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Autore: lolli89    24/11/2016    3 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passati un paio di giorni dall’accaduto: James era caduto in un mare di disperazione e autocommiserazione tutto suo, si era chiuso in sé a pensare a quello che aveva combinato, non rispondendo alle chiamate o ai messaggi di Xx o di Oliver, probabilmente facendoli preoccupare dopo quello che era successo prima con una e poi con l’altro… ma aveva bisogno di stare da solo a riflettere e cercare di trovare un modo per farsi perdonare… perché sapeva benissimo che Oliver aveva ragione; non bastavano delle semplici scuse per quello che aveva fatto.
 
 
Oliver, nonostante tutto, era preoccupato per il fratello, e pensava quasi che potesse fare qualche sciocchezza… poi vedeva Xx triste e in ansia, e la sua nipotina che si guardava continuamente intorno… e si arrabbiava di più con James.
 
 
La sera della scazzottata, una volta tornato a casa, si era messo del ghiaccio e della pomata sui segni del suo “ scontro “ con il fratello: Katy e Xx non si erano accorte che era uscito di casa, quella sera, ma avevano notato eccome i suoi lividi, per quanta pomata e ghiaccio ci avesse potuto mettere.
Aveva raccontato loro che era scivolato dalle scale, ma nessuna delle due era troppo convinta: Katy meno di Xx, che aveva ben altri problemi a cui pensare, e quando cercava di spogliarlo per fare l’amore con lui, a malincuore si defilava: aveva lividi dappertutto, ma non abbastanza da giustificare una “ caduta “… accidenti a James!
 
 
La sera dopo la sua “ discussione “ con James, Katy lo aveva beccato in bagno, con solo un paio di boxer e una magliettina addosso, e aveva chiuso la porta a chiave, bloccando la via di fuga.
 
 
 << Sai, amore… Xx può anche aver creduto alla caduta… ma io no. Ora voglio che tu mi dica cosa è successo davvero >>, cominciò Katy decisa, avvicinandosi a lui.
 
 
 << Te l’ho detto… sono c… >>, fece lui testardo.
 
 
 << Ollie, ci conosciamo da anni. Non mentirmi >>, continuò Katy, cercando di sollevargli la maglietta, facendo venire a Oliver delle scariche di piacere lungo la schiena: le sue mani su di lui avevano sempre quell’effetto.
 
 
Katy si avvicinò ancora, alzandosi in punta di piedi per sfiorargli le labbra… sapeva che il marito stava per cedere, e voleva… persuaderlo a vuotare il sacco.
 
 
 << Avanti… puoi dirmelo… >>, sussurrò Katy al suo orecchio, mentre con la mano sfiorava il rigonfiamento tra le sue gambe.
 
 
 << Oh, e va bene! >>, rinunciò alla fine Oliver, dopo aver baciato con un misto di passione e dolcezza le labbra della moglie.
 
 
 << Io… non ne vado fiero. Ma io e James ci siamo presi a pugni >>, disse infine, mesto.
 
 
 << Che cosa?!? >>, Katy ara incredula.
 
 
 << SI. Vedi… ieri pomeriggio tardi l’ho visto in un bar, dalla finestra… e sembrava ubriaco. Poi la scorsa notte non riuscivo a stare tranquillo, avevo la sensazione che non stesse bene… e sono andato a casa sua… mentre dormivi. Era effettivamente ubriaco… e ha continuato con questa storia di io che mi porto a letto Xx… e non ci ho più visto. Ero arrabbiato e deluso, abbiamo iniziato a spintonarci… e siamo finiti a questo >>, spiegò, indicandosi la faccia: non aveva proprio mentito… più che altro omesso qualche pezzo qui e lì… ma era assolutamente certo che spettasse a James sganciare la bomba.
 
 
Katy intanto si era portata le mani alla bocca, gli occhi lucidi: sapeva che Oliver e il fratello si adoravano, e mai, mai nella vita, per nessun motivo, erano arrivati a tanto. Poteva solo immaginare quanto dolore provasse il suo Oliver, in quel momento, al di là di quello fisico…
 
 
 << Mi dispiace che le cose stiano così, tra voi… James è impazzito >>, Katy abbracciò il marito, mostrandogli il suo amore e il suo appoggio, e Oliver si beò di quel conforto, facendosi piccolo piccolo tra le sue braccia, lasciandosi un po’ andare…
 
 
 << Thanks >>, disse semplicemente, baciandole la tempia.
 
 
 
Xx, dal canto suo, cercava di reagire come poteva: era arrabbiata con James perché era sparito da due giorni, chiedendo a malapena di Amelia, ed era profondamente delusa… risentiva di continuo nella sua testa alcune delle frasi che James le aveva rivolto, e rivedeva sempre la sua espressione…
 
 
Cercava di essere forte per Amelia: non poteva cedere, e dato che momentaneamente il padre era… disperso, doveva fare per due, e non farle percepire nulla.
 
 
 << Oh, no! Maledizione, ancora la segreteria! >>, sbottò irritata quel pomeriggio, quando per l’ennesima volta provava a chiamare James.
 
 
 << Ciao, sono io. Di nuovo. Lo so che sei arrabbiato con me, anche se non credo arriverai ai livelli della mia rabbia verso di te. Ti ripeto, comunque, che io non ho fatto niente… anche se non mi crederai. Amo solo te, e solo con te ho fatto l’amore da quando stiamo insieme. Ti vorrei ricordare che qui con me c’è anche tua figlia… se non vuoi vedermi quando vieni a trovarla… ok… ma lei ti cerca! Fallo per lei >>, il suo tono era quasi implorante, alla fine, e si detestò per questo: insomma… doveva implorarlo di vedere la loro bambina??
 
 
Due secondi dopo suonarono il campanello.
 
 
 << Vado io! >>, disse Xx, che era la più vicina alla porta: la spalancò, e fuori c’era James, completamente bagnato dal temporale estivo di quel pomeriggio.
 
 
 << James… vieni dentro, forza >>, Xx si spostò, facendolo entrare, tirandolo per un braccio: quel semplicissimo contatto, dopo quello che era successo, risuonava come una cannonata tra loro.
 
 
Xx guardò James: aveva delle emozioni contrastanti in lei… era felice, perché lo amava profondamente, con tutta la sua anima, nonostante tutto, anche se l’aveva ferita… e lo odiava per lo stesso motivo.
 
 
 << Che cosa hai fatto?? >>, domandò spaventata guardandolo, dopo che fu entrato: forse James non aveva messo tanto ghiaccio o tanta pomata, o forse semplicemente le aveva prese solennemente da Oliver… sta di fatto che stava peggio del fratello.
 
 
Non fece in tempo a rispondere che subito arrivarono Oliver e Katy, per vedere chi era arrivato.
 
 
Katy sgranò gli occhi, quando lo vide: era preso piuttosto male… anche se ce l’aveva con lui per quello che credeva Oliver avesse fatto… ma gli faceva anche una gran pena; vedeva come soffriva per tutta la situazione, e le dispiaceva.
 
 
Oliver dal canto suo si irrigidì un po' quando lo vide, e lo osservò per bene: anche lui come Katy aveva notato la sua sofferenza e il suo tormento.
 
 
 << Allora? Mi dici quello che hai combinato? >>, domandò di nuovo Xx: non era riuscita a trattenersi, e si era avvicinata a lui, sfiorandogli i grossi lividi e segni neri, sfiorandoli con la mano… per vedere la loro gravità.
 
 
 << Ehm… dopo te lo spiego. Prima vorrei chiederti due cose… poi… poi parleremo. Vorrei chiederti se posso abbracciarti… >>, James era impacciato e insolitamente timoroso.
 
 
Xx comprese, e lo abbracciò… anche se si vedeva da chilometri che non era un abbraccio spontaneo e sereno… ma lui ne aveva bisogno, e anche lei: potersi stringere tra le sue braccia, per quanto assurdo potesse essere in quel momento, era di conforto per entrambi… e di sollievo, sollievo nel constatare che nonostante tutto… erano ancora lì l’uno per l’altra.
 
 
James però sapeva che poteva essere l’ultimo abbraccio con Xx, dato quello che le avrebbe detto di lì a poco, e cercò di imprimerlo nella sua memoria: il posto dove era stato più felice rispetto a qualsiasi altra parte del mondo.
 
 
 << Cos’altro volevi chiedere? >>, domandò Xx.
 
 
 << Can… can i see Amelia? >>, domandò quasi commosso.
 
 
 << Certo… vado a prenderla >>, Xx si sciolse di fronte alla sua reazione.
 
 
 << Ehm… perché non entri? Accomodati… in salotto >>, lo invitò Katy, e James accettò.
 
 
Quando il fratello gli passò accanto, Oliver sentì qualcosa muoversi dentro: la rabbia, che prima era una montagna dentro di lui… ora era ridotta a una piccola collina. Lui sapeva che James stava per dirle cosa era successo… e per un momento fu tentato di dissuaderlo, perché così forse Xx l’avrebbe perdonato più facilmente… ma non era giusto nasconderlo a lei… anche se non era affatto sicuro l’avrebbe perdonato… e lui stava vedendo il fratello soffrire come non aveva mai fatto in vita sua.
 
 
Xx arrivò con Amelia in braccio, che appena vide il padre cominciò ad agitare le braccia e a sporsi verso di lui, facendogli dei gran sorrisi: prenderla in braccio, baciarla e stringere la figlia a sé… solo ora si rendeva conto di quanto le fosse mancata, anche se erano passati solo due giorni, ora si rendeva conto dell’importanza di quei gesti… e di quanto profondamente amava quella bambina.
 
 
 << Hi love of dad. I love you so much… >>, mormorava ad Amelia, che aveva poggiato le manine sul suo viso e continuava a sorridergli, felice.
 
 
 << Ehm… Oliver… forse dovremmo lasciare che parlino tra loro… >>, tentò Katy, commossa da quella scena.
 
 
 << No… Katy. Devo delle scuse anche a Oliver… e forse anche a te. Rimanete, vi prego >>, fece subito James, mentre cullava la figlia.
 
 
 << Se è questo che vuoi… ok >>, disse infine Oliver: non aveva molta scelta.
 
 
James spostò un cuscino mettendolo sul bordo del divano e posò a malincuore la figlia sul lato interno del sedile del divano, così che non cadesse, e Amelia fece una smorfia: voleva stare ancora in braccio a papà!
 
 
 << Xx… io sono venuto a chiederti scusa. Scusa perché non ti ho creduta… scusa perché era chiaro che mi stavi dicendo la verità… ora lo so. Ti voglio chiedere scusa perché so che ti ho delusa… ti ho ferita con i miei comportamenti… Scusa per tutto quello che ho detto. Io ti amo… amo la nostra piccola famiglia… e non ho avuto fiducia in te. Mi dispiace enormemente… lo so che ho fatto uno sbaglio enorme… e che ci vorrà tempo… ma ti chiedo di darmi la possibilità di rimediare, di dimostrarti che ho fiducia in te e nel nostro amore… >>, James stava parlando con il cuore umano: la sua voce, i suoi occhi… tutto lasciava traspirare verità in lui e nelle sue parole.
 
 
 << Io… apprezzo quello che hai detto. Mi fa piacere… ma perché non mi hai creduta da subito? Cosa ti ha fatto cambiare idea in questi due giorni? Cosa hai fatto per ridurti così?? E perché mai non mi hai neanche fatto una telefonata almeno per chiedere come stava tua figlia? Eh? Mi chiedi scusa… mi chiedi di fidarmi ancora… non è così facile, soprattutto quando sei stato tu il primo a non fidarti di me! >>, Xx si era avvicinata a lui, ma a malapena tratteneva le lacrime.
 
 
 << Lo so che non ti sto chiedendo una cosa facile… lo so bene… >>, anche James si avvicinò a lei, prendendole le mani.
 
 
 << Cosa ti ha fatto cambiare idea? Come mai hai deciso che non ti ho mai mentito? >>, gli domandò.
 
 
 << Io lo so che mi ami... e che non potresti mai ferirmi così… l’ho sempre saputo, ma… ad un certo punto do dubitato, e me ne vergogno moltissimo. Ho dubitato perché ti vedevo spesso parlare, ridere, scherzare, giocare o chiedere aiuto a Oliver… sono stato geloso del vostro rapporto. Ho pensato che tu avresti potuto innamorarti di lui, dato che è così simile a me per certi versi, anche fisicamente… mentre per altri è l’esatto opposto. Da quando è nata Amelia soprattutto… lui era lì con te in un momento fondamentale… ti ha aiutata e sostenuta… e io non c’ero, sono arrivato solo dopo. E questo mi ha fatto stare male… >>, confidò James: non ne aveva mai parlato.
 
 
 << James… ma tu eri lì con me. Hai visto anche tu nascere la nostra bellissima bambina… e nel momento in cui non ci sei stato… io ti sentivo vicino lo stesso. Non eri andato a divertirti, eri a prendere i tuoi genitori… e non mi hai mai lasciata sola, eri sempre nei miei pensieri… non puoi fartene una colpa se non ci sei stato per tutto il tempo. Oliver non ti ha sostituito in quel momento: mi ha solo aiutata ad essere forte e a non crollare… anche lui, come me, parlava di te e non vedeva l’ora che arrivassi… eri lì con noi, e davi forza a entrambi >>, gli disse XX, commossa: finalmente iniziava a capire dove fosse l’origine di tutto il problema.
 
 
 << Sorry… >>, mormorò James.
 
 
 << L’importante è che tu ci creda ora… il resto si può risolvere >>, fece Xx, un po' più serena: certo, erano ancora lontani dal fare pace, ma almeno iniziava ad aprirsi uno spiraglio di luce lontano.
 
 
 << Mi hai chiesto cosa ho fatto all’occhio… beh… ho avuto uno scontro… ho fatto a pugni con Oliver >>, disse infine: i suoi occhi andavano da Xx, al fratello a Katy.
 
 
Xx non credeva alle sue orecchie: non aveva abboccato neanche per un secondo alla storia raccontata da Oliver… ma addirittura questo?
 
 
 << Why? >>, domandò semplicemente… orripilata, guardando da James a Oliver e viceversa.
 
 
 << Ehm… ecco… ti spiego dall’inizio. Ieri mattina sono venuto qui… perché mi ero reso conto che forse avevo esagerato la sera precedente… volevo chiedere aiuto a Oliver, parlare con lui… solo che… che io vi ho visti abbracciati dalla finestra. Il mio cuore si è frantumato… era… era come la conferma che avevo ragione, che c’era qualcosa tra voi… me ne sono subito andato, non ho chiesto spiegazioni, niente. Ma… io stavo davvero soffrendo molto… come se mi avessero strappato il cuore, e al suo posto fosse rimasto solo un buco enorme. Sono andato al supermercato, e ho preso una bottiglia di vodka. Verso tardo pomeriggio… beh, la bottiglia era finita da un pezzo, e avevo dato fondo agli alcolici della casa: volevo… volevo solo non sentire questo dolore, almeno per un po'. Sono andato al bar vicino casa… e lì sono rimasto per un po', forse un paio d’ore… e… lì… ho conosciuto… due ragazze… >>, James deglutì: faticava ad andare avanti nel racconto… e ora veniva la parte peggiore; guardò Xx negli occhi, i suoi erano lucidi, quelli di lei… spaventati.
 
 
 << And…? >>, Xx immaginava vagamente come continuasse il racconto… e già le veniva da vomitare.
 
 
 << Xx… mi dispiace… >>, James era implorante, mentre le lacrime iniziavano a rigargli il viso.
 
 
 << E… cosa, James? >>, la voce di Xx stava vibrando di delusione e di tristezza, gli occhi lucidi mentre provava a ricacciare indietro le lacrime.
 
 
 << Io passavo di lì per caso… e dalla vetrina del bar l’ho visto… baciare una ragazza… >>, concluse mesto Oliver, per lasciare riprendere fiato per un secondo al fratello.
 
 
 << Io… forse avrei dovuto fermarlo, e riportarlo a casa tirandolo per le orecchie… ma non l’ho fatto. Me ne pento molto, ora… non sono intervenuto… credevo che la cosa andasse risolta tra voi, non volevo mettermi in mezzo. Comunque quando è uscito dal bar era da solo >>, continuò Oliver, una faccia colpevole stampata in volto.
 
 
 << Non è colpa tua, Oliver >>, disse triste, tornando poi a guardare James, aspettando che continuasse: si rendeva conto che questo per il suo ragazzo era peggio di una tortura… ma voleva sentirselo dire da lui… voleva punirlo in qualche modo, e voleva che vedesse quanta sofferenza e quanto dolore le causava.
 
 
 << Avanti, James… sei uscito dal bar… poi? >>, la voce le tremava.
 
 
 << Ti prego… non… farmi continuare… >>, James era in ginocchio di fronte a lei, e piangeva e singhiozzava forte, le mani sopra le gambe di Xx.
 
 
 << Continua, James… sei uscito dal bar… e poi? >>, Xx deglutì forte, mentre dentro di lei si sentiva attraversata da un’ondata di gelo.
 
 
 << Mi… mi sono reso conto, in un momento di lucidità… di quello che stavo facendo… e mi sono tirato indietro. Ho pagato e sono uscito dal bar… mi sentivo uno schifo, per quello che ti avevo fatto con quei baci. Mi sentivo… strano, fuori posto… come se le labbra fossero state quelle sbagliate… e le loro mani… provavo quasi repulsione, perché non erano le tue… >>, James era disperato, lo si vedeva chiaramente.
 
 
Xx era… profondamente triste e delusa… si sentiva tradita… aveva il cuore che ad ogni parola del ragazzo veniva frantumato, calpestato… e la sua amina si era lacerata dal dolore…
 
 
 << Xx… ti prego… >>, Oliver la implorò: non sopportava la vista di suo fratello così: non l’aveva mai visto soffrire a quel modo… era straziante vederlo in quello stato.
Anche Katy stava lì ad ascoltare… e le si stringeva il cuore mano a mano che il racconto di James continuava… aveva anche lei gli occhi lucidi, ma ce l’aveva anche un po' con Oliver: non le aveva detto tutta la verità.
 
 
 << Io posso immaginare quello che deve succedere… ma voglio sentirglielo dire. Così si renderà conto del dolore che provocano sugli altri le sue azioni >>, Xx era irremovibile, anche se la voce continuava a tremare.
 
 
 << Le… le due ragazze sono uscite. Mi hanno dato un biglietto con il loro numero…  e una delle due mi ha dato un piccolo bacio sulla guancia. Pensavo fosse finita lì… ma nella mia mente continuavo a rivedere l’immagine alla finestra di Oliver che ti abbraccia… continuavo a rivedere i sorrisi e gli sguardi che vi scambiavate… e non ci ho più visto. Non è una giustificazione… volevo solo non soffrire, non chiedevo altro. In quel momento non mi importava delle conseguenze… Ho stretto la presa su quelle due… e le ho tirate verso… casa… nostra. Li abbiamo bevuto ancora… e poi… mi dispiace… >>, James era disperato, totalmente pentito.
 
 
 << James… sul… sul nostro letto dove noi… dove tante volte abbiamo… dove ha dormito anche nostra figlia?! Dove abbiamo dormito… tutti e tre insieme?? Mi fai schifo >>, Xx era disgustata, si portò le mani alla bocca, scossa dai singhiozzi e dalle lacrime che scendevano abbondanti.
 
 
 << M- mi dispiace… n-non so che… altro dire… non avrei dovuto. Avrei dovuto ascoltarti e crederti. Non mi sono fidato di due delle persone più importanti della mia vita… scusami… >>, gli occhi di James imploravano il perdono, mentre guardavano Xx.
 
 
 << Come arriviamo a te e Oliver ridotti così? >>, domandò brusca Xx cercando di farsi forza.
 
 
<< Io… ehm… Oliver… era preoccupato per me, da quando mi aveva visto al bar. È venuto a casa mia per controllare che stessi bene… che non mi fosse successo niente… la porta d’ingresso non era chiusa a chiave… è salito, sentendo dei rumori… e… >>, James si vergognava troppo di quello che aveva fatto per guardarla.
 
 
 << E ti ha trovato a letto con due semisconosciute. A quanto pare stavi benissimo. Ma continua pure >>, Xx allontanò di malagrazia le mani di James dalle sue gambe, e si alzò: voleva mettere una certa distanza tra loro.
 
 
James rimase interdetto a quel gesto… e disorientato: non si aspettava una pacca sulla spalla… ma quello addirittura? Anche se forse se l’era meritato…
 
 
 << Oliver… mi ha trovato con queste due. Sono andate via. Oliver mi ha sgridato… ma io non volevo sentire ragioni. L’ho accusato di avermi tradito… e siamo arrivati alle mani. Oliver… mi dispiace… e scusami anche tu, Katy. Quando poi…ci siamo fermati… mi ha spiegato tutto… lo so che ti ho deluso profondamente Xx. Mi rendo conto della terribile stronzata che ho fatto… e del dolore che ti ho causato. Merito anche che tu… >>, cominciò James.
 
 
CIAFFF
 
 
Le sue parole vennero interrotte da uno schiaffo sonoro, dato in piena faccia da Xx, che tremava visibilmente.
 
 
 << Meriti? Usi addirittura questa parola? Tu non meriti niente, James. Hai… hai idea di come stavo io? Ti sei preoccupato di Amelia? Hai pensato a lei mentre ti scopavi quelle due? NO! Non mi hai creduta… non hai avuto fiducia in me. Dopo tutto quello che abbiamo passato… pensavo che almeno la fiducia fosse scontata. Io… io non riesco neanche a guardarti! Spero che almeno ne sia valsa la pena e ti sia divertito >>, fece Xx cruda: dentro si sentiva morire, ma non voleva dargli questa soddisfazione… era un colpo basso ferirlo così… e si sentiva orribile per questo.
 
 
Prese la fedina di James, che aveva al dito insieme alla sua, e gliela lanciò contro. Poi fece lo stesso con la sua.
 
 
 << Credo che siano inutili >>, fece velenosa.
 
 
James le prese in mano e le guardò, mentre altre lacrime scendevano.
 
 
 << Sei un barbaro. Guarda come hai ridotto tuo fratello! E guardati tu! Guarda come sto io! Non toccarmi! >>, Xx si spostò, evitando la mano di James che cercava di toccarle il braccio.
 
 
 << Mi conosci Xx… sai che Oliver è sempre stata la persona più importante della mia vita. Poi siete arrivate tu ed Amelia… siete tutti al primo posto per me… pensi che sarei mai stato in grado di picchiarlo, se non ti amassi più della mia stessa vita?!? >>, quasi urlò l’ultima frase, talmente era tanta la disperazione e la consapevolezza che probabilmente stava per perderla… e tutto per colpa sua.
 
 
Xx lo guardò senza rispondere, combattuta.
 
 
 << Io ti amo >>, fece James con rabbia, dato che lei non rispondeva.
 
 
 << Ti amo, Xx… amo Amelia… amo la nostra famiglia… >>, James continuava a ripeterlo, nella speranza di sortire qualche effetto in lei.
 
 
 << Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata… e ho rovinato tutto, lo so. Da solo e per cose che erano solo nella mia testa… e Amelia… non… non credo di aver mai fatto niente di meglio in vita mia… per favore… parlami, almeno… >>, continuò James, dato che Xx ancora non rispondeva.
 
 
Xx continuò a stare zitta, e si mosse verso la stanza, prese una cosa dalla borsa e tronò dagli altri. Lanciò a James una scatolina, e lui la afferrò al volo.
 
 
 << Apri >>, gli ordinò, e lui obbedì: dentro c’era un anello, una mezza via tra una fede e una fedina. Era in platino, lucido e un po’ piatto. C’era incisa sopra una frase: “ James, ti amo. Vuoi sposarmi? “, e c’era un piccolissimo bigliettino, all’interno, che diceva “ Per sempre tua, con immenso amore, Xx “.
 
 
Al ragazzo si strinse il cuore ancora di più. Era un anello bellissimo... e la proposta era molto originale. Quasi immaginava il momento in cui lei glielo avrebbe dato, infilandogli l’anello al dito… lo conosceva bene, e questa ne era la prova… e lui aveva rovinato tutto.
 
 
 << Xx… è bellissimo >>, mormorò James.
 
 
 << James… io ti amo… nonostante tutti i colpi che mi hai dato in questi tre giorni. Ti amo profondamente… ma mi hai fatto male… molto male. Nessuno come te mi ha mai causato tutto questo dolore… ma io non posso. Non posso rendermi così vulnerabile. Per te, che hai abusato della mia fiducia… del mio amore… tu hai una figlia alla quale quasi non hai pensato… e non ci hai pensato poi tanto prima di farti due sconosciute nel nostro letto. Li dove io mi sono aperta… resa fragile per te, con te. Li dove ci siamo spinti così in fondo per conoscerci… e dove ci siamo detti che ci amavamo con le parole e con i gesti… e tu hai buttato via tutto. Forse non era abbastanza per te… forse io non sono abbastanza. Vattene… non voglio più vederti. Anzi… me ne vado io, dopotutto questa è la casa di tuo fratello, chissà cosa penseresti altrimenti. Puoi buttare quegli anelli… non mi interessa >>, ma non era proprio vero: solo dire la frase le provocava una fitta lancinante al cuore.
 
 
 << Xx… ti prego… non vedi come sta? È più che pentito… dagli una possibilità… >>, si intromise Oliver: vedere i due così era una scena che gli spezzava il cuore.
 
 
 << E come sto io? Non lo vedi? È tuo fratello, lo capisco… ma ora devo prendermi cura di me. Devo curarmi le ferite che James mi ha inferto… devo capire se l’amore può superare tutto questo dolore… e non posso farlo qui. Con lui che mi guarda come un cane bastonato e implora perdono >>, sbottò Xx.
 
 
 James aveva sentito… ma non riuscì a controbattere: aveva combinato un macello da solo… e ora ne stava pagando tutte le conseguenze.
 
 
Prese Amelia in braccio, che stava guardando corrucciata cosa stava succedendo attorno a lei.
 
 
<< Amore di papà… andrà tutto bene, te lo prometto. La mamma e il papà ti vogliono un mondo di bene… d’accordo? Non dubitare… I love you >>, fece James cercando di sorridere alla figlia, ma la voce gli vibrava.
 
 
 << Ci… metteremo d’accordo per lei. Quando potrai vederla eccetera >>, disse Xx, mostrando una sicurezza che però non aveva.
 
 
James la guardò… cercò di incrociare gli occhi di lei, che invece cercava di evitare i suoi: era troppo doloroso anche solo guardarlo… o immaginarlo con altre due donne… sentiva la sua anima, il suo cuore, fatto a brandelli e calpestato.
 
 
 << Posso darle un ultimo bacio? >>, domandò James, rinunciando ai suoi propositi di incrociare il suo sguardo: Xx annuì semplicemente.
 
 
 << Hi Amelia… >>, disse baciandole la testolina.
 
 
 << Quando posso vederla? >>, chiese a Xx.
 
 
 << Non so domani… ci sentiamo. Per lei. Grazie Oliver… grazie Katy per la vostra ospitalità >>.
 
 
 << Ma… te ne vai davvero? >>, Oliver era stupefatto.
 
 
 << Si… grazie ancora >>, Xx si avvicinò a James per prendere Amelia, cercando di evitare qualsiasi contatto con lui… ma non funzionò: le loro mani si sfiorarono… e Xx per la prima volta provò ribrezzo a quel contatto.
 
 
 << Ma dai, aspetta… non serve che tu te ne vada >>, insistè Oliver.
 
 
 << Oliver… non posso pensare con lucidità se sono nella stessa casa del fratello gemello del mio… di… James >>, Xx non sapeva se definirlo fidanzato o ex fidanzato.
 
 
 << Ma… io non ti parlerei di lui… è solo per te, per essere più comoda >>, continuò.
 
 
 << Oliver… davvero. So che lo faresti, magari anche inconsapevolmente… per quanto tu dica che ha sbagliato… è sempre tuo fratello, e saresti dalla sua parte… è normale. Inoltre siete due giovani sposi… e Katy è incinta… saremo di troppo >>, spiegò Xx, con tutta calma.
 
 
 << E va bene… ma promettimi che passerai di qui qualche volta, per farci vedere la nostra nipotina >>, fece Oliver, sorridendo ad Amelia.
 
 
 << D’accordo >>, gli sorrise Xx.
 
 
 << Dove… andrai? >>, chiese mogio James.
 
 
 << Non lo so… credo prenderò una camera in affitto. Ti darò l’indirizzo, così potrai venire a vedere Amelia. Non voglio che stia senza padre… e potrai vederla quando vuoi… se le cose tra noi non si aggiusteranno. O in questo periodo… >>, fece Xx un po' titubante.
 
 
 << Ti ringrazio. Vuoi una mano con i bagagli? >>, domandò James.
 
 
 << No, grazie. Ho solo un borsone qui. E un po' alla volta verrò a prendere le cose mie e di Amelia a casa nos… tua >>.
 
 
 << Quella è casa nostra >>, disse triste James.
 
 
 << Tra pochi giorni avremmo il biglietto per tornare in Italia. Dovremo parlare di cosa fare, e quando sarò lì come fare per Amelia >>, fece Xx.
 
 
 << Cosa?? >>, James era scioccato, non credeva che lei potesse parlare addirittura di partire.
 
 
 << Ne parleremo. Ok? Ma non ora. Non vado da nessuna parte prima di averne discusso con te >>, lo rassicurò Xx.
 
 
 << Va bene… ci vediamo. Ciao Amore di papà >>, disse, avvicinandosi per dare un bacio ad Amelia, e Xx si irrigidì un po'.
 
 
 
James uscì molto triste qualche minuto dopo da casa del fratello: Xx aveva rifiutato la sua proposta di accompagnarla almeno all’hotel in cui avrebbe alloggiato : << Sul serio… oggi non mi serve, ma grazie >>, aveva detto gentile ma decisa… voleva evidentemente prendere le distanze da lui… e questo gli faceva un male cane.
 
 
Era purtroppo consapevole di aver rovinato tutto… che poteva aver mandato in pezzi la sua famiglia da solo e per niente, questo era un pensiero che lo tormentava. Lui aveva fiducia in Xx… e allora perché era diventato così geloso? Di suo fratello poi… non riusciva neanche a capacitarsene.
 
 
 << Ciao Jay >>, una voce di donna lo distrasse dai suoi pensieri, fuori dalla porta di casa.
 
 
 << Chi c’è? Oh… ciao, Simone >>, fece lui.
 
 
 << Volevo solo sapere come stavi… >>, continuò la ragazza.
 
 
 << Io sto bene, grazie. Senti… per l’altro giorno… mi dispiace. Non avrei dovuto, ero parecchio giù di morale… e avevo bevuto. Forse non era il caso… >>, fece James in imbarazzo, rigirandosi le chiavi di casa in mano.
 
 
 << Di fare l’amore in modo così eccezionale? >>, concluse lei, sognante.
 
 
 << … di finire a letto insieme. Anche con Ashley. Io… in quel momento soffrivo, e volevo solo stare un po’ meglio… spero che tu questo lo abbia capito. Io ho una figlia e una fidanzata… più o meno, ma spero di riconquistare la sua fiducia, il suo amore e il suo rispetto con il tempo. Devo pensare alla mia famiglia ora >>, fece deciso, non voleva illuderla.
 
 
 << Non ti sei divertito? >>, gli domandò: sperava reagisse in tutt’altro modo, vedendola.
 
 
 << È stato… bello. Ma è stata anche l’avventura di una notte. Voglio essere chiaro, non capiterà ancora… io amo la mia fidanzata. Sono una persona migliore con lei al mio fianco… e spero che un giorno torneremo a essere felici come prima di questa… situazione. Mi dispiace se ti sei illusa >>.
 
 
<< Questa tua fidanzata è molto fortunata ad averti tutto per lei… in tutti i sensi. Spero che lo sappia, e che per te valga la pena lottare per lei >> , fece piuttosto freddina.
 
 
 << Certo che ne vale la pena… io la amo. Arrivederci, Simone… spero che anche tu troverai la felicità >>, fece James, voltandosi e rientrando in casa. Non aveva però visto lo sguardo della ragazza, che non prometteva nulla di buono…
 
 
Una volta rientrato in casa, prese la foto che era sulla mensola, che aveva girato sottosopra qualche giorno prima, quella che ritraeva lui, Xx e Amelia in ospedale il giorno dopo la nascita della bimba: erano così felici li…
 
 
Si sedette sul divano con la foto stretta al petto, e dalla tasca tirò fuori le due fedine, sua e quella di Xx, e la scatolina che conteneva l’anello con il quale Xx voleva chiedergli di sposarla: al momento erano gli oggetti più preziosi che possedeva.
 
 
Strinse anche gli anelli in una mano, come se così facendo Xx potesse essere più vicina a lui, e come se li con loro ci fosse anche Amelia, che li guardava sorridente come sempre.
 
 
Qualche lacrima di rabbia, soprattutto verso se stesso, scivolò dai suoi occhi… e alla fine si addormentò, sfinito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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