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Autore: SOI_7    25/11/2016    0 recensioni
(Una rivisitazione dell'omonimo film Marvel all'interno dell'universo di One-Punch Man). Dopo i danni provocati dalla distruzione del meteorite e la battaglia dell'invasione aliena, l'Associazione Eroi mette in discussione la validità dei propri eroi, decidendo di usare il pugno di ferro con loro. Non tutti, però, sono favorevoli a questo nuovo trattamento, provocando una spaccatura fra i classe S (Contiene spoiler per chi non ha letto il manga di Murata)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genos, Saitama, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 3 – Decisioni

"Gran bella merda" esclamò Metal Bat.
"Potevi risparmiarci la parte del teppistello, magari ci avrebbe ripensato!" ribatté Tatsumaki acida.
"Calmi, adesso non litighiamo. La situazione non è delle migliori e dobbiamo raggiungere un compromesso il prima possibile" disse Silver Fang. "Mi duole ammetterlo, ma non posso biasimare l’Associazione se ha voluto arrivare a ciò… anche se l’idea di essere spiato non mi alletta"
"Magari, se avessimo collaborato di più, tutto questo non sarebbe successo" intervenne Tanktop Master. "Eravamo stati convocati tutti, ma l’emergenza si è risolta grazie a Tatsumaki che è riuscita a gestire tutto da sola e a far schiantare la nave… se ognuno di noi avesse fatto la sua parte, magari l’Associazione ci avrebbe dato maggior credito"
"Vi ho già detto che non ho fatto precipitare io la nave aliena! E in ogni caso non è colpa mia se voi vi siete dimostrati degli incapaci!" sbraitò Tatsumaki.
"Ehi, bada a quello che dici! Si da il caso che noi eravamo impegnati con l’equipaggio della nave, non ci stavamo girando i pollici!" sbottò Pri-Pri Prisoner.
"Beh, a dirla tutta alcuni eroi hanno lasciato il luogo senza alzare un dito" osservò Superalloy Darkshine.
"Solo perché ormai non c’era più nulla da fare, tanto Tatsumaki aveva già risolto tutto!" protestò Child Emperor, in qualche modo sentitosi chiamato in causa.
"Credo che accusarci a vicenda non sia il modo giusto di risolvere il problema" intervenne Zombieman. "Onestamente sono molto più preoccupato circa la mancanza di rigore all’interno della classe S"
"Ti riferisci all’ennesima assenza di Mister ‘Faccio troppo schifo per mostrarmi quindi mando i miei robot’ e Blast? Per quanto mi riguarda, l’Associazione può benissimo cacciarli a calci in culo!" disse Metal Bat sprezzante.
"Beh, ci sarebbe anche Caped Baldy, che girava per la nave a fare chissà cosa" fece notare Watchdog Man.
Tutti i presenti si voltarono istintivamente verso Saitama, il quale non stava minimamente prestando attenzione alla conversazione, ma era, piuttosto, impegnato a strappare un filo dalla manica della sua tuta. Rendendosi conto dell’improvviso silenzio, alzò lo sguardo, notando che tutti lo stavano fissando.
"Eh?"
"Caped Baldy, cosa stavi facendo sulla nave aliena durante l’incidente di A-city?" chiese Superalloy Darkshine.
"Io? Stavo combattendo con il capo della nave" disse Saitama, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Il capo della nave?"
"Oh si, era molto forte. Peccato che lo scontro con lui sia durato poco"
"Quindi stai dicendo di averlo sconfitto da solo?" disse Atomic Samurai, scettico.
"Già" rispose Saitama.
Lightspeed Flash scosse la testa. "L’intera classe S viene convocata per attaccare una nave aliena, un solo classe S la abbatte e un classe B gira per la nave a fare chissà cosa. Non mi stupisco che l’Associazione voglia rimetterci in riga"
"Non dubitare della forza di Saitama, Lightspeed Flash. Questo ragazzo ha già dimostrato di essere estremamente forte distruggendo il meteorite e sconfiggendo il Re degli Abissi" intervenne Silver Fang.
"E abbiamo visto cosa è successo dopo la distruzione di quel sassolino…" disse Atomic Samurai ridacchiando. "Ha fatto più danni di quanti non ne avrebbe fatti il meteorite se si fosse schiantato"
"Il maestro Saitama ha salvato Z-city dalla distruzione totale. Il resto non conta" disse Genos glaciale. "Onestamente, però, sono turbato anche io da questa situazione. Ricordo che durante l’invasione aliena ho avuto grosse difficoltà a trovare qualcuno disposto a fare squadra con me. Se vogliamo garantire la sicurezza dell’umanità, non possiamo agire da lupi solitari"
"Quindi saresti a favore della sorveglianza?" chiese Zombieman.
"Personalmente si, vorrei che la classe S agisse in maniera meno egoistica" concluse Genos.
"Magari questo vi farà cacciare un po’ di spina dorsale" disse Tatsumaki.
"Ehi, streghetta, non fare tanto la superiore! Per tua informazione, abbiamo sempre gestito al meglio ogni emergenza tutte le volte che tu non c’eri!" abbaiò Metal Bat.
"Ah si? Come quando King se n’è rimasto spaparanzato mentre la nave bombardava la città?" ribatté l’esper.
Saitama poté sentire il battito di King acquistare velocità. Era opinione comune che al suono del suo battito accelerato, quello che tutti chiamavano 'King Engine', seguisse una reazione violenta da parte del classe S, per cui tutti i presenti, udendolo, si calmarono.
Saitama era l’unico a sapere che in realtà il battito di King era un segno della sua fifa crescente. Il classe S non aveva alcun tipo di abilità in combattimento, e tutti i suoi meriti e la fama che lo accompagnavano derivavano dal fatto che si era sempre trovato sul luogo in cui un mostro era stato precedentemente ucciso da qualcun altro, ottenendo casualmente il merito per l’impresa.
Saitama si chiese cosa sarebbe successo se l’Associazione, sorvegliandolo, avesse scoperto la verità su King.
"Dunque, cosa decidiamo di fare? A favore o contro la sorveglianza?" chiese infine Superalloy Darkshine.
"Personalmente, io sono d’accordo" disse Pri-Pri Prisoner.
"Io mi pronuncio contrario" disse Silver Fang.
"Anche io" lo seguì Zombieman.
"Io sono favorevole" disse Tanktop Master.
"Idem" disse Lightspeed Flash.
"Ve lo potete scordare" sbottò Atomic Samurai.
"Umpf… purché vi scuota" disse Tatsumaki secca.
"Per una volta concordo con la nanetta" disse Metal Bat.
Saitama esitò per un istante. Pensò a tutti i danni causati dagli incidenti, di come i classe S fossero indisciplinati e di come l’Associazione avesse disperatamente bisogno di riacquistare un’immagine. D’altro canto, la libertà e il frutto di anni di sforzi da parte di ogni eroe non erano un prezzo ragionevole da pagare. E, soprattutto, non poteva permettere che King venisse espulso dall’Associazione.
"A me non importa… in fin dei conti la gerarchia e le classi non indicano davvero il valore di un eroe. Anche se l’Associazione ci ritenesse non meritevoli del nostro posto in classifica, questo non significherà nulla, finché saremo in grado di salvare vite o rassicurare la gente. Quindi questa sorveglianza è inutile" disse infine.
Genos osservò Saitama per un istante. "Se le cose stanno così, maestro, allora eviterò di contraddirla. Appoggio la sua opinione e mi dichiaro contrario anche io"
Saitama annuì distrattamente.
"Vedo che gli altri non hanno il coraggio di esprimersi, o forse non hanno ancora preso una decisione. Visto che per il momento siamo pari, propongo di rimandare a domani il verdetto. Magari qualche ora in più per rifletterci gioverà a ognuno di noi" concluse Silver Fang.
"Come preferisci, Bang. Comunica tu al Ciclope la decisione" disse Atomic Samurai.
E dopo ciò, tutti i presenti si alzarono dalle proprie postazioni e si incamminarono verso la porta.

 
-----o-----

Saitama era sollevato dall’essersi sbarazzato dell’incontro, sebbene ormai fossero le 16:45, e questo significava che si era perso l’episodio di My Hero Academia. Probabilmente avrebbe optato per guardarlo in streaming, anche se non gli avrebbe dato la stessa soddisfazione, e soprattutto avrebbe dovuto resistere agli spoiler prima della disponibilità dell’episodio online.
Lui e Genos erano di nuovo nei corridoi dell’Associazione, diretti verso l’uscita. Gli altri classe S erano già spariti, per la gioia del classe B.
"Crede che abbiamo ottenuto qualcosa oggi, maestro?" chiese Genos.
"Meh…" fu tutto ciò che riuscì a dire Saitama.
"Demon Cyborg, avresti un minuto?"
Genos e Saitama si voltarono. Appoggiato all’uscio di un ufficio, vi era McCoy.
"Ha bisogno di qualcosa?" chiese il cyborg.
"Nulla di particolare, solo scambiare quattro chiacchiere in privato" rispose McCoy con semplicità.
Genos esitò, voltandosi verso Saitama. Di tutta risposta, l’eroe calvo fece spallucce. "Ci rivediamo a casa" disse, per poi incamminarsi verso l’uscita.
Genos lo guardò allontanarsi per qualche secondo, dopodiché si voltò di nuovo verso l’uomo bendato.
"Allora, cosa vuole dirmi?"
McCoy si portò le mani dietro la schiena. "Dì un po’, com’è stato il briefing?"
"Non molto producente, se devo essere sincero. Non tutti sono d’accordo, e altri hanno preferito astenersi" rispose il cyborg.
"Capisco…" disse McCoy "e tu che opinione hai al riguardo?"
Genos non capiva perché quell’uomo fosse interessato a come la pensasse, ma preferì tenersi sul vago.
"Ho opinioni contrastanti. Ci sono buoni motivi per scegliere sia uno schieramento che l’altro. Preferisco limitarmi a seguire la strada che sceglierà il mio maestro"
"E il tuo… ‘maestro’, come la pensa?"
"Preferisce non essere sorvegliato" concluse il cyborg.
"Molto bene…" disse McCoy. "E’ un vero peccato, sai… con quelle telecamere avremmo potuto ottenere delle informazioni interessanti"
"Non provo interesse nella privacy degli altri classe S" disse Genos, sentendosi seccato dalla conversazione. Fece per andarsene, ma McCoy continuò.
"Qualcuno nell’Associazione potrebbe essere coinvolto nell’omicidio della tua famiglia, Genos"
Genos si fermò. Impiegò qualche secondo per elaborare le parole di McCoy, dopodiché si voltò di nuovo verso di lui.
"Cosa intende dire?"
"Naturalmente non abbiamo prove, ma pare che qualcuno abbia preso parte all’incidente. Con una maggiore sorveglianza, forse, potremmo capire chi, e di che entità è il suo coinvolgimento. Ma se tu sei convinto della tua scelta…"
"Sta cercando di corrompermi?" chiese Genos.
"Ti sto solo informando di qualcosa che ti riguarda, Genos. Noi dell’Associazione abbiamo già molti occhi e orecchie in svariate parti del mondo, ma non sono mai abbastanza. Un aiuto farebbe comodo a tutti noi, non trovi?" disse McCoy malizioso.
Genos non rispose. Aveva il terribile presentimento che McCoy stesse mentendo, ma che motivo aveva di mentire su una cosa del genere? Al di là del maestro Saitama e del Dr. Kuseno, nessuno sapeva di come la sua famiglia fosse stata uccisa.
Quest’uomo sa qualcosa… ma non posso mettermi contro il maestro Saitama…
"Tu pensaci… se cambi idea, sai dove trovarmi" disse infine il vicecapitano.
"Non ci speri" rispose il cyborg.
McCoy sorrise, per poi chiudersi dentro il suo ufficio. Genos contemplò la porta per qualche secondo, dopodiché si avviò verso l’uscita.
   
 
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