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Autore: TheRainBowties    24/11/2016    0 recensioni
Ispirata al libro "Una ragione per amare".
Louis Tomlinson è uno studente modello e un atleta prodigio ma a casa sua sembra che la cosa importi poco e niente.
Il penultimo anno di liceo però potrebbe andare in tutt'altro modo rispetto alle sue aspettative.
Principalmente Larry ma forte presenza della Ziam.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Doncaster, Ottobre 2010

 

 

So baby if you say, you want me to stay

Stay for the night

I'll change my mind”

 

 

 

Sono passati diversi giorni da quando è tornato dal garage in quello stato. Si è fatto vedere abbastanza poco da tutti quella settimana, i suoi amici compresi. Suo zio lo aveva conciato male, il giorno dopo era addirittura riuscito a saltare scuola grazie a Lottie che lo aveva coperto.

È venerdì, è la scuola è abbastanza vuota. Come sempre la scuola, i primi di Ottobre, organizza un week end in montagna, soprattutto per i primini. L'ha sempre fatto però Louis non è mai stato mandato, ovviamente. Ha saputo che Liam, Niall e Zayn sono andati. Anche Lottie è stata mandata dai suoi zii, lui no, come di consueto.

Si sta dirigendo verso il suo armadietto quando incrocia lo sguardo di un ragazzo. Il suo sguardo. Per quanto vuole evitarlo come la peste, lo riconoscerebbe anche tra milioni di persone a capodanno a Time Square. Lo guarda di sfuggita e torna a esaminare il suo armadietto. Harry, dall'altra parte, non ricambia il suo sguardo, almeno non quando lui lo guarda. I loro armadietti sono sullo stesso corridoio e l'aula di Louis, quella del venerdì mattina, dal lato opposto al suo armadietto, quindi Harry riesce a osservarlo mentre, girato di spalle, va verso la sua aula da solo.

Non sa come è riuscito ad arrivare a essere così in fissa con una persona che praticamente nemmeno conosce. Ci avrà parlato si e no tre volte e l'altro lo ha sempre respinto. Eppure tutto di lui lo attira in maniera impressionante, come una calamita attira una massa di ferro ma lui è la massa di ferro e Louis è la sua calamita. È trascinato quasi involontariamente in questa cosa. Viene risvegliato dalla campanella che suona e dalla risatina isterica di una ragazza – Danielle crede – che sta passando di lì e si volta a guardarlo ammiccando. Non sa se riuscirà ancora a sopportare ragazzine che flirtano con lui di continuo, molto probabilmente nemmeno gli piacciono le ragazze. Ora sa solo una cosa, sa che gli piacciono i ragazzi per certo, e uno in particolare ha preso possesso della sua testa, di tutto, e non vuole più andarsene. Cerca di far proseguire la mattinata senza pensarci. Inutile dire che non ci è riuscito.

Arriva l'ora di pranzo e, come al solito, Louis va al tavolo dove mangia sempre. Questa volta è da solo ma non gli cambia nulla. Passa l'ora a spezzettare in piccolissimi pezzi il panino che ha davanti e a mangiarlo di malavoglia. Dall'altra parte, in un altro tavolo da solo, c'è Harry. Harry che non riesce a smettere di pensare e ora di guardare Louis, da solo anche lui. Ha pensato diverse volte di alzarsi e andare da lui, una volta si è anche alzato ma no, non deve. Lui non lo vuole, non vuole parlare o avere nessun tipo di rapporto con lui, perché insistere? Scuote la testa leggermente e torna a giocare con il suo cellulare, distogliendo lo sguardo ma non la mente. Suona la campanella e si alza distrattamente e va verso l'entrata. Non si accorge però che un Louis distratto sta andando nella sua stessa direzione, proprio dove è lui. Quando alza lo sguardo se lo ritrova davanti; senza dire niente si muove verso la sua destra per farlo passare, ma lui lo segue, quasi irritato Louis si muove nell'altro verso e Harry, senza farlo apposta lo segue. Al riccio scappa una risatina irritata ma non verso Louis, che capisce il contrario.

 

“Io umh... Scusa.” dice Louis subito. Non era sua intenzione farlo innervosire, vuole solo passare e basta.

 

“No, cioè scusami tu” gli risponde Harry, che in quel momento inizia a grattarsi la nuca in imbarazzo. Louis non sa che lui fa così ogni volta che è in imbarazzo.

 

“Beh io andrei” Dice Louis imbarazzato e serio.

 

“Si, anche io” Fanno di nuovo il giochetto di prima finché Louis non si blocca sospirando pesantemente. Harry si sposta alla sinistra del ragazzo di fronte a lui e finalmente passa.

Cerca di fare l'offeso ma davanti a quegli occhi non ci riesce. La sua espressione si addolcisce mentra lo sorpassa ma quando si volta un ultima volta il suo sguardo cade su un livido che ha Louis sul collo. Si irrigidisce. Subito pensa a un succhiotto ma, per sua sfortuna, li conosce troppo bene. Non ha assolutamente l'aria di un succhiotto. Non sa come possa esserselo fatto, se qualcuno gliel'ha fatto, ma addosso a lui non sta bene. Il riccio si ferma e torna indietro, poi prima di andare definitivamente, gli si avvicina come per sussurrargli qualcosa nell'orecchio e: “ Non meriti di soffrire. Chiunque sia stato capace di una cosa del genere pagherà.” e se ne va.

Può sembrare una cosa stupida ma quel pomeriggio Louis lo passa sotto le grate delle scalinate a pensare. Non ha mai pensato così tanto in vita sua, nemmeno quando ha dovuto ammettere a se stesso che era gay ha dovuto pensare così tanto. Nessuno lo ha mai portato a pensare così intensamente sul da farsi. Quando finiscono tutti gli allenamenti e le attività si alza e se ne va. Quando torna a casa non c'è Lottie con cui può parlare, non ci sono Liam e Niall con cui può messaggiare ma c'è suo zio, che lo aspetta trepidante in cucina. Per sua sfortuna sa già che non sarà un week end facile. Prova ad andare in biblioteca, prova a evitarli in tutti i modi ma appena possono riescono a procurargli almeno un livido al giorno. Perché si ostinano a usarlo come valvola di sfogo ancora non lo ha capito.

Per quanto sia arrabbiato con i suoi genitori per averli lasciati lì per il lavoro, non concepisce come il fratello di sua madre possa essere un uomo così perfido e ignorante. Non somiglia affatto alla sorella, una donna determinata, dolce e che ha accettato Louis da subito, nonostante fosse in procinto di partire e indaffarata più che mai. Non ha dovuto prepararsi psicologicamente al suo coming out, ha solamente continuato a ripetere ogni santo giorno che lo ama lo stesso e allo stesso modo di prima. Poi però è andata via, con suo padre. Non chiama da un mese, sinceramente non sa nemmeno se sono ancora vivi. Per quanto ne sanno loro, potrebbero essere tutti e due morti e nessuno si è preso la briga di avvisare i loro figli. Ma non vuole pensarci Louis. Vuole solo mettersi a dormire con la consapevolezza che forse ha cambiato idea. Non sa come farà, non sa nemmeno da che parte iniziare ma sa che nessuno, nemmeno i suoi migliori amici gli hanno mai detto una cosa come quella che gli ha detto Harry quel venerdì a scuola, senza neanche conoscerlo veramente.

Si rigira nel letto tutta la notte. Lottie tornerà tardi e sarà stanca quindi non è il caso di aspettarla alzato. Non riesce a dormire in ogni caso. Fa finta quando la sorella entra in camera sua per salutarlo con un leggero bacio sulla fronte. Nonostante siano passati solamente tre giorni, gli è mancata come l'aria. Dopo gli ultimi giorni in cui lei ha fatto la parte della più grande, ha rivalutato davvero tanto il rapporto che ha con la sorella. Prima parlavano si, ma ora lei sta crescendo, capisce e lo sta aiutando, fisicamente e psicologicamente a superare tutto quanto. Non sa se ce la faranno ma sa che ci stanno provando, sono insieme ed è questo quello che conta.

 

Il lunedì si sente come se non avesse dormito per una settimana. Non è riuscito a chiudere occhio tutta la notte, un paio di volte è anche entrato su twitter, per curiosità. Si alza di malavoglia e incontra Lottie in corridoio, anche lei sta andando giù per fare colazione e uscire di casa.

“Buongiorno” dice lei tutta allegra e solare.

“Giorno” dice lui sorridendole leggermente. Lei si accorge che c'è qualcosa di diverso in lui. Lo sa sempre quando succede. Torna seria per un attimo.

“Io e te andiamo a scuola insieme oggi, a piedi” gli dice, per poi dargli un bacio sulla guancia e scendere le scale. Fanno colazione in silenzio ed escono. Stanno in silenzio per un po' fino a quando Lottie non decide di prendere la parola. “Allora... Mi vuoi dire cosa c'è che non va? Oltre al livido nuovo che hai sul braccio” dice lei decisa.

“Non c'è nulla che non va” risponde scontato lui. Lei rotea gli occhi e si ferma di colpo davanti al fratello con un'espressione dura in volto.

“Louis William Tomlinson. Non pensare di riuscire a nascondermi le cose così facilmente. Ti conosco troppo bene” dice diretta.

“Lottie... Non so nemmeno se c'è da preoccuparsi” sospira Louis. Riprendono a camminare.

“Lou, lo sai che con me puoi parlare. Qualsiasi cosa stia succedendo, io sono qua”. Lui la guarda e, prima di parlare, respira pesantemente.

“Credo di aver cambiato opinione. Sul farmi altri amici intendo, cioè non che in questo periodo la gente stia facendo la fila per me, ma sai... hai capito chi intendo” dice infine con molta confusione. Lottie sorride leggermente.

“Vedrai che non è così male come tutti dicono. Lo so che sai che la gente inizia a parlare perché lui sta sempre da solo, rifiuta le ragazze più desiderate della scuola e guarda solo in un punto, ma non lo conoscono, come non lo conosci tu e per una volta potresti essere il primo a conoscerlo e a confermare quello che gli altri dicono oppure no”.

“M-mi ha detto 'non meriti di soffrire, chiunque sia stato capace di una cosa del genere pagherà.'. Gesù Lottie, me la sogno di notte questa frase” ammette infine, rosso in volto e con la testa bassa. Il sorriso della ragazza diventa sempre più grande.

“Vedi, non è una cattiva persona. Secondo me è un amore di ragazzo” esclama lei sorridente.

“E' questo il problema. Sembra una persona meravigliosa, solare, allegra e non voglio che scopra cosa mi succede, non voglio che gli venga fatto qualcosa a causa mia anche solo per essermi amico. Lo so che parlo troppo in fretta, ma sai di cosa sono capaci”.

“Con Liam non hanno alzato un dito Lou”.

“E' diverso” dice lui e senza accorgersene sono arrivati a scuola. Si salutano e ognuno va per i fatti suoi. Liam e Niall sono come sempre davanti al loro armadietto ad aspettarlo. Non c'è Zayn con loro ma Liam sembra molto felice lo stesso. Non ha voglia di parlare con i suoi amici di quello che sta passando ora, quindi cerca di non far trapelare nulla almeno a loro e va verso l'armadietto.

“Giorno” dice, infilandosi tra i due ragazzi che stanno parlottando uno di fronte all'altro. Il suo armadietto è in mezzo quindi deve per forza interrompere la conversazione.

“Ciao Tommo!” lo saluta Niall. Lui è rimasto sempre come al solito, solare e allegro.

“Loooouis!” dice invece Liam, abbracciando l'amico. Ecco, Liam è cambiato. In senso positivo, ovvio. E' più allegro nonostante l'oggetto del suo miglioramento di umore non sia nei paraggi, come è successo nei giorni precedenti. Non sa cosa è successo durante il week end ma può lontanamente immaginare.

“Liam, qualcosa da dire?” dice immediatamente Louis, impassibile come suo solito “Com'è andata?” chiede alla fine, più a Liam che a entrambi.

“Beh, non poteva andare meglio” inizia Liam “Diciamo che sono quasi fidanzato con niente di meno che Zayn Malik!”.

“Quasi?” chiede Louis aggrottando leggermente le sopracciglia.

“Mi ha baciato Lou, mi ha portato in un posto bellissimo, con un laghetto e mi ha detto che con me era stato bene, anche se siamo usciti poche volte, che comunque si trova bene con me, anche con i miei amici e poi... e poi mi ha baciato. Dopo ha sorriso e ci siamo sentiti chiamare. Ma la cosa più bella è che mi ha riportato giù, dove ci ritrovavamo tutti i giorni, mano nella mano...”.

“Io toglierei il quasi Liam”.

“Non mi ha detto nulla poi su noi due, cioè... Non lo so, non è nemmeno venuto a scuola ogg-” appena pronuncia quelle parole un affaticato Zayn Malik appare dal corridoio. Sembra aver appena corso la maratona di New York. Molto probabilmente è solo in ritardo.

“Ges-sù... Mi sono svegliato tardi” dice appena arriva davanti a tutti. Ovviamente si sistema di fianco a Liam, gli mette un braccio intorno alle spalle e lo tira a sé baciandolo. Ovviamente non gliene frega nulla di avere davanti mezza scuola che, passando di lì, si è fermata a guardarli mentre Louis e Niall sono impassibili a tutto quanto. Alla fine sapevano che prima o poi sarebbe successo ma Liam continuava a negare. La cosa più bella di quella scena però sono le facce delle ragazze che sono tutte a bocca aperta a guardarli. Quando si staccano si guardano intorno, Zayn manda via chi è rimasto a bocca aperta e poi, guardando di nuovo Liam, scoppiano a ridere.

“Ecco, stavo per aggiornarvi anche sulla reazione di chi c'era e ora di chi non c'era!” esclama ridendo, per poi salutare tutti e andare, sempre insieme a Zayn, in classe. Louis è impassibile come al solito a tutto ciò insomma, alla fine è Liam e si sapeva che prima o poi qualcosa sarebbe successo tra quei due. Torna al suo armadietto mentre Niall sta parlottando con lui di qualcosa che non sta ascoltando. Quando alza lo sguardo dai libri, si trova a guardare verso l'armadietto di Styles, dove c'è lui, girato di schiena, che parla al telefono. Per un momento gli viene l'istinto di prendere e andare da lui a dirgli qualcosa, nonostante non sa da dove diavolo iniziare ma la campanella glielo impedisce. In quel momento pensa che il Karma gli sta dicendo che forse non è il caso. La prima ora però hanno lezione insieme, quando entra in classe lui è già seduto ma non sta guardando verso la porta, probabilmente non si è nemmeno accorto di lui. C'è un posto vuoto accanto al suo però, non sa se provarci o meno. Il tempo di pensare però e un ragazzo occhiali e lentiggini gli ruba quel posto nel primo banco accanto a lui. Il Karma, di nuovo.

 

In realtà passa tutta la settimana così e anche i primi giorni di quella dopo.

A un certo punto Louis pensa che quello è un segno che gli vuole dire che non deve perdere altro tempo.

Arriva a fotografia in ritardo quel martedì pomeriggio. Quel martedì che a pranzo ha deciso di lasciar perdere perché anche il Karma non è d'accordo. Arriva in ritardo e l'unico posto libero è lì, davanti ai suoi occhi. L'ha visto appena ha messo piede di corsa nell'aula. Harry non ha nemmeno alzato la testa. Probabilmente, di nuovo, non si è accorto di lui. Sta iniziando a pensare che sia diventato come tutti gli altri, che anche lui ha iniziato a considerarlo invisibile. Si scusa con la professoressa e va a sedersi. Inizialmente non sa cosa fare, parlargli o no? Dovrebbe dire qualcosa? La professoressa inizia a parlare ma lui, per la prima volta, non l’ascolta. Si schiarisce leggermente la gola per provare a farsi sentire e sta per farlo. Sta per parargli.

“Umh... Senti forse potrei aver cambiato idea. Insomma, forse la partita non è già persa in partenza..” dice un po' titubante. Harry alza lo sguardo di sfuggita e lo guarda. Un sorriso debole appare sul suo volto. Sembra quasi sarcastico, Louis pensa di aver fatto un errore enorme a parargli di nuovo.

“Pensavo ti fossi già arreso dopo tutta la settimana passata a cercare di sederti vicino a me ma con scarsi risultati” risponde ridacchiando. Allora se ne era accorto. Da prima Louis ci rimane un po' male per quella risposta. Sembra quasi una presa in giro. Sembra.

“Comunque sono contento che hai cambiato idea. Stavo quasi per gettare la spugna e lasciar perdere” dice infine, questa volta guardandolo negli occhi e sorridendo. Per davvero. Louis rimane un attimo incantato. Non aveva mai visto i suoi occhi così da vicino. Erano lucenti, verdi quasi di vetro. In quel momento ha i capelli tirati su in un codino che fanno sì che si veda bene il suo viso. Quando sorride tanto gli si formano due fossette sulle guance. Louis le trova adorabili. Distoglie lo sguardo sorridendo leggermente in risposta.

“Beh, non sembri male come persona..” dice leggermente. A un tratto la professoressa annuncia che devono lavorare in coppia per il resto dell'anno e che, se per loro va bene, le coppie potrebbero rimanere quelle in cui sono seduti. Inutile dire che sia Harry sia Louis si guardano in contemporanea. Il riccio sorride leggermente e alza le spalle, il castano invece sorride solo e arrossisce leggermente.

“Direi che ora siamo quasi costretti no?” dice Harry, riferendosi al lavoro di coppia. Louis sorride un po' di più e annuisce.

“Dovresti sorridere così più spesso sai?” dice a un tratto il ragazzo dagli occhi verdi. Louis arrossisce ancora di più, di nuovo. Nessuno gli aveva mai fatto un complimento del genere. Si limita a rispondere con un leggero “Grazie” e poi riportano entrambi l'attenzione sulla professoressa intenta a spiegare il lavoro.

 

Il resto della settimana passa abbastanza velocemente, Harry va a vedere l'allenamento di calcio di Louis mentre Zayn e Liam hanno definito la loro relazione, ora sono ufficialmente una coppia. Anche Zayn va costantemente a vedere gli allenamenti di calcio, per Liam ovviamente. In tutto questo Louis non ha detto molto ai suoi amici ma Niall si è accorto del cambiamento ma non chiede nulla subito, è curioso di vedere cosa farà Louis a riguardo. Lui continua a osservare il suo amico alle prese con questa sua nuova decisione senza mettere il naso, anche se non è da lui.

 

A Louis non è ancora chiaro se suo zio lo segue, lo spia o cos'altro. Quel week end è il peggiore forse. Non capisce come suo zio riesce a trovare momenti dove nessuno vede o sente quello che fa.

“Questo è per essere venuto al mondo mezzo malato” gli dice prima di uscire dalla sua stanza. Lo sente poi che scende in cucina e annuncia che Louis era troppo impegnato a studiare per mangiare con loro quella sera. Un modo per fargli capire che probabilmente sarebbe dovuto andare a letto senza cena. Louis però è piegato in due sul pavimento della sua stanza, con un braccio si tiene li torace che è appena stato preso a calci da suo zio. Probabilmente dovrebbe consigliare uno psichiatra a entrambi ma sarebbe decisamente la sua fine. Cerca di rialzarsi e mettersi sul letto. Viene distratto però dal telefono sul suo comodino che si illumina. Un nuovo messaggio da un numero sconosciuto. Appena guarda la foto però capisce immediatamente chi è.

 

8.30 pm

H: Ehi :)

 

Sorride immediatamente. Non gliene frega chi è stato a dargli il suo numero, sa di non essere stato lui. In quel momento forse è proprio di lui quello di cui ha bisogno.

 

8.32 pm

L: Ciao :)

 

Non aveva mai messo faccine nei messaggi a dire il vero. Forse era la prima volta in quattro anni, in realtà forse è la prima volta da anni che risponde a un messaggio perché ha voglia e non perché deve.

 

8.35 pm

H: Io umh, mi sono fatto dare il tuo numero da Niall...

Ti dispiace?

 

8.39 pm

L: No, no affatto. Immaginavo fosse stato lui..

 

 

8.53 pm

H: Bene, menomale.

Beh, senti io volevo chiederti se domani

ti va di venire con me a studiare, in biblioteca.

Ti va?

 

9.03 pm

L: Io... Posso chiedere domani mattina.

 

In realtà ci è rimasto un po' quando ha letto il messaggio. Ovviamente non avrebbe detto che sarebbe stato con un amico che non conoscevano. Avrebbero sicuramente pensato che sarebbe andato a scopare e non lo avrebbero lasciato uscire.

 

9.07 pm

H: Bene, perfetto.

Comunque... come va?

 

9.09 pm

L: Bene. Tu?

 

9.12 pm

H: Adesso meglio.

 

9.15 pm

L: Perché prima cosa avevi?

 

 

No. Non lo ha mandato sul serio. Non è da lui chiedere alla gente. Non è da lui parlare con qualcuno tanto per parlare in realtà. Ma con lui lo sta facendo e la cosa non gli dispiace affatto.

 

9.19

H: Perché ero in ansia.

In realtà avevo paura mi dicessi di no.

 

9.22 pm

L: ah...

 

9.26 pm

H: Già..

 

9.28 pm

L: Davvero?

 

9.29 pm

H: Si.

Lo so che può sembrare strano ma è così...

Forse esiste qualcuno al mondo alla quale interessi e anche tanto.

 

9.30 pm

L: Con questo mi stai dicendo che ti interesso tanto?

 

9.32 pm

H: Se non era abbastanza chiaro, sì.

 

9.35 pm

L: Senti scusami.

Lo so che sembro sceso dalle nuvole

ma non ci posso fare niente.

È da anni che non parlo con qualcuno

che non siano i miei amici o le mie sorelle

e la cosa mi destabilizza abbastanza.

A dire il vero mi destabilizza anche

riuscire a darti tutta questa confidenza, a fidarmi.

 

9.36 pm

H: Lo prendo come un complimento?

 

9.39 pm

L: Prendilo come un complimento. :)

 

9.42 pm

H: Bene.

Mi spiace doverti lasciare ma devo andare, il dovere chiama.

Senti domani alle 15.30 in biblioteca?

 

9.45 pm

L: Si, va bene.

A domani.

 

9.48 pm

H: A domani. ;)

 

 

Louis ci crede poco in realtà. Come diavolo ha fatto questo ragazzo, in meno di un mese, a sconvolgerlo così tanto? Inizia a credere che la situazione sia seria però, quando si spaventa vedendo Lottie appoggiata allo stipite della porta della sua stanza con un piatto in mano.

“Ti ho portato la cena, dato che secondo qualcuno avevi troppo da studiare per mangiare con noi” dice la frase che aveva ripetuto suo zio prima di cena formando delle virgolette con la mano libera “ma vedo che hai già finito di studiare” dice infine sorridendo colpevole.

“Ssh, ti sente.”.

“E' in garage tranquillo, e zia è al telefono con un'amica, non ti sentiranno”.

“Mh, beh, meglio così” guarda la sorella entrare e chiudere la porta. Si siede sul letto e gli porge il piatto con un panino. Normalmente Louis non ha fame la sera, questa volta invece si, tanta.

“Ti ho osservato sai... Non stavi parlando né con Liam né con Niall vero? Non sorridi così quando parli con loro”. Nella stanza cala il silenzio. Louis sospira e si prepara ad ammettere alla sorella la sua decisione.

“Forse non è poi così male il ragazzo nuovo... Sembra simpatico”.

“Simpatico e...? Louis, a chi vuoi darla a bere? Non sorridevi così da secoli”.

“Lottie... Lo sai cosa penso a riguardo. Simpatico come amico”.

“Mh, va bene”.

 

Il mattino dopo, appena dopo colazione, Louis chiede come al solito di andare in biblioteca.

Non lo mandano. Suo zio ha di meglio da fargli fare e lo manda a pulire di nuovo il garage che è sporco di grasso dopo un grosso lavoro alla macchina. Non ha nemmeno il tempo di avvisare Harry, che probabilmente lo aspetta.

 

Il lunedì non ha tanta voglia di andare a scuola ma deve. Non ha voglia perché non sa cosa inventarsi con Harry. Quasi a farlo apposta lo incontra appena entra a scuola.

“Ehi” gli dice Louis subito. Harry inizialmente è offeso, giustamente, poi appena alza lo sguardo si addolcisce. Non sa come ma Louis riesce a fargli passare qualsiasi cosa è solo la seconda volta eppure in tutte e due, quando ha cercato di fare l'offeso, gli è bastato guardarlo per perdonarlo.

“Ciao” risponde lui, sospirando impassibile.

“M-mi dispiace”.

“Potevi almeno avvisare..”.

“Io..” Non sa cosa dire. In realtà sa cosa dire, anzi cosa mostrare. Ma non è il caso che si metta a far vedere con tanta tranquillità il graffio che ha sul fianco che gli ha procurato la lastra di metallo che suo zio ha fatto cadere per sbaglio proprio dove si trovava lui. Annuisce sospirando e si sposta il cappuccio dalla testa. Harry lo nota ma non dice niente, almeno non ancora.

“Senti, mi spiace, ho avuto dei problemi a casa e non ci ho pensato. Mi dispiace. Va bene se uno di questi giorni andiamo? Giuro che in settimana ci sono, insomma subito dopo scuola..”.

“Giovedì?” chiede Harry sospirando. Però sta sorridendo. Non pensava che sarebbe riuscito a coinvolgere così in fretta Louis.

“Giovedì”, si salutano e Louis va verso il suo armadietto, dove ci sono Niall, Liam e Zayn che lo guardano in modo strano.

“Stai sorridendo” dice Zayn appena lo vede. Ha il braccio allacciato alla vita di Liam, che lo guarda a bocca aperta senza dire nulla. Niall invece ridacchia e aspetta.

“Si?” chiede lui, tornando subito serio.

“Si” risponde il moro quasi contento di questa cosa. Non hanno mai parlato davvero, da quando sta con Liam – una settimana forse – sta spesso con loro ma non hanno mai parlato davvero.

“Tomlinson, io e te dobbiamo parlare, in fretta!” dice subito Liam, puntandogli un dito sul petto come minaccia. Il ragazzo annuisce ma suona la campanella e devono andare in classe.

Ovviamente Liam trova l'occasione di parlargli a pranzo e riesce a estorcergli dalla bocca tutto quello di cui ha bisogno. Louis però aspetta solo il giovedì. Quel giovedì che arriva in fretta.

 

Il fatto che in settimana fanno meno storie per farlo andare in biblioteca con qualcuno forse non lo capirà mai abbastanza. Probabilmente il pomeriggio è meglio non averlo tra i piedi che averlo in casa. Meglio per lui.

Arriva cinque minuti prima e lui non è mai in anticipo, e aspetta dove avevano stabilito. Non avendo le ultime ore in comune e nella stessa ala della scuola, hanno deciso di trovarsi direttamente lì. Quella mattina non l'ha visto spesso a scuola, nemmeno al suo armadietto, però quando arriva lo riconosce subito. C'è un po' di gente essendo un giorno in settimana quindi ha paura di non esser visto, ovviamente la paura è abbastanza infondata. Harry lo vede immediatamente e ad accoglierlo c'è il sorriso più bello che abbia mai visto. Louis, dal canto suo, non sa come mai sta sorridendo così intensamente ma gli piace.





Note:
Buona sera a tutti! Allora per prima cosa mi scuso per l'immensità di tempo che faccio passare ogni volta da un capitolo all'altro, sorry sorry sorry. Coomunque, non ho molto altro da dire, oltre al FINALMENTE per il capitolo lol. Ora scappo. Byee e tanti baci.
Ps. Ringrazie sempre e immensamente la mia beta, Hanna, che c'è sempre.

 

   
 
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