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Autore: Eeureka    29/11/2016    1 recensioni
– [[ ĸyoυтen ; мιnι long ; ιnтroѕpeттιvo ]] [[ coмpleтa √ ]]
– [[ proвaвιle ooc ; ѕeqυel dι "тнe newѕтarт; dove rιcoмιncιare" ]]
Raggiungere l'età adulta non vuol dire trovare stabilità per l'intera vita. Ci saranno ancora dubbi, incertezze e cambiamenti. Continue esperienze dalle quali si può imparare qualcosa per crescere sempre un po' di più.
– daʟ тeѕтo: « Quindi è vero; qualcosa non va? » domandò inquieto.
« Più o meno » borbottò Kyousuke, appoggiando gli avambracci sulle cosce e ritrovandosi a tu per tu con lo sguardo del suo fidanzato. Si sentì in imbarazzo, si era promesso che non gli avrebbe lasciato vedere la sua agitazione, e credeva di essere bravo a tenere a bada i sentimenti; qualcosa doveva essere andato storto, perché in quell'istante si sentiva vulnerabile e trasparente.
« Okay, senti » esordì insicuro. Le parole si divertivano a saltellare sulla sua gola, a salire fino alla punta della lingua e a scappare indietro quando lui stava per liberarle. L'ansia era palpabile: stava condensando l'aria rendendola pesante e irrespirabile. « È una situazione... complicata. »[...]
"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'The Newstart'
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The Newstart: nuova vita.





21 Dicembre, 02:40 PM;
Alla fine delle superiori Kyousuke Tsurugi aveva abbandonato tutto della sua precedente vita. Era stata una scelta impulsiva, dettata da un forte bisogno di allontanarsi da ogni fatto spiacevole che aveva caratterizzato il suo passato. In particolar modo, il suo intento era quello di lasciarsi alle spalle la brusca fine dell'amicizia con Tenma Matsukaze, che fino al terzo anno delle medie era stato per lui una delle persone più importanti, prima che decidesse di rovinare il loro rapporto dichiarandosi gay e affermando di essere innamorato del sottoscritto.
Qualcosa del genere, nel bel mezzo dell'adolescenza, non era stato facile da digerire. Così, confuso, aveva troncato ogni rapporto con Matsukaze proseguendo la sua strada da solo.
A seguito del diploma Kyousuke aveva passato ogni giorno a programmare il proprio futuro. Con dedizione si era premurato di costruire i pilastri che lo avrebbero sorretto, aveva abbandonato casa ed era partito per Tokyo intenzionato più che mai a laurearsi in medicina. Però dopo essersi iscritto all'università, insoddisfatto, non aveva atteso altro che qualcuno venisse a distruggere la sua nuova vita, o che quantomeno la rivoluzionasse. E così era accaduto: e quel qualcuno era stato proprio lo stesso Tenma Matsukaze. Kyousuke lo aveva rincontrato per caso a Tokyo e Tenma, con il potere di semplici parole e sorrisi, si era insinuato di nuovo nella sua esistenza, stravolgendola.
Da quando si erano rincontrati Kyousuke aveva preso ad essere meno solitario e spruzzi di felicità avevano animato quelle che prima erano tante grigie giornate che si susseguivano con monotonia. E non solo! Addirittura, quel che nel passato lo aveva preoccupato tanto da farlo scappare, si era tramutato in realtà e quotidianità: si era innamorato di Tenma, e si erano anche fidanzati finendo, dopo circa un anno dal loro incontro, a condividere un appartamento in periferia.
Questo aveva portato una sequela di situazioni positive e proficue: prima di tutto Kyousuke non aveva più alcun peso a gravargli all'altezza del petto; secondo, aveva ripreso a giocare a calcio, sport da lui tanto amato in passato, ma abbandonato a seguito della frattura con Tenma. E per finire, punto più importante, il Newstart - fastfood economico in stile occidentale nel quale i due si erano ricongiunti - aveva deciso di far loro uno sconto.

« Oh, insomma! Siete degli amici, non posso farvi pagare il prezzo intero. Soprattutto in questo periodo dell'anno, eh. » stava dicendo una convinta Miyu (l'insopportabile figlia della proprietaria del negozio) da dietro la cassa, mentre giocherellava con una ciocca di capelli rossi. Vagò con lo sguardo tutt'intorno, un'espressione di sufficienza nel voler evidenziare il significato delle sue parole e la loro veridicità.
Il negozio era addobbato con decorazioni natalizie: palline colorate pendevano dal soffitto, festoni luccicanti di snodavano per le pareti, a sovrastare ogni tavolo c'era un rametto di vischio - invito a baciarsi ignorato da ogni cliente - e infine il campanellino alla porta d'ingresso, sebbene tintinnasse 365 giorni all'anno, assumeva in quel periodo un suono adeguato e quasi piacevole. Mentre ad attendere i clienti all'entrata vi era un enorme pupazzo di Santa-san* che, più che sembrare ospitale e amichevole, aveva un'aria piuttosto inquietante.
Un tempo vigeva in quel locale un arredamento sobrio che permetteva a Kyousuke di entrare lì dentro senza essere colto da una crisi di nervi, ma era bastato l'avvenire di quella festa a rendere ciò un lontano ricordo. A sua detta il fast food si era trasformato diventando... Pacchiano, esagerato, sgradevole e una sequela di altri epiteti negativi.
Tuttavia quel bizzarro quanto improvviso cambiamento era più che giustificato: era ormai nota al ragazzo l'esuberante natura della proprietaria. La signora Mizuyaji e la figlia Miyu non erano quel tipo di persone che hanno paura di esagerare. E una dimostrazione di ciò erano anche i tovaglioli divenuti rigorosamente verdi e rossi e i menù a cui erano stati aggiunti piatti a tema natalizio. Per non parlare dei piccoli abeti colorati che ornavano il centro di ogni tavolo.
« Sul serio Miyu-chan, non ti devi preoccupare. È giusto trattarci come dei normali clienti, sei troppo gentile »
insistette Tenma, ricacciandole in mano i soldi che la ragazza aveva rifiutato.
Miyu mise le braccia dietro la schiena e poi, con la faccia di chi è stato sottovalutato, scosse il capo con disappunto.
« Niente storie Tenma! Offre la casa. » concluse poi, con un risolino vittorioso.
Davanti a quella scena Kyousuke si limitò a roteare gli occhi infastidito. Gli aveva sempre dato la nausea la vista di certi scambi di gentilezze, specie se si trattava di azioni fittizie e artificiose.
Rispetto al suo fidanzato - troppo ingenuo per accorgersene - Kyousuke poteva vantare un'ampia conoscenza del carattere di Miyu, tanto da poter affermare che il suo era finto buonismo per ottenere situazioni a lei redditizie.
« Allora, vivete assieme ora, giusto? » Ecco la conferma alla sua tesi: quella ragazza barattava buone azioni in cambio delle informazioni altrui che non la riguardavano affatto. Il perché lo facesse Kyousuke lo ignorava, sapeva solo che Miyu da quando l'aveva conosciuta aveva tentato di infiltrarsi nella sua vita inconsapevole - o consapevole? - di essere indesiderata. E con l'arrivo di Tenma la situazione si era aggravata. Miyu non aveva impiegato molto a scoprire della loro relazione dato che il Matsukaze non si faceva problemi a raccontarle di tutto e di più, senza che ci trovasse nulla di strano nella assidua curiosità dell'altra.
« Oh, beh... » arrossì Tenma, in cerca delle parole più adatte da usare. Kyousuke lo zittì con un'occhiataccia, ma la ragazza se ne accorse e lo fissò con aria di sfida. Era determinata a scoprirlo: aveva sentito i due accennare a una "casa condivisa" e si era subito gonfiata di curiosità. Giocò dunque una delle sue migliori carte: fare la vittima. In genere le bastava stuzzicare un po' l'animo buono di Tenma per ottenere quel che voleva.
« Oh, andiamo... A me potete dirlo » esordì con una faccia dispiaciuta, « siamo amici dopotutto... no? »
« No » rispose fulmineo Kyousuke, ricevendo per reazione una gomitata e un rimprovero dal fidanzato.
« Ma certo che siamo amici Miyu-chan! » si affrettò a correggere Matsukaze, « e sì, abbiamo comprato un appartamento non troppo lontano da qui e adesso viviamo assieme. »
Miyu 1, Kyousuke 0.
In quello stesso istante risuonò il campanellino e fece il suo ingresso la signora Mizuyaji, proprietaria del fastfood.
« Biscottini miei! » disse la donna appena li raggiunse. Rispetto a Miyu, Kyousuke considerava la Mizuyaji molto più tollerabile, ciononostante la brutta abitudine di affibbiare a qualsiasi persona improponibili soprannomi gli impediva di cancellarla dalla sua lista nera.
La signora era di ritorno dal parrucchiere, dato che il caschetto orribile che aveva prima era scomparso, e il nuovo taglio con l'assenza di una frangetta le dava un aspetto più dignitoso. Ora il colore dei suoi occhi risaltava: verdi e luminosi come quelli della figlia, sebbene velati dalla stanchezza.
« Che bello vedervi così spesso qui, tra l'altro siete sempre assieme... La vostra dev'essere una grande amicizia » il suo tono vacillò sull'interrogativo il che fece avvampare i diretti interessati.
« No, no, è che abitiamo vicini! » giustificò Tenma, grattandosi il capo come era solito fare quando rispondeva a domande scomode. Kyousuke annuì per confermare dato che non era il caso di spiegare alla donna come stavano davvero le cose.
Ci fu qualche attimo di silenzio in cui i due sperarono che la Mizuyaji si fosse bevuta quella storiella, dopodiché Miyu scoppiò a ridere inesorabile. La madre la guardò con cipiglio interrogativo.
« Comunque, tesori miei, che pensate del nuovo arredamento? » Tenma e Kyousuke si scambiarono uno sguardo agitato, cominciando a sudare freddo. Per fortuna la Mizuyaji continuò il suo monologo « Non so se si è notato, ma io adoro il Natale! » urlò, proiettando le braccia verso l'alto e facendo un mezzo giro su se stessa, incurante degli sguardi dei clienti e degli altri dipendenti (che comunque oramai si erano abituati a quelle stranezze.) Saltellò versò la vetrata e prese a osservare il paesaggio niveo al di fuori « io amo il Natale, troppo. In occidente lo festeggiano molto più in grande rispetto a noi. Inoltre il periodo natalizio mi ricorda mia madre: lei era francese quindi era solita raccontarmi come festeggiava e a ogni suo racconto io restavo estasiata. Per me il Natale deve essere festeggiato come si deve... Non mi importa come andrà fuori, ma in questo negozio si sentirà il vero spirito natalizio! »
« Già è una festa magnifica » fece Kyousuke, perplesso per quel che la Mizuyaji stava blaterando, « ma adesso dobbiamo proprio andare. »
« Di già? » disse la donna, delusa.
Intervenì Miyu: « Esattamente! Mi dispiace mamma, ma hanno da fare. Puoi raccontare a me le storie della nonna. » la ragazza girò il capo verso Tsurugi per fargli l'occhiolino a volergli dire "mi devi un favore."
Kyousuke annuì e dopo aver guardato il suo fidanzato annunciò: « Okay, allora noi andiamo. Arrivederci. » dopodiché uscirono dal Newstart.

Sulla strada di casa Tenma gli tese timidamente la mano. Kyousuke ci pensò su per un bel po' prima di afferrarla: non era il caso di camminare per strada in quel modo,** specie per loro che erano due maschi. Ciononostante alla fine cedette alla muta supplica del suo ragazzo, visto che la via che avevano imboccato pareva essere deserta.
Non smise però di guardare intorno con circospezione. Non che gli importasse qualcosa di quel che la gente potesse pensare di lui però... Non voleva problemi. Specie non voleva che ne avesse Tenma, anche se quest'ultimo pareva del tutto a suo agio in quel momento.
Tenma sarebbe stato pronto a lottare per i suoi ideali in qualsiasi momento, difendendoli più che poteva e senza mai tirarsi indietro. Sarà stato per quello che aveva rivelato la sua omosessualità ai suoi genitori molto tempo prima, senza farsi scrupoli e non mancando di coraggio, mentre Kyousuke non lo aveva ancora detto a nessuna delle persone che gli stavano a cuore.
Quelli che erano a conoscenza delle loro relazione, difatti, erano in pochissimi, ed erano stati informati tutti da Tenma: oltre Miyu a Tokyo, vi erano poi i genitori del castano e due ex compagni delle medie, Shinsuke e Aoi. E non solo, Matsukaze avrebbe potuto anche urlarlo ai quattro venti in quello stesso istante senza alcun problema.
E poi... C'era Kyousuke. Lui non l'aveva detto a nessuno, né a qualcuno della famiglia, né ad amici (sia perché non ne aveva, sia perché se ne avesse avuti non glielo avrebbe raccontato.) Con i ragazzi delle medie e delle superiori aveva perso ogni contatto, e anche prima non aveva con loro tutta la confidenza necessaria per scambiare aneddoti sulla vita.
L'unico "amico" che gli rimaneva era Hakuryuu, ma la voglia di informarlo era davvero nulla. Mentre per quanto riguardava la sua famiglia... La faccenda era molto più complicata.
Non era che si vergognasse... Insomma, era venuto a conti fatti con quello che era il suo orientamento sessuale ormai da tempo, e più volte, grazie al suo animo buono, non aveva esitato a rispondere alle dichiarazioni delle ragazze con un diretto "sono gay". Più che altro non credeva che fosse così importante che il mondo lo sapesse. Cioè, ovviamente il suo fidanzamento con Tenma era importante, ma anche se quest'ultimo fosse stato una donna la maggioranza della gente che conosceva sarebbe rimasta all'oscuro della loro relazione. Era un tipo riservato, lui.
Kyousuke rifletté sul fatto che non gli creava nessun problema quel che era, e quel che formava con Tenma, ma... C'erano delle persone a cui avrebbe dovuto rivelarlo, e a cui non era ancora riuscito a dirlo proprio per paura della loro reazione.
« Guarda Kyousuke! Sta nevicando! » venne risvegliato dai suoi pensieri dallo strillo entusiasta del suo ragazzo. Si accorse solo a quel punto, vagando con gli occhi ambrati verso il cielo, che dei fiocchi di neve stavano danzando sulle loro teste.
Con i pro e i contro doveva ammettere che la sua nuova vita non gli dispiaceva affatto... Anzi.
Kyousuke si voltò verso Tenma e, nell'incrociare il suo sguardo dolce, sorrise.
Non sapeva ancora come lo avrebbe detto alla sua famiglia, ma con o senza il loro consenso non si sarebbe pentito di nulla.


21 Dicembre, 04:50 PM;
Il pomeriggio era il momento che Kyousuke dedicava allo studio. Raccoglieva tutti i libri e i quaderni lasciati in disordine nella stanza, prendeva i suoi occhiali da lettura e si accucciava accanto a un bracciolo del divano, e lì restava interi pomeriggi e sere finché non assimilava per bene la lezione. O almeno, questa era stata la sua sana abitudine prima che nella sua vita subentrasse Tenma: perché Tenma ogni pomeriggio andava a giocare a calcio con la sua squadra, e delle volte trascinava con sé il suo fidanzato. Così, mano a mano, i voti di Tsurugi erano finiti con il calare, e ora il ragazzo si ritrovava a dover recuperare interi paragrafi in pochissimo tempo prima che si avvicinasse il prossimo esame.
Kyousuke sospirò strofinando i polpastrelli su una pagina come per convincersi che fosse vera. Gli occhi gli caddero sulle migliaia di parole l'una troppo vicina all'altra e il primo impulso che lo colpì fu quello di chiudere il tomo di medicina e rinunciare. Si rimproverò per questo pensiero.
« Ehi, Kyousuke! » nel salone entrò Tenma, con un sorriso radioso sul volto. Trovò, come di consuetudine, l'altro sul divano accerchiato da una pila di libri.
« Io sto andando agli allenamenti. » disse, saltellando verso il suo ragazzo (il perché saltellasse era dovuto o a una certa felicità o al disordine che c'era nella stanza)
« Okay » fece Kyousuke, alzando gli occhi.
« A dopo allora! » Matsukaze gli diede un bacio a stampo, cogliendolo di sorpresa.
« Ciao » Tsurugi invece lo congedò senza troppe cerimonie, come suo solito. Nonostante ciò Tenma sorrise, e dopo aver detto « A più tardi, Kyoucchan! » uscì dalla stanza.
Ma quel nomignolo... Da dove veniva fuori? Kyousuke rabbrividì. Restò con lo sguardo fisso su un punto impreciso del pavimento finché non sentì il tonfo della porta d'ingresso annunciargli che Tenma era ufficialmente andato via.
Gli era un po' dispiaciuto che non gli avesse proposto di uscire assieme. Anche se da un altro lato sapeva che questo non poteva che essere una cosa positiva, così non avrebbe avuto distrazioni.
Sì che amava il calcio, e Tenma glielo aveva anche fatto ricordare, ma quello sport non sarebbe mai diventato il suo lavoro. Kyousuke ormai era interessato a laurearsi in medicina e abbandonare l'università per il calcio - per quanto lo amasse e per quanto lo divertisse poter giocare con il suo ex compagno delle medie - era per lui un opzione impensabile, specie considerando i sacrifici che facevano ogni giorno i suoi genitori per permettergli di studiare in una città per niente vicino a casa. Il suo dovere, dunque, era solo quello di impegnarsi al massimo con gli studi.
Troncò il filo dei suoi pensieri e si decise ad aprire il libro. Ma, giusto giusto, in quello stesso momento il cellulare squillò, e la tentazione di prenderlo si fece fin troppo grande.

- Mi puoi aprire? Ho scordato le scarpe da calcio... E anche le chiavi ^^"

Era un messaggio da parte di Tenma che, tanto per cambiare, si era scordato qualcosa.
Kyousuke si alzò svogliatamente e andò ad aprire la porta. Si ritrovò davanti lo sguardo imbarazzato del suo ragazzo.
« Ehm... » Tenma stava per giustificarsi, ma con un secco "sbrigati" Kyousuke non gliene diede il tempo. Non che fosse arrabbiato, era più che altro scocciato. Nonostante questi inconvenienti spiacevoli Kyousuke non poteva lamentarsi della sua vita, né del suo ragazzo. Lo rendeva felice, al di là della sua stupidità, e ogni cosa in sua compagnia diventava più piacevole e sopportabile.
Matsukaze ci mise un paio di minuti a recuperare le sue cose, anche se parvero ore interminabili. Quando raggiunse la porta d'ingresso incrociò lo sguardo infuriato di Tsurugi e si ritrovò a deglutire.
« Okay, scusa- a dopo! » e corse a gambe levate.  Ma ci pensò Kyousuke a fermarlo, afferrandolo per un polso e attirandolo verso di lui. Matsukaze soffocò un urlo che poi morì fra le loro labbra. Quando si staccarono, si guardarono negli occhi con un intensità che...
« Vai! Sei in ritardo! »
« Oh, s-! Giusto! Ciaaoo! »
Appena chiuse la porta - senza mancare di sospirare esasperato - Kyousuke restò fermo lì davanti per qualche secondo, sorridendo inconsciamente.
Si recò nel salotto, dove aveva lasciato tutti i suoi libri, e si promise - e si impose - che era il momento di darci dentro con lo studio e di mettere da parte qualsiasi altra distrazione.
Così aprì il libro di prima, ma... Il suo cellulare squillò di nuovo. Incredulo, si ritrovò a sospirare per la milionesima volta della giornata. Pareva che tutti gli dei esistenti e non e le forze soprannaturali in generale si fossero alleate contro di lui.
Prese il cellulare fra le mani, domandandosi come potesse Tenma scordare così tante cose, ma restò sorpreso quando si accorse che quel che faceva vibrare il suo telefono non era un altro messaggio. No, era una chiamata: una chiamata da Yuuichi.
Kyousuke inarcò un sopracciglio, confuso, curioso e preoccupato. Suo fratello non lo chiamava mai nel pomeriggio perché sapeva che a quell'ora si dedicava allo studio. Kyousuke aveva più volte richiesto di non chiamarlo perché non avrebbe risposto e Yuuichi non era il tipo da non dargli retta.
Se suo fratello lo "disturbava" in un momento simile... Forse doveva dirgli qualcosa di importante. Sopratutto perché i due si erano già sentiti due giorni prima e in genere Yuuichi lo chiamava solo una volta alla settimana per chiedergli come andava la vita a Tokyo. Anche se c'era da dire che quando si erano sentiti l'ultima volta Kyousuke aveva notato una variazione nel tono del fratello, come se gli stesse tenendo nascosto qualcosa... Che fosse il momento di scoprirlo?
Kyousuke deglutì, per poi prendere il cellulare e, sperando che tutto andasse bene e che le sue fossero solo assurde paranoie, rispondere alla chiamata.
« Pronto? »
« Oh, Kyousuke, ciao! Scusa se ti chiamo a quest'ora, so che mi avevi detto di non disturbarti nel pomeriggio, ma ho una cosa davvero importante da dirti... »



*babbo natale in giappone
**onestamente non posso confermare che sia vero o no perché non sono mai stata in Giappone, ma... da alcune fonti trovate su internet ho potuto capire che non è una consuetudine vedere coppiette stringersi per mano o regalarsi effusioni per strada. 

{{ blaterazioni. }
salve genteh! è davvero un'eternità che non pubblico su efp... btw, questa è una storia che ho iniziato a scrivere circa un anno fa e che ho concluso questa estate. L'ho già pubblicata sul mio profilo wattpad, ma adesso la sto mano a mano revisionando e postando qui.
Non penso che sia un granché ma ci sono molto affezionata perché è la mia prima (e unica ahah) long completa, e c'è tanto tanto lavoro dietro. Spero che possa piacere a qualcuno dunque ;; E anche se non andasse così sarei comunque davvero lieta di ricevere critiche costruttive, dato che non mi dispiacerebbe migliorarmi.
Non penso di avere nient'altro da dire (?)
Spero che il primo capitolo vi abbia incuriositi ^^
_Fernweh (che a breve dovrebbe cambiare nickname)
  
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