Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: luckie_controlofwhatIdo    26/11/2016    0 recensioni
Quando Blaine Anderson soggiornò al "Kellerman's Mountain Home" con la sua famiglia nel 1963, non si aspettava altro che giorni al sole e partite a croquet, ma quando lui e sua cugina Rachel conobbero gli istruttori di danza , i loro piani furono scombussolati. Le vacanze di Blaine in famiglia potrebbero quindi diventare il più bel momento della sua vita.Klaine Dirty Dancing .AU
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Hiram Berry, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Penso che andrò fino in fondo con Noah “ annunciò Rachel , “ stasera”.

Queste parole fecero sobbalzare Blaine  che rischiò di far cadere, col gomito,  il bicchiere di limonata poggiato sul tavolino tra loro.

“Cosa?” esclamò , la voce troppo alta nell’aria pomeridiana in cui gli unici rumori erano quelli che provenivano dalla non molto lontana spiaggia.

Lui e Rachel erano seduti su delle sedie di legno in un angolo del portico dell’edificio principale.

Non gli sfuggì che Rachel non aveva nemmeno voltato una pagina della sua rivista sin da quando si erano sistemati li, da circa una mezz’ora, scegliendo di guardare vagamente verso il lago.

Stava ancora guardando il lago quando aggiunse, “ Non lo sa ancora”.

Il suo volto sembrò più turbato che qualsiasi altra cosa.

“Rachel”.

Per un momento Blaine rimase senza parole.

Non avevano mai parlato di questo ed il fatto che lei avesse scelto di parlare di Noah su tutti lo fece agitare.

Quello che alla fine uscì dalla sua bocca fu un “ Non puoi”.

Questo la fece voltare velocemente.

Sul viso un’espressione dura, le sopracciglia arcuate, quando disse “non posso?” con tono pericoloso.

Blaine si rimangiò immediatamente le parole.

“Non intendevo questo. Non ti direi mai quello che puoi fare” disse e Rachel sembrò un po’ più tranquilla.

“E’ solo .. non deve succedere così . Dovrebbe essere con qualcuno … con qualcuno che dovresti più o meno .. amare”.

L’ultima parola venne fuori come il lancio di un sasso nell’acqua , qualcosa a cui persino lui non si era permesso di pensare quando era solo al buio nella sua stanza, meno che mai alla luce del giorno.

Riportò lo sguardo sulla ringhiera del portico, fissandola senza realmente vederla.

“Lo so” disse Rachel , e c’era qualcosa di triste e malinconico nella sua voce.

Rachel scosse la testa dopo un momento , per ritrovare un po’ della sua solita determinazione.

“Pensi che non lo sappia?”

Blaine, con difficoltà, abbandonò i proprio pensieri .

“Non lo conosci nemmeno” disse, “come pensi di amarlo se non lo conosci nemmeno?”

“Lo conosco meglio di quanto credi” ammise Rachel, “ Abbiamo parlato. Abbiamo fatto una passeggiata ieri. Ed onestamente, non è così male come pensi tu. E nemmeno tu lo conosci”.

Blaine aggrottò le sopracciglia.

Quando erano andati a fare questa passeggiata?

Probabilmente una delle volte in cui lui era sparito per vedere Kurt, o quando era così preso dai suoi pensieri su Kurt da non accorgersi di quello che gli succedeva intorno.

“Ascolta Rachel” cominciò , scegliendo con cura le parole, “ Ho sentito che prima ha messo nei pasticci alcune ragazze e poi lo ha negato e ha rifiutato di aiutarle. Queste non sono le azioni di un bravo ragazzo”.

Rachel si morse il labbro, ancora senza guardarlo negli occhi.

“Sono solo pettegolezzi , Blaine”.

Blaine fu sollevato nel sentirla un po’ meno alterata.

“Che vengono però da una fonte piuttosto affidabile” mormorò Blaine, sperando che lei non gli avrebbe chiesto di essere più specifico e che stesse iniziando a fare il classico due più due.

Lei non chiese.

In effetti, non disse nulla del tutto, scegliendo invece di riportare lo sguardo , preoccupato, verso il lago.

Blaine la lasciò rimuginare in silenzio per un momento, prima di richiamare la sua attenzione.

“Rachel?”

Quando si voltò verso di lui, Blaine fu sorpreso dall’espressione triste sul suo viso.

Sembrò come se stesse per piangere.

“Si?”

“Promettimi solo che ci penserai bene, okay? Prima di prendere una qualsiasi decisione”.

Rachel annuì.

“Lo prometto” disse, poi si alzò bruscamente, “vado a prepararmi per le prove”.

“Vuoi che venga con te?” si offrì Blaine.

“No.. no “ disse Rachel , “ penso di aver bisogno di un po’ di tempo da sola. Voglio solo cambiarmi d’abito e sciacquarmi un po’ il viso. Ci vediamo li?”

“Okay” disse Blaine, regalandole un piccolo sorriso che fu da lei ricambiato, senza però raggiungere i suoi occhi.

Erano rimaste solo altre poche prove per lo spettacolo, fatto che Blaine, decisamente, cercava di ignorare ogni volta che il pensiero minacciava di invadere i suoi pensieri.

Avrebbero lasciato il Kellerman il giorno dopo lo spettacolo, cioè tra poco meno di una settimana.

Per le prove di quel pomeriggio, la maggior parte dei pezzi grandi della scenografia erano stati fatti ed erano già al loro posto sul palco.

Tuttavia, poco prima, quel giorno, uno dei membri del gruppo di ballo era inciampato contro una palma sul bordo del palco e si era rifiutato di risalirci.

Blaine era seduto sul pavimento , leggermente nascosto, cercando di sistemare il pezzo di compensato che reggeva da dietro la palma, quando sentì la voce di una donna dire in modo sensuale:

“ Sai, non ho dimenticato la notte che abbiamo passato insieme”, la voce era molto vicina, e Blaine sbirciò attraverso lo spazio tra il sipario e il tronco dell’albero.

Vide Finn seduto ad un tavolo non lontano e rimase molto sorpreso quando vide Terry Schuester poggiata sul tavolo in modo da mettere in mostra l’evidente scollatura del suo top.

“E’ la nostra ultima occasione per ripeterla” quasi facendo le fusa, “ho organizzato qualcosa per noi, aspetta e vedrai”.

Gli fece l’occhiolino e , senza aspettare una risposta, tornò verso un gruppetto di ospiti seduti ad un altro tavolo.

Finn si accigliò, lo sguardo basso sul blocco e poi lo rialzò sul palco con un’espressione malinconica.

Blaine seguì il suo sguardo fino a Rachel che stava provando il suo assolo… una canzone originale scritta da Jacob e intitolata “Hula – Hana” , il cui testo sembrò a Blaine un po’ più suggestivo.

Kurt si trovava lì vicino, con sguardo torvo, sicuramente a causa dei ridicoli passi di hula che era stato costretto ad inventare mentre Rachel cercava goffamente di sincronizzare con il testo.

Dall’espressione dolce sul viso di Finn, comunque, sembrava che Rachel stesse cantando una canzone d’amore dedicata direttamente a lui o forse che stesse cantando in uno spettacolo “sold-out” durante una standing ovation .

Non appena finì la canzone, Rachel si accasciò drammaticamente sul palco, seguendo le direzioni di Jacob, e Finn sorrise.

“Eccellente Rachel, come sempre!” la elogiò Jacob, affrettandosi a salire sul palco, da dietro le quinte.

Questo non servì ad addolcire l’espressione offesa di Rachel , che se ne andò frettolosamente con un secco “grazie” prima che Jacob potesse aggiungere altro.

“Va bene” continuò Jacob, urlando verso tutti i presenti in sala, battendo le mani.

“Il numero dei pirati è il prossimo! Tutti quelli che partecipano al numero dei pirati salgano sul palco, per favore!”

All’annuncio un uomo, con i capelli impomatati e dai tratti ben delineati, si avvicinò al tavolo di Finn per prendere il cappello da pirata lì poggiato.

“Salve” disse allegramente, “ mia moglie mi ha detto che darai delle lezioni di danza dell’ultimo minuto per aiutare tutti ad essere pronti per lo show. Apparentemente , sembra che lei pensi di aver bisogno di un aiuto extra”.

Spinse delle banconote spiegazzate in mano a Finn mentre la Signora Schuester , poco lontano, li guardava raggiante.

Blaine ruotò gli occhi.

“Perché non le prenoti una o due ore? Grazie!”

Si voltò per andarsene ma, dopo aver guardato le banconote sulla mano per un momento, Finn lo richiamò

“Signor Schuester, aspetti! Mi dispiace ma sono già pieno e non sarebbe giusto da parte mia accettare i suoi soldi”.

Allungò i soldi che il Signor Schuester prese con una scrollata di spalle.

La Signora Schuester vide lo scambio e guardò ad occhi socchiusi Finn , che distolse lo sguardo.

Blaine fu distratto dalla scena dall’arrivo di Rachel che si lasciò cadere accanto a lui, avvilita.

“Perché ho accettato di partecipare a questo show?” borbottò.

“Perché ami esibirti” le ricordò Blaine, riportando di nuovo la sua attenzione all’albero.

“Non in questo show” si lamentò Rachel imbronciandosi.

“Beh se può consolarti, rendi la canzone migliore quando la canti” disse  galantemente , sapendo che adularla era il modo migliore per tenerla su di morale.

Fu molto sorpreso quando sentì un calmo e distratto “grazie” in risposta e voltandosi vide Rachel guardare tristemente Finn.

Blaine passò lo sguardo su Finn, poi sulla Signora Schuester e poi di nuovo su Rachel, la fronte aggrottata per la preoccupazione.



Blaine ripensò ripetutamente a quello che aveva visto mentre era steso sul suo letto.

Sapere che la Signora Schuester aveva essenzialmente offerto dei soldi a Finn per fare sesso lo aveva scioccato e nauseato.

Si chiese se il Signor Schuester era a conoscenza della cosa o se fosse stato ignaro come gli era sembrato.

Ricordò l’evidente interesse di Finn per i soldi ed il desiderio nostalgico con cui aveva guardato Rachel.

Molte volte da quel pomeriggio , era stato vicino a raccontare qualcosa su quello che aveva visto a Rachel , ma cosa c’era da dire?

“Finn prova ancora qualcosa per te ma non so se devi fare qualcosa al riguardo visto che lui potrebbe essere coinvolto in qualcosa di squallido.”

Alla fine decise che non importava , non quando se ne sarebbero andati tra sei giorni e Rachel e Finn non si sarebbero comunque parlati.

Blaine aveva a malapena cercato di addormentarsi quando sentì qualcosa che sembrava come un colpo secco contro la finestra.

Spalancò gli occhi e rimase a fissare la finestra per un silenzioso momento .. stava forse sognando?

Ma poi risentì il rumore seguito rapidamente da un secondo , una specie di tap-tap.

Qualcosa di elettrizzante ed eccitante gli pervase lo stomaco.

Non era possibile che fosse quello che pensava, ma si alzò comunque dal letto e sbirciò fuori dalla finestra.

Kurt era lì.

Kurt sorrise ed abbassò il braccio già pronto per un altro tiro.

Blaine sorrise spontaneamente in risposta e dopo che entrambi annuirono , Kurt lasciò cadere una manciata di sassolini per terra.

Blaine afferrò rapidamente una tuta e scappò in bagno.

Era uscito solo per una corsetta serale e dopo la doccia non si era preoccupato di sistemarsi i capelli perché non aveva programmato di lasciare di nuovo la camera.

Non c’era tempo per sistemare il danno, ma fece tutto quello che poté con il tubetto di brillantina.

Una volta finito , uscì in punta di piedi , superò le altre silenziose camere da letto ed uscì sul portico , chiudendo piano la porta dietro di lui.

Fu accolto da una fresca brezza serale che gli accarezzò il viso e da Kurt che lo aspettava in fondo alle scale.

Avrebbe voluto andare da lui, abbracciarlo, baciarlo e prendergli la mano e lasciare che il calore dei loro corpi stretti l’un l’altro lo riscaldasse; invece si avvicinò quanto più osò, raggiante.

“La sala da ballo?” sussurrò Kurt.

Blaine annuì.

“Okay”.

Si voltarono e si incamminarono in silenzio , perché dovevano, ma vicini.

Non appena furono in cima alle scale, Kurt si voltò per dargli un lento e dolce bacio.

“Ciao” disse poi allontanandosi, gli occhi splendenti al buio.

“Ciao” rispose Blaine, intrecciando le loro mani.

“A cosa devo l’onore?”

Kurt abbassò leggermente la testa, lo sguardo basso e sfuggente e, se Blaine non sbagliava, il suo sorriso aveva vacillato.

“E se volevo solo vederti?”

“Questo… è sufficiente” disse Blaine.

“Bene” disse Kurt voltandosi di nuovo per guardarlo negli occhi; ma poi il suo sguardo si spostò in alto.

“I tuoi capelli sono diversi”

"Sì", disse Blaine cupo.

Kurt allungò la mano per accarezzare i capelli dietro l’orecchio di Blaine.

“Mi sono chiesto come stavi senza tutta questa roba”.

"Come Jacob Ben Israel in una brutta giornata," mormorò, inclinando la testa al tocco di Kurt.

"Sono sicuro che non è così terribile ", disse Kurt rassicurante, mentre continuò ad accarezzare delicatamente il cuoio capelluto di Blaine.

Blaine chiuse gli occhi.

Era valsa la pena sembrare una specie di clown se questo era quello che aveva ottenuto in cambio.

"Non esserne così sicuro."

Kurt gemette e mosse la mano indietro tra i capelli di Blaine per poi tirarlo verso di se per un altro bacio, uno di quelli che iniziano lentamente per poi approfondirsi fino a modellare le loro labbra insieme, le loro lingue che si accarezzavano.

La mano di Kurt scese sempre più giù fino a sfiorare con la punta delle dita la cintura dei pantaloni di Blaine.

Blaine si tirò indietro bruscamente. "Posso chiederti una cosa?"

"Naturalmente," disse Kurt, guardandolo confuso e un po’ preoccupato.

“Gli altri… qui… fanno tanto.. sai.. tanto sesso?” sentì il viso in fiamme.

“Oh.. “ disse Kurt, chiaramente sorpreso.

Fece un passo indietro togliendo la mano dai capelli di Blaine.

“Credo dipenda da cosa intendi per “tanto sesso”?”

“Parlo di sesso per soldi” sbottò Blaine.

Forse aveva preso tutto troppo seriamente; Kurt sembrò sorpreso, non arrabbiato.

Forse l’essere vicini fisicamente per Kurt non aveva la stessa importanza che aveva per lui.

Kurt, che ora si stava agitando , disse:

“Perché me lo chiedi?”

“E’ solo qualcosa che ho sentito” dichiarò Blaine cercando di abbellire la verità.

“Sono per lo più pettegolezzi” disse Kurt.

“Per lo più?”

Kurt sospirò.

“Cerchiamo di non girarci intorno. Stai parlando di Finn?” chiese.

Blaine spalancò gli occhi ed annuì.

Kurt aveva subito capito tutto, ma stava anche confermando i suoi sospetti , giusto?

“Penso che per te sia difficile immaginare cosa significhi vivere come noi” disse Kurt, parlando lentamente come se stesse scegliendo con cura le parole.

“Ci sono stati momenti in cui non avevamo abbastanza soldi per comprare qualcosa di diverso dalle caramelle , che a volte abbiamo dovuto mangiare per sopravvivere.

L’estate scorsa, è venuta una ragazza qui.. si chiamava Santana, era molto giovane, aveva più o meno la nostra età; era la moglie trofeo di qualche ricco uomo d’affari.

Prese una specie di cotta per Finn e praticamente riempiva le sue tasche di diamanti.

Penso che… la vide come qualcosa per alleggerire qualcuno dei nostri problemi”.

“L’ha usata?” chiese Blaine.

Si sentì combattuto, amareggiato  e triste allo stesso tempo.

“Ho sempre pensato fosse il contrario” chiarì Kurt, “Penso anche che qualcosa potrebbe essere successo con qualcuna delle ospiti all’inizio dell’estate, ma non me ne ha voluto parlare”.

Blaine annuì, aggrottando la fronte e storcendo la bocca.

“E’ solo qualcosa che è accaduto Blaine. Finn non è … non è una brutta persona o almeno cerca davvero duramente di non esserlo. Non devi preoccuparti e puoi dire a Rachel che nemmeno lei deve farlo”.

“Non si tratta di Rachel” disse immediatamente Blaine.

“No?”

“Beh.. “ disse Blaine evasivo, “ una specie.. ma non esattamente. Lei non sa nulla”.

“Oh.. “ Kurt si schiarì la gola, “ Non parliamo più di Finn. C’è qualcosa che vorrei chiederti”.

Questo.. insieme al tono della voce di Kurt, diventato tutt’ad un tratto acuto e nervoso.. attirò di nuovo tutta l’attenzione di Blaine.

Alzò lo sguardo e vide Kurt guardarlo cautamente.

“Non c’è problema se dici di no”.

Il cuore di Blaine batté un po’ più forte.

“Cosa c’è?”

“Mi chiedevo.. se potevamo provare qualcosa. Se tu volessi provare qualcosa”.

Blaine si sentì leggermente deluso senza però capirne il motivo, ma poi il suo cuore cominciò a battere forte quando vide l’espressione sul viso di Kurt cambiare.

“E’ solo qualcosa.. qualcosa a cui ho pensato” aggiunse Kurt, anche se si capì dal tono della sua voce  che quasi si aspettasse un rifiuto da parte di Blaine, cosa che , francamente, era inverosimile per Blaine.

“Cosa c’è?” ripeté Blaine, la voce quasi un sussurro questa volta.

“Mi lasceresti.. forse.. uhm.. usare la bocca? Su di te?”

E questa fu la ragione per cui Blaine si ritrovò sdraiato sulla schiena su di un tappetino , indossando solo le mutande, cercando di non farsi travolgere completamente dalla sensazione delle labbra di Kurt su tutto il petto, del tocco caldo della sua lingua e la suzione ed ora i piccoli morsi sulla morbida pelle intorno all’ombelico.

L’inaspettata intensità fece sobbalzare e rabbrividire Blaine,     che conficcò le dita nelle spalle di Kurt.

Kurt replicò succhiando un po’ più forte il pezzo di pelle di cui si stava prendendo cura, prima di alzarsi e mettersi a cavalcioni sulle gambe di Blaine.

Kurt aveva ancora i pantaloni  ma non la camicia e , grazie alla fioca luce, Blaine riuscì a vedere la sua pelle arrossire.

“Okay” disse Kurt, la voce poco più di un sussurro. “Okay.. allora sto per…”

“Okay” disse Blaine con voce strozzata , poi Kurt si chinò, con movimenti nervosi e a scatti  per dargli un bacio proprio li, attraverso la stoffa.

Blaine ansimò e sussultò facendo sbilanciare Kurt.

“Scusa!” esclamò Blaine, precipitandosi a tirarsi su sui gomiti.

“Mi dispiace! Non posso.. non ho potuto farne a meno. Forse sarebbe meglio se… se avessi saltato questa parte”

Blaine si sentì come se , in meno di un secondo , potesse ridursi in cenere, proprio li sul pavimento della sala da ballo e fu quasi sicuro che .. se Kurt avesse continuato così non ci sarebbe stata nessuna prossima parte.

Kurt, emozionato, scivolò di lato afferrando l’elastico delle mutande di Blaine.

“Va bene?”

Blaine annuì ed alzò il bacino  e poi.. fu nudo, completamente nudo di fronte ad un’altra persona per la prima volta da quando era un bambino.

Kurt lo fissò facendolo sentire a disagio.. Blaine se lo aspettava.. e sentì uno strano senso di eccitazione e potere che invece non si aspettava.

Kurt si posizionò tra le gambe di Blaine, costringendolo ad allargarle.

Blaine sentì la ruvidezza dei jeans di Kurt contro le ginocchia e poi … tutto lo fece sentire vulnerabile.

Kurt si chinò di nuovo.

Questa volta la sua bocca scese un po’ più in basso .

All’inizio i suoi baci furono gentili e con i capelli solleticò la pelle di Blaine.

Ciò fece rabbrividire Blaine fin quando Kurt non iniziò a scendere sempre più giù , ed il calore e l’intensità cominciò a salire di nuovo.

Blaine strinse le mani a pugno, non sapendo cosa altro fare.

“Oh mio Dio”  gli scappò quando Kurt raggiunse la sua destinazione, le labbra pressate direttamente sulla sua pelle questa volta.

Blaine non riuscì a fare a meno di spingersi contro Kurt di nuovo, ma questa volta Kurt aveva afferrato forte i suoi fianchi impedendogli di muoversi.

I movimenti di Kurt divennero più sicuri  man mano che esplorava tutta l’erezione di Blaine, con le labbra e la lingua poi .. lo prese completamente in bocca.

“Oh mio Dio” ripeté Blaine e sbatté forte la testa sul tappetino.

Non aveva idea che qualcosa potesse fargli provare tutto ciò.. caldo e umido, sorprendente , così bello.. molto più che fantastico.

Quando fu di nuovo in grado di parlare, riuscì solo a gemere parole incoerenti come caldo, vicino e intimo.

Seppe anche che , pur avendo sentito parlare di intimità, non ne aveva mai capito il vero significato fino ad ora.

Con un improvviso guizzo di lucidità , Blaine realizzò che mancava davvero poco  prima che sarebbe andato completamente in pezzi , riuscì comunque a pensare che forse non era il caso di farlo.. con la bocca di Kurt proprio li

Riuscì debolmente a toccare la spalla di Kurt ed ansimare il suo nome.

Kurt mormorò stranamente qualcosa.. e tutto.. finì.

Blaine era a malapena conscio che la mano di Kurt stava stringendogli un fianco quando iniziò a tremare e la bocca di Kurt rimase li tutto il tempo , fin quando , alla fine, Kurt non si scostò per pulirsi il mento con il dorso della mano.

Blaine rimase sdraiato, senza forza, a fissare il soffitto per un attimo , poi chiuse gli occhi mentre cercava di riprendere fiato.

Li spalancò poi quando sentì il rumore della cerniera dei pantaloni di Kurt abbassarsi.

Alzando la testa con difficoltà, vide i muscoli delle braccia e delle spalle di Kurt contrarsi mentre Kurt  si toccava.

“Kurt no..” disse Blaine fievolmente, “ Volevo ..”

“Sono così vicino” grugnì Kurt.

Aggrottò il viso mentre i suoi movimenti diventarono più frenetici , poi ansimò, i suoi lineamenti si rilassarono ,la bocca aperta e gli occhi chiusi.

Blaine lo guardava, a bocca leggermente aperta, fino a quando Kurt non venne e si accasciò in avanti.

Frugò nella tasca dei pantaloni e prese un fazzoletto per pulirsi.

Quando Kurt cominciò a tirarsi su i pantaloni, però, Blaine si allungò per fermagli la mano.

“Puoi.. invece toglierli?” chiese Blaine.

Kurt lo guardò con curiosità.

“Si?”

“Voglio solo vederti” disse Blaine tranquillamente.

Gli sembrò ridicolo che dopo tutto quello che avevano fatto non avesse ancora visto i polpacci di Kurt.

Non aveva visto nemmeno le ginocchia.

Si imbarazzò ,ma poi Kurt gli sorrise.

“Okay” disse , abbassando e poi sfilando i pantaloni, mettendo così in mostra i muscoli ben definiti delle sue gambe quando si stese accanto a Blaine sul tappetino, spingendolo fin quando non furono entrambi su un fianco , uno di fronte all’altro.

Non era una posizione comoda.. Blaine sentiva le ossa della spalle e del bacino pressate sul pavimento e non riusciva a muovere le braccia , poggiate tra loro, per poterlo abbracciare.

Ma quando riuscì ad infilare un piede tra quelli di Kurt… tutto fu perfetto.

Condivisero un singolo e lento bacio , mantenendo i loro visi vicini quando si separarono.

“Volevo farlo anche io per te” mormorò Blaine, perché voleva davvero farlo.

Solo il pensiero lo fece fremere di eccitazione , il respiro divenne più veloce; avrebbe voluto far sentire bene Kurt tanto quanto lo aveva appena fatto sentire lui.

“Lo farai” disse con dolcezza Kurt, “ solo.. non potevo più aspettare”.

Blaine annuì strofinando la guancia sulla superficie ruvida del tappetino.

“E’ così … che gli uomini.. lo fanno? Fare sesso intendo”.

“E’ un modo , si” replicò Kurt .

Senza approfondire, iniziò a disegnare con la punta delle dita piccoli cerchi sulla schiena di Blaine, che non riuscì ad aprire bocca per chiedere “cos’altro?”

C’era ancora così tanto che avrebbe voluto conoscere e c’erano solo ancora sei giorni.

“Sono contento ..” cominciò, provando un senso di oppressione in gola al pensiero che mancava meno di una settimana, “ sono contento che sia successo!”

Kurt lo tirò più vicino , poggiando la fronte su quella di Blaine e chiudendo gli occhi.

“Anche io”


*
La mattina dopo a colazione, Blaine notò che Rachel era insolitamente tranquilla.

Era assorta , mangiava con un piccolo sorriso sul volto e , visto quello di cui avevano parlato sulla veranda, Blaine fu terrorizzato da quello che ciò potesse significare.

La sua unica consolazione era che Rachel non aveva mai seguito con lo sguardo Noah, come aveva invece fatto nei giorni scorsi, anche se poteva averlo solo fatto di proposito.

Avevano fatto colazione con un’altra coppia , che era andata via subito dopo aver finito di mangiare.

Avevano indugiato un po’, mentre Hiram finiva di bere il suo caffè e dopo un minuto o due , il signor Kellerman si accasciò pesantemente su una delle sedie con un sospiro e Jacob, che era con lui, ne prese un’altra.

“Cosa c’è che non va, Max?” chiese Hiram gentilmente.

Max lo fissò con sguardo serio.

“Hai presente quando vedi un tuo paziente e pensi che sia tutto apposto e poi guardando gli esami nulla è come avevi pensato?”

“Credo di si, si” disse Hiram prendendo un sorso di caffè.

“Cosa è successo?”

“Beh.. è esattamente così che ci si sente quando scopri che uno dei tuoi dipendenti è un ladro”.

“Il portafogli del signor Schuester è stato rubato mentre giocava a pinnacolo ieri sera” si intromise Jacob, sembrando troppo entusiasta.

“Era nella tasca della sua giacca che era appesa alla sue sedia. Lo aveva all’1:30 ma quando ha ricontrollato, verso le 3:45.. non c’era più”.

Jacob spalancò gli occhi drammaticamente , guardando Rachel che lo ignorò.

Shelby sospirò comprensiva .

“Terry pensa di ricordarsi di aver visto il maestro di danza, Finn , passargli accanto” disse il Signor Kellerman.

Rachel alzò la testa di scatto.

“Così gli abbiamo chiesto se aveva un alibi per la notte scorsa. Ci ha detto di essere rimasto in camera da solo a leggere”.

Jacob ridacchiò.

“Finn Hudson non ha mai letto un libro in vita sua”.

“Ci deve essere un errore” sbottò Rachel , “ So che non è stato Finn”.

Il signor Kellerman scosse la testa , un finto sguardo triste dipinto sul viso.

“Ci sono stati dei furti simili allo Sheldrake , ed è già successo anche qui”.

“Altri tre portafogli” confermò Jacob.

“Finn non dorme in camera con suo fratello?” 

Rachel lanciò uno sguardo isterico verso Blaine.

“Non potete chiedergli se Finn era in camera la scorsa notte?”

Blaine respirò nervosamente , mordendosi un labbro e sentendo il cuore battere più forte.

“Alcuni membri dello staff hanno visto il suo fratellastro uscire dalla camera di Quinn Fabray questa mattina” disse il signor Kellerman , prima di aggiungere con voce bassa, “ cosa piuttosto sorprendente a dire il vero”.

Jacob sbuffò , annuendo e Blaine sentì un’ondata di sollievo ed un senso di irritazione verso l’atteggiamento sprezzante del signor Kellerman e di Jacob nei confronti di Kurt.

Si sentì anche piuttosto confuso… Kurt era davvero andato da Quinn dopo che si erano separati la notte prima?

Perché era andato li invece di andare nella sua stanza?

“Beh.. forse.. forse dovreste scoprire se potrebbe averlo fatto qualcun altro”  disse Rachel con voce sempre più veloce e frenetica ad ogni parola.

“Sapete chi potrebbe essere stato? Quella coppietta di vecchietti.. gli Schumacher .

Abbiamo visto lei con alcuni portafogli , vero Blaine?”  disse Rachel guardando Blaine per conferma, ma Blaine scosse la testa, più per incredulità che per disaccordo.

"Sylvia e Sidney?” chiese il signor Kellerman.

Lui e Jacob fissarono Rachel, sbigottiti.

“Rachel “ disse severamente Hiram, “ Non puoi andare in giro ad accusare delle persone innocenti!”

“Ma io li ho visti anche allo Sheldrake!” protestò Rachel e Blaine rabbrividì.

Questo non era un argomento che avrebbe voluto riaprire di nuovo.

“Non ha appena detto che hanno rubato qualcosa pure li?” 

Rachel si voltò a guardare in modo accusatorio il signor Kellerman.

“Abbiamo un testimone e il ragazzo non ha un alibi” dichiarò con fermezza il signor Kellerman, “ Andiamo Jacob, scoprirai come si fa a licenziare un dipendente”.

Con uno sguardo allegro, Jacob si alzò insieme al signor Kellerman .

“Aspettate! “ esclamò Rachel.

Prese un profondo respiro ed allungò la mano per trattenerli.

“Aspettate , per favore. So che Finn non ha rubato i portafogli. E’ stato tutte la notte in camera sua.

Ed il motivo per cui lo so è perché…. “ si fermò , lanciò uno sguardo afflitto e terrorizzato a Blaine e al padre … “ perché ero con lui!”



Note

http://archiveofourown.org/works/610563/chapters/1112339 link del capitolo...
A questo punto non so mai cosa scrivere... quindi.. vi saluto vi do appuntamento alla prossima settimana ...
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: luckie_controlofwhatIdo