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Autore: Lisa Lawer    20/11/2016    5 recensioni
Un matrimonio andato a monte, due ragazzi troppo giovani per sopportare il peso di una unione forzata, la voglia di crescere come individuo... e l'amore sempre e comunque che trionfa su tutto, anche sul tempo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Holaaa! New chappy! Spero che vi piaccia anche se corto! Ci sentiamo a fine capitolo!
 
La domenica mattina Akane non era molto riposata. Aveva dormito, si o no due ore. L’immagine di Ranma che non si trasformava era limpida nella sua mente e poi il suo tocco, quando in bagno l’aveva accarezzata….ahhh ma come poteva reagire così! Aveva vissuto senza di lui per ben 6 anni e ora… beh ora si comportava come aveva detto Takashi: Una adolescente alla sua prima cotta. Aveva voglia di parlare con lui in privato, ma sapeva che ciò non era possibile.
Quando lo rivide in palestra aveva solo voglia di prendere un secchio d’acqua e lanciarglielo contro, solo per essere sicura di non aver sognato nulla.
La lezione iniziò nuovamente con un po’ di teoria e poi passarono alla pratica. Anche questa volta, dopo la pausa pranzo, Ranma decise di combattere contro gli allievi. La prima fu la sua ex ragazza.
Il combattimento iniziò e questa volta fu Akane a partire. Ranma era costantemente in posizione di difesa e lei iniziò ad innervosirsi un pochino. Lui non sembrava intenzionato ad agire e la guardava con un sorrisetto soddisfatto.
- e allora? Combatti o no? – disse lei nel modo più silenzioso possibile, appena gli fu vicino.
- lo sto facendo, non vedi? –
- no stai solo giocando, combatti come facevi ieri! –
- chi lo sai, forse sto giocando o forse no… -
La provocazione colse nel segno e Akane reagì totalmente d’istinto, ma ogni suo singolo attacco arrivava un istante dopo il necessario e Ranma non faceva altro che schivare con movimenti ridotti al minimo. Quando lui le diede un leggero colpo sul capo, lei rovinò a terra completamente sbilanciata. Rialzatasi quasi immediatamente, fece un profondo respiro, cercando di calmarsi e ricominciò ad attaccare questa volta concentrata.
- che cosa sono queste tecniche? –  chiese lui con scherno
- quelle della mia scuola! –
- la tua scuola è quella di arti indiscriminate Tendo… combatti come si deve! -
Questa volta riuscì quasi ad arrivare a bersaglio e Ranma iniziò ad impegnarsi visibilmente di più. Akane stava finalmente combattendo usando principalmente le tecniche delle arti indiscriminate Tendo/Saotome, mischiate a quelle della scuola di Tottori. Cercò di prenderlo alla sprovvista con un fendente improvviso al volto, gli anni di allenamento di Ranma però reagirono prima che se ne rendesse conto. Lui la guardò con un sorriso un po’ sghembo, quasi di apprezzamento e  questo la infiammò ancora di più, continuando con una serie di attacchi e finte più controllati ed efficaci.
- così mi piaci, Akane! – disse alzando fin  troppo la voce
- tu concentrati piuttosto! – rispose lei dimenticando di avere spettatori. Oramai nella palestra era come se ci fossero solo loro.
- lo lo sono perfettamente. –
Akane stava accusando la stanchezza. Il combattimento stava durando da un po’. Comunque riusciva a mescolare le vecchie tecniche con quelle apprese negli ultimi sei anni. Takashi l’aveva fatta crescere, l’aveva rimodellata e aveva fatto di lei una nuova combattente.
Ranma incominciò un po’ ad accusare l’assalto prolungato e non aveva più quell’aria sorniona, ogni attacco andava gestito e controllato ma con stupore, per un attimo, si rese conto di non riuscire a contrattaccare.
Akane si illuse di poter ribaltare le sorti dell’incontro , ma proprio mentre era convinta di poter assestare il colpo decisivo si fermò… Ranma era alle sue spalle e senza capire come, si ritrovò proiettata al suolo con l’articolazione del ginocchio in posizione innaturale che le causò un dolore indicibile. Lui comodamente seduto su di lei, dimostrando chiaramente che avrebbe potuto concludere in qualunque momento avesse voluto. – la prossima volta utilizza le tecniche della tua scuola! Smettila di emulare  quell’idiota! – le disse all’orecchio.
Lui si rialzò quasi subito e fece per allontanarsi verso le panchine per bere un po’ d’acqua.
- torna qui! – disse Akane gridando mentre si rialzava, ignorando di star utilizzando un tono informale – come ti permetti! -  
Lui tornò verso di lei, incurante delle altre persone che allibite guardavano la scena. Anzi Ranma aveva quasi raggiunto il suo scopo, ora la doveva solo far andare a briglia sciolta.
- hai qualcosa da dirmi Akane? – disse lui a pochi centimetri dal suo viso.
- ne avrei di cosette da dirti, baka che non sei altro! –
- AKANE TENDO! – la voce profonda di Takashi riecheggiò in tutta la palestra, facendola sussultare, ricordandole di non essere sola con Ranma.
Lei, sorpresa, guardò il suo fidanzato il quale era livido di rabbia.
Lanciò un’occhiataccia a Ranma, ma quasi immediatamente si scusò per il comportamento della sua allieva. Non gli piaceva il modo in cui la guardava e non gli piaceva il modo in cui reagiva lei. – Akane, nello spogliatoio… adesso!! –
- non mi sembra necessario -  disse Ranma.
- la prego di non immischiarsi. Lei continui a tenere la lezione. – detto questo, Takashi si portò Akane nello spogliatoio, tirandola per un braccio.
Entrati nello spogliatoio lui non le diede nemmeno il tempo di parlare. Era livido di rabbia.
-mai, e dico MAI sono stato insultato in questo modo! Come osi mancare di rispetto al nostro ospite e di mancarmi di rispetto così!?! Te l’avevo già detto che non ero stato contento di com’era andata il primo combattimento e tu lo rifai? Quelle tecniche non mi sono nuove e sappi che prima o poi mi verrà in mente dove le avrò viste! Io,mia cara signorina,ho un nome nel campo delle arti marziali! Me lo sono sudato con anni di allenamenti! Sei tu che ti sei presentata alla mia porta e sei tu che ha presentato la domanda per i due anni di corso! Ancora TU, alla fine dei due anni mi hai chiesto di restare una mia allieva, nonostante ti abbia fatto anche il grande onore di essere una delle mie insegnanti! E ora che abbiamo un ospite, che tra l’altro ho pagato profumatamente per tenere questa lezione, tu mi fai questo? Se ti piacciono così tanto le arti marziali indiscriminate, ebbene mia cara, hai sbagliato scuola! –
- Takashi, io… -
- no Akane, in questo momento non sta parlando Takashi, il tuo fidanzato, ma il maestro Takashi. E ora puoi tornartene a casa. – lui se ne tornò alla lezione lasciandola lì sola, confusa e in lacrime.
Ranma non era mai stato così impaziente da terminare una lezione. Dopo il loro combattimento, Akane non era più rientrata. Un Takashi nervosissimo gli aveva detto di continuare e così lui fece.
Al termine prese volentieri un taxi per tornare in hotel. Era stato un disastro e di sicuro per colpa sua ora Akane era a piangere da qualche parte. I muri in quella palestra erano sottili e Ranma aveva sentito tutta la conversazione. Gli avrebbe voluto tirare un pugno a quel cretino!
Rientrato in hotel, una receptionist gli venne incontro, dicendogli che qualcuno lo attendeva. Quando vide Akane seduta sul divanetto della hall, quasi non voleva crederci. Lei aveva gli occhi arrossati, di sicuro aveva pianto tantissimo, lo sguardo chino, tanto è che non si accorse dell’arrivo di lui.
- Akane –
- Ranma… -
Lui non disse altro, le fece solo segno di seguirla. Andarono nella suite di lui al 52esimo piano. Entrati, Akane a mala pena notò la bellezza del salotto d’ingresso. Le grandi finestre regalavano uno spettacolo unico sulla città di Tottori. Una grande porta chiusa, sicuramente portava alla zona notte della suite.
Lei non badava a nulla di tutto ciò, squadrava solo il ragazzo da capo a piedi, il quale alzò gli occhi al cielo. – avanti, fallo – le disse
Lei continuava a guardarlo e non diceva nulla. Restava solo a qualche metro da lui, non si era nemmeno accomodata sullo splendido divano rosso.
-Avanti, so che vuoi farlo – disse ridendo
Vedendo che lei non reagiva, Ranma andò verso il frigo bar presente nel salotto , prese una bottiglia d’acqua dal suo interno e gliela porse.  
Lei la prese imbarazzata, poi la aprì e gliela versò addosso. Ranma rideva contento. Akane fece cadere a terra la bottiglietta e si portò le mani alla bocca. – Allora è tutto vero! –
- già! E ora se permetti, vado a prendere un asciugamano! Dovevi proprio svuotarmela tutta addosso? – continuò lui dolcemente e continuando a sorridere. Era troppo felice di averla li con lei.
- Accomodati, arrivo subito. –
Qualche minuto dopo ritornò nel salotto totalmente cambiato e intento a tamponarsi i capelli con un asciugamano. Si sedette sul divano, vicino ad Akane.
- immagino che tu abbia molte domande da farmi. –
- non sai quante – disse lei guardando il pavimento.
Lui le prese il mento, costringendola a guardarlo – sono qui ora, chiedimi tutto quello che vuoi. – poi la mano si spostò verso la guancia, ed Akane non riuscì a non chiudere gli occhi. – sono contento che tu sia venuta qui. –
Lei si staccò da lui e gli fece la domanda più ovvia, ovvero quella relativa alla sua trasformazione.
Fu allora che Ranma le raccontò quello che accadde dopo la sua partenza. Lui intraprese il viaggio verso la Cina, dove dopo tre anni e mezzo riuscì ad arrivare alle famose sorgenti e riuscì ad immergersi nella nan nichuan. Il suo viaggio era stato molto lungo, nel frattempo si allenava, lavorava ogni tanto per sostenere le spese, fermandosi presso qualche villaggio. Fu così che divenne più forte ed iniziò ad essere notato.  Man mano proseguì la sua ascesa fino ad essere diventato il grande maestro Saotome delle arti marziali indiscriminate.
- perché sei qui? – chiese lei con un filo di voce
- per tenere una lezione. – disse lui serio
Non era la risposta che si aspettava e la sua faccia era un libro aperto.
- suvvia, Akane! Cosa vuoi che dica? Ovvio che sono qui per te! Per quale altro motivo sarei qui altrimenti? –
Il cuore di lei si fermò per un attimo.
- Akane, mi dispiace per quanto accaduto oggi. –
- non è colpa tua, ho fatto tutto di testa mia. E poi come potevamo combattere io e te se non usando le nostre tecniche? – gli disse con un sorriso amaro – ma questo mi ha portata ad essere cacciata da un’altra scuola! –
- ci parlerò io, gli spiegherò! –
- no ti prego! Lui scoprirebbe tutto! in caso devo essere io a dirglielo. –
- Akane, tu devi tornare a casa –
- ci vado tra poco – disse lei delusa
- Akane, per casa tua intendo Nerima, da tuo padre,nella tua palestra… -
-no, non posso! Mio padre mi ha messo davanti ad una scelta ed eccomi qui, l’ho presa! Oramai la mia vita è qui a Tottori. La tua a Nerima, con mia sorella Nabiki. –
- Akane, non dire sciocchezze, mi ci vedi sposato con Nabiki!? Prendi la valigia e torna a casa con me, tu devi fare pace con tuo padre e riprendere il tuo posto come erede della scuola! –
- la mia vita è qui, ora! –
- a fare cosa!?! L’allieva di un tizio qualunque? – oramai erano in piedi, nessuno dei due riusciva a stare seduto
- lui non è uno qualunque! –
Poi le fece, a bruciapelo, la domanda che a lui premeva di più – tu lo ami? –
- Si… -
Ranma le si avvicinò, guardandola negli occhi e mettendole le mani sui fianchi –lo ami quanto amavi me? –
Akane distolse lo sguardo, ma non si scostò. Il suo corpo era come paralizzato al tocco di lui, il suo cuore batteva all’impazzata, il cervello annebbiato.  – guardami… - disse in un sussurro con la sua voce roca, che provocò l’ennesimo fremito in Akane. Lei lo guardò e il suo cuore stava andando in frantumi. – non potrò mai amare nessuno quanto amavo te. –
La mano destra di lui risalì fino al collo di Akane, il suo tocco era gentile. Ranma stava per accorciare la distanza tra loro due e lei lo stava facendo fare. Poi all’improvviso si scostò da lui.
- TU… tu non ne hai il diritto! –
- cosa? -  chiese lui confuso
- TU non ti puoi presentare dopo 6 anni e sconvolgermi la vita! No, Ranma,non te lo permetterò!  Vai a casa, sposa Nabiki, sposa chi vuoi…ma io non posso! Ora ho un fidanzato e un bel futuro! Non voglio rovinare tutto! non ne ho le forze! Sai cosa sia stato per me venire qui sei anni fa? È stata dura ma ce l‘ho fatta,ed ho fatto tutto da sola! – oramai aveva gli occhi pieni di lacrime – per sei anni ho vissuto in pace, non ho mai rischiato di morire, Takashi non ha fidanzate sparse per la città… per lui ci sono solo io. E oggi sono stata pessima. –
- Akane… - fece per avvicinarsi
- no, ti prego, resta li dove sei… io… -
 - “Io” cosa, Akane? – disse prendendola per le braccia, avvicinandola nuovamente a se. – cosa, Akane? – questa volta lo disse con calma e il cervello di lei smise nuovamente di ragionare. Le lacrime le scendevano da sole –  non puoi aver dimenticato semplicemente tutto,  aver dimenticato noi… dimmi che non mi ami più ed andrò via. Ma io non ci credo, non posso credere che non ci sia più possibilità per un noi… -
Lei si staccò nuovamente da lui, ora era furiosa – hai avuto la tua possibilità! Sei anni fa! Io ero lì pronta a sposarti! Ora basta! Non ho vissuto questi ultimi anni in attesa di te! Io non ti aspetto più Ranma! La mia vita è andata avanti e tu non ne fai più parte! Ma cosa credi che io voglia continuare a vivere nell’incertezza di essere amata? No, non rivivrò tutto, perché al mio fianco ho Takashi ora. Addio, Ranma… addio. –
Lui la vide uscire dalla porta. Non l’aveva fermata, ancora una volta l’aveva fatta scappare. Akane aveva ragione, lui aveva avuto la sua possibilità ed aveva rovinato tutto. MA questa volta non lo avrebbe fatto. Avrebbe lottato per lei… avrebbe lottato per quel noi.
 
Eccomi!!! Ciao a tutti! Questo capitolo è stato difficilissimo da scrivere, soprattutto l’ultimo pezzo! Bacio si, bacio no? Vi prego non mi uccidete! Prometto che non vi deluderò! Ancora una volta voglio ringraziarvi per le recensioni! Sono così dettagliate che le adoro e sappiate che siete voi a spronarmi a scrivere ed ad aggiornare. Attendo le vostre reazioni! Alla prossima!
 
 
  
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