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Autore: TheManiae    26/11/2016    2 recensioni
Sono passati Venti anni dall'ultima sfida affrontata dai pony di Equestria.
Venti anni in cui le principesse hanno governato in pace e armonia.
Venti anno nei quali ognuno è andato avanti con la propria vita, incontrando pony nuovi e dicendo addio a persone care.
Ma un destino amaro sta per abbattersi su Equestria.
E tutto gira attorno a un cristallo e a un piccolo unicorno.
[Spoiler sul finale della sesta stagione]
[Presenza Autori]
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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"Buonanotte tesoro." Mormorò la principessa lunare, chiudendo la porta della stanza del figlio. La figura di Kishin che la salutava con lo zoccolo sparì dietro il legno, e l'espressione sorridente di Luna svanì.
L'alicorna si voltò, e con passo lento cominciò a percorrere il corridoio con lo sguardo puntato a terra. La testa era affollata di pensieri, e nessuno di essi era positivo.
Ripensava alla risposta del figlio. Nonostante l'avesse mascherata bene, aveva sentito che era fredda e distante. Non era restata accanto a lui durante quel mancamento, nonostante fosse andata nel panico più totale. Una madre tremenda.
Mentre camminava, alzò lo sguardo e fissò una delle vetrate. Quella che la ritraeva nel suo ricordo peggiore: La sua sconfitta come Nightmare Moon.
Quella vetrata le ricordava i secoli passati. Le notti insonni passate a distruggere mobili e tende per la rabbia verso la sorella. La gelosia che le bruciava dentro, osservando come i pony preferissero il giorno luminoso alla sua notte oscura. Il fallimento, quando la sua oscurità prese il comando e si trasformò in quell'orrendo mostro portatore di morte e oscurità che per poco non aveva ucciso sua sorella e sei puledre innocenti, oltre ad aver quasi portato la notte eterna sul mondo.
Ma soprattutto, le ricordava la tremenda discussione avuta con la sorella e con Twilight Sparkle.



"L'ho avvertita mille anni fa. Proveniva da Nightmare Moon."
"C-Come Nightmare Moon?" Disse titubante Twilight abbassando le orecchie. Nonostante fossero passati anni, quella creatura ancora la spaventava.
"A questo mondo esistono delle creature i cui poteri non sono di origine normale. Certe creature possiedono poteri unici che a molti sembrano divini. Noi alicorni ne siamo un esempio." Disse Celestia facendosi avanti.
"Tu non puoi conoscerla, perché quando la... Mi incontrasti la prima volta, non avevi ancora i sensi sviluppati di un alicorno. E quando ci fu l'incidente delle piante, quello era un semplice riflesso del passato." Aggiunse Luna, leggermente titubante al cambio di soggetto.
"Ma non capisco. Questa Energia Divina non avrei dovuto avvertirla da Celestia o da te quando mi trasformai in alicorno?"
"Ti eri già abituata alla nostra presenza, soprattutto a quella di mia sorella che ti ha cresciuto per anni."
Twilight rifletté qualche secondo sulla risposta della principessa della notte. Poi annuì.
"In ogni caso non capisco. Cosa c'entra questo con Kishin?"
Le tre si fissarono a vicenda, sperando che qualcuno desse una risposta. Ma nessuno parlò.
"Non lo so Twilight. So solo che quando Kishin è caduto a terra, per un breve istante ho avuto la stessa sensazione di quando ero quel mostro..." Mormorò Luna, tenendosi uno zoccolo che aveva iniziato a tremare. Una sensazione di morbidezza si diffuse sulla schiena, e l'alicorna vide la sorella con un'ala aperta per coprirla, e le sorrise leggermente meno scossa.
Fu Twilight a far scomparire il sorriso dalle labbra della principessa notturna, con una singola domanda.
"Che dobbiamo fare?"
La mente di Luna andò nel panico per una delle possibili risposte che poteva dare la sorella, e la fissò con la paura negli occhi.
"Dobbiamo evitare qualunque minaccia che possa colpire Equestria."
Luna si staccò dall'abbraccio alare della sorella, fissandola con un misto tra rabbia e terrore.
"Non vorrai metterlo in una segreta vero?" Disse a voce alta l'alicorna. Era più un accusa che una domanda.
"Luna..."
"Oppure trasformarlo in pietra! O spedire anche lui sulla luna! O MANDARLO NEL TART-" 
Le parole furono spezzate da un'improvviso colpo alla testa. Celestia l'aveva colpita alla testa con lo zoccolo. Non con forza ma abbastanza da farla smettere.
"Non volevo dire quello sorella! Volevo dire di tenerlo sotto controllo, per accertarsi non sia stato un errore."
Luna fissò la sorella con le orecchie abbassate per la vergogna. Era felice che era solo un controllo continuo per il figlio, ma si sentiva un verme per aver lanciato una simile sfuriata.
"Scusami Celestia..."
Il bianco le riempì la visuale, quando la sorella la strinse in un abbraccio carico d'amore fraterno. La principessa della notte seppellì il muso nel pelo della sorella, piangendo in un pianto liberatorio.
"Scusami... E' solo che non voglio perderlo... Non voglio perdere ne lui ne Roxy..." Disse con suoni soffocati dal pelo e dai pianti.
"Sei una madre che si preoccupa del figlio. Se fosse successo a Giuly avrei fatto lo stesso. E forse di peggio." Rispose sorridendo la principessa del sole.
Le due rimasero abbracciate per qualche minuto, con Twilight che le fissava restando fuori dal contesto. 



Luna era rimasta a parlare assieme alla sorella e a Twilight per qualche ora. Dovevano discutere, oltre che del metodo di sorveglianza per il figlio, anche dell'organizzazione del Gran Galà Galoppante, che sarebbe giunto tra un mese esatto.
Era un evento molto importante. Quest'anno, oltre ai governanti dell'Impero di Cristallo e del Regno dei Flutterling, sarebbero giunti anche il Ministro dei grifoni e il Capoguerra dei minotauri. E inutile dirlo, la tensione politica che era giunta a Canterlot era enorme.
La principessa riprese a camminare lungo il corridoio con passo rapido, uscendo al primo balcone trovato. Osservò la città immersa nella sua notte e nel silenzio, interrotto da qualche cicala che cantava. Sorrise, sentendo l'aria fresca accarezzargli il pelo. Poi con un salto si buttò nel vuoto.
Precipitò per alcuni secondi, nei quali sentì il vento freddo colpirgli il muso con violenza. Il suolo si avvicinava sempre di più. 
Cinquanta zoccoli.
Trenta zoccoli.
Venti zoccoli.
Quindici.
Dieci.
La principessa spalancò le ali di colpo, risollevandosi in aria sfiorando la pietra a terra di pochi centimetri. Con un  paio di battiti si ritrovò a volteggiare tra le torri del castello, e con altri due fu circondata dalle nuvole. Il vento gelido soffiava tra le piume, mentre le nubi candide le accarezzavano il pelo quando le sfiorava. Quanto amava la sua stupenda, fredda e meravigliosa notte.




In una camera totalmente oscura e al buio, il vociare di due giumente era l'unico suono presente. La natura dei versi e dei gemiti tradiva di molto la natura di quello che stavano facendo.
"Ehy Applebloom! Com-?" Urlò Luna entrando nella camera dalla porta di legno, ma quando la luce dietro di lei illuminò l'interno, rimase di sasso. Sperava di fare una sorpresa alla sua cara amica mandriana, ma questo era... Inaspettato.
Stese sul letto, stavano due giumente nascoste da un lenzuolo da cui sbucavano solo due teste. La prima aveva i capelli rosso fuoco arruffati, il manto giallo scuro e gli occhi arancioni, mentre la seconda aveva i capelli viola con lunghe ciocche bianche, col manto rosa e gli occhi azzurri. Ma mentre la prima era completamente rossa in volto e fissava la principessa come un ladro preso con gli zoccoli nel sacco, la seconda aveva uno sguardo più... voglioso.
"Dai Applebloom, continuiamo." Disse la rosa stringendosi all'altra, facendola diventare ancora più rossa di quanto fosse prima.  Anche Luna che le fissava aveva il muso colorato da una sfumatura profonda di rosso, consapevole di aver interrotto un momento intimo.
"Ehm, Applebloom? Puoi venire un secondo?" Chiese la principessa cercando di non osservare le due, imbarazzata dalla situazione.
"Certo Luna..." Disse la giumenta baciando la compagna, per poi staccarsi e seguire la principessa fuori dalla stanza. Si ritrovarono in uno spazio bianco pieno di porte di legno, ma entrambe guardavano a terra rosse.
"Quindi... Vedo che stavi facendo un bel sogno..." Mormorò l'alicorna ridacchiando nervosamente.
"In effetti..." Mormorò la mandriana imbarazzata.
"Quella non era la tua amica Diamont Tiara?"
"Si... Diciamo che è da circa un anno che ci frequentiamo... E quasi ogni sera vado a casa sua...."
"Oh... Quindi anche ora... Sei a casa sua?
"Si...."
Le due rimasero in silenzio qualche minuto. Luna non se l'aspettava. La sua età millenaria le faceva vedere tutti quanti come puledrini ancora piccoli, nonostante Applebloom avesse ormai ventisette anni.
"Beh, congratulazioni." 
"Grazie Luna."
La giumenta abbracciò l'alicorna, che ricambiò coprendole la schiena con le ali. Prima di avere i suoi due bellissimi bambini, Luna considerava lei e le sue amiche i pony che più amava dopo la sorella.
"Torna pure dalla tua compagna. Mi sembra che le manchi." Ridacchiò Luna, e Applebloom divenne rossa fino alle orecchie. Fece dietrofront, e tornò nel suo sogno chiudendosi la porta dietro.
Luna si mise alla ricerca dei sogni delle altre due giumente, non prima di apportare un adeguato sistema di insonorizzazione.




Dopo alcuni minuti di ricerca, finalmente trovò la porta del sogno della sorella minore di Rarity: Sweetie Belle. Ma per evitare altri 'incidenti privati' decise di bussare stavolta.
"Chi è?" Chiese una voce dall'altro lato.
"Sono io, Princess Luna."
"Ah, entra pure."
L'alicorna non se lo fece ripetere, e lentamente spalancò la porta, entrando nel sogno.
Si ritrovò su un vasto palco, d'innanzi a un folla di pony che esultavano illuminando i corni o reggendo tra gli zoccoli delle candele accese. Accanto a lei stava una giumenta dal manto bianco latte, con un'elegante criniera viola con ciocche rosee. Indossava una lunga veste nera lunga che strisciava a terra, con un velo legato allo zoccolo anteriore con un bracciale d'oro. A quanto sembrava stava cantando prima che Luna la interrompesse.
"Ciao Luna! Come stai?" Chiese Sweetie Belle eccitata dalla visita, andandole incontro e abbracciandola.
"Molto bene Sweetie. Sono passata per salutarvi. E' da tanto che non ci vediamo."
"Vero." Sorrise la giumenta.
"A quanto vedo, anche tu stai facendo un bel sogno." Disse la principessa indicando la folla di pony schiamazzanti, che urlavano il nome della puledra. "E vedo che hai preso anche qualche caratteristiche da parte di tua sorella."
"Eh eh.. Già." Ridacchiò Sweetie Belle, mentre il muso si colorava di rosso.
Intanto la folla continuava a chiamare la puledra a gran voce. Luna lo notò, e fece un paio di passi indietro.
"Vedo che i tuoi fan ti chiamano a gran voce. Meglio se vai a soddisfare le loro orecchie."
"Giusto. E' stato bello vederti Luna." Disse abbracciando la principessa, che ricambiò la stretta con le ali. 
Mentre usciva da sogno, Luna fu accompagnata dalla voce melodiosa dell'amica. Era una canzone che conosceva. Parlava della forza di volontà con la quale si superano le difficoltà. Era una canzone che le piaceva. Probabilmente perché lei non era così.




"Levati dagli zoccoli femminuccia!" Urlò una voce scorbutica, e Scootaloo sentì un colpo improvviso dalla sinistra, che per poco le fece perdere il controllo dello scooter. Fortunatamente riprese il controllo subito, e guardò il suo aggressore.
Era un pegaso poco più basso di lei, infilato a forza in una tuta rosso acceso che gli stava stretta. Lo scooter era giallo chiaro, decorato con fiamme rosse ai lati e ruote verdi fosforescenti. Il classico pallone gonfiato.
"Femminuccia sarai tu Mark!" Urlò Scoots voltando il manubrio, spingendo a sua volta lo scooter contro l'avversario, che al contrario di lei non ebbe la fortuna di rimettersi in sesto, e finì per sbattere contro dei covoni di paglia.
"Yu-uhh! Sono la migliore!" Urlò la pegaso, spingendo le ali alla massima velocità. Il suo scooter rosso accesso lasciò dietro di lei una scia dello stesso colore, assieme a quella delle due decorazioni azzurre a forma di fulmine.
Guardandosi dietro, Scootaloo notò altri due pegasi cercare di raggiungerla, e vedendo la linea del traguardo farsi sempre più vicina, si diede un ultimo sprint per raggiungerla prima degli altri. 
Una tromba suonò nello stadio e la folla esultò, quando la pegaso arancione tagliò il traguardo arrivando prima. Coriandoli caddero dal cielo, e Scoots fermò il mezzo, salutando i pony eccitata e felice. Quasi le vennero le lacrime quando vide un gruppo di pegasi in tuta bianca portarle la coppa dorata.
Improvvisamente la scena si bloccò. Tutti rimasero fermi come statue. Perfino i coriandoli restavano in aria, immobili. Bloccati nel tempo. L'unica cosa che si muoveva era una figura regale che Scoots conosceva bene.
"Luna!" Urlò la pegaso correndo verso la principessa della notte, abbracciandola. 
"Vedo che sogni ancora di vincere la coppa di scooter per la.. terza volta?"
"Quinta. Il torneo del prossimo mese sarà la quinta volta di seguito che vincerò." 
"Mi sembri sicura di te." Osservò la principessa. "Non cambi mai."
"Dovrei?" Rispose la pegaso, ed entrambe scoppiarono in una fragorosa risata. Era bello per entrambe passare un momento assieme, senza problemi legati alla politica e allo sport.
"Allora, come va con Orion?" Chiese Luna con un sorrisetto che fece arrossire la pegaso fino alle orecchie.
"Ehm, si. Molto bene." Mormorò lei imbarazzata, muovendo lo zoccolo a terra in circolo.
"Beh, ti lascio con la tua vittoria." Disse la principessa abbracciandola con le ali. "Ci vediamo presto."
"Ci vediamo Luna." 




Luna passeggiò nel corridoio bianco, pensando a dove poteva andare a dare una sbirciata. Sapeva che non era un comportamento regale, ma le piaceva troppo scoprire i sogni dei suoi cittadini, e magari aiutarli. 
Aiutare. Era l'unica cosa che le faceva dimenticare il suo passato e i suoi errori. I suoi ricordi migliori, oltre a quelli dei suoi figli, erano i sorrisi sinceri dei puledrini quando risolvevano un problema grazie al suo aiuto.




 
   
 
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