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Autore: Nami93_Calypso    19/11/2016    6 recensioni
MazeRunnerAU
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Immaginate di svegliarvi al buio, non vedete niente ma percepite che la stanza si muove verso l’alto, forse è un ascensore.
Non sapete come siete arrivati lì e, soprattutto, perchè. Ma, cosa ancor più inquietante, non ricordate nulla: chi siete, quanti anni avete, da dove venite, qual è il vostro aspetto fisico. Ricordate unicamente il vostro nome.
Quando finalmente la stanza si ferma degli adolescenti vi danno il benvenuto nella Radura, il posto in cui loro vivono e hanno creato una società dopo esser giunti lì esattamente come voi, con quell’ascensore e senza ricordi.
Vi guardate intorno e l’unica cosa che vedete sono alte mura di cemento che circondano l’intera Radura.
È quello che è successo ai protagonisti di questa storia.
Chi sono?
Come sono arrivati lì?
Li ha mandati qualcuno?
Perchè non ricordano nulla?
Riusciranno ad andarsene?
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Mugiwara, Nefertari Bibi, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dolenti

Con quelle parole di Sabo il tempo sembrò fermarsi. Tutti rimasero paralizzati nell’udire quella notizia, persino Bibi che non sapeva cosa significasse, ma l’allarme nella voce del biondo era ben udibile.
Zoro spezzò l’incantesimo iniziando a dare ordini.
-Marco, corri ad avvisare Chopper e i medicali! Kidd e Ace, portate Law al Casolare-
Tutti fecero quanto gli era stato ordinato. Marco scattò verso il Casolare, Ace a Kidd presero Law uno sotto le ascelle e l’altro per le gambe e iniziarono a muoversi verso l’edificio seguiti da Nami che studiava il corpo del moro in cerca di ferite.
Zoro si inginocchiò vicino a Sabo per controllare come stesse e chiedergli cosa fosse successo.
-Rufy- disse Bibi, ancora paralizzata –Cosa gli è successo?-
-È stato punto- rispose lui, un’espressione seria in volto.
-E cosa vuol dire?- domandò lei voltandosi a guardarlo.
-Se vieni attaccato da un Dolente quello ti inietta un veleno- spiegò, sistemandosi il cappello di paglia in testa.
Bibi trattenne il fiato, sconvolta. Aveva paura di fare la domanda successiva.
-Morirà?- gli uscì quasi in un soffio.
Il ragazzo le rivolse un sorriso rassicurante prima di rispondere, anche se la preoccupazione non aveva abbandonato del tutto i suoi occhi.
-No. Gli somministreranno il Dolosiero e attraverserà la Mutazione. Ma alla fine starà bene-
-Voi due- si intromise Zoro prima che potessero dire altro –Aiutate Sabo ad andare in infermeria-
I due si mossero senza farselo ripetere una seconda volta. Si avvicinarono al biondo che aveva un’aria stravolta. Bibi pensò di non aver mai visto qualcuno più stanco. Lo presero per le braccia e se le passarono intorno alle spalle e si mossero più velocemente che poterono verso l’edificio. Zoro li precedette di corsa, ansioso di verificare come stesse il loro capo.
-Tu stai bene? Sei ferito?- gli chiese la ragazza, preoccupata.
-Non preoccuparti- rispose il biondo, con aria seria –Prima preoccupiamoci di Law-
Rufy non disse una parola, il che sembrò molto strano alla turchina ma le permise di capire che la situazione era grave: il moro era di indole aperta e solare ma ciò non significava che non capisse la gravità delle situazioni, anzi, e reagiva diventando improvvisamente serio e responsabile. Ma, in base a ciò che le aveva detto poco prima, non era tanto grave da essere in pericolo di vita. Che quella che loro chiamavano Mutazione fosse anche peggio? Di cosa si trattava?
Giunsero rapidamente al Casolare. Dentro era il caos.
I Radurai erano raccolti al piano terra e un chiacchiericcio continuo e confuso riempiva l’aria. Dappertutto volavano domande su cosa fosse successo. Fortunatamente non si accorsero della presenza di Sabo, altrimenti lo avrebbero sommerso di domande.
Appena entrati Rufy si incamminò verso le scale che portavano ai piani superiori, in direzione delle stanze adibite a infermeria.
Mentre salivano la rampa delle urla giunsero alle loro orecchie, urla raggelanti che fecero venire i brividi a tutti e tre.
Giunti al pianerottolo capirono che le urla arrivavano dalla stanza più vicina. Vi si affacciarono.
Law era steso sul letto ed era quasi impossibile pensare che poco prima fosse svenuto e che lo avessero trascinato lì di peso. Ora si dimenava, urlava, non stava un attimo fermo. Tutti intorno a lui cercavano di immobilizzarlo. Ace gli teneva le braccia al di sopra della testa, sul cuscino, Kidd gli immobilizzava le gambe e Zoro era praticamente steso sul suo torace per tenerlo fermo. Nami, vicino al viso del capo, urlava per sovrastare le sue grida nel tentativo di farlo ragionare. In un angolo chopper e un altro ragazzo armeggiavano con delle fiale e siringhe.
Non appena videro la scena Rufy si fiondò dentro la stanza per dare una mano. Sabo perse l’equilibrio e Bibi quasi rischiò di farlo cadere ma strinse la presa sulla sua vita e riuscì a evitare a entrambi una rovinosa caduta.
-Direi che qui siamo di troppo- constatò la ragazza –Meglio se ti porto nell’altra stanza-
Il biondo non rispose, si limitò ad annuire con il capo.
Si mossero con cautela fino alla stanza successiva, quella che aveva occupato Koza il giorno prima.
Una volta dentro Bibi fece accomodare il ragazzo sul letto che vi sedette appoggiando la schiena al muro, chiudendo gli occhi, stravolto.
Bibi lo osservò. Oltre alla stanchezza sembrava davvero malconcio. Era sporco di terra e sangue, innumerevoli graffi gli percorrevano il viso e le braccia e anche la maglietta era strappata in vari punti.
-Forse è meglio se vado a chiamarti un medicale..- valutò Bibi avviandosi già alla porta.
-No- fece il biondo, risoluto –è meglio che si occupino di Law ora. È molto più urgente-
Bibi lo guardò con un misto di tristezza e dolore. Gli faceva molta pena, lì stanco e sofferente accasciato contro il muro.
Si guardò intorno. Non era un medicale e non sapeva nulla di medicina ma almeno lavare e disinfettare delle ferite lo sapeva fare. Non ricordava di averlo mai fatto prima eppure ricordava come si facesse. Un’altra dimostrazione della strana amnesia che affliggeva tutti.
Trovò un lavandino con vicino una bacinella piena di asciugamani puliti. La riempì e si avvicinò al letto.
-Che vuoi fare?- le domandò Sabo, un po’ scettico.
-Aiutarti. Credo che i medicali ne avranno per molto di là-
Bibi non poteva saperlo per certo, ma le urla di Law erano un ottimo indicatore.
-Hai già fatto la prova con i medicali?-
La ragazza sospirò scocciata guardandolo dritto negli occhi.
-Credi davvero che non sappia disinfettare delle ferite superficiali?- lo ammonì portando le mani sui fianchi.
Quello in risposta abbozzò un sorriso stanco.
-E va bene- si arrese. Si spostò e si posizionò sul bordo del letto di fronte a Bibi.
La ragazza immerse l’asciugamano nell’acqua e prese a tamponare la pelle del ragazzo per pulire il misto di sangue e sporco.
Rimasero in silenzio mentre lei ripuliva le sue braccia ma quando passò al viso, dove due tagli rosso accesso svettavano sulla fronte e il mento, lei sentì il bisogno di parlare. Vedendo tutta la tristezza e il dolore che albergavano nei suoi occhi sentiva che era il caso di farlo parlare.
-Vuoi parlare di quello che è successo?- le parole le uscirono quasi in un sussurro.
Lui sollevò lo sguardo e la guardò negli occhi, dal basso in alto. Bibi quasi perse il fiato per tutta la sofferenza che leggeva in quegli occhi. Temeva quasi di poterci annegare. Fortunatamente lui tornò a guardarsi le scarpe.
-Abbiamo incontrato un Dolente, di nuovo vicino alla Scarpata- prese a spiegare –Appena l’abbiamo visto ci siamo fermati e abbiamo deciso di allontanarci ma quello deve averci sentito. Quando si è accorto di noi ha iniziato a rincorrerci-
Bibi notò che stava stringendo i pugni fino a sbiancarsi le nocche.
-Per scappare ci siamo anche dovuti arrampicare sull’edera, credo che la maggior parte dei miei graffi derivino da quello. A un certo punto senza che ce ne accorgessimo ci siamo divisi-
Si fermò, come alla ricerca della forza per proseguire.
Bibi, intanto, aveva finito di pulire le ferite.
-Il Dolente ha seguito lui. Appena mi sono accorto che non eravamo più insieme l’ho cercato seguendo i versi del Dolente, ma quando sono arrivato era già troppo tardi. Ho visto il Dolente che lo pungeva e poi se ne andava, lasciandolo lì svenuto. Non riesco a spiegarmi perché non lo abbia ucciso-
La ragazza rimase a guardarlo, immobile. Le si stringeva il cuore in una morsa vedendolo così addolorato. Sentiva il bisogno di rassicurarlo, consolarlo, ma non sapeva se ci sarebbe riuscita.
-Bè, direi che è un bene che non l’abbia ucciso-
Fu interrotta da qualcuno che entrava furiosamente nella stanza.
Era Chopper. Dedicò loro solo una rapida occhiata prima di catapultarsi verso un armadio e cercarvi dentro qualcosa.
-Scusami, Sabo. Appena finisco arrivo da te- fece trapelato entrando quasi interamente nell’armadio.
-Non preoccuparti C…- stava per ribattere il biondo ma Bibi lo interruppe.
-Chopper, dove sono disinfettante e cotone? Per le ferite superficiali posso pensarci io-
Il ragazzino si voltò a guardarla solo per un secondo.
-In quel mobile- disse soltanto indicando una vetrinetta alle sue spalle.
Poco dopo, mentre già la ragazza cercava quello che le serviva, il ragazzo uscì dalla stanza con quelle che sembravano delle corde.
La ragazza tornò dal suo paziente e osservandolo si ricordò una cosa.
-Devi togliere la maglietta, così posso controllare tutte le ferite-
Il ragazzo si tolse l’indumento con disinvoltura e senza protestare.
Bibi recuperò l’asciugamano e ripetè la stessa operazione di prima. Un taglio più profondo degli altri era ben visibile sotto il costato. Doveva fargli molto male.
Quando ebbe finito inumidì il cotone col disinfettante.
Gli prese un polso così da poter disinfettare il braccio e non appena lo sfiorò col cotone il ragazzo sobbalzò e diede un pugno sul materasso con la mano libera.
-Lo so che brucia, ma devi resistere!- lo rimproverò Bibi pensando che la sua reazione fosse dovuta al medicinale, ma quando lo guardò in faccia si sorprese. Aveva la bocca distorta in un ringhio di rabbia e gli occhi lucidi minacciavano di far trapelare qualche lacrima.
-È colpa mia!- si lasciò sfuggire tra i denti –Non avrei mai dovuto portarlo con me! Non ha la preparazione di un velocista, non conosce il Labirinto, era scontato che sarebbe finita così!-
Un altro pugno sul materasso. Sabo si stava sfogando liberando tutti i suoi sensi di colpa.
-Avrei dovuto stare più attento, fare maggior attenzione a non separarmi da lui! Era mio dovere!-
La ragazza lo guardò, sconsolata, e gli appoggiò dolcemente una mano sulla spalla.
-Sabo, è inutile darsi la colpa, perché non ne hai. Se proprio dobbiamo incolpare qualcuno sono i Creatori che ci hanno mandato qui-
Il ragazzo la guardò, gli occhi ancora più lucidi.
-Io non vi conosco molto bene, sono qui da poco, ma da quel che ho visto Law mi sembra un ragazzo molto assennato e intelligente e credo ci abbia riflettuto molto bene prima di decidere di entrare nel Labirinto-
Il biondo abbassò lo sguardo. Sapeva quanto Law fosse razionale ma rimaneva il fatto che era stato punto mentre lui avrebbe dovuto aiutarlo.
-Sì, ma..- cerco di ribattere, ma fu prontamente interrotto.
-E da quel che ho visto tu mi sembri molto responsabile e scrupoloso. Non avresti mai messo la vita di qualcuno a rischio e sono certa che se le condizioni non vi fossero state così avverse saresti sicuramente riuscito a salvarlo-
Bibi non sapeva da dove le uscivano quelle parole, se davvero fossero frutto delle sue osservazioni di pochi giorni. Quello che sapeva era che non riusciva a vederlo soffrire in quel modo, doveva consolarlo.
Vide delle lacrime sfuggire sulle sue guance e, senza pensarci, si sedette vicino a lui e lo abbracciò, spingendo la testa del ragazzo sulla sua spalla.
-Mi dispiace- lo senti mormorare mentre iniziava a singhiozzare.
La turchina gli accarezzò i capelli, conscia che quello sfogo gli fosse necessario per liberare tutta la paura, preoccupazione, stress, ansia e nervosismo che aveva accumulato a causa di quella situazione.
-Mi hanno detto che chi passa la notte nel Labirinto non sopravvive- disse la turchina continuando ad accarezzargli i capelli –Tu sei riuscito a portarlo qui prima che si chiudessero le Porte. Gli hai salvato la vita-
A quelle parole i singhiozzi del biondo si fecero più forti e anche lui si strinse a lei in modo quasi disperato circondandole la vita con le braccia.
Rimasero in quella posizione per minuti che sembravano interminabili.
Non vi era alcun imbarazzo tra di loro.
Sabo non aveva mai avuto troppi problemi a esternare i suoi sentimenti anche se, effettivamente, non si sarebbe mai messo a piangere di fronte agli altri Radurai come Kidd, Zoro o Ace. Ma forse con Nami e Rebecca lo avrebbe fatto e sentiva che anche di Bibi poteva fidarsi.
Dal canto suo, la ragazza, stava semplicemente consolando una persona che ne aveva estremo bisogno, che aveva impellente necessità di sfogarsi e sentirsi confortato. Poco importava che il ragazzo fosse a petto nudo e ricoperto di ferite.
Quando finalmente si fu calmato Sabo si separò da lei e le regalò un timido sorriso al quale lei contraccambiò prima di rimettersi in piedi e riprendere in mano cotone e disinfettante.
Quando Chopper, poco dopo, entrò nella stanza, tutte le ferite del velocista erano state disinfettate e Bibi lo lasciò nelle mani del medicale per un controllo più esperto e per le eventuali medicazioni.
Uscì dal Casolare, all’aria fresca della sera, accompagnata dalle grida strazianti di Law.







Angolo di Calypso
No, ma cosa dite? Non ho una cotta stratosferica per Sabo! Ma cosa andate pensando? Credo semplicemente che sia perfetto! Sensibile, responsabile, simpatico, gentile, carino. Nulla di che.
E noooo non shippo SaboBibi come se non ci fosse un domani, proprio no!
Spero non me ne vogliate a male per questo crack pairing è solo che da un po' penso a loro come coppia e credo che sarebbero davvero perfetti insieme e non ho potuto fare a meno di sfruttare questa long che, nonostante sia prevalentemente avventura e suspence, ho voluto arricchire con un briciolo di sano e puro ammore. Poi, sia chiaro, Sabo e Koala sono praticamente canon e chi sono io per andare contro il volere di Oda-sensei?! *peace*
Detto ciò, domando perdono per il lieve ritardo ma in questa settimana la real life è stata davvero devastane! Poi in realtà, vista l'impazienza (assolutamente gradita!) che mi mostrate nelle recensioni pensavo di accorciare il tempo tra un aggiornamento e l'altro ma purtroppo questa settimana mi è stato impossibile. Anche settimana prossima sono un po' incasinata ma poi spero di riuscire ad accontentrvi :)
Bom, ho finito. Spero anche questo capitolo vi sia piaciuto almeno un po'.
Alla prossima!
*affonda nei feels con la sua nave SaboBibi*
   
 
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