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Autore: Giuls_BluRose    27/11/2016    0 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da due anni e mezzo e i loro sogni stanno diventando realtà, hanno una vita felice a New York e lavorano come protagonisti in un moderno musical di Broadway; manca solo una cosa affinchè raggiungano il massimo della felicità: un figlio.
I due cercheranno quindi una madre surrogata, che troveranno nella loro cara amica Rachel; tutto pronto quindi?
Prima di iniziare le procedure si sottopongono ai test di routine, dai quali uscirà fuori un "piccolo dettaglio" molto inquietante, che sconvolgerà la vita dei coniugi Hummel-Anderson, minacciando il loro lieto fine in modo quasi indelebile.
Sarà proprio nel momento più cupo, quello dove tutto sembrerà perduto e senza speranza, che un vecchio conoscente tornerà nella vita dei due ragazzi. Un aiuto morale o il pezzo mancante affinchè tutto il loro mondo crolli?
Tutto è possibile finchè c'è l'amore, basta solo avere coraggio.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Dave, Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19 – Natale

Era la mattina di Natale e in casa Hummel-Anderson regnava il silenzio più totale: il piccolo Brian dormiva tranquillamente acciambellato sul fondo del letto e i due coniugi erano ancora sotto il caldo torpore del piumone, mentre una luce fioca entrava nella stanza da letto dando loro il buongiorno.
Blaine si era svegliato da poco e aveva preso il suo tempo per poter stare un po' nel silenzio del Loft per dedicarsi ad osservare suo marito: era beatamente accoccolato al materasso e dal piumone usciva solo la testa con il ciuffo di capelli ribelli; era un ragazzo molto freddoloso e spesso non aveva mai la minima intenzione di alzarsi dal letto.
Il moro allungò una mano per levargli dal volto la ciocca di capelli e poter vedere la sua espressione calma e serena nel sonno. Era molto tempo che non lo vedeva tranquillo, a causa di tutto quello che era successo in quel periodo, quindi vederlo in quelle condizioni gli riempiva il cuore di una tenerezza e di un amore infiniti.
Il peggio ormai era passato e davanti a loro c'era tutto il presagio di una felice vita in pace. Soltanto per pochi istanti si sentiva in colpa per aver falsificato la firma del marito per i documenti della fecondazione assistita, ma ci teneva veramente troppo a fare un regalo così grande a Kurt e non vedeva l'ora di vedere il suo volto una volta che gli avrebbe dato la magnifica notizia.
Aveva dato quei documenti a Rachel, intimandola di chiamare e il medico le aveva detto che poteva andare non appena finite le vacanze e non stava più nella pelle per l'emozione.
La data del matrimonio non era ancora stata decisa definitivamente, ma dato che non si prospettava nulla di eccessivo credevano che lo avrebbero festeggiato anch'esso poco dopo le vacanze.
Piano piano si allungò per baciare la tempia del marito, senza volerlo svegliare e senza voler svegliare neanche Brian, che sapeva essere un gatto irascibile di prima mattina.
Si alzò dal letto per dirigersi in bagno per darsi una sciacquata e poi in cucina per preparare la colazione e iniziare a preparare il pranzo: quel Natale sarebbero stati tutti a casa loro, Burt e Carole, i genitori di Blaine e anche Rachel e Jessie, che non potevano permettersi di tornare a Lima quella volta.
Non sarebbe stato nulla di troppo estroso, un semplice pranzo in famiglia e il moro non vedeva l'ora di rivedere finalmente i suoi genitori. Avevano viaggiato fino a New York da Westerville da qualche giorno e ne avevano approfittato per vedere un po' la città. Ovviamente sapevano di Kurt e anche loro non vedevano l'ora di poter stringere il figlio e suo marito per poter dare loro tutto il calore del quale avevano bisogno.
Blaine era allegro, l'aria natalizia lo faceva diventare felice e senza pensieri; preparò il caffè canticchiando Let it snow e lo mise in un vassoio con un piatto di biscotti, pronto per portarlo al marito per fare colazione insieme. Preparò anche una ciotola di latte per Brian che, nonostante facesse di tutto per tenerlo lontano da Kurt, era riuscito a farsi amare anche dal moro.
Entrò in camera da letto e subito fu aggredito dal piccolo gattino, che, avendo sentito l'odore della colazione, aveva iniziato a strusciarsi sulla gamba di Blaine facendo le fusa; il ragazzo ridacchiò appena e gli posò per terra la ciotola con il latte, carezzando il morbido pelo del gatto, poi andò a letto, iniziando a carezzare il volto del marito.
“Kurt, sveglia amore.”
Il ragazzo castano mugugnò qualcosa di incomprensibile al genere umano e si voltò dall'altra parte, facendo sorridere intenerito Blaine.
“Dai, Babbo Natale è passato anche da noi quest'anno e ci ha lasciato i regali.”
Il moro aveva un tono scherzoso, ma sapeva che in quelle circostanze era l'unico tono che si poteva usare con il marito.
Il batuffolo sotto le coperte, infatti, si mosse sbadigliando e si porto le mani a stropicciarsi il volto, borbottando qualcosa di appena più comprensibile all'orecchio umano.
“Siamo sicuri che non abbia rubato nulla? Ho una brutta esperienza con i Babbi Natale.”
Si, alla fine Kurt aveva deciso di raccontare al marito quello che era successo pochi anni prima con quel truffatore vestito da Babbo Natale e Blaine non sapeva se ridere o disperarsi a quel racconto.
“Puoi stare tranquillo, non ci ha rubato nulla!”
Kurt sospirò e finalmente decise di mettersi seduto sul letto, ricevendo il suo bacio di auguri da Blaine.
“Guarda, il tuo Babbo Natale di fiducia ti ha portato anche la colazione con i tuoi biscotti preferiti.”
“Peccato che diventerai davvero della stazza del nonnino dal costume rosso se continui a rimpinzarti di dolcetti.”
L'umorismo del ragazzo non lo abbandonava neanche di prima mattina e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era una delle cose che Blaine amava di più di lui.
Posò il vassoio con la colazione sulle gambe del ragazzo e si voltò verso il comodino per prendere una piccola scatolina e passarla al castano.
“Auguri, con tutto il cuore.”
Kurt sorrise e la prese, per poi scartarla curioso di sapere che cosa nascondeva al suo interno: amava il modo semplice e genuino di suo marito di fare regali, sempre in modo molto istintivo, ma sempre azzeccati per la circostanza.
Rimase quasi senza parole quando vide che cosa c'era nella scatola: era un cuore, fatto di cristallo, un semplicissimo cuore trasparente; il ragazzo sorrise al marito e stava per ringraziarlo, ma Blaine lo fermò.
“Aspetta, voglio prima dirti il senso del regalo. E' un cuore, perchè quest'anno volevo regalarti una cosa davvero speciale. Mi sono scervellato davvero tanto, ma nulla sembrava quello adatto. Alla fine però ho capito: un cuore, si dovevo regalarti il mio cuore. In questo ultimo periodo ho avuto davvero molta paura di perderti e il timore di poter passare una vita senza di te mi logorava da dentro. Non volevo dirti addio, non ero pronto e non so se lo sarò mai, perchè ogni attimo passato con te è importante e credo che non ne avrò mai abbastanza della tua presenza. Vorrei averti con me per l'eternità e sono sicuro che non mi stancherei mai di amarti. Quello che ti dissi nella proposta di matrimonio, che volevo passare ogni giorno della mia via amandoti, è la più semplice verità e non la cambierei mai per nessuna cosa al mondo. Quindi accetta il mio cuore, accetta tutto l'amore che provo per te e accetta anche tutti i miei difetti, perchè sarà con te che potrò migliorarli e diventare quello che sarà degno di passare tutta la sua vita al tuo fianco.”
Le parole che uscivano dalla bocca di Blaine era come di un amore che raramente aveva messo in mostra, un amore puro e delicato, uno di quelli che ti riempie il cuore e ti attanaglia lo stomaco.
Kurt non sapeva che cosa dire: lo guardava con occhi lucidi, come uno che è sul punto di piangere, ma non aveva la minima intenzione di piangere. Era emozionato, non credeva alle parole che gli erano state dette e in un secondo il regalo che aveva in mano scomparve, la colazione scomparve e anche il mondo intero, c'erano solo lui e Blaine e non se lo fece ripetere due volte prima di gettarsi tra le braccia del marito e rimanere per quasi dieci minuti al petto dell'uomo senza dire nulla, solo con un sorriso immenso sulle labbra.
“Ti amo da morire, grazie.”
Blaine sorrise e lo strinse ancora un po' di più: sapeva che Kurt non era un ragazzo che si stupiva facilmente, ma era certo di avere fatto completamente centro quella volta: ci aveva messo quasi un mese per scegliere il regalo, aveva girato decine e decine di negozi, ma quella alla fine gli era sembrata la scelta più semplice e quella più giusta.
“Anche io ti ho fatto un regalo, non certo alla tua altezza, ma comunque un regalo!”
Si alzò dal letto e torno dopo poco con un pacchetto tra le mani, che subito Blaine aprì in preda alla curiosità. Estrasse un libro, un semplicissimo libro con la copertina a tinta unita blu scuro; lo aprì e un tenero sorriso solcò le sue labbra. Dentro nelle pagine regnava sovrana la calligrafia leggera e semplice di Kurt, che pagina dopo pagina aveva riempito il libro con delle poesie e dei pensieri dedicati tutti a suo marito.
“E' qualche mese che ci lavoro, sai che ho sempre amato la scrittura e voglio che sia tu il primo a leggere i frutti della mia testolina.”
“Grazie, lo amo.”
I due si scambiarono un bacio a fior di labbra e restarono in silenzio per qualche secondo, prima di sentire un miagolio familiare provenire dal fondo del letto: Brian, ovviamente, stava richiedendo la propria dose di coccole e attenzioni.
La giornata si potette definire “Classica”: tutti si riunirono a tavola a pranzo, potendo apprezzare i notevoli miglioramenti dei coniugi Hummel-Anderson ai fornelli, tutti si scambiarono i regali e parlarono di tutto, in un clima di festa e, soprattutto, di famiglia.
Non c'erano discorsi tristi, neanche paure o preoccupazione: erano il ritratto di una famiglia felice e serena, che vuole solo godersi il natale in compagnia.
Blaine e Rachel alle volte si scambiavano occhiate loquaci, ma sempre cercando di non dare troppo nell'occhio, perchè Kurt non doveva accorgersi di nulla.
Solo quando si trovarono da soli in cucina Rachel si avvicinò al ragazzo e gli disse qualcosa all'orecchio, sottovoce.
“Il medico mi ha chiamata l'altro giorno e mi ha detto di andare il dieci gennaio per l'inseminazione, se per noi va bene.”
A Blaine in quel momento gli si illuminarono gli occhi e annuì soddisfatto, baciandole la guancia.
“Perfetto, noi il matrimonio pensavamo i farlo verso il venti Gennaio, quindi sarebbe davvero stupendo e cadrebbe a pennello.”
“Sei ancora sicuro che Kurt non debba saperlo prima?”
Blaine annuì, convinto.
“Certissimo, come mai nella vita. Sai Rachel, sento che la fortuna questa volta sta proprio girando dalla nostra parte.”
I due si sorrisero e tornarono in sala con il dolce.

Note dell'autrice:
Ma ciao ragazzi!
Ebbene si, sono ancora viva e finalmente la scuola mi permette un giorno di pausa per poter pubblicare questo capitolo a tema Natalizio.
E' una delle mie feste preferite e non vedevo l'ora di scriverlo.
Come avete notato mi sono soffermata sulla mattina e lo scambio dei regali, scena che mi immaginavo già da tempo.
Spero che sia stata davvero di vostro gradimento!
Bhe, non ho molto da dire, solo che spero mi sopportiate con questi aggiornamenti a singhiozzo, ma la scuola mi sta massacrando!
Null'altro da dire? Solo che mi farebbe davvero piacere se mi faceste sapere che cosa ne pensate.
Detto questo, un grande bacione e alla prossima!

Giulia Pierucci
 

   
 
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