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Autore: AlexV_    06/12/2016    3 recensioni
Questa storia mi è venuta in mente esattamente così come l' ho scritta.. racconta il primo incontro tra Regina ed Emma, in un locale qualunque, e di un ballo, che le fa avvicinare pur essendo due sconosciute.
Non ho ancora deciso se la continuerò o meno, perciò, nel dubbio, ho lasciato la scelta aperta.
Fatemi sapere se vi è piaciuta oppure no, qualsiasi parere/consiglio o critica sono ben accetti! Alex
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Emma l’ aveva guardata attraversare il locale, passando elegantemente tra il mucchio di persone che ancora si divertivano al centro della pista.
Aveva seguito, quasi fosse al rallentatore, il movimento di quelle lunghe e ambrate gambe, e ne era rimasta incantata, mentre girava e rigirava tra le mani il bigliettino che quella sconosciuta le aveva lasciato. 

Ripensò alle sue parole, ma Emma Swan non era una di quelle donne che richiamano, che attendono il momento giusto per fare un passo, o che ci pensano e ripensano sulle parole da dire o da scrivere. 
Emma Swan era tutta cuore e istinto. 
E per questo, con il cuore che le batteva all’ impazzata, per una ragione che non sapeva assolutamente spiegarsi raccolse la sua giacca di pelle dallo sgabello accanto a sè e si precipitò fuori dal locale.

Ancora col fiatone, guardò alla sua destra, ma il vialone era quasi deserto, fatta eccezione per una coppia di ragazzi che si baciavano appoggiati al portone di un elegante palazzo. Poi guardò a sinistra, scrutando con attenzione ogni dettaglio di quello che la circondava.
  Ma nulla, non c’era traccia di quella bellissima donna che le aveva mandato in tilt il cervello con un solo ballo.
 Emma pensò addirittura di esserselo immaginato. Di aver immaginato quel profumo delicato, quelle mani sicure, ma allo stesso tempo audaci sulla sua schiena. Pensò di aver sognato la sua voce, il bigliettino, TUTTO. Poi ,finalmente la vide, mentre saliva su un taxy giallo, e indicava qualcosa al conducente.

Corse verso il Taxy, e urlò il suo nome :”Regina! “
 Ma sembrava che la donna non l’ avesse sentita. 
Si avvicinò ancora di più, correndo a perdifiato, mentre il taxy che era stato messo in moto si allontanava piano piano.

Ci provò un’ ultima volta: “ Regina!! “ Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ferma al centro della carreggiata. 
Riuscì a malapena a distinguere, all’ interno dell’ abitacolo, i movimenti che la donna faceva col capo. Forse l’ aveva sentita e si stava guardando intorno. 
Sperò che fosse così, anzi, nonostante non credesse in alcun Dio, pregò che fosse così. 

Il taxy inchiodò. E Regina scese dall’ auto. 

Emma era ancora lì. Immobile. E tra sè e sè stava ringraziando l’ entità suprema che aveva ascoltato la sua preghiera, e un po’ si stava maledicendo per aver fermato quel taxy. Non aveva la più pallida idea di cosa fare, o di cosa dire. Non avrebbe saputo spiegarlo nemmeno a se stessa, figuriamoci a quella pantera che le si stava avvicinando. Che poi, perchè le faceva quell’ effetto? Perchè ogni passo che faceva verso di lei, faceva sparire sempre di più tutto quello che la circondava?
A lei nemmeno piacevano le donne. O forse si?
Certo, aveva baciato Lauren Steal al college,(durante una di quelle feste dove poi si finisce per fare stupidi giochi alcolici) e non le aveva di certo fatto schifo, ma da qui a pensare che le piacessero le donne..Eppure, i sintomi c’erano tutti: salivazione azzerata, batticuore ai limiti della tachicardia, sudorazione alle mani. Si, era ufficiale, ad Emma Swan piacevano le donne.Anzi, ad Emma Swan piaceva QUELLA donna.

Regina ormai era arrivata proprio davanti a lei, e la stava guardando con un’ espressione interrogativa sul volto.

Emma era nel pallone più totale, immersa com’ era in quel monologo interiore che ormai stava durando più del dovuto.

“E-Emma..” riuscì a balbettare, abbassando lo sguardo, mentre le sue gote si coloravano per l’ imbarazzo. ”N-non ti ho detto nemmeno il mio nome..mi chiamo Emma. “ E le sorrise, dolcemente, mentre le tendeva la mano. 




**Buongiorno ragazze/i ! Alla fine ho deciso di continuare la storia, e anche stavolta, ho buttato giù il continuo così come me lo ero immaginato, senza fronzoli, e senza artefatti. Se vi è piaciuto, o anche se non vi è piaciuto, fatemelo sapere, per me è sempre un emozione!
Colgo l' occasione per ringraziare chi mi ha recensito il capitolo precedente, per me è davvero un piacere leggere i vostri consigli , i pareri, e anche le critiche! Un abbraccio a tutti! Alex. 
   
 
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