Esistono persone non pazienti per natura, che hanno la necessità fisiologica di far quadrare tutto secondo aspettative o piani, sostenendo un eventuale e personale diritto alla perfezione solo in merito al duro lavoro svolto e alla presunta ricompensa che il fato dovrebbe elargire loro. Persone che poco tollerano che qualcosa a questo mondo interferisca con la simmetria di karma e destino, o che sfasi i piani studiati ad arte e su misura per un’esigenza tutt’altro che generosa e tranquilla.
Insomma, persone che troverebbero alquanto fastidioso un viso non brillante di contentezza al proprio addio al nubilato – e che hanno persino la presunzione di considerarlo quasi un affronto personale, giacché non riescono a concepire un motivo valido per tale atto di pura ribellione all’equilibrio del mondo.
D’altronde, dopo una settimana pazza a sistemare tutto quello che si doveva sistemare, tra lavoro di routine in sartoria e la preparazione di cerimonia, pranzo, ballo e luna di miele, Shu Itsuki aveva pensato di passare una bella serata in compagnia degli amici di sempre come non si faceva da parecchio tempo. Non chiedeva troppo dalla vita, almeno dal suo punto di vista.