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Autore: amas95    27/11/2016    4 recensioni
Quattro ragazzi e una ragazza: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus e Penelope Hill, detta Nelly. I Malandrini.
Come sarebbe stata la vita dei Malandrini con un componente (femminile) in più?
Storia di amicizie profonde e vere, di sentimenti intensi e nascosti, di verità non dette e di una guerra che cambierà la vita dei nostri protagonisti.
La vita dei Malandrini ad Hogwarts come l'ho sempre immaginata, con un personaggio in più, Nelly: una nata babbana, orfana, che vive con sua nonna a Londra.
Leggete questa storia se siete sempre stati curiosi di sapere la vita di James, Sirius, Remus e Peter ad Hogwarts, se avete sempre desiderato un destino diverso per Sirius Black.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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"Cos'è l'orgoglio, se non in fondo una ripicca contro se stessi?!"
 


Ormai nella scuola non si parlava d'altro: Sirius Black e Marlene McKinnon si erano fidanzati. James aveva passato una settimana intera a prendere Sirius in giro quando sentì Marlene chiamarlo "ciccino" durante l'ora di Pozioni e Nelly per poco non vomitò nel calderone.
Remus era l'unico ad aver notato l'insoddisfazione del suo amico Sirius, per niente preso dalla Corvonero e a volte quasi infastidito dalla sua presenza opprimente. Il buon Lunastorta era anche l'unico a sapere che Nelly provava qualcosa per il giovane Black e che faceva qualsiasi cosa per evitare di parlare di quell'argomento per lei spinoso.
 
Dicembre arrivò in un battibaleno e Nelly fu invitata dal professor Lumacorno alla festa di Natale e poteva portare con sè una persona, come previsto. Anche Marlene aveva ricevuto l'invito e aveva chiesto ovviamente a Sirius di accompagnarla.
"A saperlo prima evitavamo di far studiare così tanto Nelly.." disse James divertito da quella situazione.
La ragazza proprio non riuscì a celare un'espressione di disapprovazione.
"L'abilità di Nelly in pozioni vi sarà utile comunque per la trasformazione!" lo ammonì Remus, il quale diventava sempre più preoccupato man mano che la situazione si faceva sempre più seria.
"Allora James, verrai tu alla festa con me?" chiese Nelly indispettita.
"Perchè anche io? Ci sarete già tu e Sirius alla festa..."
"Più siamo meglio è, no?!"
"Più Malandrini ci sono, più pericolosa sarà la situazione.." disse James, dimostrandosi saggio almeno per una volta.
"Quindi posso andare alla festa con chi voglio..." affermò Nelly soddisfatta.
La realtà era che non aveva la più pallida idea di chi invitare, e non voleva di certo andarci da sola, senza un accompagnatore, mentre Marlene avrebbe avuto al suo fianco Sirius.
Il giovane Black, d'altro canto, rimase indispettito da quella affermazione di Nelly: già immaginava la sua amica entrare nella sala dove si teneva la festa assieme a quel borioso di King.
E infatti durante gli allenamenti di Quidditch fu proprio Drew a fare quella proposta a Nelly.
"Io non so con chi andarci, quindi pensavo... Ci andiamo insieme a quella noiosissima festa?"
"Ci sto!" disse la cercatrice contenta di aver trovato un accompagnatore coi fiocchi.
Più passava il tempo e più Nelly si pentiva di non aver dato una possibilità a Drew, in fondo cosa c'era di male? La persona che lei pensava essere la sua anima gemella era già impegnata, che senso aveva piangersi addosso per tutta la vita?!
Poi però quando passava il tempo con i Malandrini a studiare o a completare la mappa, non riusciva proprio ad immaginare  di stare con una persona che non fosse Sirius. Sapeva che era un'idea tremendamente stupida, ma si sentiva unita a Sirius da un legame speciale ed era certa non si trattasse solo di affetto. Sebbene fosse arrabbiata con lui la maggior parte del tempo da quando si era fidanzato con Marlene, proprio non riusciva ad ignorarlo, non poteva evitare di ridere ogni qual volta il suo amico faceva una battuta o di rimanere incantata quando lo vedeva ridere sguaiatamente, lanciando la testa all'indietro, ma sempre conservando quella naturale eleganza che lo rendeva speciale, unico.
 
 
Purtroppo il giorno della festa, mentre si stava preparando, fu chiamata in Sala Comune da Drew, il quale era avvolto in una coperta giallo-oro, con il naso rosso e gonfio e gli occhi lucidi.
"Drew! Cosa hai?!"
"Ho la febbre.. - disse il ragazzo dispiaciuto, tirando sù col naso - Mi dispiace ma non potrò esserci stasera.. non sarei molto di compagnia."
"Non ti preoccupare, pensa a guarire presto per la partita con i Corvonero, li voglio stracciare!"
Drew sorrise sapendo a cosa stava alludendo Nelly.
"Non farti aggredire dai Serpeverde, piuttosto!" disse il capitano sventolando la mano, mentre se ne ritornava nei suoi dormitori.
Nelly pensò ad una scusa per non andare anche lei alla festa: la prima cosa che le venne in mente fu quella di fingersi malata anche lei. Ma non sarebbe stata molto credibile dato che fino a cinque minuti prima era stata a vantarsi con i suoi amici di non essersi mai sentita così in forma come in quel periodo. Alla fine arrivò alla conclusione che doveva andarci per forza: quella sera era fondamentale prendere in prestito le foglie di mandragola.
Così questa volta si preparò da sola, scongiurando Cath e Alice di lasciarla fare e andò alla festa di malavoglia. Lì erano tutti in coppia e lei era una delle poche da sola; Lily Evans era accompagnata da Piton, e quando la vide entrare trascinò Mocciosus per parlarle. Era incredibile il cambiamento di Lily: se non fosse stato per quell'inquietante Serpeverde dalla carnagione di uno yogurt andato a male, sarebbe stata anche una conversazione piacevole. Il professor Lumacorno le chiese nuovamente perchè fosse sola quella sera e lei proprio non sapeva cosa rispondere: tentò di arrampicarsi sugli specchi, cercando scuse senza senso, finchè l'anziano professore ficcanaso non la lasciò in pace. Poichè l'imbarazzo che provava quella sera non era ancora abbastanza, vide arrivare Sirius a braccetto con Marlene, incantevole in un vestito lilla, e subito si pentì di non aver chiesto alle sue amiche una mano per prepararsi. Si voltò per guardarsi in uno specchio e potè constatare che il suo aspetto era orribile: i suoi capelli erano liscissimi e piatti, al contrario di quelli di Marlene gonfi e mossi, i suoi occhi erano truccati in modo superficiale e male, mentre quelli blu della sua rivale avrebbero illuminato anche una stanza buia. Nelly si sentì un totale disastro e sperò vivamente che una botola si aprisse sotto i suoi piedi in quell'esatto momento.Non appena la Corvonero vide Nelly si strinse ancora di più al braccio del suo accompagnatore e poggiò la testa sulla sua spalla, guardandola con l'aria di chi si sentiva superiore.
Nelly e Sirius avevano elaborato un piano nel pomeriggio: quando sarebbero stati tutti a tavola a mangiare, il Malandrino avrebbe simulato un malessere passeggero per poter assentarsi un attimo, andare nel ripostiglio di Lumacorno e rubare le foglie di mandragola. Così fu e quando Sirius si alzò dal tavolo facendo un occhiolino alla sua amica, Nelly iniziò ad intrattenere Lumacorno con racconti del mondo babbano.
"Ora vivi con Daniel Smith, se non sbaglio.." disse il professore.
Nelly avrebbe volentieri fatto a meno di parlare della sua vita privata, ma in quella situazione doveva distrarre Lumacorno e tutti gli altri commensali a tutti i costi.
"Sì, lui era amico dei miei genitori... è il mio padrino. E' un uomo molto buono."
"Era uno studente brillante, ora è un Auror affermato... sapevo che avrebbe fatto carriera!"
Nelly si sentì fiera e orgogliosa di Daniel, si stava affezionando davvero tanto al suo padrino e non vedeva l'ora di tornare da lui per le vacanze di Natale.
Sirius tornò a tavola con un sorrisino soddisfatto.
"Signor Black, va meglio?"
"Sì, professore. Decisamente meglio.." disse Sirius con un sorriso beffardo, poi guardò Nelly e dietro la spalliera della sedia di Marlene alzò un pollice, segno che la missione era stata portata a termine con successo.
La festa proseguì e Nelly dovette subire a distanza le effusioni che Marlene e Sirius si scambiavano. Quando arrivò un orario conveniente, la ragazza scappò da quella festa in cui si sentiva inappropriata tra tutte le coppiette di studenti innamorati; si congedò e ringraziò il professor Lumacorno per la bellissima festa e andò via.
 

Si sentiva sollevata di aver lasciato quella festa ma allo stesso tempo oppressa, le mancava l'aria e non capiva il motivo di questa sensazione. Così al posto di tornare alla torre, decise di indossare il mantello che le aveva prestato James e andò a prendere un po' d'aria sulla torre di Astronomia, dove si potevano ammirare le stelle.
Una volta arrivata lì notò che la Luna quella sera era quasi piena e pensò al povero Remus che avrebbe passato un Natale poco piacevole. Si sedette a terra incrociando le gambe e ripose il mantello nella borsetta a cui aveva applicato un incantesimo di estensione con l'aiuto di Daniel.
Si mise a pensare alla situazione in cui si era cacciata: prendersi una cotta per uno dei suoi migliori amici, per di più fidanzato con la perfetta Marlene! Si sentiva una perfetta idiota, avrebbe tanto voluto tornare indietro nel tempo e impedire che tutto questo accadesse, in questo modo avrebbe potuto passare il tempo con i suoi amici senza preoccuparsi di non strangolare Sirius. Ma forse non sarebbe servito a niente un viaggio nel tempo.. forse doveva succedere. Si sarebbe comunque invaghita di Sirius, d'altronde chi riuscirebbe a non restare affascinata da lui?!
"Devi smetterla di sparire senza dire nulla a nessuno!" disse una voce alle sue spalle.
Era proprio Sirius che riusciva ad essere elegante anche con i capelli portati lunghi e in ricci scompigliati sulle spalle.
"Come mi hai trovata?" chiese Nelly leggermente infastidita, mentre lui si sedeva affianco a lei.
"La mappa inizia a funzionare.." sussurrò Sirius mostrando la Mappa del Malandrino a Nelly.
Avevano inserito i loro nomi sulla mappa e in quel momento c'erano James, Remus e Peter nel dormitorio e loro due sulla torre di Astronomia.
"A te l'onore di chiuderla." disse il ragazzo con lo sguardo vivace che lo contraddistingueva.
Nelly sfoderò la sua bacchetta e pronunciò "Fatto il misfatto!" e la pergamena ritornò bianca.
"E' bello sapere che tutte quelle ore sacrificate all'ozio stiano dando buoni risultati..."
"Già.. - disse Sirius portandosi le mani dietro la nuca, poi il suo sguardo si soffermò sulla Luna - Povero Lunastorta, passerà un brutto Natale.."
Nelly sorrise notando che lei e Sirius avevano pensato alla stessa cosa guardando il satellite luminoso nel cielo.
"Perchè ridi, Hill?" disse il ragazzo ridendo.
Nelly rimase in silenzio con un piccolo sorriso abbozzato sul volto illuminato dalla luce chiara della luna: sebbene non fosse perfetta, Sirius pensò che Nelly era davvero bella e che non l'aveva mai vista in quel modo. Non era una bellezza convenzionale, ma i suoi grandi occhi sinceri, il suo sorriso contagioso, il suo modo di comportarsi un po' da maschiaccia.. Nelly era unica e proprio per quello gli piaceva da impazzire.
"Ho pensato alla stessa cosa, prima.. - rispose la ragazza, poi pensò alle foglie di Mandragola - Dove hai messo il bottino?"
"E' qui - disse Sirius tastando il taschino interno della sua giacca - al sicuro da occhi indiscreti.."
"Sì, in effetti i Corvonero sono molto indiscreti.." sussurrò la ragazza pensando alla curiosità del suo padrino, ma anche alla faccia tosta di Marlene, desiderosa di sapere ogni dettaglio della vita del suo amico.
Sirius pensò a quanto fosse ficcanaso Marlene, ma non era il caso di parlare di lei. Voleva parlare di loro due: Nelly e Sirius non erano più gli stessi da un po'.
"Cosa ci succede, Nelly?" disse Sirius inchiodandola con i suoi occhi di ghiaccio.
"In che senso?!"
"Non siamo più gli stessi... Qualcosa è cambiato."
"Sirius, la mia vita è cambiata... forse sono io che sono diversa." disse Nelly abbandonando lo sguardo dispiaciuto del suo amico, per niente soddisfatto dalla risposta ricevuta.
"Con gli altri non è cambiato nulla.. con Remus, James, Peter.. perchè con me sì?"
Nelly si sentì in trappola, ma doveva negare fino alla morte.
"Sarà una tua impressione, Sirius."
Dicendo ciò la ragazza si alzò per entrare dentro e tornare in Sala Comune, ma Sirius fu stranamente più veloce di lei e l'afferrò per un braccio.
"Nelly, aspetta." disse tirandola vicino al suo petto.
La ragazza non riuscì a resistere alla tentazione di alzare il viso per guardarlo negli occhi, i suoi bellissimi occhi grigi, irresistibili e straordinariamente brillanti come due fari nel buio della notte. Ora erano troppo vicini, pericolosamente vicini; Sirius le teneva le braccia con una presa forte e per lei era impossibile scappare, anche se avesse voluto. Non riusciva nemmeno a capire quello che stava succedendo, ma si ritrovò sempre più vicina a Sirius e i suoi occhi si riempirono di lacrime calde. Il ragazzo scrutò ancora un po' il suo viso, i suoi occhi verdi ora lucidi, per poi soffermarsi sulle sue labbra e Nelly in quel momento capì cosa stava per succedere: una parte di lei voleva fuggire perchè le conseguenze sarebbero state disastrose sul suo umore e sui suoi sentimenti, ma rimase lì incapace di muoversi sotto quello sguardo di ghiaccio, inerme. Sirius poggiò le labbra su quelle della ragazza e entrambi durante quei pochi secondi si sentirono completi.
Nelly non riuscì a fare a meno di pensare che quello era il suo primo bacio e lo stava dando al suo migliore amico e al ragazzo di cui era innamorata, anche se non sapeva bene ancora cosa l'amore fosse. Stava baciando il primo Malandrino che aveva conosciuto in stazione il primo settembre del suo primo anno ad Hogwarts, sembrava che il destino si fosse preso gioco di lei. Poi l'immagine del bacio di Sirius e Marlene comparve nella sua mente e la magià terminò in un battibaleno.
Riuscì a divincolarsi dalla presa di Sirius quando pensò che quel bacio era maledettamente sbagliato e si separò da lui, mentre le lacrime ora scendevano sulle sue guance. Rimase per un po' ferma di fronte a lui con un po' di risentimento nel suo sguardo: come poteva baciarla mentre stava con un'altra ragazza?!
Sirius sembrò stupito dalla reazione di Nelly, la quale gli voltò le spalle e andò via, senza dare una spiegazione; rimase lì imbambolato, cercando di realizzare cosa era appena successo. Aveva appena baciato Nelly, la sua migliore amica... la persona che aveva negato di amare per tutto questo tempo, la ragazza che aveva cercato di dimenticare con Marlene.
Si sentiva un perfetto idiota perchè non era riuscito a capire sé stesso e ad ammettere i suoi sentimenti.
 
Il giorno dopo si respirava una strana atmosfera nello scompartimento dei Malandrini. Erano di ritorno a casa per le vacanze di Natale e nessuno era di buon umore: Nelly e Sirius per ciò che era accaduto la sera prima, Remus per l'imminente luna piena che gli avrebbe rovinato il Natale, Peter per la noia che lo attendeva durante le vacanze natalizie e James perchè i suoi amici erano terribilmente pensierosi e silenzio quel giorno.
"Si può sapere cosa vi prende?" esclamò scocciato.
Sirius per spezzare la tensione cercò di rassicurarlo e iniziarono a parlare di motori babbani e di altre cose;  se fosse dipeso da Nelly avrebbe preso a calci Sirius, il quale sembrava perfettamente a suo agio mentre parlava con James di ragazze e di moto, ma non appena incrociava lo sguardo enigmatico e criptico di Nelly, la sua espressione trionfante si trasformava in quella di un cane bastonato.
Una volta arrivati a King's Cross, arrivò il momento dei saluti; Nelly salutò James e Remus con un forte abbraccio, Peter con una pacca sulla spalla come al solito, ma quando era il momento di salutare Sirius avrebbe tanto voluto smaterializzarsi. Fortunatamente fu lui ad anticiparla.
"Ci vediamo dopo le vacanze, allora.." disse imbarazzato per la prima volta nella sua vita il giovane Black.
"Sì, buon Natale!" rispose Nelly con lo sguardo basso.
In suo aiuto accorse Daniel che, felice di rivedere la sua figlioccia, non era riuscito a trattenere la voglia di andarle incontro. L'ex professore salutò gli amici di Nelly e chiese loro come andasse la scuola; poi dovettero separarsi e Daniel si rivolse alla figlioccia.
"Hai salutato per bene i tuoi amici? Possiamo andare?" chiese sorridente e felice di rivederla, finalmente.
Nelly sentì lo sguardo di Sirius addosso, sapendo che loro due non si erano salutati come facevano ogni anno: lei lo pregava di scrivergli spesso e lui la prendeva in giro, ma poi le prometteva di scrivergli almeno un rigo ogni due giorni. Era triste lasciarsi così.
"Sì, andiamo! - disse la ragazza guardando Daniel negli occhi - Ci vediamo fra due settimane ragazzi! Tieni duro Rem!"
Sul volto del Corvonero si materializzò un'espressione interrogativa, guardò sospettoso Remus, il quale diventò rosso di vergogna.
"Andiamo, Daniel! - sussurrò Nelly trascinandolo - Poi ti spiego..."
 
"E' terribile.. io non lo sapevo!" esclamò Daniel dopo che Nelly gli raccontò della licantropia di Remus.
"Già, riesce a nasconderlo molto bene.. però io sospettavo che nascondesse qualcosa."
Daniel rimase a fissare il vuoto alle spalle di Nelly per un istante, con lo sguardo perso e un'espressione inebetita.
"Dan? - disse Nelly richiamando la sua attenzione - A cosa pensi?"
"A nulla" mentì Daniel.
In realtà pensava quanto fosse pericoloso per la sua figlioccia avere un amico licantropo. Era molto pericoloso, ma Nelly era troppo affezionata a quel ragazzino tanto da provare per lui amore fraterno, lui di certo non poteva impedirle di frequentarlo.. E poi sarebbe stato assurdo e crudele.
"Sei un bugiardo, stai pensando che è tremendamente pericoloso frequentare un Lupo Mannaro, vero?"
Daniel si sentì colto con le mani nel sacco ed annuì.
"Sì, in effetti è pericoloso: ma quel Lupin mi è sempre piaciuto, ispira fiducia.. - disse il padrino convincendosi sempre di più di quello che diceva - Ti prego solo di non commettere follie con i tuoi amichetti e di essere prudente."
Nelly lo guardò stupita e poi gli sorrise soddisfatta, addentando un pezzo di pizza che avevano ordinato.
"E con Sirius come vanno le cose?" chiese inaspettatamente Daniel.
La ragazzina per poco non si strozzò mentre deglutiva e mandava giù un pezzo di pizza senza averlo masticato. Il suo padrino riempì un bicchiere d'acqua con la bacchetta e lo porse alla sua figlioccia.
"E' successo qualcosa quindi." disse Daniel accavallando le gambe, con un sorriso sornione dipinto sulle labbra.
Nelly, ancora rossa in volto e con le lacrime agli occhi, cercò di lanciargli uno sguardo minaccioso ma Daniel scoppiò a ridere divertito.
"Non fai per niente paura, mi dispiace. - disse facendo spallucce - Allora dimmi cosa è successo.. Non costringermi a leggerti la mente."
"Sai farlo?" chiese Nelly curiosa, sfruttando l'occasione per cambiare argomento.
"Certo che lo so fare, ma non cambiare argomento, furbetta."
Nelly sbuffò e si nascose dietro un cuscino del divano e Daniel si ricordò immediatamente di quando sua madre gli fece il quarto grado, avendo intuito che il giovane Smith si era preso una cotta per la bella Grace. Lui aveva reagito esattamente come Nelly, nascondendosi dietro un cuscino e odiando a morte sua madre per averlo messo in quella situazione imbarazzante; non voleva di certo farsi odiare da Nelly e poi non voleva forzarla.
"Okay, va bene, scherzavo - disse Daniel alzando le mani in segno di resa - Ma se ti va di parlare con qualcuno più... Esperto?! Forse non è la parola più adatta... Comunque sono qui, per qualsiasi cosa."
Nelly scostò il cuscino dal suo viso e guardò il padrino riconoscente.
Più passava il tempo con Daniel e più si sentiva legata a lui, ma non era solo affetto e riconoscenza, se lo sentiva. C'era un legame più speciale che si stava consolidando tra loro due, ma a cosa era dovuto?  Nelly non sapeva spiegarlo, probabilmente era a causa dell'amicizia che c'era tra Daniel e i suoi genitori.. Poi però nella sua mente si fece spazio quella foto in cui erano ritratti il suo padrino e sua madre Grace, abbracciati, sembravano quasi innamorati; poi lo sguardo spento di Daniel nella foto di gruppo. La strana reazione di sua nonna quando il suo ex professore si presentò a casa loro..
C'era sicuramente qualcosa che non sapeva e che forse non avrebbe mai saputo, dato che Daniel non le aveva raccontato nulla fino a quel momento.
"Daniel, tu mi dirai sempre la verità, vero? Anche se fa male..."
"Nelly che domande mi fai?" chiese l'uomo stupito.
"Me lo puoi promettere?"
"Prometto di dirti tutto quello c'è da sapere, tutto quello che è necessario che tu sappia.."
"Quindi non tutto.."
Daniel si avvicinò alla sua figlioccia sul divano e le prese le spalle per guardarla bene negli occhi.
"Nelly, quando crescerai e diventerai adulta, imparerai che non sempre si può dire tutto nella vita..."
"Perchè?" chiese la grifondoro un po' stizzita.
"Perchè il mondo è complicato, la vita è complicata e ti mette davanti a scelte difficili - disse Daniel guardando negli occhi Nelly, ritrovandoci quelli di Grace - So che ora è difficile capirlo per te.. ma se mai ti nasconderò qualcosa lo farò per il tuo bene."
"Mi stai dicendo che la vita è così brutta che è meglio non sapere la verità a volte?"
Per Daniel fu difficile sostenere quello sguardo innocente, deluso, amareggiato, gli occhi di chi aveva sperato in una vita da favola e il cui sogno veniva distrutto.
"Io farò tutto quello che è in mio potere per rendere la tua vita più bella possibile, l'ho promesso ai tuoi genitori quando ho accettato di essere il tuo padrino, e lo prometto a te."
 
Il Natale a casa Smith fu accolto con gioia e allegria da padrino e figlioccia. Sembrò quasi che Nelly e Daniel avessero passato ogni Natale della loro vita insieme: sebbene lo avessero passato da soli, uno in compagnia dell'altra, non ci fu un momento di noia. Passarono la Vigilia di Natale a cucinare alla babbana e con la magia, a giocare insieme; Daniel insegnò molti incantesimi e trucchetti a Nelly, la quale era assolutamente desiderosa di imparare. La ragazza chiese di essere accompagnata al cimitero da sua nonna e dai suoi genitori e Daniel non potè tirarsi indietro; era passato molto tempo dall'ultima volta in cui era stato in quel cimitero, durante il funerale dei suoi amici. Nelly pianse, come era normale che fosse: era il suo primo Natale senza sua nonna e sebbene stesse con il padrino migliore del mondo - a suo dire - i suoi genitori le mancavano comunque.
Quando tornarono a casa mangiarono con gusto ciò che avevano cucinato, si scambiarono i regali alla mezzanotte ed andarono in spiaggia a vedere i fuochi d'artificio.
Nelly fu però distratta dalla Luna Piena che faceva da protagonista nel cielo quella sera e rimase a pensare per tutta la notte al povero Remus e al pessimo Natale che avrebbe passato.
 
-
 
In casa Lupin non si respirava la stessa aria serena. Hope Lupin passò tutta la mattinata della vigilia di Natale a cucinare i piatti preferiti di Remus, come se la sua cucina potesse alleviare la sofferenza che suo figlio avrebbe passato quella notte. Il ragazzo invece trascorse tutta la giornata chiuso nella sua stanza a leggere e ad aspettare che la Luna sorgesse; il suo intento era quello di farsi vedere il meno possibile dai suoi genitori per non rovinare almeno a loro il Natale. Si sentiva tremendamente in colpa per aver rovinato le loro vite in quel modo; sua madre era invecchiata precocemente per via della smisurata preoccupazione e ansia che provava ogni mese: il suo viso bello e solare di otto anni fa, che aveva fatto innamorare Lyall e che Remus riusciva ancora a ricordare, si era spento, gli occhi di Hope non avevano più la stessa luce, lo stesso entusiasmo di una volta.. erano sempre colmi di preoccupazione, di pena che provava per suo figlio. A volte Remus poteva notare nei suoi occhi, verdi come i suoi, un velo di frustrazione e di risentimento, l'incapacità di accettare che una sorte del genere fosse toccata proprio a suo figlio, al suo Remus. Nonostante ciò Hope cercava in tutti i modi di non dare a vedere il suo stato d'animo ed era l'unica che riusciva a mettere un po' d'allegria in quella casa sofferente, con i suoi sorrisi e l'amore che riusciva a dare a suo figlio e a suo marito, con la sua ironia sottile. Lyall, invece, non riusciva ancora a perdonarsi; sì, perchè si sentiva il responsabile di ciò che era accaduto a suo figlio. Se non avesse provocato e attaccato Fenrir Greyback in quel modo a quest'ora Remus sarebbe ancora quel bambino allegro e spensierato, senza cicatrici, che amava farsi leggere le fiabe da sua madre sulla sedia a dondolo del salotto; non sarebbe stato quel bambino costretto a passare intere giornate chiuso nella sua stanza a guardare gli altri bambini giocare per strada e ad immaginare come sarebbe stato bello passare del tempo con loro. Remus ora non sarebbe quel ragazzino troppo maturo e già troppo adulto per la sua età, costretto a dire bugie ai suoi amici, ai suoi insegnanti, a scappare nella Stamberga Strillante per non essere scoperto. Lyall si sentiva il vero colpevole e quel senso di colpa lo avrebbe tormentato per tutta la vita: aveva commesso un grave errore, aveva sbagliato a parlare in quel modo ad un lupo mannaro ed  ora la dimostrazione del suo errore era proprio davanti ai suoi occhi. Suo figlio era un lupo mannaro, ma non era come gli altri, lui era diverso: nonostante tutta la sofferenza e le ingiustizie subite, era un ragazzo dal cuore grande, sensibile come pochi. Lyall si tormentava perchè sapeva che non aveva rovinato solo la vita di suo figlio, ma anche quella di sua moglie e irrimediabilmente la serenità della loro famiglia era svanita per sempre.
Mentre Hope cercava di non dare troppo peso ad una nuova cicatrice sul viso di Remus, - perchè lei sosteneva che fosse bello comunque - Lyall proprio non riusciva a volte a guardare in viso suo figlio tanto era il senso di colpa. Ogni volta che lo vedeva sanguinante dopo una notte di Luna Piena, il cuore gli si lacerava e la ferita mai rimarginata, che si era aperta otto anni fa, si allargava sempre di più.
Per questo Remus preferiva starsene chiuso nella sua stanza, perchè sentiva che la sua presenza non faceva altro che arrecare maggiore sofferenza e dolore, tanto era sensibile: così sua madre poteva evitare di fingere di essere felice e spensierata per farlo contento e strappargli un sorriso, suo padre non si sarebbe tormentato non avendolo sotto il suo sguardo.
Quando arrivò l'ora di pranzo durante il giorno della vigilia, Hope andò a bussare alla stanza di un irrequieto Remus.
"Si può?" disse con la sua solita voce dolce e composta da dietro alla porta.
"Avanti.."
"Remus, vieni a mangiare è ora di pranzo - disse sedendosi accanto al figlio sul suo letto - Ho cucinato tante cose buone, tutti i tuoi piatti preferiti."
Hope accarezzò il viso di suo figlio, un perfetto mix dei suoi lineamenti e di quelli di Lyall: Remus aveva gli stessi occhi verdi e il sorriso di sua madre, la stessa forma del viso ovale di suo padre con la stessa fronte alta e i capelli di un color castano chiaro.
"Mamma non devi stancarti così tanto.." disse Remus afferrando la mano di sua madre.
"Per te questo ed altro, piccolo mio.."
Remus arrossì quando si sentì chiamare in quel mondo, eppure aveva detto più di una volta a sua madre che aveva tredici anni e non era poi più così piccolo! D'altra parte però sentirsi chiamare così dalla voce dolce e amorevole di sua madre gli scioglieva il cuore.
"Lo so che non dovrei chiamarti così perchè ti arrabbi - gli sussurrò Hope avvicinandosi al suo orecchio - Ma non posso farci niente... per me rimani sempre quello scriciolo che ha cambiato per sempre la mia vita.. rendendomi una mamma fiera di suo figlio."
Remus rise amaro quando sentì le parole di sua madre, per lui sembravano una forzatura.
"Ho cambiato in peggio la tua vita, mamma.. " disse il ragazzo abbassando il viso.
Il ricordo di quella notte di otto anni fa quando fu aggredito, di sua madre in lacrime nel vederlo sanguinante, l'espressione pietrificata e terrorizzata di suo padre... era tutto ancora troppo vivido nella sua mente. Per non parlare delle notti insonni di suo padre spese a cercare una soluzione, invano.
"Remus, non devi nemmeno pensarlo.. Non è colpa tua!" disse Hope con tono di rimprovero.
"Io vi ho rovinato la vita, mamma - rispose Remus con le lacrime agli occhi - Pensi davvero che non mi accorga di nulla?"
"Lo so, sei un ragazzo molto sensibile.. a volte ci è impossibile trattenere le nostre emozioni - disse Hope prendendo la mano di Remus fra le sue morbide e calde - Ma noi ti amiamo, sei la cosa migliore che ci potesse capitare e ciò che ti è successo è solo un'ingiustizia. Tu sei rimasto lo stesso bambino sensibile, generoso, forte e coraggioso anche dopo quella notte terribile. Sfido chiunque a passare quello che hai passato tu e ad essere la persona meravigliosa che sei."
In quel momento anche gli occhi di Hope si gonfiarono di lacrime; mamma e figlio si abbracciarono per un po', fino a quando non sentirono un rumore provenire dal piano inferiore. Lyall era tornato da lavoro: i suoi impegni al ministero riuscivano a distoglierlo dalla quotidianità del senso di colpa.
"Hope? Remus? Siete in casa?" disse a voce alta.
Hope guardò suo figlio e con un cenno lo invitò a scendere giù per il pranzo.
Remus scese di malavoglia, giusto per far contenta sua madre; Lyall salutò sua moglie con un bacio e poi abbracciò suo figlio. Da quanto era tornato da Hogwarts avevano parlato poco per via degli impegni di lavoro, ma Lyall era deciso a recuperare quel giorno. Una volta seduti attorno al tavolo circolare della sala da pranzo, padre e figlio iniziarono a discutere delle lezioni ad Hogwarts e delle materie preferite da Remus.
"Siete noiosi... perchè parlate di cose che io non capisco?!" disse scherzando Hope, facendo ridere suo marito e suo figlio.
"Di cosa vuoi parlare, mamma?"
"Per esempio.... hai una fidanzata?" chiese curiosa poggiando il mento sul palmo delle mani.
Remus arrossì, mentre Lyall ridacchiava e contemporaneamente ammoniva sua moglie per aver fatto una domanda così indiscreta.
"Insomma Hope, ti sembrano domande da fare?"
"Okay, cambio argomento... - disse la donna rassegnata - Come sta la tua amica Nelly?"
Remus si riprese dall'imbarazzo e raccontò ai suoi genitori che la sua amica stava meglio, che a volte si faceva prendere dalla malinconia quando ricordava sua nonna, ma che era una ragazza forte e tenace.
"Quindi Daniel Smith, tuo ex professore e vice capo Auror è il suo padrino?" chiese Lyall.
"Sì, lei non lo sapeva, è stata una sorpresa.."
"Povera piccina - disse Hope pensando a Nelly - Non capisco perchè a volte il Signore metta alla prova creature così innocenti.."
Hope era molto credente, Remus e Lyall erano abituati ormai alla sua fede, quasi rassegnati a dire il vero.
Parlarono ancora un po' del più e del meno comodamente seduti in salotto, ma quando iniziò a imbrunire, Lyall decise di toccare l'argomento più scomodo: la luna piena di quella sera.
"Remus, stasera ti accompagnerò nella casa nel bosco e ti verrò a riprendere non appena la Luna sarà tramontata, va bene?"
Remus si adombrò e si limitò ad annuire: era stato così bene con i suoi genitori... sembrava troppo bello per essere vero. E invece era stato riportato alla triste e crudele realtà. Hope gli afferrò una mano e contemporaneamente guardò suo marito rattristarsi alla vista di suo figlio; sapeva che non sarebbe stata solo una notte insonne, ma che il giorno dopo, il giorno di Natale, tanto aspettato da ogni ragazzino dell'età di Remus, sarebbe stato un incubo. Il giorno dopo la Luna piena Remus era solitamente debole, privo di forze, incapace di stare in piedi sulle proprie gambe, emaciato, pallido, il corpo pieno di nuove ferite e cicatrici. Ma la cosa peggiore, pensava Hope, non era la sofferenza fisica che il suo ragazzo doveva provare, ma quella psicologica... ancora si chiedeva come Remus riuscisse a sopportare questa situazione essendo così giovane. Anche per questo era orgogliosa di suo figlio, coraggioso, forte e altruista come pochi.
Lei e Lyall avrebbero passato una notte insonne a sperare che Remus durante la trasformazione non soffrisse troppo, a sperare che la Luna quella sera non sorgesse affatto o che quanto meno tramontasse prima del previsto.
E così accadde: quella notte, mentre per le strade si sentivano i cori di Natale, le risate delle altre famiglie che festeggiavano il Santo Natale, Lyall Lupin non fece nemmeno il tentativo di dormire. Rimase sveglio a leggere e a studiare carte sulla sua scrivania. Hope cercò di riposare un po' tanto era stanca, ma alla fine si mise a ricamare sulla sedia a dondolo di fronte alla finestra del salone, dalla quale si poteva osservare benissimo la Luna; quel satellite maledettamente bello che un tempo l'aveva fatta sognare: ora osservarlo le recava solo sofferenza.
Quando la Luna tramontò, Lyall si precipitò nel bosco a prendere suo figlio, sperando che le sue condizioni non fossero gravi come al solito. Ma le sue speranze furono vane, Remus era pieno di graffi e ferite, dolorante e tremendamente pallido. Quando Hope vide arrivare Lyall con Remus sulle spalle, ormai troppo alto e grande per essere portato in braccio, corse in suo aiuto. I due genitori adagiarono il ragazzo sul suo letto e Lyall iniziò a medicarlo sotto lo sguardo preoccupato e angosciato di Hope; ogni volta sembrava come se fosse la prima, un genitore non si abituerebbe mai alla sofferenza del proprio figlio. Remus fu costretto a bere una pozione fortificante e passò il resto della notte a lamentarsi per il dolore, sotto lo sguardo triste dei suoi genitori inermi.
Alla fine il piccolo di casa Lupin si addormentò tanto era sfinito da quella notte terribile.
"Andiamo a dormire Hope, starà bene.." disse Lyall poggiando le mani sulle spalle di sua moglie stanca.
"No, Lyall rimango qui con lui.. E' Natale" rispose la donna determinata a non separarsi da suo figlio, con gli occhi lucidi.
Così l'uomo decise di non lasciare sua moglie e si sedette sulla poltrona della stanza di Remus, mentre Hope si sdraiò accanto a suo figlio, ritagliandosi un po' di spazio.
Quando il ragazzo si svegliò, trovò il bellissimo viso di sua madre dormiente di fronte al suo; si girò senza fare rumore e vide suo padre dormire sulla poltrona. Erano rimasti con lui tutto quel tempo... E poi quel giorno era Natale, quasi se ne era scordato. Fuori dalla finestra tutto era diventato bianco a causa della neve che era caduta.
"Remus.. - disse sua madre con la voce rotta dal sonno - Come stai tesoro?"
"Meglio, mamma.." rispose cercando di mostrarsi sorridente a sua madre.
Hope accarezzò il viso di suo figlio: quella notte si era aggiunta una nuova cicatrice al viso di Remus, una ferita che per poco non gli aveva portato via un occhio e che attraversava trasversalmente il viso. Il ragazzo si accorse che qualcosa non andava dall'espressione dipinta sul viso dispiaciuto di sua madre, così si mise seduto sul letto per guardarsi nello specchio di fronte al suo letto. Un enorme segno rosso divideva in due parti il suo volto già sfregiato, partiva dalla sopracciglia sinistra, passava sul naso e terminava sulla guancia destra. Remus si passò una mano sul viso per toccarla, per essere certo che fosse vera e rassegnarsi ancora una volta, ma sentì le mani di sua madre bloccarlo.
"Sei bello comunque, tesoro mio... non ti dannare." disse Hope baciandolo sulla cicatrice ancora fresca.
"Mamma non dire sciocchezze.. guardami: sono orribile!"
In quel momento Lyall si svegliò: aveva fatto un sogno in cui Remus non era mai stato morso da Greyback. Ma la realtà era un'altra ed era atroce: sua moglie aveva una faccia mortificata e guardava suo figlio tristemente.
"Lyall non si può far nulla per questa cicatrice?" chiese la donna dispiaciuta, mentre Remus si copriva il viso con le mani.
L'uomo scosse il capo, addolorato.
"Ho un'idea!" disse Hope alzandosi pimpante dal letto.
Così andò nella sua stanza e prese il fondotinta che ormai non utilizzava più da una vita, tornò nella stanza di Remus, il quale era ancora con il viso coperto per la vergogna.
"Fammi vedere... per una volta facciamo alla babbana." disse Hope lanciando uno sguardo di sfida a suo marito.
E così iniziò ad applicare la crema colorata sulla cicatrice rossa e vistosa sul viso di suo figlio; fece molto velocemente e quando Remus si guardò allo specchio fu incredulo nel scoprire che da lontano la cicatrice era meno vistosa.
"Almeno non è rossa e si vede di meno.." disse Hope abbastanza soddisfatta del risultato.
"Come si chiama quella diavoleria babbana, mia cara?" chiese Lyall.
"Fondotinta."
"Non hai qualcosa per far sparire le mie rughe d'espressione?" disse l'uomo cercando di sdrammatizzare la situazione.
"Remus, dì qualcosa a tuo padre... ti prego." lo supplicò Hope.
Il ragazzo scoppiò a ridere e con lui i suoi genitori.
Lyall gli diede un'altra pozione ricostituente e dopo un po' fu in grado di mettersi in piedi per andare in salotto ad aprire i regali di Natale; a lui in realtà non aveva mai entusiasmato questa tradizione di scambiarsi i regali, sentendosi sempre così dannatamente inadeguato, ma lo faceva soprattutto per far felice sua madre, felice come una bambina di dare i suoi regali a suo figlio e suo marito. Dopo lo pranzarono e Hope costrinse Remus a ingozzarsi per rimettersi in forze, diceva. Poi si ricordò di non aver spedito i regali ai suoi amici e chiese a suo padre di farlo per lui, dato che ancora non si reggeva bene in piedi.
A fine giornata si ritrovò nel letto a pensare a quello strano Natale che aveva passato: da una parte poteva considerarlo il peggiore della sua vita, subire la trasformazione proprio durante la notte di Natale non era stato decisamente il massimo; ma d'altra parte era stato anche un Natale speciale, si era sentito davvero amato e coccolato dai suoi genitori come non era mai successo.
Remus sentiva un'enorma gratitudine e riconoscenza nei confronti dei suoi genitori.
 
 
Sul suo letto Sirius ascoltava il cd che le aveva regalato Nelly, per la prima volta gli aveva spedito qualcosa senza un biglietto di auguri o una lettera. Il Cd di musica rock che le aveva regalato era di un certo Eric Clapton e ormai lo ascoltava costantemente da quando lo aveva ricevuto, lo adorava. Lui aveva regalato un libro di poesie di Shakespeare a Nelly e aveva scritto solo una dedica sul primo foglio del libro, una frase patetica e priva di alcun sentimento "Spero ti piaccia, Sirius": non gli era venuto altro in mente. Mentre ascoltava la musica non poteva fare a meno di pensare a quello che era successo tra lui e Nelly: l'aveva baciata mentre stava ancora con Marlene. Era davvero un verme, chissà cosa pensava ora Nelly di lui.. Si era comportato da stupido nell'ultimo periodo, aveva perso la fiducia e la stima della sua migliore amica e aveva perso l'opportunità di avere con lei una relazione più complicata e forse più bella dell'amicizia. Perchè Sirius se lo sentiva che quel bacio Nelly lo aveva desiderato e ci aveva messo del sentimento, in cuor suo sperava dopo quello che era successo che il sentimento che provava per lei fosse ricambiato. Ma non poteva certo dimenticarsi di quegli occhioni verdi colmi di lacrime e risentimento,l'espressione di chi era stata ferita dalla sua cocciutaggine e dal suo maledetto orgoglio.
Sirius era determinato: voleva cambiare, chiarire le cose con Nelly e soprattutto con Marlene.
Voleva finalmente ammettere a sé stesso che per lui Nelly non era una semplice amica.

 
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Salve a tutti! Sto riuscendo a mantenere la parola data, eccomi qui con un altro capitolo!
Come promesso ho parlato della famiglia Lupin... Fatemi sapere cosa ne pensate: io ci ho messo davvero l'anima! 
Nel banner ci sono le foto dei genitori di Remus come li ho sempre immaginati, per me Lyall ha il volto di Ewan McGregor ed Hope quello della bellissima Naomi Watts.
Ora tutti saranno rimasti stupiti dal bacio, vero? ehehehe 
Okay, tutti calmi: la Nellirius inizia a prendere forma, ma ne devono ancora mangiare di pane tosto, come si dice in Puglia. (Sì sono pugliese :D) 
Beh bando alle ciance: io ringrazio come sempre chi recensisce e anche chi legge e tace! Ecco proprio a voi volevo parlare: se proprio non volete scrivere una recensione qui sotto, scrivetemi un messaggio privato per farmi sapete cosa ve ne pare di questo nuovo capitolo, ho davvero bisogno del vostro consenso! 
Nel Banner il tipo che bacia Nelly è Richard Madden.. ma è una cosa momentanea, non ho trovato una foto di un giovane Gary Oldman di profilo. 
Lo so che sono ancora troppo piccoli per avere quei volti, però a me piace creare quei collage, cercare di darvi un volto e di farvi immaginare la scena come vorrei. 
Richard Madden è una scelta provvisoria, però sono indecisa se farvi vedere nei collage d'ora in poi un giovane Gary Oldman o Ian Somerhalder. Vi spiego: per me Sirius adulto (post Azkaban) è sempre stato Gary Oldman, ma l'altro giorno ho visto la foto che vi allego sotto di Ian ed ho pensato, caspita lui è Sirius. 
Beh esprimete un vostro parere o una vostra preferenza, anche se è una cosa di poco conto: preferite nei miei adorabili e infantili collage Gary o Ian?
Gary perdonami se puoi. T.T
(Ben Barnes per quanto sia un gran pezzo de sorco per me non ha la faccia da Sirius, mi dispiace.)



     

Amy
 
 
   
 
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