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Autore: Kaggy92    02/12/2016    2 recensioni
Storia ambientata al 7°anno. Una scoperta imprevista rischia di far vincere Voldemort e i mangiamorte. Ma se qualcuno aiutasse il nostro trio? e se cosa spinge Hermione a salvare a tutti i costi Draco Malfoy dal suo già segnato destino?
Se vi ho incuriositi leggete la mia storia !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Contesto generale/vago
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CAPITOLO13
Questo capitolo lo dedico a due ragazze che hanno seguito e recensito fin dall'inizio la mia storia. Grazie per essere arrivate fin qua  
Juliet Leben22 e ladyathena

 
 
 

Come ogni mattina dal loro ritorno a Hogwarts, Hermione aspettava  che il suo affascinante, nonché Serpe,  accompagnatore la scortasse a zonzo per i lunghi corridoi della sua amata scuola.

All’inizio aveva insistito di potercela fare da sola, senza l’aiuto di nessuno.

Caparbia come solo la regina dei Grifi poteva essere, non aveva ceduto finchè il biondo non le fece presente che ogni volta che si muoveva senza di lui rischiava di finire già dalle scale o in qualche corridoio sperduto.

Quell’anno la professoressa McGranitt era stata magnanima con il suo status, dandole in via eccezionale una stanza privata al primo  piano.

Era una stanza ampia, troppo per una ragazza come lei abituata a non vivere nel lusso o da sola. Solo a pensare che alla Tana condivideva una minuscola stanza sotto il tetto con Ginny Weasley e che quest’ultima viveva nel caos più totale nonostante fosse una ragazza!

Un ticchettio dalla finestra la riscosse dai pensieri facendole voltare lo sguardo verso quella luce tanto forte ma che le permetteva di distinguere una sagoma indistinta  e sfocata sul davanzale della finestra.

Si avvicinò aprendola lentamente per non spaventare il gufo, aspettando poi che qualcosa arrivasse alle sue mani

- non ha capito che non ci vedi- una voce alle sue spalle la spaventò

-Zabini!- esclamò con il cuore in gola e una mano sul petto riconoscendo  solo dopo il proprietario di quella voce -Che ci fai tu qui? -

-Blaise grazie…- Sillabò con forza ed estrema lentezza il suo nome cercando di farglielo entrare in testa. Non che gli dispiacesse il suo cognome, era un purosangue e suo padre era morto per una giusta causa al contrario di quello che si vociferava in giro.

Blaise e Hermione erano come due bambini capricciosi: Lui insisteva a farsi chiamare per nome, mentre lei si divertiva a chiamarlo per cognome immaginando il viso scuro contratto dal nervoso.

Dopotutto, come ogni altro Purosangue era abituato ad avere tutto ciò che voleva: giocattoli, scope ultimo modello, donne, praticamente tutto.

Forse per quello si divertiva a farlo innervosire.

-Draco era impossibilitato questa mattina, quindi ha mandato me, dà qui-  Passandole davanti le prese la lettera che il gufo, stanco di aspettare, le aveva lasciato sul davanzale.

Mentre il ragazzo l’ aprì davanti a lei, sentì uno strano odore metallico come di sangue stantio che le pizzicò le narici

-Sta lontana dai Purosangue lurida mezzos… Aaah i miei occhi- Come se mille aghi avessero colpito in un colpo solo gli occhi di Blaise, quest’ultimo urlò spaventandola,  inginocchiandosi istintivamente su se stesso.

- I miei occhi- disse con la voce intrisa dal dolore cercando di tenerli aperti con un più che scarso tentativo -Porco Merlino e i suoi discendenti, Bruciano!

A tentoni Hermione allungò una mano sentendo subito il capo del ragazzo sotto di se.

Non sapeva che fare per aiutarlo.

Un’usanza babbana diceva che: quando qualcuno si faceva male bastava dare un bacio sulla parte lesa per fargli passare il dolore, ma non sarebbe stato decoroso per lei, baciare gli occhi di Zabini senza venir sputtanata poi da tutta la scuola.

Perciò decise di accarezzargli la testa con fare materno

-Tienili chiusi e non aprirli per nessun motivo, questa è una fattura. So tutto sull’argomento!-

****

Fortunatamente l’infermeria si trovava  sul loro stesso piano, anche se, molti studenti non frequentavano mai quei corridoi la loro passeggiata mattutina non passò inosservata.

Infatti molti quadri si girarono alla vista di una serpe purosangue che teneva una mano sulla spalla di una Grifondoro che a sua volta, con piccoli passi e con le mani sul muro procedevano verso la loro meta.

-è una stupida fattura di basso livello, causa sanguinamento dagli occhi se li si tiene aperti- parlò madama Chips osservando il malcapitato serpeverde mentre continuava a trafficare  tra i suoi medicinali. Unì vari composti in una piccola ciotola di vetro amalgamandoli poi con la magia.

-Chi sarà stato a farti una cosa del genere- mugugnò allibita per quei scherzi che giorno dopo giorno portavano a decine di studenti feriti, mentre con due dita posava sugli occhi del ragazzo un unguento grigiastro e inodore.

-Il punto non sono io Madama,  la lettera era per Hermione-

- Deve essere una persona davvero intelligente da scagliare una maledizione di questo tipo a qualcuno momentaneamente cieco- ironizzò Madama Chips sistemando le cose al loro posto. L’infermeria era il suo trono, tutto doveva essere lindo, perfetto e ogni cosa aveva una collocazione. -Bhe informerò la preside di tutto ciò, veda bene di riposare signor Zabini e Hermione puoi rimanere con lui se vuoi-

Una volta uscita dalla sala Blaise cercò la sua mano, stringendola per richiamare la sua attenzione - Hermione, devi stare attenta… qualcuno non vede di buon occhio la tua vicinanza con Draco-

- Pensi che una misera e goffa fattura da principiante possa farmi paura Zabini?

-Non dico questo, cavolo…- si stizzì un po’ passandosi la mano libera tra i corti capelli d’ebano - Senza magia e senza vista sei più vulnerabile Hermione. Almeno finché non avrai trovato la cura a tutto questo,  permetti me e Draco di starti accanto-

- Lo state già facendo mi sembra, anche più di Harry - sussurrò l’ultima parte che però venne sentita dall’italiano.

- Concedigli un po’ di riposo, dopotutto non può esserci sempre Potter a salvare il culo a tutti no? -

-Hai ragione amico! Il culo della Granger è sprecato per lo sfregiato - Draco Malfoy entrò nella sala con tutta la sua aria da nobile figlio di papà - E ti pregherei di tenere le mani al tuo posto Bla-

-Che dici Draco- sussurrò Hermione. Da quando si erano avvicinati sentiva spesso la nostalgia quando non gli era vicino.

Allungò il braccio trovando il suo, caldo e muscoloso più vicino di quanto pensasse.

Avrebbe voluto prenderlo per mano. Poco le importava se lì davanti a loro vi fosse Blaise. Tanto era  momentaneamente senza vista anche lui, ma si sa che le abitudini…

-Ahi Granger!- si lamentò quando lei gli lasciò un pizzicotto alquanto doloroso

-così impari furetto-

-ah si, vieni qui saputella-

Con un urlo mal celato Hermione si ritrovò tra le braccia della serpe.

L’abbracciò da dietro, bloccadole le mani per non lasciarle nessuna via di fuga. Una stretta leggera, quasi delicata persino per uno come Malfoy e che le lasciava l’opportunità di scansarsi facilmente. Ma lei non l’avrebbe mai fatto.  La sensazione di averlo dietro, il contatto, il fiato sul suo collo. Tutto quello, si agitava in un tiepido calore interno che le fece battere il cuore più del dovuto sperando che non finisse mai.

Inconsciamente, tirò indietro la testa appoggiandola sulla sua spalla dando a Draco una visuale del suo collo scoperto che,  da buona serpe qual’era, colse l’occasione al volo e vi posò le sue sottili labbra per un lieve bacio, causandole un brivido sulla schiena.

Il tiepido calore divenne fuoco facendole scappare un leggero e flebile sospiro di piacere.

-No, ma tranquilli… Tubate pure, non mi date fastidio-

 

****

-idiota!

La figura austera ma trasandata che mostrava anni e anni di pazzie girava in cerchio in quella piccola, lugubre e sporca stanza  mentre con le dita scheletriche, puntava la bacchetta sull’esile figura con il capo chino di sottomissione, accanto al divano logoro e vissuto.

- quella sporca mezzosangue deve strisciare nel suo stesso sangue marcio- sibilò cattiva sfiorandole i contorni del viso con la sua fredda e appuntita bacchetta - deve soffrire mentre il suo corpo perirà agonizzando- rise di gioia scostandosi un riccio dalla fronte -Ora va. Va e non tornare finché non avrai belle notizie mia cara -

Senza farselo ripetere, l’esile figura indietreggiò senza timore alcuno e scomparve dalla casa lasciando dietro di sé il rumore dei suoi passi sul pavimento cigolante.


Fine Capitolo: Mi scuso per il tremendo ritardo ma dopo mesi di fermo totale,  ieri ho scritto tutto il 13° capitolo e sono già a metà del 14° . Spero che questo capitolo vi piaccia!
-KAGGY92

 
   
 
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