Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: dontletmedrown    21/11/2016    0 recensioni
Per Tom era tutto più facile, in un solo minuto era capace di farsi amico l intera scolaresca, mentre io invece, ero l escluso, il diverso, tutti mi evitavano, ma non si rendevano conto di quanto facesse male.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 4 Non appena misi piede in quel locale fui pervaso da un forte odore di sudore misto alcol, ma la cosa non mi importò molto. Non sapevo dove andare ed ero più che sicuro di non voler ritornare a casa, non per il momento almeno. Proseguii per un lungo corridoio stretto e buio. La mia testa rimbombava a causa della musica troppo alta. Avanzai lentamente,facendomi largo tra la folla di ventenni in preda agli ormoni che si agitavano sulla pista da ballo e mi avvicinai al bancone del bar. Chiesi al barista qualcosa da bere ma questo, squadrandomi dall’ alto in basso con disprezzo, si allontanò a servire nuovi clienti fingendo di non avermi né visto né udito. Rimasi lì, fermo come uno scemo aspettando un drink che non sarebbe mai arrivato e rimuginando su quello che sarebbe successo non appena avessi messo il piede in casa. “ Non sei un po’ troppo piccolo per un locale di questo tipo?” Ero talmente immerso nei miei pensieri che non appena sentii quella voce mi spaventai. Mi girai lentamente e vidi un uomo che mi sorrideva con aria gentile. Avrà avuto almeno il doppio dei miei anni, i suoi capelli sembravano argento sotto le luci della discoteca e i suoi occhi erano talmente penetranti che mi sentii spogliato di ogni mio più piccolo segreto. Non risposi, accennai solo un piccolissimo sorriso. “ Hai sete?” mi chiese ancora. Io annuii imbarazzato. L uomo con un gesto affettuoso mi scompigliò i capelli sorridendo gentilmente, poi con un solo gesto chiamò a se il cameriere e gli sussurrò qualcosa all’ orecchio. Il cameriere si allontanò per qualche secondo per poi ritornare con un bicchierone colmo di liquido rosso. L’uomo lo prese dalle mani del barista e me lo porse “ bevi, ti farà bene.” Fissai il bicchiere incerto se fidarmi o no “ Non preoccuparti” disse l’uomo “ è solo succo”. Mi convinsi e presi il bicchiere, bevendo il suo contenuto tutto d’un fiato. Avevo una gran sete. L’uomo mi fece alzare e mi chiese di seguirlo. Io senza fare storie feci come mi aveva chiesto. Mi portò in una zona appartata del locale e mi fece sedere su un divanetto di velluto. Poco dopo tutto intorno a me iniziò a girare vorticosamente, non riuscivo più a distinguere ciò che mi circondava. Iniziai a sudare per il troppo caldo e la mia vista si annebbiò sempre di più. Lo strano uomo che mi aveva aiutato pochi secondi prima, divenne come un mostro nella mia testa. Una forma sfigurata che si faceva sempre più vicina e mi spaventava a morte. La sua risata, assieme a quella dei suoi amici, erano trapani che scavavano sempre più in profondità e facevano male. Mi raggomitolai sul divanetto, cercando di proteggermi da tutto ciò che era estraneo; finché, ad un certo punto, la vista mi abbandonò e svenni. Salve ragazze Chiedo scusa per la lunghissima assenza ma ho avuto qualche problema. Cercherò di aggiornare la storia il più spesso possibile. Spero vi piaccia. Buona lettura. :)
  
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