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Autore: giulia87    19/05/2009    1 recensioni
Questa storia d’amore vede come protagonisti due giovani di diversa classe sociale ma uniti da un forte sentimento. Per mantenere vivo il loro amore saranno pronti a tutto,affronteranno mille ostacoli e conosceranno la più cupa desolazione.Riusciranno a realizzare il grande sogno della loro vita?Mi raccomando recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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C’erano voci intorno, una luce calda e l’aria profumava di uno strano odore.

Quelle voci, alquanto petulanti, cercavano di svegliarla. Claire voleva soltanto che la lasciassero in pace…

Svegliati Claire!

Lasciatemi stare… sono morta anch’io… – farfugliò.

Svegliati!

Era la voce di sua madre. Claire aprì gli occhi. Era nella sua stanza, distesa sul suo letto.

Che cosa è successo?? – chiese guardando il soffitto – perché mi trovo qui?

Ora sei al sicuro, non devi preoccuparti… avremo noi cura di te.

Claire era troppo stanca per parlare… si lasciò scivolare nel sonno, un sonno liberatore…

Claire si strinse nelle spalle mentre guardava fuori dalla finestra l’indaffarata strada di New York.

Il silenzio della stanza era opprimente.

Le foglie cominciavano a staccarsi dai rami. Le giornate si sarebbero accorciate il tempo si sarebbe rinfrescato.

Tornò col pensiero all’estate appena trascorsa… le folte ciglia si abbassarono sugli occhi dorati nel ricordo delle braccia di Lenny che la tenevano stretta, i suoi soffocati gemiti di desiderio per lei.

Ricordava i lunghi giorni passati l’uno tra le braccia dell’altra, ricordava i fugaci incontri sul retro della scuola, la paura di essere scoperti, la gioia provata quando furono finalmente sposati e ancora quando gli aveva rivelato di aspettare un bambino…

La memoria le tornò dolorosamente. Lenny era morto, non sarebbe mai più tornato da lei.

Inorridita dalla triste realtà, Claire si sentì mancare il fiato, si portò le mani alla gola e dilatò gli occhi per il terrore.

Claire… – esclamò sua madre avvicinandosi – Michael è venuto a farti visita… vi lascio soli.

Era ormai trascorso più di un mese ma da quando Lenny era morto Claire sembrava assente, nulla aveva più importanza per lei.

Claire, ascoltami cara… non puoi continuare in questo modo, Lenny non avrebbe voluto vederti così disperata, ne sono certo. Claire ti prego, fa che da dove è lui adesso non ti veda così… così distrutta, ti scongiuro cerca di reagire…

A nulla valsero le parole di Michael, Claire era come impietrita. Poi disperata alzo gli occhi su di lui. Sussurrò:         

Come faccio adesso a vivere?? E’ tutta colpa mia, se non mi avesse mai conosciuta forse...

Claire smettila!!

Prendendola per le spalle, Michael la scrollò chiedendole con gli occhi di ascoltare le parole che gli bruciavano dentro.

E’ normale che tu soffra ma devi cercare di vivere il dolore con dignità, come un’esperienza che serva a maturarti. Penso che anche Lenny avrebbe voluto questo, non lo credi anche tu? So che non lo dimenticherai mai, ma dovrai imparare a vivere anche senza di lui, perché la vita continua anche per te.

Attirandola a sé Michael chiuse gli occhi mentre la ragazza appoggiava il capo al suo petto. Aveva bisogno di qualcuno, adesso.

Le mani si muovevano piano sulla schiena di lei sciogliendo la sua tensione.

Ti prego va via, lasciami sola, devo pensare a cosa ne sarà della mia vita d’ora in poi.

Ma io – tentò di spiegare il ragazzo – io…

Claire era distrutta, il suo bel volto disfatto dal dolore.

Doveva farla finita, una volta per tutte. Non poteva sopportare ancora questa sofferenza che le dilaniava l’anima.

Riempì la vasca da bagno fino agli orli e vi s’immerse. Poi scivolò sott’acqua.

Restava giù, mentre l’acqua cominciava ad entrarle nel naso e nella bocca. Non aveva più fiato…

Fu allora che le prese una strana euforia. La paura se ne stava andando.

Vide un’agile, familiare figura che le si stava avvicinando. Occhi chiari, lucenti, incatenarono i suoi facendola sussultare e mormorare:

Lenny… caro sei venuto a prendermi!

Le mani affettuose del suo grande e perduto amore le presero il viso dolcemente, la bocca coprì la sua per alcuni istanti prima di sussurrarle:

Non posso portarti con me, amore. Per quanto lo desideri non posso fino a quando tu non sarai completamente libera, anima e corpo, pronta per affrontare quest’ultimo viaggio.

Ma Lenny, io voglio…

Devi tornare amore… – continuò il giovane – devi farlo per nostro figlio, lui ha bisogno di te per vivere… ti prego Claire, promettimi che sarai felice, che andrai avanti… io continuerò ad amarti... per sempre.

La baciò ancora e ancora, prima di spingerla verso l’alto, con un’infinita desolazione nei profondi occhi di cristallo.

Devi ritornare alla vita… adesso… adesso…

Ancora una volta la baciò con forza disperata per poi scomparire appena lei riemerse dall’acqua. Le sue tenere parole d’addio le risuonarono nelle orecchie.

Ci ritroveremo mia cara… carissima Claire…. Claire, Claire….

La ragazza annaspava, poi cominciò a respirare con fatica. Oh Dio, stava per commettere il più grande errore della sua vita! Non poteva morire, Lenny aveva ragione, non doveva morire.
                     

Epilogo

 

Col suo bambino tra le braccia, Claire era più raggiante che mai… c’erano voluti molti mesi prima che il sorriso si ridipingesse sulle sue labbra, aveva sofferto tanto.

Ma adesso aveva capito che doveva proseguire, nonostante tutto.

E poi lei aveva un ottima ragione per continuare a vivere… aveva il piccolo Gabriel… suo figlio, frutto del suo grande amore.

Claire sei davvero sicura di non voler restare? – le disse sua madre accompagnandola alla stazione.

Cercate di capirmi… non posso continuare a vivere in questa città. So bene che né voi né mio padre approvate questa decisione ma vi prego di comprendermi… Sono felice di essermi riavvicinata alla mia famiglia ma ciò nonostante sento il bisogno di partire, di lasciarmi tutto alle spalle. Per me e mio figlio sta per incominciare una nuova vita a Los Angeles… madre mi mancherete tanto…

Anche tu mi mancherai – esclamò la donna stringendola forte a sé. 

La ragazza fece un respiro profondo e salì sul treno. Seduta nella cuccetta col suo Gabriel tra le braccia si sentiva finalmente serena.

Mentre la città si allontanava sempre più provava una strana sensazione di pace… socchiuse gli occhi… non era sola, il suo amore l’avrebbe sempre guidata.

  
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