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Autore: victoria electra black    27/11/2016    4 recensioni
||STORIA INTERATTIVA - CONCLUSA||
-
I cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero sono dei maghi speciali nel mondo della magia.
Solo chi ha sviluppato un particolare potere può entrare ma il sacrificio è enorme.
Chiunque riesca a superare le prove per accedervi, deve essere disposto a tutto pur di mantenere la pace, anche ad usare le maledizioni senza perdono sui propri cari se necessario.
Per questo i ragazzi che vengono chiamati, sperano di non dover superare mai le prove.
Tuttavia, alcuni non chiedono di meglio che entrare a farne parte visto che l'eternità è un dono molto ambito.
Nei secoli, però, i circoli si sono sempre più ristretti ed è il motivo che spinge i restanti 4 membri a cercarne altri nelle varie scuole di magia del mondo.
Ovviamente, Hogwarts non è esclusa.
Chi sceglieranno i cavalieri fra tutti i nostri eroi?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zodiac Chronicles'
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7

Angolo Autrici:



Salve a tutti!

Eccoci di nuovo! Scusate il lieve ritardo nella pubblicazione ma ho avuto parecchi problemi familiari (sono Vic) quindi, dopo aver sentito Gin, abbiamo deciso di ripassare ad aggiornare ad una volta ogni due settimane...

Io e Gin -ma soprattutto io - vi chiediamo scusa per il disagio ma proprio non riuscirò a pubblicare prima.

Vi avvisiamo inoltre che, anche questo capitolo, abbiamo dovuto dividerlo in due (perché stava raggiungendo le 15 pagine e manco era finito) e che, alla fine della parte 2, ci sarà un colpo di scena e si passerà direttamente alla selezione senza più fare le prove.



Da ora i nostri eroi come si comporteranno? Avranno ancora voglia di entrare nel mondo dei cavalieri? Reggeranno tutti la pressione o ci sarà qualcuno che ci abbandonerà terrorizzato da ciò che ha visto? E soprattutto: chi è il ragazzo che l'oscurità cerca?

A voi le risposte.

Buona lettura, ora vi lasciamo al capitolo :)

Baci

Vic & Gin





CAPITOLO 7:

'Blood and Tears'

- parte 1 -







Non ci posso credere, Iris! Sei senza cuore!”

Suvvia Nox, non te la prendere, sono cose che capitano”

I quattro cavalieri, quella mattina, avevano deciso di prendersi un 'break' dagli allenamenti che li avevano bloccati durante quasi tutta la settimana.

Bia aveva dato loro il compito di addestrare i ragazzi, sia mentalmente che fisicamente, affinché risultassero sufficientemente idonei per la seconda prova.

Il cavaliere reggente voleva essere sicuro che nessuno dei suoi candidati rimanesse anche solo ferito durante le sfide che li attendevano... figuriamoci che rischiasse la pelle. Non voleva morti, motivo per cui aveva deciso di nominare loro 'tutori' o 'maestri' dei ragazzi.

Ma, dopo sei giorni di allenamenti continui mattina e sera, i quattro ragazzi avevano deciso, quasi all'unisono, di concedersi un giorno di risposo.

Tale decisione includeva, ovviamente, anche gli altri 29 ragazzi che partecipavano alle sfide.

Così quel giorno Nox, conosciuto da tutti loro come il mago della tecnologia babbana, aveva deciso di intraprendere una sorta di torneo fra loro utilizzando... la play station!

Inutile dire che nessuno di loro aveva anche solo mai sentito nominare il nome di un aggeggio simile. In particolare Iris, considerata da tutti l'anti-tecnologia fatta persona, per la sua decisione di ripudiare qualsiasi aggeggio elettronico scoperto nei suoi duecento anni di vita, aveva fin da subito espresso il suo parere negativo.

Ma Eric e Ted, curiosi come non mai, non avevano voluto sentire le sue ragioni ed avevano appoggiato fin da subito la proposta di Nox.

Questo, sentendo praticamente la vittoria in pugno, aveva sfidato fin da subito proprio la maga dai capelli violacei in una battaglia a due a 'Call of Duty' ma i piani non andarono affatto come se l'era aspettati...

Nel giro di cinque minuti, la ragazza, aveva letteralmente raso al suolo tutto il luogo 'magico' creato da quell'aggeggio e, di conseguenza, aveva disintegrato il personaggio di Nox... vincendo, ovviamente, la battaglia.

Il ragazzo era senza parole... anche nella vita virtuale quella ragazzina sapeva farti fuori senza che tu te ne rendessi conto.

Basta! Io non ci gioco più con te!” rispose, seccato, dopo aver sbattuto il joystick sul tavolino di vetro davanti a lui. Un gesto da ragazzino di cinque anni, soprattutto per il tono che aveva utilizzato, stava rosicando e non poco.

Amico, dai, l'hai detto tu prima di iniziare: è solo un gioco! Non c'è bisogno di prendersela tanto”

Non mi ricordo di aver detto una cosa simile Ted” mentì spudoratamente l'ex grifondoro. L'aveva detto, sì, ma solo perché era certo di vincere contro tutti loro.

Rosicare ti fa male, eh-eh!”

Eric, finiscila! Oppure vuoi finire carbonizzato?!”

Nox era decisamente arrabbiato...

Nox, caro Nox” Iris, vista la situazione, aveva iniziato a parlare e, posandogli una mano sulla spalla -con fare rassicurante-, si era rivolta al suo amico con un sorrisetto sulle labbra “non c'è bisogno di prendersela tanto, insomma, nel mondo c'è chi vince e c'è chi perde. Chi ha il potere e chi non ce l'ha. Chi è capace e chi è incapace. In questo caso, nonostante partissi svantaggiata rispetto a te, sono stata capace di farti il culo anche nella 'materia' dove tu sei un asso. Quindi non abbatterti così, caro mio: il mondo è bello perché è vario”

Detto questo Ted, Eric ed Iris iniziarono a ridere senza ritegno sotto gli occhi increduli di Nox.

Il discordo di Iris era decisamente senza senso ma una cosa era certa: si stava prendendo gioco di lui e non poco.

Oh, scusatemi se sono l'unico mezzosangue di questo gruppo! Stupidi maghi purosangue-super-razzisti!”

Caro, hai perso perché non sei così bravo come tanto proclami, non perché sei un mezzosangue!”

Basta! Mi avete stancato: stupidi razzisti!”

Il castano dagli occhi cangianti fremeva dal mettere le mani addosso ad ognuno di loro ma, prima che potesse anche solo pensare a cosa fargli, decise di alzarsi di scatto dalla sedia e di lasciare la stanza sbattendo la porta.

Odiava la gente che lo prendeva in giro, quindi decise che sarebbe stato meglio tornarsene in quella che era –momentaneamente– la sua stanza per passare il tempo... e per farsi passare la rabbia.

Lo sentiva... lui voleva uscire... voleva uscire per far del male ai suoi amici e, una cosa del genere, non l'avrebbe mai permessa.

Mai.



Nel preciso istante in cui Nox varcò la porta e si incamminò per uno dei lunghi corridoi del castello, Farley -che girovagava alla ricerca di suo padre per chiedergli spiegazioni-

sentite le urla di gioia provenire dalla stanza da cui era uscito il Blacknite, decise di entrare per mera curiosità.

Allora? Cosa abbiamo qui?”

Farley Baskerville! Quale onore!” aveva parlato Iris, fra una risata e l'altra, con le lacrime agli occhi.

Vuoi unirti a noi?” chiese Eric, nelle stesse condizioni di Iris, passandogli il joystick fra le mani.

Farley guardò quell'oggetto, rigirandoselo fra le mani, come se fosse un alieno appena approdato sulla terra.



Che ordigno bizzarro.



Sai giocarci?” chiese Ted fra una risata e l'altra.

Non proprio”

Tranquillo, anche noi siamo delle schiappe ed è la prima volta che ci giochiamo. Forse quattro menti qualcosa tireranno fuori!”

Va bene, allora giochiamo. Piacere di conoscervi, comunque”

Il piacere è tutto nostro” rispose Iris per tutti e tre, allungandogli una mano dal divano dove era seduta.

Il moro le strinse la mano e, guardandola negli occhi, gli rivolse un sorriso sincero.

Sorriso che la ragazza gli diede di rimando.

E così, loro quattro, finirono per giocare alla play station per quasi tutta la mattinata.



Inutile aggiungere che Iris li fece fuori, virtualmente, tutti.





*



Buongiorno Mabel”

Keith sbucò fuori, non appena la castana ebbe svoltato l'angolo del corridoio, facendole quasi prendere un colpo.

Dei della Magia, Meghetos! Mi hai fatto prendere un colpo!”

Keith, nel corso di quei sei giorni passati assieme – per via degli allenamenti mica per altro-, non l'aveva mollata un singolo istante.

Ovunque andasse Mabel, Keith la seguiva.

Il che poteva sembrare quasi lusinghiero per lei ma, a lungo andare, la cosa stava diventando parecchio problematica... insomma: per poco non la seguiva persino in bagno!

Doveva mettere le cose in chiaro, fin da subito, altrimenti la situazione sarebbe degenerata sicuramente.

Comunque senti... te lo dico con franchezza, così che non ci siano fraintendimenti: Lasciami. In. Pace.”

Negativo, bella mia” rispose lui appoggiandosi al muro ed iniziando a contemplarsi le unghie, senza degnarla di uno sguardo, in modo molto teatrale.

Difatti, era tutta una scena architettata per attirare l'attenzione della sua 'preda' –così l'aveva definita lui mentalmente– e quando Keith si metteva in testa qualcosa, era quasi impossibile fargli cambiare idea.

Ad un tratto ebbe un'illuminazione proprio mentre si ripeteva, mentalmente, le parole che aveva pronunciato alla ragazza.

Come sarebbe a dire 'negativo'? E quel bella mia poi... senti Meghetos-”

Nooo che ideonaaaa”

Mabel lo guardò perplessa... non era riuscita nemmeno a terminare la frase, che quell'essere bipolare, (così appariva lui ai suoi occhi) aveva continuato a parlare.

C-Cosa...” aveva, persino, quasi paura di chiedergli di continuare...

Se stacchi il tuo nome, in Ma-Bel viene fuori una frase simile al francese! Ma belle! Che significata 'mia bella', che sarebbe la stessa cosa che ti ho appena detto! Merlino, sono proprio un genio” ed iniziò a ridere, come un pazzoide, il biondo corvonero.

A quell'affermazione, a Mabel, caddero letteralmente le braccia, e se fosse stata un maschio le sarebbero cadute anche altre cose.

Questo non era matto...no, peggio! stava completamente fuori !

Come aveva fatto il cappello parlante a smistarlo nella casa di corvonero?!

Ora che ci pensava, quel giorno di tanti anni fa, gli ci erano voluti ben 10 minuti per trovargli una collocazione adeguata... era indeciso se metterlo tra i corvonero o i serpeverde..



Forse avrebbe fatto meglio a smistarlo fra i serpeverde.



Allora, Ma-belle, ti ho colpito?” domandò Keith ridestatosi dal suo stato di trance.

Lei lo guardò ancor più allibita, insomma, ci voleva per colpirla in quella maniera! Ma non nel senso in cui sperava il biondo.

Meghetos....”

Ti prego, chiamami Keith”

Ok... Keith.... tu sei completamente suonato!”

Detto questo, la ragazza fece dietro-front e se ne andò piantandolo in asso in mezzo al corridoio.





*





La tensione era alta all'interno di quella stanza.

I quattro ragazzi si guardavano fra loro insistentemente, senza proferir parola.

Dalle azioni che avrebbero compiuto, in quell'ultima mano, sarebbero giunti ad un vincitore.

Ognuno era intento a carpire informazioni dagli sguardi altrui.

Le iridi color muschio di Ian volavano a destra e a sinistra nella speranza di capire chi, fra loro, stesse bluffando.

Il suo sguardo, in particolare, si era soffermato sul ragazzo giapponese: Kiyomaro, se non aveva capito male, tutti lo chiamavano Kiyo.

Questo stava lì, impassibile, seduto proprio di fronte a lui, nel tentativo di capire che genere di avversari avesse davanti. Gli occhi dorati del giapponese erano fissi, in modo particolare, sulle mani del grifondoro alla sua destra: Erwin Cecil.

Quest'ultimo, con la sua solita pacatezza, era intento a mischiare le carte nel tentativo di maledirle –mentalmente– nei confronti dei suoi avversari.

Ebbene ragazzi” iniziò il moro, dopo che ebbe finito di mischiarle, sbattendole sul tavolino da gioco.

Dopodiché si rivolse verso Ian.

Carta?”

Carta” annuì lui, passando al mazziere di turno il suo scarto.

Una volta che Erwin l'ebbe presa, ne pescò un'altra dal mazzo e la pose sotto il naso del corvonero; poi, con la sua solita freddezza, continuò in senso orario verso il quarto concorrente.

Mallory, carta?”

La mora dagli occhi di ghiaccio aveva voluto partecipare a quel gioco, dato che non ci aveva mai giocato prima d'ora, e visto che era una a cui piacevano le sfide -e soprattutto il mettersi in discussione-, aveva accettato volentieri la proposta del suo amico Straggler.

Dopo quel giorno nella foresta, i due avevano legato parecchio.

Quindi non si era minimamente tirata indietro neanche quando avevano parlato di giocare con i soldi veri piuttosto che utilizzare le fiches.

Due carte” rispose lei al grifone, che prontamente le diede le sue carte.

Successivamente fu il turno di Kiyo, il quale, alla solita domanda del moro, ripose con un secco 'Sto' e la cosa insospettì tutti i presenti.



Si sentiva così sicuro di sé, eh? Bene.

Ian gli avrebbe dato pane per i suoi denti.



Quando anche Erwin ebbe finito col cambiare le sue carte, fu il momento della puntata.

Shigure, che non aveva voluto partecipare -dato che non sapeva giocare-, aveva preferito prima di tutto osservare come si giocasse per poi, semmai, prenderne parte successivamente.

Ed ora guardava tutti e quattro i ragazzi più incuriosita che mai.

La suspense non faceva che salire ogni secondo di più.

Bene, io busso”

Anch'io”

Idem”

Come sopra”

Bene, parola al servito!” fu il commento di Ian, precedendo la puntata di Erwin.

50 galeoni!” se ne uscì Kiyo, sotto lo sguardo allibito di tutti.

A quel punto Erwin, dato che aveva in mano una misera coppia, decise di mollare e continuare a partecipare solo come spettatore.

Io rilancio di 75 galeoni!” rispose sicuro di sé il giovane corvo.

Kiyo, che di certo non si lasciava intimidire facilmente, colse subito la provocazione del castano e rilanciò di 100 galeoni.

Tenti di spaventarmi, giapponese? Ma io sono un asso a questo gioco!”

Ed Ian aggiunse i soldi restanti alla sua puntata.

A quel punto a Kiyo gli venne un'idea geniale.

Perché allora non ci giochiamo tutto quello che abbiamo sul tavolo? Si va per 'all-in', che ne dici Straggler?”

Dico che ci sto Takamine! Mal, tu che fai? Te la senti di puntare tutto?”

La giovane corvonero guardava e riguardava le sue carte fra le mani.

Aveva tutti numeri diversi ed, anche se non aveva capito molto bene quali fossero le regole del gioco, decise di accettare la proposta dei ragazzi.

Ian, che già sentiva la vittoria in pugno, con molta enfasi ed un sorrisetto sulle labbra pose tutti i suoi 200 galeoni nel piatto... seguito a ruota dagli altri due.

Non si sa chi, fra l'inglese ed il giapponese, si fosse più montato la testa: fatto sta che già entrambi pregustavano la vincita di tutti quei soldi... e Mallory li sentì chiaramente mentre leggeva i pensieri sia di uno che dell'altro.

Bene... che hai Straggler?” domandò il moro, con il suo tono arrogante.

Ian, con un finto sorrisetto amaro, rispose “una misera coppia”

Uuuu, ma che peccato, io ho un tris!” esplose Kiyo esultante per la vittoria.

Oh, scusa ho detto 'coppia'? Che sbadato che sono, volevo dire 'full'” ed il corvo sbatté sul tavolo, davanti gli occhi increduli del purosangue, le altre tre carte che si era tenuto in mano.

Kiyomaro non poteva crederci.

Quel mezzosangue-drogato-col-fumo-e-il-gioco-d'azzardo l'aveva appena battuto!

Così, come se nella sua testa stessero cantando le lodi dell'Alleluja solo per lui, Ian si alzò dalla sedia per racimolare la vincita tanto agognata.

Ma, poco prima che avesse avuto anche solo il tempo di toccare una singola moneta, Shigure lo bloccò inveendogli contro.

Ehy! Guarda che ci sta ancora Mal!”

Scioccato dalle parole della bionda, il castano si ricordò della sua amica.

Era vero... lei ancora non aveva scoperto le carte ma dubitava, seriamente, che potesse avere qualcosa di maggiore di un 'full'.. insomma, avrebbe dovuto fare come minino colore! Quante probabilità c'erano che lei...

Non ho idea di cosa sia... ma io ho queste” e la mora, con fare molto innocente, si decise a mostrare le sue carte.

I pensieri ed i sogni di gloria di Ian andarono in frantumi nel giro dei secondi che si susseguirono.

Kiyo iniziò a ridere come un matto, seguito a ruota da Erwin.

Amico, ti ha stracciato!” aveva continuato, difatti, quest'ultimo.

Ma... ragazzi perché? Ho fatto qualcosa di male?” Mal li guardava ridere non capendo la situazione.

Aveva vinto? Aveva perso? Mica lo sapeva!

Mal... cara Mal... hai appena massacrato il nostro povero Ian!”

In che senso Erwin?”

Nel senso che hai vinto tu!”

Santo cielo” aveva continuato poi Kiyo “Non ho mai visto nessuno presentare una 'scala reale' di cuori! Questo giorno rimarrà nella storia!”

Sì, quasi quanto la faccia di Ian!” continuò il purosangue grifondoro.

Ian, in tutto questo, era rimasto di sale.



Due..quattro...sei.... Maledizione! Ottocento galeoni! Aveva perso, per un soffio, una fortuna!



Ti prego Ian, perdonami!”

E Mal si stava pure scusando!

Doveva assolutamente ritrovare un po' del suo contegno!

Poi, Shigure, fra una risata e l'altra iniziò a parlare.

Bello questo gioco, voglio giocare anch'io!”

Bene, io proporrei di continuare. Kiyo, ti sono avanzati dei soldi vero?”

Certo, Erwin, per chi mi hai preso? Mica sono un poveraccio!”

Ian?” chiese, titubante, la mora al suo amico.

Io sto a secco” e quelle parole fecero ridere ancora di più tutti i presenti.

Credo, che dovrai fargli un prestito Mal” aveva aggiunto, infine, Shigure.



La mattina terminò così: fra una risata e l'altra nel tentativo di conoscersi meglio.

Per quanto riguarda Ian, invece, beh... diciamo solo che alla fine si ritrovò in debito verso Mallory di quasi 300 galeoni.





*





Adelaide quel giorno aveva deciso di impegnarlo, insieme alla sua amica Jennifer, per fare un giro all'interno dell'imponente struttura che le ospitava.

Non avevano mai visto un castello così grande – all'infuori di Hogwarts – ed entrambe erano ammaliate da tanta bellezza che gli si parava di fronte.

Nonostante avessero rischiato spesso di perdersi (lì i corridoi sembravano tutti uguali) avevano, comunque, deciso di continuare la sua esplorazione.

Ed ora si trovavano, se i loro calcoli non le ingannavano, nell'ala est del castello.

O, almeno, così sperava Adelaide.

Ada, senti un po': ma.. sei sicura che siamo nell'ala est? A me sembra di esserci già passata qui” domandò la rossa alla sua compagna di casa.

Jenny, non so se l'hai notato anche tu, ma qui è tutto uguale! Pare quasi fatto apposta!”

Sarà, ma io resto comunque della mia opinione... forse dovremmo tornare indietro”

Ma daiii, quante altre volte ci ricapiterà di gironzolare in un castello medievale! Io propongo di andare avanti! Anzi, guarda là.. ci sono delle scale! Non le abbiamo mai incontrate prima! Visto che non giriamo a vuoto?! Avanti andiamo”

Detto questo, la mora dagli occhi color nocciola screziati di verde, prese per un braccio la sua amica e la obbligò – praticamente – senza neanche aspettare la sua risposta a raggiungere le scale.

Sembravano portare ad un sotterraneo, per questo Ada non ci pensò due volte prima di catapultarsi nell'avventura che già immaginava.

Poteva non sembrare, ma Adelaide era dotata di un'immensa fantasia: difatti già pregustava la sorpresa che – era sicura – avrebbe trovato in fondo alle scale.

Fece i gradini tutti in una volta e, quando fu arrivata alla fine, rimase senza parole davanti allo scenario che le si presentò: un'enorme porta di metallo, ricoperta da lucchetti e catene, stava dinnanzi a lei.

Dalla figura imponente, come tutto in quel castello del resto, l'enorme stemma della casata dei Baskerville era posizionato proprio al centro di essa.

E ciò destò di non poche attenzioni la mora.

Una volta che Jenny l'ebbe raggiunta – era rimasta indietro nella corsa per le scale –, rimase senza parole ma, a differenza della prima, che provava un vero e proprio brivido di adrenalina, fu pervasa -da capo a piedi- da un misto di ansia e terrore.

Infatti non negò affatto ciò che stava provando all'amica.

Ada, andiamocene non ho una bella sensazione”

Avanti Jenny, non essere fifona!”

Non sono fifona! Ma se queste catene stanno sulla porta un motivo ci sarà non credi? Andiamocene e basta!”

Se tu vuoi andartene, va pure... io ti raggiungo dopo” rispose Adelaide senza manco degnarla di uno sguardo.

Questa, dal canto suo, non se lo fece ripetere due volte e si incamminò verso le scale.

Adelaide, invece, presa dalla curiosità iniziò ad avvicinarsi alla porta.

Le sue mani sfiorarono appena le catene che, in modo alquanto disordinato, si stagliavano ed aggrovigliavano ripetutamente sulla porta.

Accanto ad essa, diverse chiavi erano posizionate su di un chiodo e legate insieme con una corda.

La curiosità la divorò letteralmente.

Non potendo resistere, la mora le prese e – dopo vari tentativi – riuscì a sbloccare leggermente un lucchetto.

E così lo levò dalla catena che teneva imprigionata.

Questo gesto creò una sorta di reazione in tutta la porta: difatti molte catene si allentarono fra loro, una delle tante serrature iniziò a girarsi davanti ai suoi occhi. E quando la porta si aprì leggermente, verso la sua direzione, da essa scaturì un'aura oscura e malvagia.

Non appena Ada la vide, si precipitò a richiudere.

In preda all'ansia e non sapendo ancora cosa avesse combinato, la grifondoro si affrettò a rimettere quel misero lucchetto sulla catena.

E tutto tornò come prima.. almeno, così credette lei.



Come si dice: la curiosità uccise il gatto.



Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo a causa di quel piccolo gesto... ma c'è anche da dire che, molto del lavoro che scaturì dopo, era già stato fatto da un'altra persona.

Non fu proprio tutta colpa di Adelaide.

Quello che fece era già stato scritto, era già stato visto e sarebbe potuto essere bloccato... se non fosse che Bia, per scongiurare la vera apocalisse che aveva visto, avesse già deciso come si sarebbero dovuti svolgere i fatti.

C'era un prezzo da pagare per la pace nel mondo.

E se Ada non avesse aperto, appena, una delle quattro porte dell'inferno del Castello dei Baskerville tutto il meccanismo per scongiurare l'apocalisse non si sarebbe mai innescato.

Tutto aveva un suo perché.

Il motivo per cui erano stati scelti proprio quei ragazzi, il motivo per cui si trovavano proprio in quel posto ed il motivo per cui c'era bisogno di una selezione.

Niente era stato fatto per caso.

Neanche lo 'sbaglio' che commise la mora grifondoro.

Ora, con una pace incredibile dentro di lei, Bia aspettava solo la sua sentenza: la morte.



*



L'aura oscura, che scaturì fuori dalla porta dell'inferno, raggiunse in brevissimo tempo il piano superiore.

Sembrava possedere uno spirito proprio e, come se fosse una vera e propria persona, essa si affrettava per le vie del castello alla ricerca dell'unico essere vivente che potesse darle la forma che tanto bramava.



Ognuno di noi ha un'oscurità all'interno del proprio cuore... i momenti tristi contribuiscono ad accentuarla ed a farla crescere ma, quando questi vengono superati dai momenti felici, allora essa si affievolisce facendo spazio alla luce che ci sprona ad andare avanti nonostante le avversità.



E questo, quell'aura lo sapeva benissimo.

La luce era il suo più acerrimo nemico e doveva fermarla.

Uccidere.... uccidere.... è tempo di uccidere(*).



Infine, trovò nel giro di dieci minuti il ragazzo che stava disperatamente cercando.

Prima che questo potesse realmente accorgersi del pericolo, fu completamente risucchiato da lei e... posseduto.







(*) = NOTA:



Salve a tutti mondo di efp!

Vi lasciamo una piccola spiegazione alla noticina rossa che abbiamo inserito nella frase in grassetto.

Ci tenevamo solo a precisare che, la frase, è presa tale e quale a quella che Harry sente nella sua testa ne 'La Camera dei Segreti', pronunciata dal basilisco.

*nel caso qualcuno non se lo ricordasse*



Che dire... Vi è piaciuto il capitolo?

A due settimane!

Baci

  
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