Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: YliaDavinson    04/12/2016    1 recensioni
"Alice vagò per la stanza in cerca di una via di fuga dalle pareti bianche che la circondavano ormai da troppo tempo. Ah,il Tempo,come le mancava. E gli altri? Come stava il Cappellaio? Con tutto quel bianco sarebbe impazzito. Bianco come il Bianconiglio.
Ormai non faceva altro che pensare a loro,al Paese delle Meraviglie.
Doveva assolutamente ritornare al sottomondo,ma come?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~-Ti vedo in forma,Alice. Continua così e potrei quasi prendere in considerazione l’idea di farti uscire di qui.- Disse con un ghigno il Dottor Layns.
  Lo guardai in cagnesco,percependo l’ironia graffiante delle sue parole.
  Non sarei mai più uscita da lì. Io lo sapevo,lui lo sapeva,tutti lo sapevano.  Se mai qualcuno fosse riuscito a scappare sarebbero venute a galla tutte le malefatte di quel posto, le sedie elettriche, gli esperimenti sulle persone. E ciò avrebbe significato la fine di questo dannato ospedale per pazzi.
  Le porte della mia stanza si spalancarono,facendo entrare una barella seguita a sua volta da Emily, l’infermiera più gentile di quel piano.
-Paziente 274: Loiana Hatteir, 55 anni. Diagnosi: attacchi d’ansia e depressione.-
Lo sguardo di Layns si spostò sulla donna di mezza età e la seguì, con i suoi occhi grigi, mentre sostava accanto a me.
-Dalle il solito farmaco.- Sonnifero. -Per quanto riguarda te, Alice, continua a prendere le tue medicine e tornerai più o meno come prima,se tutto va come previsto.- Rise di gusto e uscì,con Emily alle calcagne.
  Girai la testa verso Loiana e le sorrisi, cercando di metterla a suo agio. Mi avvicinai a lei e feci per prenderle la mano. Non vedendo nessun segno di rimprovero sul suo viso, gliela presi con decisione e la strinsi. –Sono Alice Kingsleigh e…-
 -Cosa ci fai qui, ragazzina?- Mi interruppe e mi squadrò. –Mi sembri più o meno a posto.-
Stupita da quella sua affermazione improvvisa, spostai lo sguardo a terra e sospirai. –Non lo so. Da quando ho perso mia madre…-
Il suo sguardo si addolcì. -Mi dispiace tanto,tesoro… So cosa voglia dire perdere una persona cara.-
Il mio cervello ancora non aveva realizzato l’idea di aver perso l’unico punto di riferimento che avevo. Ero triste,si,ma ancora non mi capacitavo,ancora non riuscivo ad accettare l’idea di averla persa. Cacciai indietro le lacrime e sentii il viso in fiamme.
  -Vorrei solo poter tornare al Paese delle Meraviglie, qui mi sento intrappolata e sola e..-
 Lì è come se mia madre non fosse mai morta. Al Paese delle Meraviglie è talmente cosi strano e impossibile, da rendere tutto il sopramondo solo un brutto sogno, aggiunsi nella mia testa.
  Sentii Loiana sussultare, mi strinse la mano e solo in quel momento mi resi conto di averla ancora nella sua.
–Cosa?-
 -Niente,forse sono solo pazza.- Sentenziai. Non volevo parlarne, non volevo sentirmi giudicata.
-No,non lo sei! Mio figlio,lui..- Le si incrinò la voce e mi si spezzò il cuore quando, con una voce malinconica e commossa,mi disse che anche suo figlio le aveva raccontato del paese delle meraviglie.
  Cosa? Come? Chi?
  Qualcun altro sapeva l’esistenza del Paese delle Meraviglie?

 Mi alzai di scatto dal letto e quasi persi l’equilibrio,tanto della velocità e la foga con cui lo feci.
  -Cosa le ha detto suo figlio,signora Loiana?- I miei occhi erano colmi di speranza.
  Tutto quel tempo passato al manicomio mi aveva fatto ricredere sull’esistenza del sottomondo. Magari ero davvero pazza,magari era solo tutto un sogno e magari,se fossi rimasta più tempo con i piedi per terra,meno a sognare, avrei potuto salvare mia madre. Mi sarei resa conto prima della malattia che governava il suo corpo già da molto tempo, dai tempi della richiesta di matrimonio dell’odioso Hamish addirittura. Tutti i miei pensieri crollarono come un muro davanti allo sguardo stanco di Loiana.
 -Mio figlio mi raccontò di un sogno. Era un sogno cosi buffo e lui era cosi entusiasto..- Sorrise al pensiero di suo figlio e io sorrisi con lei,immaginando un piccolo Hatteir che gironzolava intorno alla madre,ridendo e tirandole l’abito per attirare l’attenzione. –Mi raccontò di un gatto che spariva,di un bruco e di pozioni strane. Delle tazze di thè e della testona rossa.-
 -Regina Rossa.- La corressi alzando un dito e risi. Risi come non facevo ormai da tempo,felice di non aver immaginato tutto.
-Si,si,hai ragione.-Mi liquidò con un gesto di mano e rise anche lei,con gli occhi lucidi. –Sono anni che non vedo mio figlio. Nessuno voleva più ascoltarmi parlare di lui, del fatto che dovevo trovarlo. Non mi arrendevo all’idea di aver perso mio figlio cosi. Ecco perché sono qui. Perché sono un cappio al collo per questo posto e un problema in meno fa sempre comodo.-
 -Cercherò suo figlio,Loiana. Potrebbe essere al Paese delle Meraviglie e,guardi il caso, sono proprio diretta lì.-  Sorrisi e feci un lieve inchino,cercando di strapparle un sorriso. Ma non ci riuscii.
  -Come pensi di scappare di qui?-
 La guardai e le feci segno di tacere. Mi avvicinai alla porta, ci poggiai l’orecchio e non respirai,temendo di coprire qualche rumore proveniente da fuori.
  Niente.
  Avanzai verso il letto con passi veloci e mi chinai. Alzai con fatica il materasso e presi un pezzo di carta ripiegato che rubai da una delle cartelle cliniche di quell’inferno e lo aprii.
-Questo è il piano.-
   
 
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