Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: mjlwards    02/12/2016    1 recensioni
Un trasferimento, uno sconvolgimento di vita, dovuto a diversi fattori. Ed uno di questi, è lui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo mi sveglio alle 8:30, vado in camera di Jolene per accertarmi che non stia ancora dormendo, ma la colgo con la pancia all'aria e la bocca aperta; naturalmente le coperte sono a terra, in estate sente molto il caldo. «Svegliati, mostriciattolo» sussurro scuotendole leggermente una gamba penzolante. «Mh, Alli» borbotta con le labbra impastate, «Justin ha risposto?». Le affermo onestamente che non ho ancora visualizzato la mia posta elettronica e, senza che lo chieda, vado a prendere il telefono.

A: alli1607@webmail.us
Da: jdrew94@webmail.us
Oggetto: Gelato
Messaggio: Ciao Allison, ho parlato con il mio manager.
Domani alle 18:30 dovrei essere libero, al massimo tarderò di mezz'ora per questioni private.
È un piacere lasciare a tua sorella un ricordo personale.
Buonanotte, Justin D. Bieber.

Leggo l'e-mail a Jolene la quale, nel frattempo, si sta stirando la schiena seduta sul bordo del materasso. «Allora non ho sognato ogni cosa, ci andremo sul serio! Secondo te a lui che gusto piace?» «Sai praticamente tutto della sua vita, e non sai quale gusto del gelato gli piace?!» ironizzo, sfoggiando espressioni molto buffe. Jolene afferra il cuscino e me lo lancia sul viso, al che faccio la stessa cosa fino a che non entra nostra madre in camera. «Buon dì! Abbiamo molto lavoro da fare, oggi. La colazione è pronta» sorride e si congeda. Mia sorella ed io ci guardiamo e ci alziamo in sincro, per poi scendere.


Dopo aver mangiato due fette biscottate e bevuto del buon latte caldo, mi alzo e torno nella mia stanza a sistemare vestiti e oggetti. Non mi ci vuole molto, anche nella vecchia casa avevo poche decorazioni, pertanto decido di andare ad aiutare Jolene una volta ultimato il mio lavoro. «Bene, appendili in ordine cronologico a partire da sinistra» ordina, lasciandomi tra le mani una decina di poster del cantante. «Ai suoi ordini» recito in tono imperialistico. Svolgo questo incarico con estrema rapidità e sento la voce di mio padre che mi chiama dal piano inferiore. «Serve una mano in salotto!» esclama. Mi affretto a tornare giù e gli vado incontro. «Allora, ieri sera che avete fatto?» domanda, mentre mi passa dei quadri da appendere. Mi lascio scappare un mezzo sorriso. «Jolene ha fatto delle foto con Justin Bieber e le ha lasciato il suo autografo. Quando siamo tornate a casa eravamo troppo stanche per raccontarvelo» «È una notizia splendida! Se lo merita» «Lo penso pure io». Comincio a spolverare il camino, «Ah, e alle 18:30 andremo a mangiare un gelato con lui» mi viene in mente di dire, ed intanto mi strofino il naso a causa del contatto con la fuliggine. «Allora vi conviene accellerare il passo, abbiamo ancora molto da sistemare».


Sono le 18:00 e sia Jolene che io dobbiamo ancora prepararci. A dire il vero, avremmo ancora la cantina da ripulire. «Come facciamo?!» esordisce Jolene quasi in preda alla disperazione. «Vai a cambiarti, adesso scrivo a Justin di posticipare l'incontro di quindici minuti e quando ho finito di mettere a posto la cantina partiamo». Mia sorella mi lascia un bacio sul naso alzando le punte dei piedi e corre in camera sua. Prendo il telefono dalla tasca.

 
A: jdrew1994@webmail.us
Da: alli1607@webmail.us
Oggetto: Ritardo
Messaggio: Ciao, spero tu legga al più presto questa e-mail.
Devo ultimare una piccola faccenda, arriveremo alle 18:45.
Ci vediamo dopo, A.

Prendo un secchio pieno d'acqua e lo rovescio a terra, con lo straccio e la scopa inizio a pulire il pavimento. Sento il telefono vibrare, ma non lo prendo per cercare di darmi una mossa. Ancora mi sembra impossibile di star messaggiando con un teen idol, e che quest'ultimo abbia accettato di mangiare un gelato insieme a me e Jolene. Più ci penso, meno credo stia accadendo sul serio. Mia sorella non si dimenticherà mai di questi giorni. «Alli! Alli!» strilla la piccola, inciampando sulla scalinata che conduce a dove mi trovo. «Sono le 18:30!».


Con un anticipo di un minuto, ci presentiamo al posto di ieri sera. Jolene è carinissima, pare una caramella. Mentre io... non ho fatto in tempo né a cambiarmi, né a sistemarmi i capelli. «Odori di muffa» ammette mia sorella con un risolino in volto ed io, arresa, rido insieme a lei. Mi sovviene di non aver letto la risposta di Bieber, quindi domando allegramente a Jolene di leggerla ad alta voce. Quando i suoi occhi incontrano lo schermo noto la sua espressione peggiorare radicalmente ed una lacrima rigarle la guancia sinistra. «Allison, ho avuto un serio contrattempo, mi dispiace ma non potrò esserci. Salutami tanto Jolene e buon proseguimento in California, Justin D. Bieber» legge con voce tremolante. «Ehm... cioè... alla fine non possiamo farci nulla, piccola. È stata comunque una bella esperienza quella di ieri, molte tue coetanee ancora non hanno avuto la fortuna di vederlo» tento di consolarla, ma Jolene è sempre stata testarda ed infatti si limita a rammentarmi che Justin aveva accettato. Le propongo di andare a mangiare lo stesso un gelato, lei accetta e mi fa strada pur non sapendo dove si trovi la gelateria.


«E quindi ci mancano la soffitta ed il giardino?» domanda Jolene leccando il gelato al cioccolato che si sta sciogliendo lungo il cono. «Proprio così». Facciamo una passeggiata lungo un parco immenso, entrambe abbiam creduto che un ritorno in mezzo alla natura ci avrebbe fatto bene. Manca solo Arrow. Poco più avanti si presenta uno skate park ben attrezzato, ma la mia attenzione si sposta immediatamente sui ragazzi che stanno godendosi la pista. Tra questi, ne incrocio uno molto familiare. La rabbia comincia a pervadermi. «Jolene, vai per favore in quel chioschetto a prendermi una bottiglietta d'acqua e aspettami lì». Mi incammino verso Justin Bieber e appena focalizza la mia immagine, sbianca. Lo invito a spostarsi dietro ad un albero, non voglio che mia sorella lo veda. «So già cosa stai per dirmi» mormora senza abbassare lo sguardo. «Io non ti conosco, dunque non mi sento nemmeno delusa dal tuo comportamento» un flash mi abbaglia la vista, dei paparazzi si stanno avvicinando a noi, ma continuo a parlare. «Il punto è che le hai mentito, hai detto una bugia ad una tua ammiratrice per fare i tuoi comodi. Con ciò non voglio dire che avresti dovuto accontentarla, ma non accetto che tu l'abbia illusa, specialmente in questo periodo in cui è molto fragile. Scusami il disturbo, puoi tornare a divertirti» esprimo tutto d'un fiato. A volte la mia calma è disarmante, tanto da averlo lasciato a bocca aperta, mentre a passo svelto torno da Jolene la quale sta chiacchierando con la barista. «Signorina, è pericoloso lasciare una bambina in mezzo ad un parco» mi rimprovera. «Ha ragione, buona giornata». Prendo per mano Jolene e la porto indietro ripercorrendo il tratto di strada. «Che cosa hai fatto?» «Nulla di importante» «Mh... e perché non finiamo il percorso nel parco?» chiede innocentemente. «Non mi sento molto bene, vorrei tornare a casa» dico questa mezza verità a cuore stretto. Detesto mentire, e detesto farlo con Jolene, ma sapere che il suo cantante preferito ha disdetto l'incontro per i propri comodi l'avrebbe fatta stare ulteriormente male. Presto raggiungiamo la macchina e, con la radio al massimo, ci avviamo verso casa.


La mattina seguente vengo svegliata da un giornale lanciatomi addosso, appena apro gli occhi vedo Jolene camminare a piedi pesanti verso il corridoio. Afferro il giornale, osservo la prima pagina rivestita da una foto ad altissima definizione, e resto sbigottita per una manciata di minuti.

 
"La popstar Justin Bieber discute con una ragazza nel parco della dodicesima strada di Los Angeles.
Le ultime parole della giovane, prima di congedarsi, sono: «Scusami il disturbo, puoi tornare a divertirti».
Che si tratti della sua nuova fiamma?
"


 
Ciao ragazze!
Non riesco a far a meno di continuare a scrivere, sono stata travolta dall'ispirazione ultimamente.
E nada, spero anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Un bacio, S.
  
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