. «Non possiamo rimanere qui. Abbiamo dei sogni da realizzare nel mondo reale, ricordi?».
I visi sorridenti di Gray e Juvia si fecero largo nella mente della navigatrice e, subito dopo, tutti quelli dei suoi compagni comparvero sorridenti ed incoraggianti.
Dagli occhi di Nami ricominciarono a sgorgare le lacrime. «Gray, Juvia… Il mio capitano, i miei compagni!», sussurrò.
Erano lacrime diverse. Erano lacrime di amore e coraggio.
Sanji la attirò di nuovo a sé, appoggiando la fronte tra i suoi folti capelli rossi.
«Mi dispiace, Sanji-kun! Non so come mi è venuto in mente di dire quelle cose».
«Ti amo, Nami-san», le rispose lui con semplicità. «E ti amo anche quando sei fragile e insicura. E, beh, quando ti rialzi e sei più forte di prima… Io mi innamoro di nuovo di te».
Nami sciolse l'abbraccio con delicatezza, asciugandosi gli occhi col dorso della mano. «Sempre a fare queste stupide dichiarazioni, tu», lo rimproverò, sorridendo appena. «Grazie».
Lui le sorrise, solare e rassicurante. «Combattiamo, Nami-san, e spaziamo via qualsiasi cosa si presenti di fronte a noi!».
Lei annuì, con ritrovata sicurezza. «Sì!».
Afferrò con decisione la mano che lui le offriva e, insieme, ricominciarono a camminare verso quella che sembrava la fine del tunnel.
Non avrebbe visto morire Sanji senza poter fare nulla, era una promessa che aveva fatto a sé stessa.
L'avrebbe protetto, a qualunque costo.

 

Vedere chi li stava aspettando nella stanza successiva non fu sicuramente una sorpresa: l'uomo che avevano incontrato tempo prima se ne stava seduto su una vistosa poltrona al centro della sala, indossando una grossa armatura rossa. Sanji strinse i pugni, inorridendo di fronte alla sua espressione viscida impiantata sul viso di Zeff… Gli avrebbe levato quel fastidioso sorrisetto dalla faccia nel modo più doloroso possibile, di questo ne era sicuro.
«Benvenuti», li accolse l'Eremita, alzandosi dal suo trono. «E' un peccato vedere che siete riusciti a raggiungermi solo in due».
Nami sentì gli occhi pizzicarle pericolosamente. «Vigliacco...».
«Oh, non credo di meritarmi quell'appellativo. Sono qui di fronte a voi, no?».
«Ci hai teso una trappola! Come facciamo ad essere sicuri che questa non lo sia?!», urlò Sanji infuriato.
«Controlla pure il mio status. Vedrai che ho una linea degli HP, proprio come voi», gli disse, rendendola finalmente visibile. «Ed ora, se volete provare a sfidarmi, io sono a vostra completa disposizione».
Nami deglutì; erano così vicini alla libertà che aveva paura persino di muovere un dito, temendo che qualsiasi mossa avrebbe potuto essere un passo falso. «Confermi di essere tu il boss finale di Sword Art Online?».
Lui sorrise, annuendo. «Sì, sono io».
«Mostrati nel tuo vero aspetto», gli disse, stufa di parlare ad una brutta imitazione di Genzo.
Senza battere ciglio, l'uomo aprì il menù del gioco, deselezionando l'abilità speciale che gli permetteva di nascondersi verso un finto aspetto e mostrando ai suoi rivali quello vero: era un uomo sulla trentina, molto più giovane di quello che si sarebbero aspettati, con dei rasi capelli neri e un viso dall'aspetto comune.
«Mi chiamo Makoto Nanase. E' un piacere fare di nuovo la vostra conoscenza… Sanji, Nami».
Si era inchinato verso ognuno di loro in modo fin troppo rispettoso, mostrandosi infinitamente diverso da come lo immaginavano; perché un uomo all'apparenza così comune ed educato aveva intrapreso un'impresa tanto folle?
«Perché l'hai fatto?», gli chiese Nami, senza riuscire ad evitare di parlare.
«Nella vita reale non ero nessuno. Le giornate mi scivolavano addosso, non avevo nulla per cui valesse la pena vivere… Ma poi è arrivato Sword Art Online. Akihiko Kayaba mi ha salvato provocando l'incidente di cinque anni fa! All'interno del gioco mi sono creato una nuova vita, avevo una moglie, una gilda… Uno scopo». Strinse i pugni, assumendo all'improvviso un'espressione più dura. «Ecco perché non ho potuto tornare indietro quando quei due ragazzi hanno scoperto e sconfitto Kayaba-sama. Mi sono fatto integrare nel gioco e ho aspettato l'occasione giusta per ricreare il mondo perfetto già sperimentato da Kayaba-sama… Era l'unico futuro possibile, per me».
Sanji si morse il labbro forte, tremante di rabbia. «Per colpa di un tuo capriccio moltissime persone non hanno più un futuro. Gray e Juvia non hanno più un futuro!». Estrasse la spada dall'elsa, puntandola contro di lui: «Tu gliel'hai rubato!».
«Hai ragione, Spada Nera. Io ho sottratto il futuro di quei due maghi», estrasse a sua volta la spada, preparandosi a combattere. «E ruberò anche il vostro. Spedirò all'altro mondo chiunque minacci questa vita perfetta!».
Ormai anche Nami aveva estratto dall'inventario il suo Climattack, pronta a supportare Sanji; era arrivato il momento di farla finita, dovevano sconfiggere quel pazzo.
«Andiamo, Nami-san!».
«...Sì!».

 

«Black Ball!».
Dall'arma di Nami si generarono delle bolle nere cariche di elettricità, che si integrarono alla lama della Spada di Sanji.
«Sei la migliore, Nami-san!», le disse lui, strizzandole l'occhio.
Si lanciò contro Makoto, colpendo l'armatura con la sua spada carica di elettricità, e rimase inorridito di fronte alla misera bruciatura che era riuscito a provocare a quel metallo che sembrava intangibile. Lui sorrise soddisfatto.
«C'è un motivo per cui il boss finale sono io!».
«Maledetto!».
Le loro spade ricominciarono ad incrociarsi, finché Sanji non si allontanò per riprendere fiato; quell'uomo sembrava infaticabile.
«Sanji-kun!». Nami mandò un altro carico di elettricità sulla sua spada, sperando di riuscire a potenziarla un altro po'.
Sembrava tutto inutile. Nonostante continuasse a potenziare l'arma di Sanji, che doveva già raggiungere un livello alto, l'Eremita sembrava intoccabile. Avevano qualche possibilità? I continui attacchi combinati di Gray e Juvia le tornarono improvvisamente di fronte agli occhi, facendola tremare. Si stava ripetendo esattamente lo stesso copione.
Guardò per un attimo il combattimento tra Sanji e quell'uomo, rimanendo basita di fronte alla quantità di colpi che il loro nemico riusciva a schivare. Era come se prevedesse quello che Sanji aveva intenzione di fare, e poi… Poi capì. Era un particolare minimo, che nessuno concentrato sulla battaglia sarebbe mai riuscito a cogliere… Ecco perché non aveva capito nulla mentre cercava di potenziare la spada del suo compagno, ed ecco perché Sanji stesso non se ne era ancora accorto!
Doveva essere un'abilità attivata di nascosto… Come avevano previsto, stava cercando di far cadere in trappola anche loro. Non avrebbero mai vinto così!
Come se una voce si fosse intrufolata nella sua testa, improvvisamente Nami ricordò una delle prime conversazioni che aveva avuto con Gray:
«Esistono un sacco di trucchi per cavarsela all'interno del gioco… Io e Juvia, nei nostri mesi da mercenari, li abbiamo provati quasi tutti! Le abilità attivate in modalità invisibile sono sicuramente le più utili: il nemico non si accorge della loro presenza e non possono essere disattivate se non dal giocatore che le sta usando… A meno che il nemico non colpisca un punto preciso dietro l'orecchio, ma è una cosa a cui di sicuro non penserebbe mai nessuno!».
Nami sorrise, afferrando il Climattack con entrambe le mani: «Grazie, Gray!».
Balzò velocemente alle spalle di Makoto, colpendolo dietro l'orecchio destro con la sua arma; lui barcollò, rallentando all'improvviso e accusando finalmente uno dei colpi della spada di Sanji.
«Nami-san! Ma cosa…?».
«Ci stava ingannano, Sanji-kun! Usava un'abilità nascosta per rallentare i tuoi movimenti e risultare più veloce».
«Bastardo...».
«Sì… Però ora dovresti essere molto più facilitato nello scontro e-».
L'espressione di vittoria morì sulle labbra della navigatrice: Makoto era sbucato alle spalle di Sanji e stava per colpirlo con la spada.
«ATTENTO!».
Senza pensarci due volte Nami spinse Sanji lontano, trovandosi faccia a faccia col nemico: la sua spada la colpì in pieno, lasciandole una lunga e profonda ferita sul petto. La navigatrice si lasciò andare rovinosamente, osservando incredula i pixel rossi che si spargevano come piccoli petali dalla sua ferita durante la caduta. Prima di toccare il terreno freddo, qualcosa bloccò il suo corpo; erano due braccia forti e gentili, che ora la stavano stringendo con nota dolcezza.
Stava… morendo? Sì, sentiva chiaramente la barra degli HP scendere sempre di più verso la zona rossa, non le rimaneva molto tempo. Ma l'abbraccio di Sanji era tiepido e confortevole e si sentì protetta come sempre, come tutte le volte che era vicina a lui.
«S-Sanji...kun», mormorò, puntando lo sguardo nei suoi occhi blu. I capelli biondi si erano scostati quando aveva piegato il viso verso di lei e riusciva a vederli entrambi… Sembravano due preziosi zaffiri. Erano davvero dello stesso colore del mare che tanto amava.
«Nami-san...».
Sono felice...
«Nami-san!».
Sono veramente felice.
«Nami-san, rispondimi!».
Perché finalmente…
«Ti prego, dimmi qualcosa!».
Sono riuscita a dimostrarti…
«Ti scongiuro!».
...Quanto ti amo.
«NAMI-SAN!».
Nami alzò appena un braccio verso di lui, accarezzandogli una guancia e lavando via le lacrime che gliela stavano solcando.
«Sayonara, Sanji-kun».
Gli sorrise tra le lacrime, sperando di riuscire a comunicargli tutti i sentimenti che non era mai riuscita ad esprimere a voce. Poi scomparve, polverizzandosi in mille piccoli pixel rossi, che danzarono intorno al cuoco come a volergli dire ancora addio.
Sanji rimase immobile e basito, cercando di afferrare quei piccoli frammenti virtuali e portandoseli al petto… Come se potessero riportare indietro la sua Nami.
Come se fossero ancora la sua Nami.
Cercò di nascondere le proprie mani contro il petto, finché anche l'ultimo frammento scomparve, lasciandole completamente vuote.
Allora, il dolore fu troppo. Tutto quello che riuscì a fare fu urlare.

 

«...NAMI-SAAAN!»

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NdA. Ehilààà! :D Sì, ok, lo so: non posso scrivere un capitolo del genere e poi cavarmela con un "ehilà" xD Però vedetela così: il mio nuovo avatar fa già abbastanza ridere, se i capitoli non sono almeno un po' deprimenti poi nessuno mi prende più sul serio ù.ù
Cooomunque, so di essere brutta e cattiva e di non meritarmi il vostro perdono... Anche perché penso che questo capitolo sia la cosa più triste e melensa che io abbai mai scritto in vita mia xD Brava Benedetta, complimenti. 
Il succo, alla fine di tutto ciò, è: vi voglio bene tanto tanto, vi ringrazio per aver deciso di leggere questa storia e vi prometto che il finale non vi deluderà! :3 O, almeno, spero! :P 
A prestissimo! :3 

   
 
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