Rieccomi!
Scusate l’attesa ma ho avuto un
po’ di problemi in questi giorni! Comunque... dopo il
capitolo di transizione
(che stranamente ha avuto più successo di quanto mi
aspettassi) ecco finalmente
un po’ di azione... seguite bene e non perdetevi nessun
passaggio!
25.
Gerusalemme! Gerusalemme!
Gerusalemme
17:17 ora locale
Via
Dolorosa
Il
cielo di Gerusalemme era azzurro e non
si riusciva a scorgere neanche una nuvola.
Era
davvero una bella giornata...
Di
quelle adatte per fare un bagno nelle
fresche acque del mediterraneo dove si affacciava il paese, di fare un
giro per
le campagne o anche per una passeggiata in centro.
E
infatti
Abitanti
del luogo... turisti...
giornalisti.
Erano
tutti lì a godersi un momento di pace
per le strade della via...
Tony
e Ziva erano tra queste persone...
-
E’ proprio un posto meraviglioso... avevi
ragione...- disse il ragazzo sistemandosi il colletto della sua camicia
hawaiana.
Se
non lo avesse saputo non avrebbe mai
creduto che in quel luogo tanto ricco di vita duemila anni prima il
Cristo
avesse portato la croce sulla quale sarebbe stato crocifisso sulle
proprie
spalle.
Ziva
sorrise e si strinse di più al suo
braccio.
-
Lo so... dimentichi che io ho sempre
ragione?-
Ogni
tanto qualcuno si voltava e osservava
DiNozzo a causa della sua cicatrice, che si intravedeva nonostante
portasse gli
occhiali da sole quasi notte e giorno ormai, ma lui non ci faceva caso.
E
poi in quel momento lui e Ziva pensavano
a ben altro...
-
Ma come sei modesta!- commentò
sarcastico.
Ziva
gli rivolse un’occhiata divertita e lo
tirò verso il banco di un venditore di armi bianche...
-
Guarda Tony... secondo te questo a Gibbs
piacerebbe?- gli domandò indicando un grande coltello
dentellato a lama nera.
-
Questo?-
-
Si... oppure questo...- fece lei
indicandone un altro molto simile al primo, solo che non era dentellato
ed era
a lama bianca.
-
Penso di si... perché?-
-
Beh... l’altra volta si sono lamentati tutti
perchè non gli abbiamo portato un ricordino...-
-
A parte il fatto che si è lamentata solo
Abby... beh... per farci “perdonare” potremmo
organizzare una bella gita sulle
rive del Mar Rosso per farci scusare...- disse lui sarcastico tirandola
via dal
banco.
Gli
occhi dell’israeliana si illuminarono.
-
Sai che è un ottima idea?-
-
Davvero?-
-
Si!-
-
Beh... lo so! Sono un genio!-
-
Ora però sei tu ad essere la modestia in
persona...-
-
Mai quanto te...- riabbatté DiNozzo.
Improvvisamente
però smisero di scherzare e
tornarono seri.
-
Lo vedi?- domandò Ziva allungando il
collo.
-
Si... si è allontanato di più... ma
riesco a vederlo lo stesso... sarai costretta a benedire il mio metro e
ottantanove...- rispose lui sorridendole.
Ma
non perdendo di vista quell’uomo basso e
infido che stavano seguendo da ore...
-
Si, ma c’è anche un lato negativo... nel
tuo metro e ottantasette...-
-
E ottantanove... sono alto un metro e
ottantanove!-
-
E per due centimetri cosa cambia?-
-
Cambia tanto invece...- sbuffò lui.
-
Comunque... grazie al tuo metro e ottantanove
e alla tua cicatrice dai nell’occhio... e penso che tra poco
si renderà conto
che lo stiamo seguendo...-
-
Non è colpa mia se sono alto...- borbottò
tra se e se.
-
Tony... l’ho perso di vista...- fece
allarmata Ziva interrompendolo.
-
Io pure... ha girato l’angolo a destra...
e ora non lo vedo più!-
-
Seguiamolo...- ordinò la ragazza.
Affrettarono
il passo e dopo aver spinto un
paio di turisti troppo lenti ed essersi guadagnati insulti in lingue
sconosciute, almeno a Tony, Ziva probabilmente capiva benissimo,
riuscirono a
voltare anche loro l’angolo.
-
Lo vedi ora?- domandò Ziva preoccupata.
-
Si... ora si...-
-
Bene...-
La
ragazza fece per affrettare il passo per
non rischiare di perderlo di nuovo, ma Tony la bloccò...
-
Aspetta... si è fermato...-
-
Cosa sta guardando?-
-
Un vestito da uomo... non il mio
genere...- disse il ragazzo allungando il collo per vederlo meglio.
-
Sembra voglia provarlo... che facciamo?-
-
Ci avviciniamo anche noi ad una
bancarella per non dare troppo nell’occhio...-
suggerì Ziva.
E
così dicendo lo tirò verso un angolo dove
una donna vendeva quadri fatti col carboncino...
Era
riuscita a rappresentare con abilità
straordinaria tutti i posti più belli e famosi della
città...
Il
Monte degli Ulivi, il Muro del Pianto,
-
Che belli...- commentò Tony senza fiato.
La
donna parve capire il complimento e
rivolse ai due giovani un enorme sorriso.
-
Ti piace la mia Gerusalemme?- gli domandò
Ziva sorridendo.
-
Si... è bellissima...- mormorò lui
chiedendo alla venditrice il permesso di prendere uno dei suoi lavori
in mano
per osservarlo meglio.
Ziva
chiuse gli occhi e cominciò a recitare
una specie di poesia... una preghiera che aveva imparato da bambina,
gliela
aveva insegnata sua madre e la faceva recitare a lei e Tali ogni sera
prima di
andare a dormire.
-
Se
ti dimentico, Gerusalemme,
che
la mia mano destra si secchi!
Che
la lingua mi si attacchi al palato
se
io mi dimentico di te,
se
non metto Gerusalemme
al
sommo della mia gioia!-
-
E questo cosa era rosh katan? Un
invocazione al suicidio?- disse Tony sarcastico.
-
No... è il canto dei fanciulli esiliati
da Israele, Salmi 137...-
-
Non pensavo fossi così religiosa da
ricordare pezzi di Bibbia a memoria...- fece il ragazzo piuttosto
sorpreso.
Ziva
sorrise.
-
Non sono poi così tanto religiosa... però
questo canto mi è sempre piaciuto molto... lo vedi ancora?-
-
Si... con quel vestito è ancora più
brutto di prima... ecco... sta di nuovo andando dietro la tenda per
cambiarsi... credo lo voglia acquistare... che cattivo gusto!-
-
Voi comprare qualcosa?- chiese la
pittrice.
-
No... guardavamo soltanto...- disse Tony
ma poi, vedendola delusa, aggiunse - I suoi quadri però sono
davvero belli...
ha provato a venderli ad un museo...-
-
Grazie... pensi davvero che io vendere ai
musei?-
-
Certo! Sono bellissimi! Si fidi!- e così
dicendo Tony si allontanò con Ziva sottobraccio.
-
Ha di nuovo ripreso a camminare...
vieni...-
-
Hai fatto una buona azione...-
-
Chi io? Ah si! E’ bravissima... ha solo
bisogno di un po’ di incoraggiamento...-
-
Comunque sia... hai fatto una buona
azione!-
-
Grazie...-
Poi
la trascinò verso un banco dove
vendevano fiori...
Comprò
una rosa e poi la porse a Ziva...
-
Ecco a te...- disse sorridendo ma non
perdendo d’ occhio l’uomo che stavano seguendo.
-
E’ bellissima Tony... grazie!- fece lei
scoccandogli un bacio sulla guancia.
-
Beh... mi aspettavo di più... qualcosa di
più... per questa altra buona azione...-
-
Tu pensa a non perderlo d’occhio... quando
lo prendiamo possiamo parlare di una ricompensa...-
Tony
le sorrise...
-
Saprò aspettare allora...-
Continuarono
a camminare per altri dieci
minuti fino a quando l’uomo scomparì di nuovo
dalla loro vista...
-
Cazzo... l’ho perso...- imprecò Dinozzo
guardandosi intorno freneticamente.
-
No! Non è possibile che l’hai perso...
eravamo finalmente ad un passo da lui! Dopo tutti questi mesi di
ricerche!-
-
Aspetta...- la interruppe Tony indicando
un punto alla propria destra - è là! Sta
correndo...-
Si
scambiarono una rapida occhiata poi
cominciare a correre in quella direzione.
-
Ci ha scoperto...- disse Ziva faticando
un po’.
-
Ehi! Va tutto bene? Riposati! Non
sforzarti troppo...-
-
Tranquillo io e lui stiamo bene...- disse
lei anche se rallentò un po’ - da che parte
è andato?-
-
A destra...-
-
Bene...- commentò lei sorridendo maligna
e mettendosi a camminare.
-
Perchè?- chiese DiNozzo affiancandola.
-
Perché di lì c’è solo un
vicolo cieco...
come si vede che non conosce Gerusalemme... questo gli
scosterà la libertà!-
Così
si diressero a passo veloce verso il
vicolo.
E
quando arrivarono si ritrovarono davanti
uno spaventato e in cerca di una via di fuga Yossi Begin.
Gerusalemme
17:50 ora locale
Vicolo
cieco
-
Zi... Ziva... sha... shalom...- disse
nervoso.
-
Ciao Yossi...- fece lei sorridendo
maligna.
-
Che ci fai qui con il tuo amico Dinozzo?-
-
Beh… sai Yossi... avevo voglia di fare
una passeggiata a Gerusalemme… con Tony... poi ti ho visto
è ho pensato: “Sono
mesi che non lo sento! Perché non fargli una bella
sorpresa?”... tu perché
scappavi?-
Yossi
fece per parlare, ma poi con uno
scatto felino tentò di scappare.
-
Prendilo!- ordinò Ziva a Tony.
Lui
lo placcò con facilità, poi lo
costrinse ad alzarsi e gli spinse la faccia contro il muro, bloccandolo
col suo
corpo...
-
Yossi... Yossi... perché vuoi fuggire da
me?- domandò Ziva con tono canzonatorio avvicinandosi a
lenti passi.
-
Lasciatemi andare! Non sono io
-
A giudicare da come tenti di scappare sembra
il contrario...-
-
Ti darò tutto quello che vuoi! Tutto! Ma ti
prego! Risparmiami!-
-
Mi dispiace... ma io non sono come te...-
fece Ziva sprezzante – Non puoi corrompermi!-
-
Ti darò tutte le informazioni su Hamas che
vuoi! Te lo prometto!!! Ma tu lasciami vivere!!-
Ziva
fece la sua risatina sadica.
-
Oh Yossi... tu quelle informazioni me le
darai comunque... te lo assicuro...-
-
Chi te lo dice?- domandò l’uomo
raccogliendo un po’ di coraggio.
-
Sai... Tony da quando ha perso l’occhio
per colpa tua e del tuo attentato è diventato piuttosto
manesco... non vorrei
che potesse fare male al tuo brutto faccino...-
Yossi
cominciò a piagnucolare...
-
Mi dispiace! Mi dispiace! Ma dovevo
fartela pagare! Per colpa tua Hamas non ha più una talpa
all’interno del Mossad!-
-
E ci volevi uccidere solo per questo?-
-
Non io! Sono stati gli Altri... dicevano
che avrei fatto una brutta fine se non mi liberavo di te... per questo
prima ho
tentato di metterti contro tuo padre, visto che mentre eri
là rifugiata in
America non potevo farti del male, ma poi lui per colpa di hazif ha
avuto
l’incidente e tu sei tornata qui in Israele a rovinare tutto!
Ho tentato di
ucciderti ma tu e il tuo amico Tony avete la pelle più dura
di non so
cosa... per questo
sono scappato e mi
sono nascosto in questi mesi! Mi dispiace! Non volevo!-
-
Raccontala a qualcun altro Yossi...-
-
Non era programmato che Sara morisse...
mi dispiace! Era una brava ragazza!-
-
Non pronunciare più il suo nome!- gridò
Ziva isterica.
-
Ziva...- disse Tony preoccupato.
Yossi
cercò di approfittare di quel piccolo
momento di distrazione per fuggire, ma Tony non si fece sorprendere e
lo spinse
più forte contro il muro.
-
Tu stai fermo... è inutile che provi a
fuggire...- ma questa volta Yossi lo colse di sorpresa.
Lo
colpì con violenza a basso ventre e
sgusciò via dalla sua presa, poi come Tony si
accasciò a terra dolorante gli
rifilò un calcio in testa che gli fece perdere i sensi.
Poi
afferrò la pistola dell’agente e gliela
puntò alla testa.
Questo
accadde così velocemente e
inaspettatamente che Ziva non ebbe il tempo di reagire...
-
Tony...- disse tentando di raggiungerlo.
-
Ferma altrimenti lo faccio fuori!- le
gridò Yossi.
-
Va bene... però non fargli del male...-
disse Ziva posando la pistola per terra.
Ora
che la poteva guardare meglio si
accorse che c’era qualcosa di diverso in lei...
-
Sei incinta per caso?-
-
Non sono affari tuoi...- ribatté lei
velenosa.
-
Ah! Se tuo padre lo sapesse... un figlio
al di fuori del matrimonio e per giunta con un americano non ebreo...
se non
fosse già morto morirebbe di crepacuore!-
Lei
non rispose e si morse il labbro...
-
Allora mia cara... ora io mi allontano
e... ahhhhhhhh!- gridò Yossi.
Tony
si era ripreso e mentre quello era
distratto gli aveva conficcato il proprio coltello nella coscia
facendolo
accasciare a terra per il dolore...
Si
rialzò si scrollò la polvere di dosso,
poi, con uno strano sorriso in volto, prese a prenderlo a calci...
-
Tony fermo! Anche io lo voglio morto...
però lui per adesso ci serve vivo...- fece Ziva mettendogli
una mano sulla spalla
per farlo calmare.
-
Regola numero nove: avere sempre un
coltello con se...- citò DiNozzo sputando sul corpo senza
sensi di Begin.
-
Tony...- ripetè la ragazza abbracciandolo
ancora spaventata per quello che era successo poco prima.
-
Tranquilla va tutto bene... credo che il
bastardo non si risveglierà prima di un paio di ore... voi
state bene?-
-
Si... stiamo bene...- rispose lei
sorridendo.
-
Tra quanto arriveranno gli agenti del
Mossad?- chiese DiNozzo dopo una manciata
di secondi di silenzio.
-
Tra un paio di minuti... grazie a questo
microchip...- e indicò un bottone nella camicia del ragazzo
- hanno sentito
tutto e verranno qui a prendere Yossi...-
-
Come sono efficienti...-
-
Già... da quando Chaim è diventato il
direttore del Mossad sono migliorate molte cose...-
-
E’ stata una mossa molto astuta da parte
tua lasciare quel biglietto di dimissioni dal Mossad per terra prima di
andarcene quando hanno ucciso Hazif... e ancora di più
lasciare scritto che Chaim
doveva essere accettato come tuo successore... non mi
stancherò mai di dirtelo!-
-
Lo so... sono troppo brava e furba!-
-
Ecco che torna la modestia... senti...
hai ancora la mia rosa?-
-
Si... certo... è dentro la borsa...
perché?-
-
Così tanto per sapere se era ancora in
vita...-
-
E’ stato un gesto molto carino da parte
tua... grazie ancora...- disse lei dandogli un altro bacio sulla
guancia.
-
Ti ricordi che giorno è oggi?- le chiese
fissandola negli occhi.
-
Beh... fammi pensare un attimo... Venerdì!
Che c’è di strano?-
-
Beh... oggi sono cinque mesi che stiamo
insieme... e quindi io...- disse lui arrossendo sino alle orecchie come
un’adolescente alla sua prima cotta.
-
... mi hai regalato la rosa...-
-
Ehm... si...-
Ziva
si diede della stupida...
Aveva
dimenticato una data così
importante...
Mentre
lui invece se l’era ricordato e le
aveva persino fatto un regalo...
-
Lo so... è un gesto patetico da parte mia
però...- Tony, non potè continuare
perché Ziva lo attirò a se e lo baciò.
Erano
a Gerusalemme...
La
persona che aveva causato loro tanti
dolori era a terra più morta che viva...
E
lei era con le due persone che di più
amava al mondo...
Tony
e loro figlio...
Cosa
poteva volere di più dalla vita?
*
Allora... penso di aver chiarito tutto
durante il capitolo no? Sia sulla via Dolorosa, sia sulla citazione
della
Bibbia ma ricapitolo qui in basso per sicurezza:
Il
Monte degli Ulivi, il Muro del Pianto,
Quella
specie di preghiera di Ziva è il canto
dei fanciulli esiliati da Israele, Salmi 137.
*
Allora ditemi... ve lo immaginavate che
fosse Yossi la talpa??? Eh? Oppure vi ho colto di sorpresa??? Spero di
si!
*
Emily Doyle, come faccio a definire una
vacanza alle Eolie orribile? Beh... non abbiamo visitato quasi nulla di
quello
che c’era scritto nel programma, abbiamo saltato quasi tutti
i pasti e poi...
ricordi che giorni 27 e 28 Aprile faceva brutto tempo e che i
collegamenti con
le isole Eolie erano addirittura interrotti? Bene, io in quel momento
ero sopra
una motonave in balia del mare tra forza 7 e
*
Certo che sono stata al concerto di Nek,
Kiky! Sarei stata una pazza a non andarci! È stato stupendo,
lui è
gentilissimo, bellissimo e sono riuscita anche a farmi la foto con lui!
Tu ci
sei stata a quello di Modena?
* Ragazzi questo era il
penultimo capitolo,
manca davvero poco a finire questa fic!!!