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Autore: kamy    19/05/2009    2 recensioni
Ho voluto scrivere questa commedia dark dai toni insoliti dopo aver visto Db Evolution.
Fa parte della serie NA.
Lourth ha deciso di creare una sua versione dell'isola dei famosi, mettendo di mezzo Goku e Vegeta.
Genere: Avventura, Commedia, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio anche solo chi legge.
Remake di Era stupendo.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
2) "La differenza tra me e te sta semplicemente negli occhi." - Ryuk (Death Note)




Cap.8 Il passato di Vegeta e l'incontro con Lion.


“Hai permesso che Babidy rubasse le energie a Gohan. Insieme a me non hai voluto dire le minacce che sapevamo sarebbero uscite dalle sfere. E ora vuoi impedire proprio questo?” domandò Kahioshin il Sommo. Il più giovane si portò le mani ai capelli, le iridi erano liquide e annuì.
“Non lo capite?! Li sta studiando e in futuro userà tutto questo per distruggerli. Dopo passerà a noi!” urlò. Whils gli appoggiò il pianeta nero con l’anello azzurro sopra il bastone sulla guancia e sorrise con le sottili labbra rosa strette.
“Suvvia, suvvia. Mi sembra troppo drammatica porla così. Lourth si sta rivelando un anfitrione niente male e Billsama si sta divertendo” disse gentilmente. Infilò l’indice nella panna montata di una fetta di torta sulle sue gambe, lo estrasse e se lo mise in bocca succhiando.
“E’ solo un programma televisivo per divinità, in fondo” borbottò l’anziano Kahioshin. Osservò i seni sodi lasciati scoperti da un bikini all’altezza dell’ombelico di una ragazza nella foto che teneva davanti al viso, un rivolo di bava gli colò lungo il mento.
“Zitti, inizia il ricordo!” gridò il dio della distruzione, rotolandosi sulla poltrona.
 
*******
 
Vegeta piegò un ginocchio e lo appoggiò sul pavimento flettendo l’altra gamba, strinse un pugno, appoggiò il braccio al petto e piegò in avanti la schiena. Tenne il capo ritto e nelle sue iridi color ossidiana si rifletté Freezer.
“Mi ha fatto chiamare, Lord Freezer?” domandò con tono freddo.
“Questa volta il marmocchio non torna” sibilò Dodoria.
“Se così fosse, ucciderò gli altri due idioti e finirò quella razza di bruti” mormorò Zarbon. Freezer sorrise, mostrando i canini aguzzi e unì la punta delle dita. Si piegò in avanti, dimenando la coda bianca e socchiuse le labbra dipinte di rosso.
“Ormai sono tre settimane che sei al mio servizio. Quindi voglio affidarti una missione più difficile” sussurrò. Vegeta strinse i denti e passò un brillio rosso nei suoi occhi.
-Se Nappa scopre che mi sta affidando una missione complicata avrà uno svenimento e Radisch lo prenderà a calci per farlo riprendere- pensò. Il bambino vide il proprio volto riflesso negli occhi del changelling.
“Mio fratello si sta divertendo a fare esperimenti non richieste su alcuni mie mercenari. Li rapisce mentre sono in missione e nega di essere lui” spiegò Freezer. Si voltò, raggiunse il suo sedile e vi si sedette, questo levitò. Vegeta lo guardò librarsi in volo fino all’oblo circolare nella stanza.
“Per compiere i peggiori usa un prezioso diamante. Voglio che tu lo rubi per me” spiegò.
 
*******
Vegeta strinse contro il petto il diamante, le gambe gli tremavano e ansimò. Piegò il capo in avanti e tossì, gocce di sangue schizzarono tutt’intorno. Sentiva delle grida alle sue spalle, colpi di pistole laser ed energetici colpivano il terreno facendo sollevare della sabbia grigiastra. Accelerò, spiccò il volo e accelerò. Lasciò una scia azzurrina nel cielo plumbeo e si diresse verso le montagne, le raggiunse zizzagando tra le cime polverose. Le tempie gli pulsavano, sentiva il sapore metallico in bocca, le labbra erano secche e spaccate, la gola era raschiata. Ansimò, sentì le grida allontanarsi e tossì. Il corpo s’irrigidì, precipitò al suolo con un tonfo e mugolò. Strisciò su una roccia nerastra, i muscoli si rilassarono e boccheggiò. Si diede la spinta, scivolò lungo un dirupo, i vestiti si strapparono impolverandosi e con un gemito soffocato sbatté contro una duna di sabbia. Perse i sensi affondandovi.
 
*******
 
Vegeta mugolò, sbatté un paio di volte gli occhi e sentì qualcosa di freddo tutt’intorno. Aprì gli occhi, una luce biancastra lo accecò, gemette e voltò il capo.
Aprì gli occhi, li sgranò e si rizzò seduto. Osservò l’acqua azzurrina dentro la piscina, il riflesso del proprio corpo deformato dalle onde sotto la superficie e inserì la testa. Diede una sorsata, avvertì un bruciore alla gola e sputò. Vomitò l’acqua sentendo il sapore del cloro e boccheggiò.
“Sai che potrei essere ucciso per averti aiutato, piccolo ladro?” sentì domandare.
“E tu chi sei?!” strillò Vegeta. Si girò a destra e a sinistra, rabbrividì e l’acqua schizzò fuori dai bordi di ceramica della vasca
“Il guidatore di questa navicella piscina” sentì rispondere. Si girò e vide un changeling sui cinque anni, come lui. Strinse un pugno e si alzò in piedi, dal corpo nudo scendevano gocce d’acqua e le sue ciocche nere larghe quattro dita gocciolavano.
“Cosa diamine è una navicella piscina?” domandò Vegeta. Si girò e ghignò, le iridi nere brillarono e corse verso il diamante appoggiato sul pavimento. S’inginocchiò accanto alla gemma e la sollevò, la pietra rimandava la luce della lampada e brillava dei colori dell’arcobaleno in ogni faccia.
“La navicella di piacere di Lord Cooler per quando ha ospiti di sesso femminile. Ed io sono Lion, il più giovane che l’abbia mai pilotata” spiegò l’altro bambino. Vegeta indossò la battle suit strappata, la stoffa nera s’inumidì. Si voltò e raggiunse il pannello di controllo.
“Perché mi hai salvato?” chiese.
“La differenza tra me e te sta semplicemente negli occhi” rispose l’altro. Aveva un occhio coperto da una benda nera.
“Tsk, sei tutto diverso da me” ribatté Vegeta.
“Sì, ma nella forma siamo entrambi schiavi al servizio di un signore. Solo che nei tuoi occhi manca qualcosa che nei miei c’è: la libertà” ribatté Lion.
*******
 “Vegeta, ma quel tipo è veramente tuo amico?” chiese Lion. Sollevò la coda e indicò Goku, che stava tirando testate alla parete di canne.
“Sì, è la libertà che mi mancava l’ultima volta” bisbigliò Vegeta.
 
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