Capitolo 30: Vecchi nemici
Nel suo laboratorio, Dark stava ancora cercando di
accettare il fatto che due membri dell’Organizzazione
fossero andati via.
- Non importa – si
disse – Io posso rievocare gli altri.
Sora li ha battuti da soli, ma tutti insieme saranno inarrestabili –
Il piano era già nella sua mente.
Prese il suo macchinario e si concentrò sul primo
elemento che voleva in squadra. Non tutti gli interessavano molto, ma alla fine
l’Organizzazione sarebbe stata completa, di nuovo. Axel e Roxas sarebbero anche
potuti passare dalla parte del nemico, ma lui era un custode, degno sostituto
del Nobody di Sora, mentre per quello che riguardava Axel, se ne sarebbe potuto
trovare un altro.
Lexaeus era il primo della lista. Con il suo potere,
poteva diventare fortissimo. Solo Riku era riuscito a batterlo, ma era acqua
passata.
Evocò il potere dell’oscurità sulla forma del numero V.
Come era accaduto per Axel, la prima cosa a
materializzarsi fu la casacca.
Dark si concentrò, cercando di imprimere nel corpo di
Lexaeus tutti i suoi comportamenti, abitudini, il suo carattere.
Dopo vari minuti, il Nobody era sudato e tremante dalla
fatica ma ciò non contava nulla.
- Il primo è qui – pensò
soddisfatto, prima di cadere in un sonno profondo.
Lexaeus era confuso. Dopo la consapevolezza di essere
morto per mano di Riku, non avrebbe mai detto che sarebbe potuto tornare e
riavere una rivincita.
L’Eroe del Silenzio era tornato, più forte e più
determinato a sconfiggere il ragazzo che, tempo fa, lo aveva battuto.
Rimase a pensare a tutto quello che era successo. Sul
tavolino c’erano dei documenti. Si sedette su una sedia, molto scomoda
oltretutto, e iniziò a sfogliarli. Su di essi c’era tutta la storia avvenuta
dopo il castello dell’oblio.
Venne a conoscenza del fatto che tutti erano morti e
temette di essere solo. Poi, però, capì che il vero scopo del Nobody che lo
aveva riportato in vita era prendere il posto di Xemnas a capo dell’Organizzazione.
Non che la cosa gli importasse molto.
Lui era lì solo perché aveva da sempre voluto essere
completo e solo Kingdom Hearts aveva il potere di dargli quello che più di
tutto desiderava: un cuore. Non potere o forza, ma sentimenti veri, magari da
poter condividere con qualcuno.
Quando finì di leggere vide quello strano ragazzo che
armeggiava con un oggetto.
Stava per andare a parlargli, ma una nube oscura lo fece
scomparire.
- È giunta l’ora
che un altro amico torni a vivere – pensò prima di concentrarsi su Zexion.
Come al solito, il processo lo lasciò privo di forze, ma
il Burattinaio Mascherato era di nuovo tra i vivi. Il potere del n° VI era smisurato, tanto che Dark svenne addosso al nuovo
arrivato.
Zexion vide appena in tempo il ragazzo che gli veniva
pericolosamente addosso e lo afferrò al volo. Non aveva mai sentito un tale
potere neppure in Xemnas il superiore, ma non era certo il momento di
preoccuparsi. Quel ragazzo lo aveva riportato alla vita, e questo bastava per
avere la riconoscenza del Burattinaio Mascherato.
Lexaeus era rimasto stupito. Il potere di quel ragazzo
era incredibile, ora il n° VI era di nuovo in vita!
Gli fece un cenno e il compagno, dopo aver appoggiato
delicatamente sul letto il ragazzo, andò da lui.
Il numero V, silenzioso come al solito, gli indicò i
fogli sul tavolo e Zexion li lesse con interesse.
- Wow – disse alla fine – Davvero incredibile! Non avrei
mai pensato che qualcuno potesse davvero battere Xemnas! È davvero formidabile,
ma se continueremo così allora saremo abbastanza da tenere testa a quei
mocciosi. Per batterli ci mancherebbe solo Marluxia, con la sua magia di cura e
la falce, poi saremmo a cavallo... certo che anche le lance di Xaldin non
sarebbero male! –
Zexion era un chiacchierone, ma Lexaeus non gli diede
corda. Annuì lievemente, poi lo sguardo si perse nel vuoto.
Il Burattinaio era leggermente contrariato. Di solito
almeno gli rispondevano!
Si toccò i capelli, confortato dal trovare il suo ciuffo
che gli copriva l’occhio destro al solito posto.
Di fisionomia snella, il numero VI
era sempre della stessa idea. Non era necessario usare la violenza contro i
nemici, ma bastava mettere davanti ai loro occhi le visioni giuste e quelli
avrebbero fatto un passo falso come gettarsi da un burrone o colpirsi da soli.
Nulla era più semplice.
Zexion, però, non disdegnava il combattimento corpo a
corpo e, quando voleva, il suo libro poteva prendere la forma dell’arma del suo
avversario. Il ragazzo di prima, intanto, si era rialzato.
- Dovresti rimanere a letto – lo ammonì Zexion
- No, devo chiamare un altro. È per questo che sono qui.
Chi mi consigli? –
- Non lo so. Ci farebbero comodo sia Marluxia con la sua
magia che Xaldin con le sue lance –
- Tra i due? –
- Xaldin – disse sorprendentemente Lexaeus – Ma sta
attento. Ci vuole un grande potere per creare le sue armi –
- Sono d’accordo –
- Basterà che utilizzi più oscurità del solito – disse
sicuro il ragazzo che si allontanò.
Pochi minuti dopo anche il Feroce Lanciere era di nuovo
nel mondo dei vivi, ma il povero ragazzo, come pensò Zexion, era stato troppo
affrettato nel richiamarlo, quindi avrebbe dormito fino al giorno seguente.
Anche Xaldin fu messo al corrente degli eventi ma, a
differenza di Lexaeus, lui si mise a parlare molto volentieri con Zexion, il
quale era contentissimo di aver trovato qualcuno più espansivo.
Note dell'autore Un ringraziamento a tutti coloro che mi seguono, in particolare a franky94 per l'ultima recensione. So che questo capitolo non è il massimo, ma prometto che i prossimi saranno migliori. Questo mi serve per andare avanti nella storia!