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Autore: Miky Jane Malfoy    18/05/2009    7 recensioni
Due ragazzi diversi. Con due modi di pensare completamente opposti, legati solo dall'antipatia che nutrono uno verso l'altra. In una parola, lontani. E poi, c'è l'amore. L'amore, improvviso, inaspettato, e nello stesso tempo, atteso. L'amore, con le sue regole, bellissime, e sempre diverse da come le avevi immaginate. E allora, improvvisamente, quei due mondi non sono più così lontani uno dall'altro... perchè in fin dei conti, nel gioco della vita, non importa chi sei, o chi credi di essere. Ciò che conta, è quello che hai dentro al cuore. Eccomi di nuovo!Sono tornata, con un'altra ff su Draco/Hermione! Aspetto tante recensioni, mi raccomando! Bacioni, Miky.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ta-Daaaan! Eccomi qui con il nuovo capitolo!!! Un capitolo che aspetto circa da quando ho iniziato la storia! ^_^
Non vi voglio anticipare nulla, sarete già senza parole per la mia velocità nell'aggiornare che non è da me, lo so, ma ho pensato di postare più veloce della luce per farmi perdonare!=)
Spero che vi piaccia leggere questo capitolo quanto a me è piaciuto scriverlo... e detto questo, ci "vediamo" giù!


"Draco, posso entrare?"
La voce timida di Pansy si fece strada nel bellissimo sogno che stavo facendo, destandomi. "Eh? Oh, si Pan.. vieni" Mi tirai su, mettendomi seduto.
La sera prima mi ero addormentato sul pavimento del salotto, e adesso mi sentivo come se fossi stato investito da un treno. Prima di vedere la mia amica, notai il suo pancione, e mi prese una gran fitta al cuore, mentre il mio sogno fece capolino prepontentemente nei miei pensieri.
"Draco ma che hai combinato?!" Preoccupata si precipitò al mio fianco, aiutandomi a rimettermi in piedi. Nel farlo mi sfiorò la mano destra e mi sfuggì un gemito di dolore.
"Che cos'hai?"
Con la testa indicai il muro rovinato, alle mie spalle, e Pansy, nonostante tutto, sorrise. "Mi spieghi in tutto questo il muro cosa c'entrava? Dai vieni, siediti. Ti preparo una tazza di the"
"No Pansy aspetta. Blaise come sta?"
"Non preoccuparti, sta bene. Ha solo un occhio un pò nero... Mi ha mandata lui, Dra. Era preoccupato per te. Deve aver usato parole molto pesanti. Non ha voluto raccontarmi"
Sospirai e la seguii in cucina, dove mi lasciai cadere su una sedia. "Ha ragione Pansy. Ha pienamente ragione... non avrei mai dovuto colpirlo"
"Facciamo passi avanti" si voltò a guardarmi con cippiglio severo "Peccato che tu non l'abbia capito prima. Dimmi perchè ci hai allontanati, Dra. Dammi una ragione valida del tuo silenzio di questa settimana. E' stato il periodo più brutto della mia vita, e Blaise sta come i cani"
"Mi dispiace Pansy. Davvero, scusa. E' solo che non sopportavo.. non sopporto... dover pensare" ammisi, a testa bassa. Notai con la coda dell'occhio che si guardava la pancia imbarazzata.
"Non pensare che sia colpa tua" spiegai poi "Sono felice per voi, lo sai... Solo che.."
"Solo che ti facciamo pensare a come potrebbe essere?"
Annuii.
Lei venne a sedersi vicino a me e mi accarezzò i capelli, lasciando che mi appoggiassi al suo seno, cullandomi come si fa con i bambini. "Non è troppo tardi, tesoro... non è mai troppo tardi"
"Ho paura Pan. Sono terrorizzato, e non posso farci niente. Non posso comportarmi diversamente da come faccio, andrei in pezzi. Non posso sopportare l'idea che.. lei stia male per colpa mia. Non posso sopportare l'idea che mio figlio nascerà senza un padre. Non posso sopportare tutto questo, ma non posso neanche tornare sui miei passi, perchè se ho scelto questa strada è perchè non ne vedo altre. Non sono come Blaise, non sono in grado di fare il padre. Non so neanche da che parte cominciare, capisci? Sarei un padre pessimo... Non voglio causare altro dolore"
"Ma Dra facendo così causi dolore, non lo capisci? Tu la devi smettere di pensare a te stesso come a un incapace. Nessuno nasce bravo, sai? si impara, ti viene naturale... Sono terrorizzata anch'io, cosa credi? Non so se sarò in grado di crescere due bambini, non so se sarò in grado di dargli tutto l'affetto che serve, ma non lascio che questa paura mi impedisca di vivere tutto questo, perchè sarebbe sbagliato, perchè facendo così sbaglierei di sicuro. Non è facile per nessuno.."
"Pansy tu non capisci. Io.." mi tirai su, girandomi dall'altra parte, nascondendogli i miei occhi sofferenti. "Io non sarei un buon padre. Lo so per certo; Non è solo la paura di non essere in grado.."
"Tu hai paura come hanno paura tutti, Dra. Per nessun ragazzo di vent anni è facile diventare padre. Ti vedi portare via un pezzo di gioventù, ma non è così..."
Rimasi in silenzio. Non capiva, non poteva capire come mi sentivo. Non era solo il fatto di essere giovane. Io non avevo paura come qualunque ventenne. La mia paura nasceva da molto più in profondità. Da esempi che mai avevo avuto. La mia paura era di diventare come mio padre. Come potevo avere la certezza che non avrei seminato distruzione e dolore nell animo di mio figlio e della donna che amavo, come aveva fatto mio padre con me e mia madre? Come potevo essere certo che sarei riuscito a dare a questo bambino tutto l'affetto di cui aveva bisogno, se nessuno mi aveva insegnato come capirlo? Come potevo vivere una cosa completamente nuova senza esempi da seguire?
Rimasi in silenzio, e Pansy sospirando si rialzò in piedi. "Dra vai a farti una bella doccia, dopo andiamo a fare una passeggiata, ti va? E ricordati, che tu non sei Lucius. Non lo sarai mai, la tua anima è troppo pulita per esserlo"

"Harry, esci già?" Scesi velocemente le scale, sentendo il mio migliore amico salutare Gin. Entrambi si voltarono a guardarmi stupiti. Gli rivolsi un sorriso "Aspettami, vengo con te"
"Herm, che fai già pronta?" mi chiese lui venendo a salutarmi con un bacio.
"Vengo a lavorare. Ho già mancato troppo, chissà in che condizioni è la contabilità"
Entrambi sorrisero. "Non c'è bisogno, puoi stare a casa ancora per oggi. Ricordati che non devi stancarti o stressarti"
"Preferisco venire Harry, davvero. Voglio riprendere in mano le redini della mia vita, e voglio farlo il prima possibile. Senza contare che avrò fin troppo tempo per stare in casa, quando nascerà il bambino"
"Di fronte a tanta risolutezza, come potrei dire di no? D'accordo, prendi la giacca"
Sorrisi di nuovo infilandomi la giacca e salutando Ginny, poi presi sotto braccio Harry e uscimmo fuori, smaterializzandoci in ufficio. "Mi sembra un secolo che non vengo qui"
"Non è cambiato nulla, riconoscerai la strada vedrai" Rise, avviandosi verso l'ufficio. Lo fermai obbligandolo a voltarsi verso di me, e mi guardò con fare interrogativo.
"Harry volevo ringraziarti. Mi hai aperto gli occhi e mi hai fatto trovare una forza dentro di me che credevo inesistente. Non so cosa farei senza di te"
"Io non ho fatto nulla, Herm. Hai fatto tutto da sola, perchè sei tu che sei forte; Ti ho solo rinfrescato la memoria, diciamo così"
Risi "Non ti ringrazierò mai abbastanza"
"Se riesci a far quadrare tutta la contabilità ti giuro che mi riterrò ringraziato abbastanza" Rise dandomi un bacio sulla fronte e scompigliandomi i capelli. "Coraggio tigre"

Erano circa le dieci, quando la segretaria mi annunciò che erano arrivate le persone che stavo aspettando. Gettai un occhiata all'ufficio di fianco al mio, in cui Herm lavorava sodo, concentrata. Sapevo che non era facile per lei, affrontare tutta la situazione che le si era presentata davanti, ma non avevo dubbi che ce l'avrebbe fatta.
"Spero di riuscire a renderti felice, Mione. Spero davvero che quest'idea funzioni" sussurrai tra me e me. Mi alzai e mi avviai da quella parte.
"Herm?"
Lei alzò gli occhi, la matita in bocca, con un espressione buffissima da bambina. "Si?"
"Ci vediamo tra poco, okay? vado a fare una commissione"
"Torni per pranzo?"
"non ne sono sicuro, non so quanto durerà. A mezzogiorno chiudi e vai a casa, se non sono arrivato, va bene?"
"D'accordo. Ciao tesoro"
"Ciao piccola"
Richiusi la porta e mi avviai verso l'uscita. Sulla soglia stava Pansy e di fianco a lei un Malfoy esterrefatto. "Buongiorno" salutai.
"Ciao Harry" mi salutò Pansy sorridendo, mentre Draco si limitò a un cenno confuso con la testa. "siamo in orario?"
"Perfetto" risposi sorridendo anch'io. "Grazie Pan"
Mi costava non poco guardare in faccia Malfoy e trattenermi dal spaccargli il muso con un pugno, ma mi controllai e riuscii ad essere cortese.
"Figurati Harry"
"andiamo?"
Mi avviai con loro senza parlare fino a che non ci confondemmo nella confusione di maghi e streghe che camminavano per le vie della londra magica. Solo lì mi voltai verso Pansy, tranquillo che se anche Herm si fosse affacciata alla finestra non avrebbe visto niente. "Come stai? Blaise?"
"Io sto bene, Blaise anche, è a lavoro. Anzi, ora lo raggiungo"
Annuii con la testa voltandomi verso Malfoy che aveva alzato un sopracciglio. "Eravate d'accordo?" domandò stralunato.
"Si Malfoy. Io e te dobbiamo fare una chiaccherata, da uomo a uomo. Ho chiesto io a Pansy di portarti qui"
"Ci vediamo stasera Dra. Vieni a cena da noi, ti va? Anche tu Harry, se vuoi"
"Poi vediamo Pansy, grazie comunque. Riguardati."
Sorrise. "Grazie Harry. Ciao a tutti e due. Fate i bravi, mi raccomando"
Malfoy la salutò sorridendo suo malgrado, e aspettò che si fosse smaterializzata per tornare a voltarsi verso di me, che mi stavo incamminando verso una via laterale.
"Cosa devi dirmi Potter? Se vuoi farmi la predica sappi che me l'ha già fatta Blaise"
"Lo so, so anche che per questo si è meritato un pugno sull occhio. Niente prediche, Malfoy. Ho bisogno che tu mi accompagni in un posto"
"Io? Pensavo avessi schiere di Auror a disposizione"

Ero confuso. Pensavo che non appena Potter o uno qualsiasi degli amici di Herm avesse avuto la possibilità di mettermi le mani addosso, mi avrebbe devastato. Anche giustamente, ero pronto ad ammetterlo. Certo non mi aspettavo che Potter avesse bisogno della mia presenza per andare chissà dove.
"HO schiere di Auror a disposizione, ma penso che serva più a te"
"Che vuoi dire?"
Si voltò a guardarmi, serio come mai l'avevo visto. "Voglio dire che io lo so, Malfoy. So cosa ti si agita all'altezza del petto, so cosa si prova a crescere senza genitori, so cosa si prova a dover lottare sempre, costantemente, contro il mondo. So cosa significa sentirsi completamente soli, terrorizzati, senza esempi da seguire, di nessun tipo, senza qualcuno che ti consigli su cosa fare, senza affetto, senza qualcuno che ti venga ad asciugare le lacrime quando cadi e ti fai male. Senza nessuno che ti metta in guardia dalle facciate che in questo mondo prendi continuamente.
So perfettamente che sei dovuto crescere senza luci che ti illuminassero la via. Ce l'hai sempre fatta da solo, perchè sei forte, sei una testa di cazzo e sei sempre riuscito ad andare avanti. Ma credo anche che tu abbia tanti dubbi, tante domande, tanto dolore dentro. Ed è arrivato il momento di tirarli fuori con la persona che li ha creati"
Continuavo a non seguire, ma il discorso di quel ragazzo che fino a poco tempo prima detestavo mi aveva toccato nel profondo.
"Non ti illudere, non lo faccio per te. Lo faccio soprattutto per Hermione, perchè solo se sarai in pace con te stesso riuscirai a fare ordine nella tua vita, e solo facendo ordine nella tua vita riuscirai a far tornare le cose apposto"
Nello sprazzo di un secondo, capii cosa stava per fare. Dove mi stava portando. Si fermò e mi porse la mano. Lo guardai per un istante. "Stiamo andando ad Azkaban, Malfoy" mi disse, rispondendo alla domanda che doveva avermi letto negli occhi.
Indugiai, improvvisamente terrorizzato di nuovo. Ero davvero pronto ad affrontare il mio passato?
"E' arrivato il momento di affrontare l'origine delle tue paure, Draco" mi disse, questa volta più dolcemente. E realizzai che aveva ragione lui. Porsi la mano e strinsi la sua, chiudendo gli occhi mentre la familiare sensazione della smaterializzazione ci avvolgeva.

Un funzionario del ministero ci aspettava alle porte di Azkaban, la prigione dei maghi, un edificio tormentato da dissennatori, abbandonato in mezzo al mare, spesso in tempesta. Come quel giorno. Lo conoscevo di fama, certo, ma non c'ero mai stato. Nonostante fossero più di tre anni che mio padre era rinchiuso li, non vi avevo mai messo piede. Sarei stato bugiardo a dire che non ci avevo mai pensato, che non ne avevo mai sentito la necessità. Ma avevo sempre accantonato quel pensiero in un cassetto dentro di me, insieme a tante altre cose che riguardavano il mio passato. Pensavo che se avessi mai provato ad aprirlo e ad affrontare ciò che vi avevo nascosto dentro, sarei stato male.
Ora, quel cassetto era spalancato, e il cuore che mi batteva alla velocità della luce nel petto ne era la prova.
Potter si avvicinò al funzionario e gli passò una pergamena, che quello lesse velocemente. Rimasi indietro, ma lo vidi annuire, e il capo Auror mi si avvicinò. "Andiamo?"
"Si. Potter, come facciamo con i dissennatori?"
"hanno ricevuto chiari ordini dal ministero, Malfoy.. non si avvicineranno. E in tutti i casi, sai invocare un Patronus?"
"mi verrebbe difficile trovare un pensiero felice"
Mi stupii io stesso per la facilità con cui avevo confessato il mio dolore. Non credevo ci sarei mai riuscito, tantomeno con Harry James Potter. Ma un tempo, non avrei creduto tante cose... E ormai, non mi stupivo più di niente.
"Non ce ne sarà bisogno. Ma in tutti i casi, ti aiuterei a farti venire in mente qualcosa"
Camminavamo fianco a fianco, e probabilmente se la situazione non fosse stata quella che era, sarebbe potuta essere definita comica.
Imboccammo un corridoio stretto tra due file di celle, nere come la pece, e all'improvviso un uomo mise la testa tra le sbarre emettendo un urlo stridulo e facendomi sobbalzare.
"Draco! Draco Lucius Malfoy!"
Mi voltai lentamente. "Goyle Senior" mormorò Harry al mio fianco.
"Come sei cresciuto" sibilò Goyle ridacchiando "Non credevo che saresti arrivato vivo ai tuoi vent anni"
"E invece a quanto pare"
"E dimmi, cosa ci fai qui? Con quella tua faccia, hai ancora il coraggio di presentarti a noi!? Come ti permetti?! IO TI UCCIDO!!!"
Urlò, e Potter tirò fuori la bacchetta e illuminò con la luce solare creata dalla bacchetta la faccia dell uomo impazzito. Questo si zittì all istante. "Oh, la luce" mormorò. E si sedette per terra senza più fiatare.
"Forza Malfoy, andiamo.."
Lo seguii un pò più in la, e solo quando ci fummo allontanati abbastanza si volse verso di me. "Non è un bel posto. La gente impazzisce qui dentro. Specialmente i più deboli.. E Goyle non è proprio la rappresentazione della forza"
"Anche mio padre?"
Lui sogghignò e alzò un sopracciglio, in un espressione incredibilmente simile alle mie abituali. "Malfoy ho detto i più deboli. Tuo padre può avere tutti i difetti di sto mondo, ma indubbiamente la sua testa non è così facile da far impazzire. E credo sia l'unica cosa che ha tramandato a te"
"L'unica cosa positiva" corressi.
"No, l'unica cosa è basta, Malfoy. Non hai nient'altro di lui"
Mio malgrado, sorrisi.
Percorremmo un altro corridoio in silenzio, e poco prima di arrivare alla fine, Potter si fermò di nuovo. E questa volta sapevo che era preoccupato, lo leggevo nel suo sguardo.
"E' l'ultima cella a sinistra. Te la senti?"
Annuii, incapace di proferire parola. Passai avanti io, mentre lui rimaneva indietro, pochi passi dietro di me. Man mano che mi avvicinavo, mi sentivo sempre più un bambino. Non avevo più vent'anni, ma solamente undici, improvvisamente timoroso di nuovo del giudizio che mio padre poteva avere di me.
L'ultima volta che lo avevo visto, era stato quando l'avevano arrestato. In guerra, quando gli avevo voltato le spalle, stanco di sentirmi dire cosa dovevo dire, stanco di sentirmi una pedina su una grande scacchiera, stanco di combattere guerre non mie.
E adesso, lo rincontravo, a mente fredda, anni dopo. Mi arrestai davanti alle sbarre della cella, improvvisamente incapace di parlare. Lo vidi subito, con i lunghi capelli biondi un pò sporchi raccolti nella solita coda, appoggiato al muro. Impettito, nonostante gli anni passati li dentro, elegante persino nella sua divisa da incarcerato.
Non dissi nulla, ma dovette sentirsi osservato, perchè si voltò e incrociai i suoi occhi, così incredibilmente simili ai miei. Restò zitto anche lui, per la prima volta talmente sorpreso da qualcosa da non avere parole da dire. Si staccò dal muro e si avvicinò alle sbarre, senza staccare gli occhi dai miei.
E adesso che ce l'avevo finalmente davanti, la marea di dolore che mi aspettavo, non arrivò. Anzi, una strana calma sembrò impossessarsi di tutto il mio essere.
"Draco?"
"Ciao"
Di nuovo silenzio, mentre ci osservavamo a vicenda, studiandoci quasi.
"Come sei cresciuto" mormorò. "Come stai?" Mi stupì, perchè sembrava quasi un padre vero.
"Bene" mentii. "Tu?"
Ghignò, mentre si guardava intorno. "Ho avuto momenti migliori. Ma indubbiamente anche peggiori. Cosa ci fai qui?"
"Avevo bisogno di vederti" dissi di getto, stavolta sincero.
"Ammetto che sono sorpreso che tu sia venuto. Mai l'avrei creduto possibile... infondo, io rappresento tutto ciò che tu hai rinnegato, sbaglio? Se sono qui dentro è anche merito tuo"
Gettai uno sguardo probabilmente disperato alle mie spalle e Potter, appoggiato al muro, annuì con la testa, facendomi capire che era il momento di tirar fuori tutto ciò che da troppo tempo tenevo dentro.
"So che sei arrabbiato con me. Ti ho deluso, perchè non sono il figlio che volevi, perchè non ho seguito le tue orme. Ma se sono qui oggi è perchè hai ragione quando dici che tu rappresenti qualcosa che io ho rinnegato. E' vero, guardare te è esattamente come guardare la parte di me che ho messo a tacere" appoggiai le mani alle sbarre, stringendole. "una parte che ho voluto mettere a tacere, con la mia prima vera scelta. Non avrei mai voluto tradirti, perchè nonostante ti disprezzi, nonostante mi facciano schifo tutte le cose che hai fatto nella tua miserevole vita, ti voglio bene, e continuo a considerarti mio padre.
Sono sempre stato abituato a dovermi sottoporre al tuo giudizio, e se non sono venuto prima qui è stato proprio perchè temevo l'ennesimo giudizio negativo da parte tua. Ho passato tutta la vita a cercare di fare qualcosa per meritarmi uno sguardo d'affetto, una parola buona, un commento positivo, ho impiegato buona parte della mia adolescenza a cercare di far colpo su di te, perchè ti volevo rendere fiero. Ma non ho mai ottenuto niente.
Ed è stato quando ho capito di essere solo l'ennesima pedina nelle tue mani che mi sono ribellato. Forse neanche tanto a te, forse solo a me stesso.
Trattavi male me, trattavi male mamma, e poi pretendevi che tutti fossimo ai tuoi ordini. Mi hai allevato come si alleva carne da macello. Mi hai cresciuto per poi mandarmi a combattere una guerra non mia, a sporcarmi le mani per te, mi avresti mandato ad ammazzarmi, per pulirti la faccia.
E nonostante questo, quando ti guardo mi sento in colpa. Mi sento in colpa per quello che sarei dovuto essere, e non sono. Mi sento in colpa perchè sei qui dentro per colpa mia.
Ho chiuso tutto dentro di me, e non ti ho mai più nominato, con nessuno. Ho evitato per anni anche solo di pensarti. E ultimamente è cambiato tutto di nuovo. Ultimamente quando penso a te non provo più solo sensi di colpa; Sono anche terrorizzato.
Mi hai chiesto come sto e ti ho mentito: non sto bene, perchè ho perso la persona più importante della mia vita. Sono innamorato papà, sono innamorato perso, della ragazza più meravigliosa della terra.
Una mezzosangue, pensa. L'esatta rappresentazione di tutto ciò che tu mi hai insegnato a combattere. Eppure lei e solo lei è stata in grado di rubarmi il cuore, di insegnarmi a vivere, a ridere, ad amare di nuovo. Ma è rimasta incinta. Di mio figlio. Mio figlio capisci? Improvvisamente mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi, e per colpa delle mie paure ho mandato tutto a puttane, e l'ho persa. Per colpa di paure che tu mi hai fatto nascere dentro: mi hai sempre fatto sentire un incapace, mi hai sempre fatto vivere nel buio, mi hai fatto crescere troppo in fretta e senza amore. E come figlio è estremamente facile criticarti. Ma ora, di punto in bianco, mi ritrovo ad essere padre, mi ritrovo nei tuoi panni.
E mi chiedo se sarò davvero capace di essere diverso di te. Mi chiedo se sarò capace di dare a mio figlio ciò che io non ho mai avuto. Mi chiedo se sarò capace di farmi amare.
Me lo chiedo, e sai cosa mi rispondo? Mi rispondo di no, perchè non ho esempi da seguire, e mi sento cattivo. Mi sento un debole e un fallito, perchè mi rendo conto che non ho lottato tutta la vita contro di te, ma contro me stesso. Contro quella parte di me che tu hai fatto crescere. Non sono poi così diverso da te in fondo.. So portare solo dolore, sono stato capace soltanto di distruggere l'unica cosa bella che la vita mi avesse dato"
Mi asciugai rabbioso le lacrime che avevano cominciato a sgorgare dai miei occhi, e ripresi fiato, fissando il pavimento sporco. Mio padre mise la mano fuori dalle sbarre, mi mise due dita sotto il mento e mi obbligò ad alzare il viso.
E niente, niente di ciò che avevo vissuto fino a quel momento, mi aveva sorpreso come l'incontrare i suoi occhi lucidi e il suo sorriso. Un sorriso che mai mi aveva rivolto. "Sei così simile a tua madre, figlio mio.." mi disse, la voce velata.
"come?"
"Draco ascoltami bene. Io ho fatto tanti errori nella mia vita, e non c'è stato giorno, da quando sono rinchiuso qui dentro, che io abbia passato senza pensarci, e senza pentirmene ogni secondo di più.
Ma tu, tu non farai i miei stessi sbagli, e sai perchè? Perchè sei troppo simile a tua madre per riuscire a essere anche lontanamente come me. Mio padre si comportava con me come io mi comportavo con te, e non ho mai avuto, neanche lontanamente la tua forza, figlio mio, quindi ho sempre preso per vero tutto ciò che mi diceva, e non ho mai messo in discussione niente. Solo adesso che la vita mi ha tolto tutto mi rendo conto di quanto questo sia sbagliato.
Non lasciare che la paura ti blocchi e ti porti via la felicità, perchè non hai motivo per far crescere queste paure dentro di te. Vivi, vivi e ama più che puoi, perchè la vita è soltanto una, Draco. Non perderti niente, perchè ogni secondo che passa si porta via qualcosa che non tornerà mai più;
Hai avuto il coraggio di mettere in gioco tutto ciò che avevi per i tuoi ideali, hai lottato per qualcosa in cui credevi, hai lottato per te stesso, per tua madre, per il bene, per ciò che ritenevi giusto. Mentre io, io ho sempre pensato solo a me stesso, dando per scontate tante cose. E non credere che non ti amassi o non amassi tua madre. A modo mio, vi ho sempre amato molto.
Ma apparte questo.. le tue lotte continue, contro di me, contro il tuo mondo, contro te stesso persino, si sono sempre concluse con la vittoria. E dopo che ti sei battuto così valorosamente, e la vita ti ripaga con il regalo più grande che poteva farti, tu butti via tutto per paura? Ce l'hai sempre fatta da solo, e adesso che avevi anche la donna che ami accanto, cosa può bloccarti? Cosa può farti tanta paura da non lasciarti mettere in gioco? Tu meriti la felicità, Draco. La meriti, e nessuno quanto me è consapevole di questa verità. E non mi importa se la felicità è arrivata sotto forma di una ragazza che non ha origini di sangue puro, non mi importa se non corrisponde ai miei ideali di donna. Guarda, a cosa mi hanno portato i miei ideali! A una cella sporca ad Azkaban. Ma non avere paura di diventare come me, perchè se hai imparato ad amare, non lo sarai mai"
Adesso si che ero davvero stupefatto. "Non avrei mai pensato di sentire queste parole dette da te, padre"
"Non avrei mai pensato tante cose, figliolo, ma se c è una cosa che ho imparato, è che nella vita non bisogna mai dire mai"

Ordinai due tazze di caffè e raggiunsi Malfoy, seduto a un tavolo accanto alla vetrata, immerso nei suoi pensieri. "Tieni"
"Grazie"
Presi posto di fronte a lui. La mattinata era volata, e un occhiata distratta all'orologio mi aveva informato che era mezzogiorno e mezza. Eravamo rimasti ad Azkaban più di quanto in genere i funzionari del ministero facciano restare i visitatori, grazie a una gentile mancia che Marcus, l'uomo che ci aveva accompagnati, aveva accettato, ed ero rimasto in disparte, ascoltando i due Malfoy dirsi tutto ciò che mai avevano avuto il coraggio di dirsi.
Non avevo mai visto Draco parlare così, con il cuore in mano, nè tantomeno Lucius Malfoy così emozionato. Tutto mi sarei aspettato da questa giornata, tranne che la mia idea funzionasse. Era un tentativo che dovevo fare, dovevo dare la possibilità a Malfoy di affrontare il suo passato, ma quello che era poi realmente successo aveva stupito anche me e mi aveva fatto capire che, dopotutto, nonostante le riserve, avevo fatto la cosa giusta.
"Potter, perchè hai fatto tutto questo?" chiese improvvisamente Draco, alzando lo sguardo su di me.
Rimasi un attimo soprappensiero. "Perchè sono il miglior amico di Hermione, e odio vederla soffrire. Aiutare te, significa anche aiutare lei, e farei qualunque cosa per darle una mano"
"capisco"
"ma in realtà non è l'unico motivo. Quando ti ho sentito parlare, prima, mi sono riscontrato parecchio nel tuo discorso. La verità è che è facile giudicare i nemici, e finchè ti ho visto come tale, non mi è importato molto riuscire a capirti. Ma ultimamente ho avuto modo di vedere come sei realmente, e ho imparato a conoscerti. Diciamo che sto cercando di aiutarti in modo da scusarmi per essermi sempre lasciato guidare dai pregiudizi nei tuoi confronti"
"Io non mi sono comportato meglio di te, Harry. E adesso ti devo tutto"
"Ora non rammollirti Malfoy. Tutte queste emozioni devono averti fatto male, cominci a essere fin troppo gentile"
Un ghigno si dipinse sulla sua faccia, mentre rideva. "Goditi questo momento, perchè potrei tornare irriconoscente nell'arco di un secondo"
Ghignai anch'io "Non ne dubito" ma sorrisi dentro di me, ben sapendo che qualcosa era definitivamente cambiato e non sarebbe mai più riuscito a risultarmi odioso come prima. Poi, di getto, diedi anche un'altra motivazione alla sua domanda.
"E poi, l'ho fatto per mio nipote" buttai li.
Colse subito il senso della frase, esattamente come mi aspettavo che facesse.
"Tuo nipote.. mio figlio. L'ho anche sognato, stanotte, sai? Ho sognato il bambino... Pensi davvero che sarò in grado di fare il padre?" domandò, serissimo stavolta.
"Se non lo pensassi non avrei fatto tutto questo"
Annuì. "Hermione ha.. già fatto degli esami?"
"si. E' tutto apposto, il bambino sta bene.. Ma i dottori non fanno che raccomandarle di non stressarsi"
"Immagino di non averla molto aiutata in questo"
Gli misi una mano sulla spalla. "Non è mai troppo tardi. Credevo che tu l'avessi capito, oggi"
E lui sorrise. "Non è mai troppo tardi.." ripetè.




MY SPACE!
Ciau! allora, cosa ne pensate? Capitolo un pò più lungo del solito e incentrato molto su Draco.. Ho voluto far venir fuori il lato di lui che meno si racconta, ho voluto mostrarvelo disarmato, triste e distrutto, invece del solito sbruffone forte e arrogante =) In fondo anche lui doveva crollare prima o poi! ^_^ Ma si riprenderà, fidatevi di me ^_*
Parliamo di Lucius... anche su di lui, ho cambiato un pò le carte in gioco, e anche in lui ho voluto far emergere una parte diversa: quella di un uomo che in tre anni ad azkaban ha avuto la possibilità di riflettere e ripercorrere tutte le tappe della sua vita, di capire i suoi errori, soprattutto di provare la mancanza delle persone care; E se non si è pentito del tutto di come ha agito nella sua vita, perchè comunque è sempre Lucius Malfoy, però si è pentito per i suoi atteggiamenti verso i suoi cari, che comunque, come ammette, amava, anche se con un modo tutto suo (e tutto sbagliato, diciamocelo pure) di dimostrarlo; Mi serviva un chiarimento tra i due, e ho reputato anche una piacevole novità inserirlo, visto che non si sente spesso. Ora, non vedo l'ora di sapere voi come la pensate!
Passiamo a Harry.. il nostro Harry, l'amico perfetto.. l'esatta rappresentazione della mia idea di amicizia! =) anche su di lui sono curiosa di sentire i vostri commenti, dopo questo capitolo in cui tanto fa per i nostri protagonisti!
Bene, mi pare di aver detto tutto quello che volevo dire.. a questo punto rispondo alle recensioni! ^_^

vale93: Ciau! ed ecco qui che invece ho esaudito la tua richiesta di un veloce aggiornamento, visto??? ^_^ Mi ha fatto piacere leggere la tua recensione, perchè adoro vedere come il capitolo ti ha entusiasmata! Sono contentissima che ti siano piaciuti i discorsi di Blaise e Harry rispettivamente a Draco e Hermione, e a questo punto non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di quelli di oggi!
Per le domande che hai fatto su Herm e Draco non ti dico niente, perchè ti rovinerei la sorpresa... ti ribadisco soltanto una frase di Harry.. "Non è mai troppo tardi..." ^_* Fidati di me!
Aspetto con ansia la tua recensioneeee! Bacioni

Sheilin: Ciao! Grazie mille per i complimenti! ^_^ Mi fa stra-piacere che ti piaccia tutto della storia e del mio modo di scrivere, e come vedi ho esaudito il tuo desiderio di aggiornare velocemente.. addirittura dopo solo un ora e mezza dalla tua recensione! =) Contenta? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi del nuovo capitolo, quindi aspetto il tuo commento! Baci

Grazie mille anche a chi ha letto ma non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Bacioni,
Miky.

  
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