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Autore: Ireth_Mezzelfa    18/05/2009    3 recensioni
Il pazzo, esuberante, esplosivo e squinternato cast del Signore degli Anelli alle prese con l'ultimo film della triologia e Joy, una semplice, normalissima ragazza new yorkese con la testa fra le nuvole catapultata per caso (o fortuna) tra persone che non dimenticherà mai.
Persone che occuperanno per sempre un (piccolo?) angolino di cuore.La mia prima fanfiction su Elijah Wood e il meraviglioso cast del SdA
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Boyd, Dominic Monaghan, Elijah Wood, Orlando Bloom, Viggo Mortensen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Snake part.2

 Oddio sono fiera di meeee xD Ho già pronto la seconda parte del capitolo…uhuhuhuuuu!!! *si congratula da sola* Quindi bèh, cosa dire se non una piccola premessa?...Allora, questo capitolo è…non so strano…cioè è un po’ tragico… xD e, in effetti, forse è perché sono influenzata da letture ke sto facendo ultimamente e mi fanno andare un po’ sull’emotivo…vabè spero ke non sia pesante e vi piaccia comunque^^

Un Grazie Gigante a:

Aeris: Uddiu! Hanno aperto un manicomio apposta per te x colpa mia?! Nuoooooo *si dispera* Mannaggia stavolta l’ho fatta grossa…bè spero che questo new capitolo mi faccia perdonare dato ke non è ancora arrivato Natale…credo…xD Bèh qui Christine darà il meglio di sé….vediamo se hai ragione…sarà antipatica? Mmmm xD Grazie mille della recensione un bacione!!

 

E ora, Buona Lettura^^

 

 

 

Uno, due, uno, due.

Scalino, scalino.

Uno, due, uno, due, verso le voci dell’atrio, qualche passo e via!

Joy si fermò sulla soglia delle porte a vetri della reception e si appoggiò al muro infilando le mani nelle tasche dei jeans e inspirando ancora una volta, stando in ascolto.

Una voce femminile arrivò chiara alle orecchie della ragazza, che la riconobbe subito come quella di Christine, sembrava infastidita e parecchio stizzita.

‘Ma Patrick! Dove le lascio le valige?’

‘Ci sarà un facchino o qualcosa del genere, giusto?’

‘Oddio, Elijah! Elijah! Ma dov’è andato?’

Joy rimase leggermente stupita nel sentire la voce sconosciuta di un uomo e non riuscì a trattenersi dallo sbirciare nella stanza:

Christine, vicina alla porta dell’ingresso, guardava impazientemente fuori scuotendo insistentemente i lunghi corvini, drittissimi e luminosi che aveva raccolto in una lunga coda.

Indossava dei jeans chiari molto attillati che mettevano in risalto le gambe perfette e un maglioncino rosso leggero e scollato evidenziava ancora di più la sua forma perfetta e longilinea, resa ancora più slanciata dai tacchi su cui camminava avanti e indietro infastidita.

‘Oddio, Elijah! Elijah! …Ma dov’è andato?’

L’uomo al bancone della reception, invece, Joy non l’aveva mai visto: un tipo alto, con spalle larghe, circa sulla trentina, aveva i capelli corti castano chiaro, accuratamente in ordine e penetranti occhi chiari.  Joy guardò l’uomo per qualche minuto: doveva essere lui il manager di Christine: sembrava completamente padrone della situazione ma appariva leggermente infastidito dall’agitazione della ragazza.

 ‘Stai calma Christine! Non fare l’isterica! Ci dev’essere un…ecco! Hey Lei!’

Il manager si rivolse a qualcuno che Joy non riuscì a vedere dal suo nascondiglio, ma che presto si rivelò essere Math, lo sguardo confuso, che veniva avanti a passi incerti di fronte all’autoritario gesto dell’uomo.

‘Mh?...dice a me?’ Chiese il ragazzo indicandosi.

L’uomo chiamato Patrick fece un gesto scocciato con la mano sventolandola verso le valigie.

‘Sì, Lei, Lei fattorino! Per favore, i bagagli vanno alla camera 114!’

Negli occhi verdi del ragazzo apparve un’espressione ancora più sorpresa e si guardò intorno accigliato, per poi tornare a fissare Patrick, che aveva incrociato le braccia e lo fissava impaziente.

‘Scusi ma…?’

 ‘Si sbrighi per cortesia, non vede che la signorina Lewis aspetta?’

‘Ma io veramen…’

 ‘Patrick, dove si è cacciato?’

La voce di Christine interruppe ancora una volta il poveretto, che sempre più spaesato, cercava di trovare un senso a quella situazione equivoca.

‘Santo cielo, Christine! Sarà uscito un attimo!’

Si spazientì l’uomo mentre Math tentava di spiegarsi pigolando.

‘Ma…’

‘Eh che insistenza, cielo! Sì, sì! La mancia gliela darò, se insiste! Ma o si muove o se la sogna!’

 ‘Però io…’

Joy distolse lo sguardo per un momento e nascose il viso tra le mani scuotendo la testa…povero Math! Quando tornò a guardare, ormai il manager incombeva sul ragazzo con gli occhi sbarrati.

‘Ancora da contestare ha?!’

‘Ma…no… io…non…’

Qualche balbettio e, infine, con  un’espressione sconfitta sospirò.

‘Ho capito, d’accordo.’

Mentre il ragazzo se ne partiva su per le scale, curvo sotto il peso dei bagagli, la porta dell’albergo si aprì per fare entrare Elijah con il cellulare in mano e una piccola valigia nell’altra.

‘Ma dov’eri?’ chiese subito Christine andandogli incontro.

‘Ho pagato il taxi e poi Peter mi ha telefonato, scusa se ci ho messo tanto.’

Sorrise stringendosi nelle spalle e le porse la valigia che lei prese annuendo.

‘Grazie, Lijy.’

Disse posandola a terra mentre Elijah le sfiorava un braccio con la mano, guardandola sorridente senza che lei se ne accorgesse poiché stava cercando qualcosa nella borsa di pelle che portava appesa alla spalla.

Mentre Patrick ed Elijah cominciavano a parlare, Joy tornò al suo angolino e chiuse gli occhi per qualche secondo. Doveva affrontare quella ragazza, non aveva motivo di spaventarsi. In fondo era solo tutto un grosso malinteso…e poi Ely era lì.

‘Heilà!’

La ragazza sbucò nell’atrio con una sottospecie di passo di danza abbozzato, mentre le tre persone si voltavano contemporaneamente a guardarla.

Joy sorrise ai tre visi, valutandone le espressioni: quella di Patrcik era semplicemente incuriosita, le sopracciglia incurvate sopra gli occhi grigi. Osservandolo più da vicino Joy lo definì automaticamente “affascinante”.

Christine la osservava con espressione vuota, distaccata e indifferente; le mani, ancora nella borsa, scattarono immediatamente e afferrarono Elijah per un braccio. Questo movimento repentino fece esitare Joy per un secondo, facendola rimanere perplessa.

Guardò l’amico che, non appena la vide, si aprì nel sorriso spontaneo di sempre, senza nessuna traccia di inquietudine o imbarazzo come la prima volta che avevano incontrato Christine. La ragazza si rassicurò allo sguardo dell’amico che la salutò agitando una mano e si fece avanti mentre lui esclamava:

‘Hey, Joy!’

‘Ciao Lij! Ciao a tutti!’

Sorrise timidamente e Christine la salutò con un cenno del capo nella sua direzione, l’ espressione gelida che non prometteva nulla di buono.

Patrick si avvicinò lentamente e, con sguardo imperscrutabile e un sorriso professionale le tese la mano stringendogliela con vigore.

‘La signorina Cook, presumo?’

‘Eh sì! Piacere signor…?’

Il sorriso dell’uomo si allargò mentre annuiva leggermente.

‘Patrick Bennet, piacere mio… Ce ne ha fatte passare delle belle, sa Miss Cook?’

Joy arrossì e distolse lo sguardo dagli occhi grigi e penetranti del manager mentre Elijah le posava una mano sulla spalla facendo un passo avanti, e disse tranquillo:

‘Sono io che ve ne ha fatte passare delle belle, Patrick! I giornali…’

‘I giornali!’

Patrick lo interruppe teatralmente allargando le braccia come un attore.

 ‘Cosa sarebbe il nostro lavoro senza i giornalisti? Senza un po’ di pepe? Vero, Christine?’

Christine annuì svogliatamente tenendo lo sguardo fisso su una rivista che aveva trovato dopo la sua lunga ricerca nei meandri della borsa.

‘Ad ogni modo abbiamo risolto ogni cosa no?’

Disse porgendo il giornale ad Elijah, continuando a non calcolare minimamente Joy o calcolandola quanto un acaro della polvere.

‘Esatto. Bene, io vi lascio, è stato un piacere. Miss Cook, è stato un piacere. Resterà sempre la nostra combina guai preferita!’

Un sorrisetto ammiccante rivolto alla ragazza, poi si aggiustò la giacca e si diresse verso l’uscita.

‘Christine, mi trovi all’albergo, sai il numero. Elijah, stammi bene. Buona serata!’

Uscì lasciando i tre soli, Elijah cominciò lentamente la rivista ma Christine lo bloccò subito.

‘Lijy, leggilo dopo…’

‘Perché Chris? Così lo può leggere anche Joy…’

Nel sentire il suo nome, la ragazza si scosse dalla strana sensazione di freddo che le era rimasta dall’incontro con Tom e si fece coraggio: alzò lo sguardo verso Christine e la fissò negli occhi decisa

‘A proposito, Christine, volevo davvero scusarmi! Non era…no, El, lasciami finire…Non era mia intenzione…’

‘Non preoccuparti.’

Christine la interruppe con tono tranquillo e un sorriso strano sulle labbra rosse.

‘Non ce n’è davvero bisogno.’

Joy si sentì sollevata all’istante, era stata perdonata? Così? Senza scontri? Risse? Lanci di sgabelli? Crolli di carriere o omicidi? Christine sembrava totalmente indifferente agli avvenimenti accaduti e forse, fu proprio questo che non permise a Joy di sentirsi del tutto rilassata.

‘Sul serio?’

‘Certo, si può sistemare sempre ogni cosa, alla fine!’

Sorrise nuovamente e Joy si sentì completamente libera di un peso enorme …sapeva che Billy aveva esagerato! Avrebbe dimostrato che tutti si sbagliavano sul conto di Christine!

‘Sono…sono finite le borse?’

Una voce dal corridoio fece voltare i tre ragazzi: era Math che entrò sbirciando timidamente nell’atrio e, subito scattò in avanti vedendo Joy e notando l’assenza di Patrick.

‘Ciao Joy!’

‘Hey Math! Così fai anche il portaborse?’

Chiese curiosa la ragazza mentre lui arrossiva e portava una mano ai suoi scompigliati capelli biondi.

‘No, non proprio…è che…’

‘Christine.’

La voce di Elijah fece voltare anche Joy e Math verso il ragazzo che teneva gli occhi fissi su una pagina della rivista, l’espressione seria. Impassibile.

‘Lijy! Avevo detto di leggerlo dopo!’

Esclamò la modella scattano verso di lui, le mani tese verso il giornale.

Il ragazzo scansò Christine e la fissò negli occhi con espressione mista tra l’arrabbiato e il preoccupato negli occhi azzurri.

‘Ma cosa…Accidenti!’

Mormorò vicino al viso di Christine, cercando di non farsi sentire da Joy e Math che li osservavano ad occhi sbarrati, incuriositi.

‘Ma che hai!? Ho solo…’

‘Shh! Andiamo a parlarne da un’altra parte per favore! Ma come ti è saltato in mente?!’

Tatatata! Puzza di bruciato! Joy si avvicinò alla coppia e cercò lo sguardo di Elijah che fissava insistentemente Christine che rimandava uno sguardo di sfida a sua volta.

‘Ely…’

Chiamò debolmente, preoccupata…cos’era tutta quella agitazione? Non aveva mai visto Elijah così.

‘Ely… che c’è?’

Lo sguardo di Elijah saettò nervoso verso di lei per poi posarsi sul pavimento, senza osare fermarsi nei suoi occhi.

‘Niente Cucc…Joy, è solo…un… Io e Christine dobbiamo parlare…’

Prese per un braccio la ragazza e fece per andare via, ma Joy, stordita dal suo comportamento strano, lo fermò, afferrandogli la spalla.

‘Hey…’

Mormorò dolcemente quando finalmente riuscì a trovare il suo sguardo preoccupato; lui sorrise senza entusiasmo.

‘Torno subito!’

‘Lasciami il giornale, allora.’

‘Il giornale?’

Elijah sembrò esitare e Joy quasi vide i neuroni del suo cervello lavorare per trovare una scusa, finché Christine non gli prese la rivista di mano e la porse a Joy che lo afferrò incerta.

‘E’ solo la soluzione ad un problema!’

Sbottò seccamente e si incamminò decisa verso le scale.

‘Ma non…’

Elijah rimase interdetto facendo uno strano gesto in avanti come per riprendere il giornale dalle mani di Joy, ma la voce di Christine lo fece voltare nuovamente.

‘Non dovevi parlarmi?’

‘Io…arrivo subito, Joy!’

Con un ultimo sguardo di scuse seguì la modella per il corridoio lasciando Joy con Math e il giornale tra le mani.

‘Mmm…Posso dire che non c’ho capito nulla?’

Il ragazzo si avvicinò e indicò la rivista incuriosito, ciondolando le braccia e spiando da dietro Joy la rivista.

‘Ah bè, siamo in due allora…’

Mormorò lei cominciando a sfogliarla e trovando nell’indice l’articolo dell’intervista a Christine Lewis…Cosa era successo di così grave? La ragazza deglutì e, infine porse la rivista a Math.

‘Leggilo tu! Pagina 23…’

Math lo prese impacciato e dopo qualche secondo arrivò finalmente all’ articolo che cercava.

Joy sedette su una poltroncina della reception e si preparò ad ascoltare.

‘Ehm, ecco…sì. Allora: -Christine si rivela: tradimenti e moda- …è il titolo...’

Math alzò gli occhi verdi chiaro che intercettarono quelli di Joy che gli fece cenno di continuare.

‘La modella Christine Lewis, ragazza immagine della nota marca di…’

‘Salta pure alle domande, Math.’

‘Certo, allora…mmm…’

‘Dovrebbe dire qualcosa su Elijah, credo…’

Joy cominciò ad agitare le gambe avanti e indietro come una bambina piccola, nervosamente.

‘Ah…sì Sssì, ecco! Forse è questa: -…Quindi con il suo attuale ragazzo, Elijah Wood, è tutto a posto anche dopo gli ultimi episodi con la ragazza misteriosa? La risposta di Christine: -Non mi preoccupo minimamente di quella, chiamiamola, ragazza, che, come molte altre si ritrovano ad ossessionarsi quasi maniacalmente con una persona-. …’

Math si fermò nuovamente, sbirciando Joy preoccupato. Lei rimase immobile sulla poltroncina, era certa che ci sarebbe stato un seguito ancor meno piacevole di queste prime righe. Deglutì e mormorò:

‘Prosegui…’

 ‘Mhm…ok…- Le fan perseguitano Elijah in un modo assai pesante e paranoico, ma questa qui le ha davvero superate tutte, aveva evidentemente dei seri problemi psicologici, tanto ad arrivare a voler scattare foto compromettenti con Elijah…Siamo dovuti addirittura ricorrere per via legale con la signorina che, si da il caso lavori in un giornale come emergente fotografa…- Dunque Lei ritiene sia un modo per screditare Wood da parte di quel giornale? -Chi lo sa!E’ assurdo il modo in cui certa gente è disposta a vendersi pur di popolarità…L’importante è che persone di quel genere siano allontanate al più presto da ambienti entro i quali non dovrebbero stare, prima che finiscano per causare guai più seri.-

Il ragazzo concluse con voce sempre più bassa e turbata e, infine, trovò il coraggio di alzare lo sguardo su Joy che rimaneva come incantata appoggiata allo schienale.

Era totalmente svuotata da ogni sensazione.

Nonostante gli insulti, nonostante fosse stata trattata da psicopatica maniaca, nonostante il suo lavoro fosse stato tirato in ballo, senza motivo, la cosa che in quel momento le stava facendo salire un groppo alla gola era una sola frase.

‘’L’importante è che persone di quel genere siano allontanate al più presto da ambienti entro i quali non dovrebbero stare, prima che finiscano per causare guai più seri.’’

Un pugno nello stomaco. Perché Christine aveva ragione.

Chi era lei per poter starsene lì, in mezzo a gente così fantastica, in un mondo che non le apparteneva, riuscendo solo a creare pasticci?

La nostra combina guai preferita!

Si sorprese quando un singhiozzo la scosse leggermente e presto ogni cosa nell’atrio appariva sfocata…Vide Math che, esitando le si avvicinava e le posava una mano sulla spalla balbettando.

‘S..Su…dai…Joy…Shhh…’

La stanchezza di tutta la mattinata, la tensione accumulata prima di parlare con Christine, il senso di colpa per la faccenda delle foto..in quel momento tutto le cadde addosso trascinando sulle sue guance una scia di lacrime…

Quasi non sentì il ragazzo che l’abbracciava impacciato, mentre quelle parole le sussurravano malvagie tra i pensieri

…ambienti entro i quali non dovrebbero stare…

Lentamente si abbandonò sulla spalla di Math, piangendo silenziosamente per un po’ finché non tirò un respiro profondo e rimase assorta a pensare.

Non voleva causare ancora più danni facendosi vedere in quello stato da Elijah…né dagli altri. L’articolo aveva ragione, lei era fuori posto lì..ma nonostante questo era così incredibile che lei si sentisse a casa?

Non voleva lasciare tutti così: avrebbe provato a limitare i danni, senza dire niente a nessuno, sarebbe stata più attenta, anche se questo avrebbe significato meno spontaneità.

Sbattè le palpebre un paio di volte, poi sollevò il viso; Math continuava a passarle una mano sulla schiena, tranquillizzandola…sorrise leggermente pensando a quel ragazzo assolutamente fuori luogo lì, come lei o forse molto di più e sentì un moto di gratitudine per lui. Si divincolò dall’abbraccio e lui la lasciò subito andare.

‘Scusa, Math…’

‘No, no, figurati…tutto a posto?’

Il viso del ragazzo era preoccupato ma soprattutto imbarazzatissimo. Fissava il pavimento con gli occhi chiari mentre con una mano faceva un cenno noncurante.

‘Tutto ok, adesso! Grazie mille comunque…’

‘Niente, niente…Vuoi che ti accompagni in camera?’

‘No, Math tranquillo è stato solo un…crollo di passaggio…mi capita …hem…a volte!’

‘Sì, certo…certo…’

Annuì convinto e la salutò con la mano mentre lei si avviava pensierosa in camera.

Doveva solo stare alla larga da Elijah, non era stato così difficile…ce l’aveva fatta per un po’ …ora non c’era un patto però.

Ora era sola.

 

 

Siete arrivate in fondo senza sbattere la testa contro il muro? xD Bèène avete vinto una padella antiaderenteee!! xD No bèh, fatemi sapere i vostri pareri su tutto u_u

Anche sul misterioso manager hohoho…

A presto (spero, come sempre xD)

La vostra

Ireth di fiducia^^

  
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