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Autore: Bluemoon Desire    05/12/2016    3 recensioni
[L\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'Allieva ]
Nel tentativo di proporre una continuazione ideale delle avventure dei protagonisti de "L'Allieva", questa storia riparte lì dove il finale della prima serie si è interrotto, con la nostra simpatica Alice divisa tra gli amori della sua vita, Claudio ed Arthur.
Forse nel suo cuore la decisione è già presa, ma riuscirà a perseguirla senza più paure ed incertezze? [ ATTENZIONE: La storyline e la caratterizzazione dei personaggi prendono spunto sia dalla fiction Rai che dai romanzi di Alessia Gazzola]
Genere: Commedia, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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                                                           CAPITOLO 2 - IL CORAGGIO DEL CUORE

 

“Scared is what you're feeling. Brave is what you're doing.”

—   Emma Donoghue



Quel lunedì mattina era cominciato nel peggiore dei modi.
La sveglia era entrata in sciopero non autorizzato, l'autobus aveva ritardato di una buona mezz'ora il suo arrivo e, dulcis in fundo, le si era anche rotto un tacco mentre saliva di corsa i gradini della scalinata d'ingresso dell'Istituto di Medicina Legale. 
Un inizio di settimana davvero da incubo. 
In un ritardo a dir poco mostruoso, Alice percorse come una furia il lungo corridoio che conduceva dritto alla sala autopsie, irrompendo nella stanza con la grazia di un esercito di carri armati da sfondamento. 

« Allevi, quale onore! » la accolse Claudio con il suo solito estro sarcastico, gettando una rapida occhiata al costosissimo Rolex che svettava fieramente sul suo polso « Appena quarantacinque minuti di ritardo... » 

« Claudio, mi dispiace » tentò di scusarsi Alice « La sveglia sul mio comodino non ha suonato, l'autobus ha fatto ritardo e-- »

« ...e gli alieni ti hanno rapita per studiare il tuo assurdo cervellino e i suoi astrusi meccanismi, certo! » aggiunse lui con evidente tono di scherno, scatenando un istantaneo scoppio d'ilarità tra gli specializzandi.

Per nulla interessata a perpetrare oltre quella discussione - già di per sé abbastanza imbarazzante - Alice preferì sorvolare sull'intera questione, decidendo saggiamente di focalizzare altrove le sue energie intellettive. 
Aveva giurato solennemente a se stessa che quell'anno avrebbe fatto del suo meglio per rimediare a tutti gli errori e le facilonerie che l'anno precedente le erano quasi costate il posto in Istituto, ed era ben determinata a perseguire il suo obiettivo...con o senza il supporto di Claudio. 

« Visto che ti sei presentata a lezione con un ritardo vergognoso, Allevi, a te l'onore di introdurre alla classe l'argomento di questa esercitazione...» 

Alice strabuzzò gli occhi, paonazza, lanciando una serie di disperate occhiate di SOS in direzione di Lara e Paolone, entrambi fin troppo occupati a rendersi invisibili allo sguardo rapace di Claudio per prestarle la dovuta attenzione. 
Era nel panico più totale. 

« Problemi di udito, Alice? » incalzò Claudio, con una nota d'impazienza nella voce. 

Accidenti a lui. 
Lo detestava visceralmente quando faceva sfoggio del suo sconfinato potere accademico al solo scopo di umiliare gli specializzandi di turno. 
Nella fattispecie...LEI.  

« L'esercitazione di oggi...sì...ehm... » farfugliò Alice, tentando disperatamente di ripescare nella memoria qualche indizio utile che potesse aiutarla ad uscire da quella situazione in un modo vagamente dignitoso. Non avrebbe sopportato un'ennesima lavata di capo da parte di Claudio, non dopo tutti i guai che aveva già dovuto affrontare quel giorno.

Finalmente, ecco arrivare l'illuminazione.
Come accidenti aveva fatto a dimenticarselo? 
La stesura di quel dannato saggio sulla morte per annegamento le era costato non meno di tre giorni di sonno, per non parlare delle decine di scatole di biscottini al burro che aveva consumato in sostituzione ai consueti pasti giornalieri. 

« ...verterà sulla morte per annegamento » completò infine, con aria visibilmente sollevata.   

Conforti si limitò ad annuire, incoraggiandola con un cenno del capo a proseguire.

« Esistono diversi elementi che possono aiutarci ad identificare una morte per annegamento. Durante l'analisi esterna del corpo è possibile riconoscere alcuni segnali distintivi, come ad esempio la diversa distribuzione delle ipostasi, il rapido raffreddamento del cadavere o la presenza di cute anserina. Ma il segno sicuramente più importante ai fini diagnostici è il cosiddetto "fungo schiumoso", ovvero quella schiuma bianco rosea presente attorno alle narici e alla bocca al momento del ritrovamento del cadavere. Essa indica infatti la presenza di un'attività respiratoria al momento dell'introduzione di ingenti quantità di liquido nei polmoni, suggerendo dunque un possibile annegamento. Ai fini legali, però, è sempre consigliabile effettuare un'attenta analisi degli organi interni per la ricerca di elementi probatori forti a sostegno di tale tesi...la presenza di schiuma nel lume tracheo-bronchiale o la presenza di liquido nell'intestino ne sono dei validi esempi... »

In men che non si dica, un rapido brusìo d'approvazione si diffuse tra i presenti, mentre sul volto di Claudio faceva capolino l'accenno di un sorriso trapelante d'orgoglio.

« E quel caratteristico colore rosso delle ipostasi? » la interpellò ancora, ma stavolta con un tono decisamente più professionale e meno maligno. 

« E' un fenomeno fisiologico che deriva dalla notevole umidità cutanea, la quale permette una riossigenazione passiva del sangue » rispose Alice con inusuale sicurezza, reprimendo a fatica un sorrisone compiaciuto a trentadue denti. 


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« Si può sapere come hai fatto a spiattellare tutta quella roba in faccia a Conforti, senza mai perdere il filo del discorso?! » tuonò Lara eccitata, con la voce che traboccava di genuina e profonda ammirazione « Sei stata una grande, Ali! E' impallidito quasi come quella volta che Paolone ha rischiato di fargli scivolare il Mac nuovo di zecca sul pavimento della biblioteca...uno spettacolo esilarante... »

« ...tutta colpa di Conforti che lo aveva sistemato accanto al mio gomito! » protestò animatamente Paolone con un'accentuata inflessione dialettale nella voce. 

« E' stata solo fortuna, ragazzi, pura fortuna! » puntualizzò Alice con un gran sorriso, seguendoli a ruota nella piccola sala comune di esclusiva proprietà degli specializzandi. 

« E com'è che queste fortune capitano sempre agli altri e mai a me? » intervenne Paolone avvilito, giocherellando distrattamente con la ridicola spillatrice glitterata di proprietà di Ambra.

« Perché tu te la vai proprio a cercare le sfortune, beddu miu! » lo schernì bonariamente Lara, dandogli una sonora pacca sulla schiena. 

Alice scoppiò in una fragorosa risata.
Dio, quanto le erano mancati i teatrini comici tra Lara e Paolone!
Condividere con loro le sue giornate, l'aiutava spesso ad affrontare in modo meno stressante tutta la storia con Claudio ed Arthur e l'insopportabile strascico emozionale che si tirava dietro ormai da mesi. 

« ALICE! »

Ed eccolo lì...lupus in fabula.
Ormai le bastava rivolgergli un vago pensiero che già si manifestava davanti ai suoi occhi in tutto il suo infame splendore. 

« Sono qui...che c'è? » si palesò Alice, facendo capolino alle spalle di Lara.

« Calligaris mi ha chiamato...cadavere sulla Pontina » spiegò Claudio con tono sbrigativo « Vieni con me a fare il sopralluogo, o preferisci continuare a fare salotto con i tuoi degni compari? »

E mentre Lara - continuando imperterrita a dargli le spalle - mimò con le labbra un insulto che difficilmente avrebbe avuto il coraggio di ripetere ad alta voce, la testa di Paolone rischiò quasi di esplodere per lo sforzo di intrappolare una risata in gola.  
Da parte sua, Alice non perse altro tempo in chiacchiere e si affrettò a seguire Conforti fuori dall'Istituto, prima che l'infamone cambiasse idea e la mollasse lì su due piedi, com'era già accaduto più volte in passato. 

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Dopo aver armeggiato inutilmente con l'autoradio per alcuni minuti, alla ricerca di un brano decente da ascoltare lungo il tragitto, Claudio gettò la spugna e la spense con un rapido gesto di stizza. Alice osservò l'intera scena con la coda dell'occhio, raccolta in un prolungato e meditabondo silenzio. Chiaramente qualcosa lo innervosiva...o meglio ancora "qualcuno".
Un tempo Claudio non si sarebbe mai lasciato sfuggire una simile occasione d'oro per punzecchiarla ripetutamente con qualche frecciatina supponente delle sue o magari con qualche doppio senso a sfondo sessuale in puro "stile Conforti", ma quel giorno sembrava quasi che non vedesse l'ora di arrivare da Calligaris. 
Probabilmente l'idea di trascorrere del tempo da solo con lei non lo attirava più così tanto, come quando il suo unico obiettivo era quello di portarsela a letto. 

« Te la sei cavata bene oggi in sala autopsie » 

L'estemporaneo intervento di Claudio la colse piacevolmente di sorpresa, ricacciando in fretta e furia la sua pensierosa testolina fuori dalle nuvole. 

« Ehm...ti ringrazio » mormorò, per tutta risposta, sforzandosi di nascondere l'imbarazzo dietro un timido sorriso.

« Guarda che non lo sto dicendo per compiacerti, Allevi! » ci tenne a puntualizzare Claudio, senza degnarla di uno sguardo « E' un semplice dato oggettivo, tutto qui. Hai esposto il tuo discorso in modo chiaro e dettagliato, cosa che non avresti mai potuto fare se non avessi conosciuto a fondo l'argomento. E credimi, sono più che certo che gran parte dei tuoi esimi colleghi avrebbe fatto scena muta se li avessi interpellati al posto tuo. Sarà bene che tu proceda su questa linea d'ora in poi, se desideri davvero che la Wally o il Supremo ti prendano in considerazione per eventuali assunzioni future nello staff dell'Istituto... » 

« E tu? » chiese Alice di getto.

« Io...cosa? » ribatté Claudio, senza capire.

« Tu mi prenderesti in considerazione? » 

Le parole le fluirono dalla bocca neanche fossero dotate di vita propria e perfino Claudio ne parve vagamente colpito. 
La verità era che, per lei, il parere di quell'idiota arrogante valeva molto più di quello di molte altre eminenti personalità dell'Istituto. 
Forse perfino più di quello della Boschi o di Malcomess Senior. 
A volte era proprio il pensiero di poterlo deludere a darle la spinta necessaria per affrontare al meglio le sfide che quella professione le metteva davanti, giorno dopo giorno...possibile che lui non riuscisse a rendersene conto?

« Non spetta a me selezionare le nuove risorse » tagliò corto Claudio con la sua solita fastidiosa arroganza « E comunque, da quand'è che ti interessa ciò che penso? »

Alice trasse un profondo respiro, portandosi esasperata una mano alla fronte. 
Com'era possibile che riuscisse a passare tanto velocemente dall'essere quasi "umano", all'incarnare la peggior specie di stronzo presente sul pianeta? 

« Quanto ancora andrà avanti questa storia, Claudio? » lo apostrofò brusca, rivolgendogli un'occhiata inviperita « Pensavo di poter affrontare la questione tra persone adulte, ma tu continui a comportarti come un ragazzino capriccioso a cui hanno portato via il giocattolo preferito... »

Per la prima volta da quando si erano messi in viaggio, Claudio distolse gli occhi dalla strada per guardarla.
E non fu affatto uno sguardo gentile quello che le rivolse. 

« Certo che hai proprio una gran faccia tosta! » ruggì, chiaramente infastidito da quelle accuse « Se proprio devi dare del bambino a qualcuno, Alice, allora guardati allo specchio e rivolgiti a te stessa...non sono io quello così spaventato dall'amore da voler inventare mille scuse pur di evitarlo! Brutta bestia la paura d'amare, eh? Io sarò anche un arrogante donnaiolo seriale, ma almeno non ho paura di rischiare se so che ne vale davvero la pena! »

« Ma di che accidenti stai parlando? » sbottò Alice, scattando sulla difensiva « Io non ho paura proprio di niente, meno che mai dell'amore... »

Claudio si lasciò andare ad una lunga risata amara.  

« E allora illuminami, ti prego...» la rimbeccò poi, più che mai deciso a non dargliela vinta « Se il problema non è la tua paura d'amare, perché non fai altro che respingere quello che c'è tra di noi? E non venirmi a raccontare di nuovo la favoletta della storia "complicata" perché ormai non regge più... »  

Decisamente spiazzata, Alice non riuscì ad avanzare alcuna valida obiezione.
Perché la verità era che, per quanto detestasse ammetterlo, stavolta era Claudio ad essere dalla parte della ragione...almeno in parte. 
Avrebbe voluto urlargli la verità in faccia, liberarsi la coscienza una volta per tutte, ma qualcosa nel profondo continuava ad impedirglielo. 
Paura, forse. O magari la chiara consapevolezza che, una volta pronunciate quelle parole, ogni cosa tra loro sarebbe mutata per sempre. 

« Che c'è? Non parli più adesso? » incalzò Claudio a mo' di sfida. 

« Calligaris » proferì Alice, con voce inespressiva.  

« Cosa? » 

« C'è Calligaris. Laggiù. »  

Claudio lasciò cadere il discorso senza insistere ulteriormente.  
Ancora una volta erano arrivati a sfiorare il cuore del problema...e ancora una volta, la testarda caparbietà di Alice l'aveva spuntata. 

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Confinata in quell'angolo assolato di marciapiede insieme a Calligaris, Alice prese rapidamente visione delle prime fotografie scattate dall'agente Visone al corpo della vittima, rinvenuto nel primo pomeriggio tra i folti cespugli che addossavano la via Pontina nel suo tratto più periferico.
A colpo d'occhio, doveva trattarsi di un maschio caucasico, probabilmente in età adolescenziale a giudicare dagli abiti giovanili che indossava. Nessun segno apparente di ferite d'arma da fuoco o da taglio, nessuna pozza di sangue attorno al cadavere.
In effetti, quella era la scena del crimine più "pulita" che avesse mai incrociato da quando aveva iniziato a prendere parte ai sopralluoghi.
In un'altra occasione avrebbe chiesto di certo a Claudio delle rapide delucidazioni, magari esponendogli brevemente i suoi dubbi, ma al momento attuale il suo tutor le appariva fin troppo occupato a giocare a fare il sostenuto orgoglioso per poterle dare corda.

« Che idea ti sei fatto, Conforti? » ruppe d'un tratto il silenzio Calligaris, accostandosi speranzoso a Claudio, ancora impegnato con i primi rilevamenti sul cadavere. 

« A giudicare dallo stato di rigor mortis e dalla temperatura corporea rilevata, direi che il ragazzo è morto da almeno 3 o 4 ore... » riferì Claudio con tono professionale, rizzandosi di colpo in piedi, la mano destra che batteva con nevrotica frenesia sulla stoffa impolverata dei pantaloni del suo completo preferito « ...non mi sembra che siano presenti ferite da taglio o d'altro genere, ma come al solito potrò dirti qualcosa di più sulla causa della morte solo dopo aver effettuato l'autopsia completa » concluse poi, prima di spostare rapido lo sguardo verso Alice « Allevi, fai qualche foto dei dettagli anatomici più rilevanti e poi raggiungimi all'auto...se non mi allontano subito da questa maledetta strada sterrata, i miei pantaloni diventeranno bianchi da far schifo! » e senza aggiungere un'altra sola parola, si allontanò imprecando lungo il marciapiede, in direzione del parcheggio. 

« Lo ha morso una tarantola? » ironizzò Calligaris con la sua solita aria sorniona, scoccando ad Alice una fugace occhiata divertita.  

« Magari...purtroppo è così velenoso al naturale! » rispose lei sarcastica, dopo aver realizzato altri due o tre scatti di routine al cadavere « Ispettore? Sa già qualcosa sull'identità del ragazzo? » 

Sorridendo, Calligaris scambiò una rapida occhiata d'intesa con Visone, come a voler dire "te l'avevo detto che l'avrebbe chiesto'.
Avevano lavorato insieme in così tanti casi da quando Alice era entrata nel team dell'Istituto di Medicina Legale di Roma, che ormai si era creata una certa sintonia di gruppo. Come se fossero un'unica grande squadra investigativa. 
Inoltre, a differenza di Claudio, Calligaris aveva lo straordinario pregio di tenere sempre in grande considerazione le intuizioni di Alice - perfino quelle più "folli" e fantasiose.

« Abbiamo rinvenuto il suo portafogli poco lontano dalla scena del crimine » la informò Calligaris, sollevando in una mano una busta di plastica trasparente da repertazione, all'interno della quale s'intravedeva l'oggetto d'interesse « Abbiamo confrontato la fotografia con il volto della vittima. E' lui. Si chiamava Riccardo Sperduti, 16 anni, residente in zona Roma Nord » 

« Roma Nord? » ripetè Alice, aggrottando la fronte con aria pensierosa « E cosa ci faceva da queste parti? Forse è stato ucciso altrove e poi trasportato quaggiù per confondere le acque...questo potrebbe spiegare anche l'assenza di sangue attorno al corpo... »

« ...Conforti ha detto, però, di non aver rilevato alcun foro di proiettile o ferita da taglio sul cadavere » le rammentò Calligaris « E' possibile, dunque, che la causa della morte sia da ricercare altrove. »  

« Forse ha ragione lei » convenne Alice con un sospiro, prima di riporre accuratamente la macchina fotografica nell'apposita borsa da trasporto. 

Se c'era una cosa che aveva imparato nel corso di quell'ultimo anno, lavorando fianco a fianco con Claudio, era che non bisognava mai lasciare che la prima impressione su un caso prendesse il sopravvento, oscurando ogni altro possibile scenario investigativo.
Spesso e volentieri, infatti, spettava alle fasi successive d'indagine - gli esami di laboratorio, per esempio - svelare i misteri più grandi che si celavano dietro un delitto, portando a galla indizi probatori altrimenti invisibili.

« Posso sapere che diavolo stavi combinando, Allevi? Sto mettendo le radici qui fuori! » le ruggì addosso Claudio, non appena lo raggiunse al parcheggio. 

« Chiedo scusa per il ritardo, BOSS! » lo rimbeccò Alice, rivestendo volutamente quell'appellativo di una forte nota sarcastica « Stavo svolgendo il lavoro che TU mi hai assegnato... »  

« Sì, certo » bofonchiò Claudio tra i denti, affrettandosi a recuperare e mettere al sicuro, nel cofano della sua preziosa auto sportiva, la borsa da trasporto che conteneva la costosissima macchina digitale di proprietà dell'Istituto « Ci scommetterei lo stipendio che tu e Calligaris vi siete già scambiati le vostre confidenze da Sherlock Holmes...avete già qualche indizio sul colpevole o preferite discuterne più tardi davanti ad un bel bicchierino d'assenzio? »  

« Sei insopportabile, lo sai? » 

« Sali. » 

« Te l'ho già detto, Conforti, un po' di gentilezza una volta ogni tanto non ti farebbe male! » s'incaponì Alice, men che mai disposta a lasciarsi passare quella particolare mosca sotto il naso. 

« Sbrigati a salire in auto, Sacrofano, o giuro che ti lascio qui a piedi! » ribadì a quel punto Claudio, inforcando gli occhiali da sole in un gesto definitivo « E sai che ne sono capace...»  

Seppur profondamente indispettita, Alice fu costretta a capitolare. 
Non aveva proprio alcuna voglia di farsi più di 20 chilometri a piedi, da sola, in una zona pressocché isolata come quella, e per di più con indosso un paio di scarpe che non erano neppure le sue.
Avrebbe fatto valere le sue ragioni in un'altra occasione.
Presto. 



NOTE DELL'AUTORE: E anche il secondo capitolo è andato!
Beh, che dire? Mi sto divertendo un mondo a ricostruire tutte le varie personalità dei pittoreschi personaggi de "l'Allieva", le scenette piccate tra Claudio e Alice, i teatrini comici di Lara e Paolone. A partire da questo capitolo, poi, come avrete notato, s'inserirà anche un bel tocco di Crime/Thriller che non guasta...spero che sia stato di vostro gradimento! ALLA PROSSIMA! 
   
 
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