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Autore: g i r e i    23/11/2016    3 recensioni
In un regno lontano dove le gioie del popolo erano animate dalla leggenda di una donna dagl'occhi blu, saliva al trono un nuovo sovrano accecato e ossessionato dalle ricerca della sua Marilù. "Marilù nei tuoi occhi dipinti di blu c'è la Luce di un Regno che non vive più"
Il regno e il sovrano iniziavano a crollare su loro stessi. Chi riuscirà a ricongiungere i pezzi del cuore di un sovrano ferito dalle false illusioni e pretese? Entrate e scopritelo.
"La mano di Koutaro era calda e confortevole e le dita dure e callose, ma in quel gesto di dolcezza sconfinata sembrava racchiusa un po' di quella bontà che il Sovrano aveva custodito gelosamente nel cuore per lunghi anni, una dolcezza che avrebbe regalato solo alla sua Marilù."
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Non lasciatevi ingannare dal nome femminile Marilù. C'è solo BokuAka e KuroKen c:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Myosotis - "Non ti scordare di me"
 
"C'era un Regno incantato nel tempo che fu, ma l'arrivo del Male lo fece cader giù, nel momento in cui il Re preparava la resa un Miracolo accadde e nacque Marilù. Marilù nei tuoi occhi dipinti di blu c'è la luce di un Regno che non vive più, Marilù porti vita nei giorni più neri, nei tristi pensieri e ci libererai"


Rimase tutto il tempo chiuso nella sua stanza aspettando impaziente la fatidica ora, e quando le quattro scoccarono e gli orologi risuonarono in coro per quelle mura fredde che gli avevano tenuto compagnia, Keiji sentì il cuore animarsi di un tepore rasserenante e sorridendo appena, con un balzo scese dal letto precipitandosi verso la porta.
Il cuore fremeva e le mani tremavano mentre si accingeva ad aprire quella porta, che prima di quel momento non era mai sembrata così pesante.

Ma quando la spalancò, una luce lo accecò non appena il corridoio si distese di fronte lui.
Bianca, forte, avvolgente, fredda, prima che potesse fare un solo passo, si placò e le mattonelle iniziarono a svanire, lasciando spazio a un rigoglioso manto verde imperlato di gocce blu. Si guardò intorno, sorpreso di quel magico scenario che lo aveva inghiottito, fino a che gli occhi non si puntarono al cielo, e lì lo vide, il vetro nitido e lindo, sul quale il sole si scagliava brillante.

-La cupola...- sfuggì alle sue labbra tremule.

Ma un sussurro gli rispose. -Marilù...-

Keiji impaurito si voltò, sorpreso dalla voce tanto familiare. Koutarou dietro di lui a pochi passi lo guardava torvo. Gli occhi dorati sfumavano in un cupo marrone senza lasciar trasparire nulla dell'animo del Re, che con passo furibondo si avvicinò a lui. La sua mano si posò prepotente sulla spalla di Keiji che quasi perse l'equilibrio, barcollando sulle gambe che sembravano abbandonarlo. I brividi, ad un contatto tanto gelido, percorsero rapidi la candida schiena, spingendolo a domandarsi dove giacesse il tepore che il suo Re gli premurava sempre.

-Perchè sei venuto qui?- gridò. -Vattene via!-

Le parole ferirono inesorabilmente Keiji il cui petto si alzava e abbassava in preda all'incontrollabile respiro affannoso.

-Bugiardo.-

Da quell'ultima parola un suono secco ne seguì soltanto, e mentre un dolore lancinante si impiantava nel suo petto, gli occhi lucidi iniziarono a spegnersi della vita che li adornavano. Guardò un'ultima volta Koutarou, i suoi occhi vuoti e il sorriso sghembo, per poi perdersi nel rosso vermiglio che dipingeva quel terreno ormai appassito in chissà quale istante, l'erba si era seccata e le Myosotis erano morte. Nel momento in cui la pozza rossa ai suoi piedi gli fece da specchio, si perse nello scrutare i suoi boccioli appassire e scivolare al suolo in una lenta danza, per poi fondersi allo scarlatto, trascinando con loro anche la vita.
Era tutto così strano, era tutto così surreale, eppure quel dolore era lampante, tanto che le urla non tardarono ad arrivare. Keiji, disperato, chiuse finalmente gli occhi, nella speranza di raggiungere un po' di pace in quel buio, ma mentre gli occhi rinnegavano la luce, era come se le labbra si rifiutassero di serrarsi, così da poter cessare quelle urla. 

Ma un poderoso strattone lo scosse, poi di nuovo, e ancora, sempre più violentemente mentre nel buio una voce iniziò ad accompagnare le sue grida.

-Keiji! Keiji!- supplicò. -Svegliati ti scongiuro!-

La voce diveniva sempre più nitida, tanto da sovrastare le sue grida.

-Ti prego svegliati.-

Quando finalmente la voce arrivò chiara, calda e amorevole alle sue orecchie, solo allora riuscì a riaprire gli occhi e serrare le labbra, cessando così di disperarsi.
Gli occhi blu, umidi di paura, trovarono subito rifugio in quelli dorati, che preoccupati lo studiavano. Keiji, seppur ancora intimorito dalla figura apparsa in quel fulmineo sogno ad occhi aperti, non potè far altro che rincuorarsi di avere il Re vicino a lui. E mentre le mani di Koutarou si stringevano delicatamente intorno al suo viso, Keiji sentì i caldi polpastrelli dell'altro cancellare tutte le lacrime che erano iniziate a scendere lungo il suo viso.

-Va tutto bene!- lo rincuorò ancora sorridendogli solare, ma ancor di più grato di vederlo cosciente, seppur impaurito.

Keiji tremava visibilmente e mentre i suoi occhi blu parlavano a quelli del Re, per colpa delle parole bloccate dalla paura, quest'ultimo si accingeva a sfilarsi il sontuoso mantello dalle ampie spalle, avvolgendolo amorevolmente al collo della Marilù. Lo guardò dolcemente prima di regalargli una carezza e invitarlo a farsi più vicino mentre annodava meticolosamente i lacci al collo. In poco tempo Keiji trovò conforto sulla spalla del Re che con una mano prese ad accarezzare la nuca corvina, contento di riammirare quei boccioli tanto preziosi, che in pochi gesti rincominciarono a fioccare senza alcun controllo. E mentre il suo animo si placava percependo il respiro di Keiji regolarizzarsi, sospirò sollevato abbandonandosi in un sorriso che svanì non appena si posò sulle guardie che lo avevano seguito fino a quel momento.

-Vedete di capire cosa sia successo qui!- Intimò loro mentre si accingeva ad aiutare Keiji a rialzarsi.

Le guardie non persero tempo e si volatizzarono.

Koutaoru strinse a sé Keiji nel tentativo di aiutarlo, e con fretta lo condusse nella sua stanza, permettendogli di accomodarsi sull'imponente letto a baldacchino. Lui subito si inginocchiò ai suoi piedi e teneramente avvolse le sottile mani dell'altro nelle sue, portandole alle labbra per poterle baciare e scaldare.

-Cosa è successo, Keiji?- gli domandò a voce troppo alta, non riuscendo a contenere l'agitazione.

Ma il moro divagò con lo sguardo, e ritornando con la mente al ricordo di quella macabra visione, capì a cosa avrebbe comportato la verità, se avesse confessato a Koutarou che la causa del suo terrore ero proprio lui, probabilmente il suo Re si sarebbe amareggiato di tale scoperta e i problemi che lo tormentavano erano già troppi per potergli dare l'ennesimo tormento, così mentì, o almeno ci provò, infondo lui era Marilù.

-Non lo so...- tentò allora.

Ma Koutarou notò immediatamente il divagare del compagno e non si risparmiò di insistere, per poi ottenere non altro che la stessa risposta incerta. Koutarou al medesimo responso sbuffò sconsolato poggiando il mento sulla gamba e arricciando scioccamente gli angoli della bocca ormai ben imbronciata.
Ma neanche a tale imposizione tanto infantile Keiji allentò la presa, anche se fu così difficile resistere al desiderio di posare nuovamente lo sguardo su Koutarou, per compiacersi di quel suo lato tanto intimo e segreto. Non ci volle tanto prima che il moro iniziasse ad arrossire sotto lo sguardo ostinato dell'altro che poco dopo si ritrovò a scacciare via i boccioli che si posavano sul suo viso.
Sbuffò un'ultima volta.

-Se non me lo vorrai dire tu, vorrà dire che farò tutto da me.- bisbigliò alzandosi finalmente in piedi, un po' indispettito, lasciando sbigottito Marilù.

Ma la sua mano lo invitò a fermarsi domandandogli di restare lì con lui ancora un po'. Koutarou lo guardò ancora con la ferma idea di porre resistenza e proseguire in ciò che il dovere gli imponeva di fare, ma nulla poteva negare alla sua Marilù, tanto meno ora che in quel momento gli stava dimostrando di avere bisogno di lui.
Così con le guance tinte di un imbarazzo porpora si sedette vicino al compagno senza lasciare la sua mano, che strinse con più forza.

-Stai meglio?- gli domandò non riuscendo a guardarlo negl'occhi.

Keiji annuì soltanto, prendendosi la libertà di posare il capo sulla spalla del Re. Cullato dal suo tepore Keiji chiuse nuovamente gli occhi, ancora gonfi per il pianto. Lasciò ogni pensiero e ogni brutto ricordo scivolare via, o almeno tentò. Perchè per quanto si sforzasse non riusciva a fare a meno di chiedersi il perchè tale mostruosità del Re gli fu mostrata e cosa era successo fuori da quella porta? Come era successo fuori da quella porta? Era davvero entrato nella cupola? 

Ma non vi fu risposata più rassicurante del bacio che timidamente il Re posò sulla sua testa fra le ciocche corvine.

-Grazie.-

La dolcezza dell'attimo sembrò portare con sè il sonno, che silenzioso si insinuò in lui trasportandolo finalmente tra le braccia di Morfeo.
Keiji così si addormentò sulla spalla del Re, il quale non potè fare a meno di ammirare la sua Marilù che con gli occhi chiusi e le labbra sottili e lattee sospirava nel sonno. I fiori continuavano a sbocciare sempre più numerosi, tanto che il materasso ne era abbondantemente adornato e Koutarou rise al pensiero dell'imbarazzo che la sua Marilù provava ogni volta che si trovava in sua compagnia. Qualche ciocca scura cadeva sugl'occhi chiusi e non si fece problemi a scostargliele gentilmente dal viso.
Lo guardò ancora e sorrise, lieto che la sua Marilù fosse arrivata, fiducioso che il male invece sarebbe andato via, e che forse le sue mani si sarebbero pulite dai peccati che le avevano macchiate. 

Ormai che Keiji era del tutto assopito nel suo sonno, ne approfittò per coricarlo nel letto e permettigli un miglior riposo.
Dopo di che lasciò la stanza, intenzionato a compiere ciò che per Keiji aveva interrotto. Camminò fino alla stanza del suo trono, dove ad aspettarlo se ne stavano le guardie che lo accompagnavano poco prima. Koutarou, prendendo posto sul trono fece segno loro di avvicinarsi e quando una guarda sussurrò al suo orecchio ciò che avevano scoperto, il viso non potè fare a meno di distorcersi in un' espressione irritata. Non disse nulla, e in silenzio rimase sul suo trono a ponderare. Mano a mano il suo sguardo si svuotava e le risposte si allontanavano, finchè d'un tratto si rialzò fulmineo e scansando malamente la guardia riprese il cammino per i lugubri corridoi.
Proseguì con passo affrettato, fino a che non raggiunse una delle stanze più celate nel castello, giù dove a molti era vietato andare e là dove altri temevano entrare.
Ad una porta di legno ormai invecchiato, Koutarou bussò prepotentemente e senza attendere risposta vi entrò, trovando seduto alla sua scrivania il vecchio mago di corte, il cui viso, appena lo vide, assunse un' espressione di preoccupazione.
L'uomo rapido si alzò avvicinandosi al Sovrano e con movenze ruffiane gli si fece vicino.

-Oh Sire! Mi hanno detto cosa è successo alla vostra Marilù.- Incominciò sarcasticamente dispiaciuto. -Chissà che brutto incubo ha avuto per emettere tali grida! Sa? Sono arrivate sin quaggiù!-

Ma in quell'ultima frase dal tono dell'uomo traspariva qualcosa di sospetto, il falso dispiacere era palese e il Re indignato da tale comportamento tanto sfrontato non si trattenne nell'afferrarlo. Con gli occhi vuoti e cupi si avvicinò al suo viso, e stringendo con forza il braccio ossuto desiderò solo spezzarglielo, ma non lo fece.

-Non osare mettere piede al di fuori di questa stanza tranne quando sono io a ordinartelo.- gli intimò soltanto, per poi liberarlo dalla stretta con una spinta.

Ma il mago, al contrario, sorrise, sorrise compiaciuto dell'ira che ancora sapeva animare il Re e non potè che godere di quella rabbia annuendogli soddisfatto.

-Ma lei non può tenermi sempre d'occhio.- sussurò mentre Koutarou se ne andava.

Il Re ignorò la frecciata del mago e proseguì per i corridoi verso la sua stanza, là dove avrebbe aspettato ansioso il risveglio di Keiji.
Schiuse la porta avvicinandosi al suo letto il più silenziosamente possibile. Lieto di vedere l'espressione tranquilla sul viso della Marilù ne approfittò per sedersi sull'orlo del letto, restandogli vicino. Così anche il Re pian piano si addormentò, nell'attesa di poter riammirare gli occhi blu della sua Marilù sereni.




Dove la Figlia del Rosso riposa;
Salve a tutti, ci sarebbero tante cose da dire, tante persone con cui scusarsi ma penso non abbia senso visto che i miei comportamento non sono giustificabile, ho serie difficoltà ad essere costante in qualcosa, tutto qui. 
Del resto ho deciso di riprendere il mano il capitolo del quale avevo buttato giù solo qualche riga. Che dire, non lo so neanche io! Ammetto che è stato difficile, soprattutto perchè molti particolare mi sfuggono ormai e penso che lo stile di scrittura a seguito dell'astinenza sia notevolmente calato, forse insieme ad esso anche l'andazzo della trama. 
Del resto era QUESTO quello volevo scrivere, quindi eccomi qui! Spero che in un modo o nell'altro lo possiate apprezzare! 
D'ora in poi, quando riaggiornerò, e no non so quando, vorrei sempre inserire immagini che ispirano la storia!
VI GIURO! Sto letteralmente impazzando a trovare fan art che si avvicinino a come io ho immaginato i genitori di Bokuto in questa storia! Se voi vi siete fatte qualche idea fatemi sapere! Trovo bellissima la fan art che ho usato, anche se l'ho editata.
Del resto, ringrazio a chi ancora resiste a leggere e chi si prender la premura di lasciarmi un parere, positivo o negativo che sia, penso mi farà bene. Per lo più mi spronerà. B'è, non è poi successo così tanto in questo capitolo ma qualcosina in più ce l'ho buttato e PER DIO non riesco più a scrivere robe fluffuose, che schiff che mi faccio ragazze.
Prima di chiudere questa eterna manfrina ci tenevo a nominare un paio di persone, con la mera speranza che leggano LOL
Prima di tutto ringrazio Photographic_Therapy che con il tuo commento seppur tranquillissimo e che ho apprezzato con tutta me stessa, mi ha rimesso sulla retta via. Poi vorrei chiedere scusa a FriNet, la quale non ha mai ricevuto una risposta alla sua recensione che ho apprezzato tantissimo.
Più di tutti dovrei scusarmi con un'altra persona che ora non nominerò, con la quale sono intenzionata a mettere tutto al posto, perchè come al solito non sono costante.
Con questo vi saluto e spero di vedervi al prossimo capitolo! Vi lascio il mio profilo Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100011699100242
E qui invece l'immagine che ho usato e ho preso da Pinterest: https://it.pinterest.com/pin/398779741988713643/
Un abbraccio, Girei <3




 

   
 
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