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Autore: KakashinoSharingan    25/11/2016    2 recensioni
Prequel della storia "Gli angeli bianchi e lo spadaccino di Kumo".
Mitsuki proviene da un clan di Kumo con un passato burrascoso e viene affidata alle cure dell'orfanotrofio locale. In queste circostanze conosce Chitoge, signorina di buona famiglia che vuole opporsi al destino scelto per lei dal padre, per diventare una ninja.
Mini-long che racconta la formazione del Team Full Moon.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Team Full Moon'
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CAPITOLO I
Il Clan Maledetto
In un periodo di difficoltà economica, nei sobborghi poveri di Kumo divenne prassi comune abbandonare i bambini neonati da parte di quelle famiglie che avevano difficoltà a tirare avanti. In quel periodo, il governo del villaggio seppure alle strette per via della crisi, finanziò la costruzione di un edificio che fungesse da casa a quei bambini abbandonati. La costruzione era molto semplice, però offriva i servizi di base per crescere i bambini, prima di affidarli all'Accademia Ninja. In alcuni casi però i bambini venivano educati fino alla maggiore età nella struttura, affinché imparassero un mestiere oppure che continuassero a lavorare all'interno di essa.
 
«Abbiamo un nuovo ospite!» Una donna correva gridando fra i corridoi, tenendo in braccio una bambina di pochi mesi e svegliando tutte le altre incaricate all'istruzione degli orfanelli.
Una ragazza la raggiunse poco dopo con un rotolo in mano: «Dimmi tutto, che annoto nel registro» disse sbadigliando.
La donna mise la bambina delicatamente su un tavolo: «Non sappiamo chi l'abbia lasciata qui, ma visto il vestitino che porta, direi che non viene dai quartieri poveri.»
«Tutto qui?» la ragazza sembrò delusa, e si avvicinò alla neonata a sua volta. La prese in braccio, e in quel momento un foglio di pergamena scivolò a terra. Lo prese in mano, leggendo ad alta voce: «La bimba si chiama Mitsuki. Spero che possiate averne cura più di quanto possa fare io. Farò in modo di mandare fondi alla vostra struttura per ricambiare il favore. Hazuki Koyama.»
Rimase a fissare il foglio qualche istante, poi chiese perplessa: «Ma questi Koyama poi... li hai mai sentiti?»
L'altra donna si asciugò un rivolo di sudore: «Sei troppo giovane, non puoi ricordare. Quello è il vero nome del clan maledetto, i manipolatori della mente. A causa loro anni fa accadde un putiferio al governo, è colpa loro se sta andando tutto a rotoli. Ho sentito che solo ascoltando la loro voce si è soggiogati alla loro volontà» cadde in ginocchio, la testa fra le mani. La ragazza guardò la piccola Mitsuki che dormiva beata: "Chissà se possiede davvero un potere così terribile."
Da quel giorno all'orfanotrofio venne creata una sezione speciale, in cui crescere Mitsuki tenendola a distanza dagli altri bambini. Le stesse governanti avevano paura ad avvicinarla, e quando la bimba iniziò a parlare la faccenda peggiorò. In poche avevano il coraggio di ascoltare le sue brevi frasi, e lei dal canto suo imparò a rivolgersi agli altri il meno possibile. Guardava gli altri bambini giocare in giardino, mentre lei era chiusa nella sua stanza a studiare pile e pile di libri. Non riusciva a capire perché lei fosse diversa, fino a quando non lesse il suo cognome in un libro di storia contemporanea.
Parlava del clan Koyama, e dei disordini politici del decennio precedente. Lesse avidamente quelle righe mentre piangeva bagnando tutte le pagine. Ma poco le importava, almeno aveva capito chi era veramente.
 
Nei mesi successivi si esercitò di nascosto ad incanalare il chakra nella gola, quando le sorveglianti la chiudevano in stanza per la notte. Accumulare chakra non era molto difficile, il problema sorgeva quando provava a parlare: provava fitte di dolore atroci e di conseguenza iniziava a tossire, rilasciando tutto il chakra. Ogni notte stava sveglia ad allenarsi fin quando la voce non le diventava roca.
Un giorno mentre era da sola in giardino a guardare il cielo, sentì un rumore provenire da dietro la siepe. Tremando arretrò, quando all'improvviso dai cespugli sbucò una ragazzina che doveva avere circa la sua età. Aveva i lunghi capelli biondi raccolti con un fiocco, e il vestitino all'apparenza molto costoso tutto sporco di fango.
«Che hai da guardarmi così? Mica ti mangio» le disse quella sorridendo. Poi le porse una mano: «Mi chiamo Chitoge, e sto scappando da quel barboso di un'insegnante di musica. Tu come ti chiami?»
Mitsuki abbassò lo sguardo, non sapendo come comportarsi. Poco dopo rispose: «Le maestre non vogliono che parlo con gli altri bambini.»
Chitoge la guardò storto: «E perché mai scusa?»
Mitsuki alzò le spalle. Chitoge allora le si sedette accanto iniziò a raccontare: «Sai, io vengo da una famiglia molto ricca. Loro vogliono che io impari le arti e diventi una donna raffinata. Ma io voglio fare il ninja, quindi durante le lezioni di musica scappo sempre! Anche tu dovresti fare così!»
Mitsuki la guardò, stupita: «Ma non ti puniscono poi?»
«Sì che mi puniscono, però mi diverto lo stesso.»
Mitsuki riprese la sua espressione perplessa. Chitoge allora le prese le mani e iniziò a cantare una ninna nanna. Mitsuki chiuse gli occhi, e per la prima volta nella vita si sentì tranquilla insieme a qualcuno. Scivolò lentamente nelle dolci braccia del sonno.


Note dell'autrice
Dopo una lunga assenza, rieccomi finalmente qui!
In questo prequel alla crossover "Gli angeli bianchi e lo spadaccino di Kumo" ho voluto approfondire i personaggi di Mitsuki, Chitoge e Shaoran per come li vedo inseriti nell'universo di Naruto. Innanzitutto ci tengo a ringraziare supersara89, senza il consiglio della quale non avre potuto iniziare questa mini-long.
Ho voluto restare il più fedele possibile ai personaggi originali e alla loro backstory. Per questo ho affidato Mitsuki a un orfatrofio, in cui le viene impedito di cantare (come la nonna glielo impedisce nel manga). Inoltre le fitte di dolore quando accumula il chakra nella gola e la tosse che ne deriva sono un accenno al suo tumore.
Chitoge diciamo che prende il posto di Eichi, che non sono riuscita a inserire in questo progetto per infiniti motivi, primo fra tutti la lunghezza della storia.
Spero di avervi incuriositi almeno un po'. Tenterò di pubblicare a cadenza regolare ogni venerdì!

Un saluto!
   
 
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