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Autore: CaperucitaVerde    28/11/2016    1 recensioni
Justin ha 17 anni, è bello, intelligente, determinato ed ha successo in tutto. È un ragazzo molto popolare che ama divertirsi e stare con gli amici, ma l’arrivo di Alyssa scombussola un po’ le cose. Alyssa è bella ma è anche molto strana e misteriosa e quando i due fanno amicizia lei aiuta Justin ad aprirsi ma di sé dà pochissime informazioni e Justin non capisce il motivo.
AVVISO:Questa storia l'ho scritta un po' di tempo fa, ma non l'ho mai finita, purtroppo la pubblicai con un altro account di cui ho dimenticato la password, spero vi piaccia
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia Compagna di Laboratorio
Mi chiamo Justin Bieber. Sono nato nel 1994 e sono cresciuto in una piccola cittadina del Canada. Quando avevo 17 anni la mia vita era programmata in ogni minimo dettaglio: sveglia alle 5 del mattino, allenamenti di basket, scuola, scuola e ancora scuola.
Al liceo ero il capitano della squadra di basket, ero ammirato da tutti e soprattutto ogni singolo studente contavano su di me affinché portassi il nome della nostra squadra di Basket al primo posto del campionato. Questa "pressione" non mi pesava affatto perché grazie al basket avrei vinto una borsa di studio per l’università di Harvard, Stati Uniti, e questo era il mio più grande sogno.
La passione per il basket me l’ha trasmessa mio padre, allenatore della squadra di basket della città nel tempo libero e infermiere di una clinica privata della città per tutto il resto della sua vita. Passando la maggior parte del tempo con lui ho iniziato ad amare questo bellissimo sport che mi garantisce uno strepitoso posto nella società. Con mio padre avevo un fantastico rapporto di fiducia e grande amicizia ma con l'inizio del liceo iniziò a tormentarmi con continui e massacranti allenamenti, tutto doveva essere perfetto perché io dovevo essere perfetto altrimenti non sarei riuscito ad avere il mio futuro perfetto. 
Mia madre invece lavorava in una compagnia telefonica, questa non era la vita che tanto desiderava ed era per questo che pretendeva che io prendessi ottimi voti in tutte le materie, e riuscivo ad accontentarla senza problemi perché alla fine mi piaceva studiare, ma anche mia madre iniziò a scocciarmi non appena iniziò il liceo; insomma il liceo aveva rovinato del tutto il rapporto con i miei genitori.
Al Liceo ero molto popolare, ma non ero un montato, anzi tutto il contrario, all'apparenza potevo sembrare un “bad boy”, ma non lo ero, non lo ero per niente, ero un ragazzo con i piedi per terra che pensava sopratutto alla sua carriera studentesca, insomma mi facevo i fatti miei. Avendo una vita programmata in ogni minimo dettaglio ero convinto che tutte le regole andassero seguite nel migliore dei modi, e lo facevo, le rispettavo tutte: non potevo rovinare il mio futuro per una “trasgressione” .
Ero un ragazzo “perfettamente organizzato in tutto”, l’unico mio punto debole erano le feste sulla riva del lago che si tenevano ogni venerdì.
Quelle feste erano per lo più segrete perché venivano organizzate dai ragazzi più in della scuola e potevano partecipare solo i ragazzi popolari del liceo, “gli sfigati” non ero ben accetti.
Solo Lì tutti gli adolescenti potevano godersi il loro momenti di libertà dopo una lunga settimana di scuola, con la musica alta, la bella gente e qualche drink si riusciva a mettere pausa a quella frenetica vita. 
Il mio racconto inizia quel venerdì sera che conobbi Bianca, una ragazza di origini polacche trasferitasi da poco nella mia città.
Quella sera non avevo tanta voglia di uscire, volevo restare a casa a guardare un bel film ma il mio migliore amico Ryan mi costrinse ad uscire, perché secondo lui io non potevo restarmene a casa il venerdì sera. Avevo indossato una semplice tuta, solo perché mi sembrava squallido andare lì con il pigiama. 
La musica era molto forte e tutti si divertivano e bevevano alcool a volontà, io invece mi annoiavo a morte.
Ad un tratto si avvicinò una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, carnagione molto pallida e un sorriso dolce ed elegante capace di farti sciogliere.
-Bella festa, vero?- mi domandò per sciogliere il ghiaccio.
-Già- le risposi continuando a guardarla, quasi imbambolato.
-Non sembra che tu ti stia divertendo- mi disse mentre sorrideva.
Non mi era mai capitato di sentirmi in imbarazzo davanti ad una ragazza,ma lei, lei mi provocava una strana sensazione. Non ero molto a mio agio e da quello che sapevo questo significava “amore” ma lo era davvero? 
Per tutta la serata io e Bianca parlammo del più e del meno, continuando a sentirmi fuori luogo davanti a lei, forse questo  confermava il fatto che mi stavo prendendo una bella cotta per quella stupenda ragazza dai lunghi capelli biondi.
 
Passai tutto il week-end tra studio ed allenamenti, ma il mio pensiero cadeva sempre su di lei e il suo dolce sorriso e quando il lunedì la intravidi nei corridoi, ancora una volta mi sentì a disagio e per questo feci finta di non vederla.
Il martedì non riuscì a vederla, la mia agenda era così piena che non avevo nemmeno il tempo per respirare, troppi allenamenti troppi compiti, troppa vita. 
Il mercoledì invece fu una giornata abbastanza piena, e il fatto di averla vista prima del suono della campanella mi rese molto felice.
Appena entrai nella classe di storia il professore ci annunciò un test a sorpresa, per tutti fu un grande choc, ma c’era d’aspettarselo: quel professore era pazzo!
Alla fine il compito era molto semplice, dopo mezz'ora dall'inizio avevo già risposto a tutte le domande. Non volevo aspettare che tutti avessero finito, non ne avevo voglia, allora consegnai ed uscì. I corridoi erano deserti, tutti erano in classe e il grande silenzio che circondava ogni luogo circostante mi faceva sentire rilassato e tranquillo. Andai subito al mio armadietto per prendere il libro di chimica, da lì a poca sarei dovuto andare a seguire il corso di chimica avanzata. Non ero un amante della chimica, ma mi riusciva molto bene e mi dava molti punti di credito che mi avvicinavano al mio futuro perfetto.

- Per l’esperimento sulla forza di attrazione le coppie sono: Melton – Stevens,  Evans – Brown,  Wesley  - Thomas,  Hernandez – Turner,  Miller – Davis, Bieber – Gonzales, Wilson – Martinez,  Anderson – Clark,  Lewis – Robinson, Baker – Adams. – disse il professor Mails appena entrò in classe. 

Il mio partner era Gonzales, una bellissima ragazza dai capelli rossi egli occhi verdi, che seguiva la maggior parte dei mie corsi, anche lei era molto brava a scuola, ma non si faceva vedere molto in giro, la maggior parte del tempo stava da sola sotto un grande albero a leggere qualsiasi tipo di libro.  
-Io sono Justin, Justin Bieber. Tu sei Gonzales.. ?- dissi io cercando di sciogliere il ghiaccio
- Alyssa – si presentò lei guardandomi dritta negli occhi.
Io inizia a prendere appunti sul mio quaderno mentre lei continuava a guardarmi, appena me ne resi conto le domandai: 
-Iniziamo? -
Annuendo accese il gas del fornellino da laboratorio e un fiammifero, io spensi tutto e le disse che non serviva e lei guardandomi dritta degli occhi mi disse con fare altezzoso: - Ascolta, non vorrai fare l’antipatico ? Perché il signor Mails mi ha promesso un collega di esperimenti socievole -
Da quella frase sembrava che lei avesse un rapporto speciale con quel professore che tutti odiavano per il modo in cui valutava gli esperimenti; lui li voleva perfetti, non accettava nemmeno un minuscolo errore. Continuai a guardarla cercando di farle capire che volevo la serietà in quell'esperimento.
-Rilassati.- mi disse mentre iniziava a scrivere qualcosa sul suo piccolo quaderno verde.
-Non è il momento-
-Perché?-
-Perché se prendiamo un bel voto avremo dei crediti in più per l’università- 
-Già così sei in vantaggio, giusto?- 
-Lo scopo principale è mantenere alta la media-  dissi per poi cambiare discorso e concentrarmi sull'esperimento –Dobbiamo riempire questo con sodio solfato e quello con nitrato, è chiaro?- 
A lei non interessò il fatto che io avessi cambiato discorso e ripeté ciò che le avevo detto: - Bisogna mantenere alta la media, mmh.. -
-Così da trovare un buon lavoro. Ora possiamo cominciare? - dissi mentre aggiungevo dell’acqua nella provetta dove c’era il sodio solfato.
-Oh si certo, Via col l’esperimento!- esclamò mentre riaccendeva il fornelletto da laboratorio.

Lavorammo su quell'esperimento per una mezz'ora circa poi il professor Mails chiese la nostra attenzione e ci spiegò come dovevamo svolgere la relazione scritta di quell'esperimento.
Alla fine dell’ora Alyssa si avvicinò a me e mi disse: - Sei troppo proiettato in avanti, non abbiamo bisogno della chimica o di altre cose. Abbiamo bisogno di viaggiare!-
Rimasi scioccato da ciò che mi aveva detto. Quella ragazza era molto strana, aveva lavorato bene all'esperimento, non aveva fatto nemmeno un minuscolo errore, era precisissima ma molto strana. Quando tutti furono usciti dalla classe mi avvicinai al professor Mails e con molta gentilezza gli dissi: -Signor Mails queste è un corso avanzato! La signorina Gonzales è intelligente si, ma non prende l’esperimento sul serio. Per lei sembra un gioco-
-La serietà non è alla base della chimica, signorino Bieber . Alyssa è un ottima studentessa ed è davvero molto brava in tutto quel che fa, la sua compagnia può solo aiutarla- affermò il professore con fare molto antipatico.
Avevo sempre odiato quel professore, e il fatto che mi riteneva meno intelligente di quella strana ragazza mi irritava. Cosa potevo mai imparare da una persona priva di serietà? Io avevo bisogno di un ottimo voto in chimica avanzata, non volevo un'altra stupida B.
Quasi alla fine della giornata, la strana ragazza dai capelli rossi si avvicino a me.
- Secondo il professor Mails io e te riusciamo a  formare un grande squadra, ma tu non mi piaci sei un tipo perfezionista ossessivo compulsivo. Quindi finiamo in fretta questo esperimento- disse tutto d’un fiato guardandomi dritto negli occhi. Cosa?  Pensai Io non ti piaccio? Tu non piaci a me! 
-Ma chi ti credi di essere?- le domandai arrabbiato.
-Tu chi credi che io sia?- mi disse sogghignando prima di andarsene.

Quella giornata era iniziata davvero molto bene, insomma a casa i miei genitori non mi avevano assillato con la borsa di studio, gli allenamenti e tutte le loro stupide chiacchiere ed ero riuscito a scambiare un paio di sorrisi con la ragazza che mi piaceva ma tutto era stato rovinato da una stupida ragazzina che credeva di essere migliore di me, mi sentivo davvero molto arrabbiato ma per fortuna Bianca si avvicinò a me sorridendo: Come è andata la giornata?- mi chiese sistemandosi i capelli.
-Bene- 
-Venerdì ci sarai alla festa?-
-Si-
Continuavo a sentirmi a disagio davanti a lei, e non ne capivo il motivo ma non riuscivo a parlare liberamente con lei, mi sentivo chiuso e incatenato. Ero molto in imbarazzo, troppo.
Tra me e lei c’era un grande muro a separarci, nessuno di noi riusciva a parlare forse anche lei era in imbarazzo eravamo degli sconosciuti davanti ai nostri occhi. Ad un tratto vidi Alyssa salire su un vecchio furgoncino rosso, anche lei mi notò e mi fece un saluto militare, il petche di questo gesto non lo avevo capito ma mi fece sorridere. Bianca si  accorse di Alyssa e subito mi chiese un po’ confusa: -Chi è quella ragazza?-
-La mia compagna di laboratorio!- 


Ehi!! Quetso è il primo capitolo della mia storia, come ho già scritto nella descrizione è una storia già presente che però non ho mai colcluso visto che ho perso la passward del mio vecchio account. Ho cercato di migliorare il mio modo di scrivere e sopratutto la trama della storia per renderla più "avvincente" possibile, o almeno ci provo. Mi farebbe molto piacere sapere qualche vostro commento attraverso una recensione giusto per migliorarmi sempre più. Un Grande Bacio e a presto con il secondo capitolo 
   
 
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