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Autore: SOI_7    25/11/2016    0 recensioni
(Una rivisitazione dell'omonimo film Marvel all'interno dell'universo di One-Punch Man). Dopo i danni provocati dalla distruzione del meteorite e la battaglia dell'invasione aliena, l'Associazione Eroi mette in discussione la validità dei propri eroi, decidendo di usare il pugno di ferro con loro. Non tutti, però, sono favorevoli a questo nuovo trattamento, provocando una spaccatura fra i classe S (Contiene spoiler per chi non ha letto il manga di Murata)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genos, Saitama, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2 – Il briefing
 
La sede dell’Associazione giaceva tra le rovine dell’ormai scomparsa A-city. La struttura ricordava vagamente una ziqqurat composta da più grattacieli, la quale si ergeva su una base posta al centro di un enorme cratere riempito d’acqua. Dalla base partivano numerose autostrade, che si estendevano, come le trame di una ragnatela, verso le varie città. Attorno a tale scenario desolato regnava il silenzio più totale, unico testimone della strage causata dai Pirati Dark Matter.
I passi di Genos e Saitama riecheggiavano tra i corridoi della base. Come al solito, erano in ritardo.
Più per merito di Saitama che di Genos, ovviamente.
"Oi Genos, perché non rallentiamo? Finché non entriamo non possono cominciare, che senso ha correre?"
"Capisco il suo disinteresse verso quest’evento, Maestro, ma sarebbe meglio non farci attendere. Le ricordo che la sua presenza qui è un evento straordinario, considerando che è l’unico eroe non di classe S presente al briefing. Faremmo meglio a non far cambiare loro idea sulla sua convocazione"
"Pffff"
Di tutta risposta, Saitama accelerò il passo. Naturalmente, se per una persona normale significava avanzare di qualche metro, per un uomo eccezionale come lui si trattava di svariate decine di metri, difatti non gli ci volle molto per seminare il cyborg.
"Oi Genos, non avevi detto che eravamo in ritardo?" urlò Saitama beffardo, girandosi verso l’ormai distante compagno.
SBAM
Essendo voltato, Saitama non si era reso conto che c’era qualcuno di fronte a lui, con il quale si scontrò inevitabilmente e si schiantò sul pavimento. Frastornato dall’urto, non appena alzò la testa notò una figura familiare stesa sulle sue gambe, una ragazzina con un vestito nero e dei capelli verdi.
Merda… tra tutte le persone in cui potevo imbattermi…
Tatsumaki alzò la testa grugnendo e tamponandosi la fronte con una mano. Solo in quel momento si accorse della persona con cui si era scontrata.
E lì, prevedibilmente, esplose.
"STUPIDO PELATO! MA NON HAI LA DECENZA DI GUARDARE DOVE CAMMINI? CHE DIAMINE CI FAI QUI NEI CORRIDOI A FARE GARE DI CORSE CLANDESTINE INVECE DI ESSERE AL BRIEFING? SEI IN RITARDO TRAGICO!!"
Con la sua solita espressione flemmatica, Saitama tentò di rispondere alla valanga di insulti dell’esper. "In realtà sei in ritardo anche tu…"
Tatsumaki arrossì. "Ero in bagno! Una donna avrà anche i suoi tempi, no?"
"Si, si, si…" disse Saitama noncurante, pulendosi un orecchio con un mignolo. "Ora, però, saresti così gentile da toglierti da sopra le mie gambe? Mi stai bloccando la circolazione…"
Tatsumaki spalancò gli occhi. Le ci vollero due secondi buoni per rendersi conto che era ancora seduta sulle gambe di Saitama, dopodiché si alzò con un 'Umpf'.
"Maestro!"
Genos aveva finalmente raggiunto Saitama. "Sta bene? Ho sentito delle urla dal fondo del corridoio!"
Saitama si alzò, dandosi dei colpetti sulle gambe per togliersi la polvere di dosso. "Si, sto bene. Mi ero distratto mentre correvo"
"HE-HEM!"
Genos e Saitama si voltarono verso Tatsumaki, che li stava fissando con le braccia conserte.
"Voi due avete finito? Ci stanno ancora aspettando!"
"Oh"
L’improbabile trio raggiunse la sala riunioni. Le porte automatiche si aprirono, e i tre poterono finalmente entrare.
Erano presenti tutti gli eroi di classe S, ad eccezione -come sempre- di Blast e Metal Knight. Sitch sedeva a capotavola, le mani congiunte in una posizione caratteristica. Ai suoi lati, in piedi, vi erano due impiegati, che aspettavano vigili, mentre in un angolo in fondo a destra, seduto su una sedia girevole, vi era un uomo nascosto nella penombra. Saitama non riuscì a riconoscerlo.
Saitama e Genos raggiunsero l’altro lato del tavolo, avendo la decenza di tenersi il più lontano possibile da Tatsumaki. Dopo aver rivolto un fugace saluto a Silver Fang e King, Saitama prese finalmente posto, seguito dal cyborg.
Sitch si schiarì la voce. "Grazie, Caped Baldy e Demon Cyborg, per averci onorati della vostra presenza. Ora, visto che siamo tutti presenti, direi di cominciare il briefing.
Come molti di voi sanno, negli ultimi mesi, a seguito dell’invasione aliena che ha distrutto A-city, l’Associazione ha deciso di attuare alcuni cambiamenti interni. Il primo è sotto l’occhio di tutti voi: la nuova sede. Abbiamo deciso di trasformare la carcassa dell’ormai defunta città in un nuovo baluardo per la protezione dell’umanità, grazie a…"
"Oh, per favore…" esordì Metal Bat spazientito, "non è che abbiamo vissuto tutti sotto una pietra in questi mesi, sappiamo già tutto di come Metal Knight vi ha ricostruito la vostra casetta di riposo. Arriva direttamente al sodo, vecchio!"
"Ma che bel caratterino…"
Prima che Sitch potesse rispondere a Metal Bat, l’uomo nascosto nella penombra aveva deciso di palesarsi. Alzatosi, si avvicinò al tavolo olografico, permettendo ai presenti di osservare il suo volto sotto la luce artificiale.
Era un uomo alto, robusto, con biondi capelli impomatati e tirati all’indietro. Indossava un paio di occhiali, al di sotto dei quali portava una benda nera sul suo occhio destro.
"Permettetemi di presentarvi il vicecapitano delle Operazioni della sottosezione di Z-city, il signor McCoy" spiegò Sitch, riprendendo le redini della situazione.
"Grazie, signor Sitch" rispose McCoy. "Mi permetta di dire un paio di cose a questi… eroi"
Il suo tono era sicuro, freddo, e a tratti sprezzante. Non era un uomo pacato e apprensivo come Sitch, e questo destò la curiosità dei presenti. Metal Bat, tuttavia, non aveva perso la sua aria di sfida.
"Di solito non vengo coinvolto nelle faccende amministrative dell’Associazione, preferisco focalizzarmi sul mio piccolo distretto nella città fantasma. Tuttavia, nonostante la mia posizione, sono sempre stato lieto di offrire il mio aiuto per migliorare il modo in cui quest’organizzazione agisce. Se c’è una cosa di cui sono fermamente convinto, è che non esiste un organo migliore dell’Associazione Eroi per garantire la pace.
Tuttavia, negli ultimi tempi ho notato una debolezza serpeggiante ai vertici delle varie classi. Ne è stata la dimostrazione la catastrofe creatasi a seguito della distruzione del meteorite in cui è stato coinvolto Caped Baldy," disse McCoy rivolgendo un occhiata tagliente verso Saitama, "oppure all’annientamento di A-city. I rapporti non sono incoraggianti, se consideriamo che contro il meteorite non sono bastati ben due classe S per fermarne la rotta, e l’intervento di un classe B ha causato danni incalcolabili alla popolazione di Z-city.
Per quanto riguarda le vicende dell’invasione aliena, i rapporti indicano che tutti i classe S sono stati a malapena sufficienti a tenere testa all’equipaggio della nave, mentre l’effettiva minaccia è stata debellata da un solo classe S. Un classe B è inoltre stato ritrovato all’interno della nave, senza alcuna informazione circa cosa stesse facendo.
Infine, vorrei soffermarmi sull’atteggiamento che tutti i classe S hanno dimostrato negli ultimi tempi, in particolare in questi avvenimenti. A malincuore devo ammettere che tali comportamenti si stanno palesando anche adesso, dal momento che per l’ennesima volta i due classe S Blast e Metal Knight non hanno dato loro notizie, e molte teste calde" McCoy pronunciò le ultime due parole con particolare enfasi, rivolgendo lo sguardo verso Metal Bat, "sembrano non voler mantenere un atteggiamento professionale"
"Amico, siamo eroi, non politici! Credi che a me freghi qualcosa della professionalità?"  rispose Metal Bat, poggiando le gambe sul tavolo e stendendosi sullo schienale della sua sedia.
"Non mi aspetto che nessuno di voi lo faccia" ribatté secco McCoy, "tuttavia è evidente che il modo in cui l’Associazione vi sta… gestendo, ha un ruolo fondamentale nei recenti inconvenienti di cui abbiamo avuto esperienza.
E questo ci porta al motivo per cui siamo qui. In sostanza, lo scopo di questo incontro è quello di stabilire un controllo più ferreo verso voi classe S. Ci aspettiamo maggiore serietà da parte vostra, e al tempo stesso voi vi aspetterete maggiore inflessibilità da parte dell’Associazione"
"Umpf" Tatsumaki sbuffò, "non siamo certo bambini! Pensa che una lezioncina basti a farci agire come volete voi?"
McCoy sorrise. "Naturalmente no, Tornado"
Detto ciò, il vicecapitano pigiò un’icona sul touchscreen del tavolo. Una serie di ologrammi dalle sembianze di pipistrelli meccanici apparve al centro della sala.
"Quelli che vedete sono droni di sorveglianza costruiti dall’Associazione. Avremmo chiesto aiuto a Metal Knight stesso in situazioni normali, ma dal momento che la sua irreperibilità è parte integrante del motivo per cui sono stati richiesti, abbiamo preferito arrangiarci.
A ognuno di voi verrà assegnato un drone personale, che vi monitorerà 24 ore su 24, e riporterà ogni vostra azione all’Associazione. Se qualcuno di voi tenterà di distruggere, manipolare o sabotare il drone, sarà sbattuto in classe C. Se qualcuno di voi dimostrerà negligenza in missione, o disobbedienza agli ordini dell’Associazione, sarà sbattuto in classe C. Se qualcuno di voi si dimostrerà incapace di portare a termine la missione che gli verrà assegnata, o cederà il proprio compito ad un altro eroe, sarà espulso dall’Associazione"
"Non è una soluzione molto democratica" esordì Zombieman. "Non ritiene che molto probabilmente non saremo tutti d’accordo a farci sorvegliare così?"
"Certo che lo ritengo" ribatté McCoy, "d’altro canto siete sempre liberi di modificare autonomamente la vostra condotta… o di lasciare l’Associazione. Lascio a voi la scelta: vi offro 48 ore per pensarci, dopodiché mi riferirete il verdetto finale, ovvero se accettare la sorveglianza o essere trattati da outsider all’interno dell’Associazione"
Detto questo, McCoy, Sitch e gli altri impiegati abbandonarono la sala, lasciando Saitama e i classe S da soli. 

 
   
 
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