Da
quell’incontro con Eulalia padre
Carlos aveva deciso di emendarsi.
Sapeva bene
che si tratta di un
semplice peccato veniale, desiderava la compagnia della ragazza, la sua
vicinanza e che lo guardasse ma non avrebbe mai e poi mai osato
qualcosa, lo
scandalo poteva colpirlo e il destino che la sua famiglia e i suoi
superiori
avevano immaginato non ammetteva errori di sorta, lui non doveva farsi
traviare.
Aveva
escluso che la giovane lo stesse
volutamente seducendo, bastava osservarla per comprendere che Eulalia
Valdes
era completamente priva di malizia ed innocente come una bambina eppure
entrambi non riuscivano a staccarsi gli occhi di dosso e quello era
sbagliato.
Avrebbe dovuto rinunciare a lei, per il suo bene doveva rinunciare a
lei e a
tutte quelle sciocche fantasie che aveva ogniqualvolta incrociava il
suo
cammino ma non riusciva ad essere così forte. Era una prova,
una prova per
entrambi, solo se si sarebbero dimostrati degni degli abiti che
indossavano
l’avrebbero superato, motivo per cui aveva cercato di non
vederla e di
combattere quelle sensazioni ma si stava rivelando troppo difficile.
Non
riusciva a smettere di pensare a
lei e quando nella sua parrocchia ascoltava le confessioni dei suoi
parrocchiani riguardanti adulterio ed eccessi della carne non riusciva
più a
tenere la mente sgombra, immaginando sé stesso ed Eulalia.
Sapeva fin troppo
bene che quei pensieri e i sogni erano opera del maligno ma per quanto
pregasse
non riusciva a mandarli via, si svegliata accaldato, con la testa
pesante e una
conseguenza ben visibile che detestava.
Aveva cercato una risposta nei libri,
troppo timoroso di rivolgersi ai suoi superiori o ad altri religiosi
suoi pari
decidendo alla fine di superare tutto quello semplicemente recandosi
più spesso
al convento, più tempo avrebbe trascorso in compagnia di
Eulalia Valdes e più
lei gli sarebbe sembrata insignificante e imperfetta come tutte le
altre donne,
almeno così aveva pensato.
Aveva
invece miseramente fallito dato
che ogni volta che si vedevano sentiva quell’istinto di
protezione unito a
tenerezza nei confronti della giovane novizia aumentare sempre
più tanto che
alla fine non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Forse era
tenerezza,
forse amore, o peggio ancora passione e lussuria, Carlos non lo sapeva
ma
sapeva che desiderava Eulalia, che desiderava udire la sua voce, vedere
la sua
figura, sentire i loro corpi vicini e quello era sbagliato, era tutto
sbagliato.
Sentiva quegli occhi su di sé e si era imposto di restare
impassibile, non
poteva disonorare così l’abito che indossare e non
poteva assolutamente portare
l’altra al peccato, non lui, ogni volta che cercava di
evitarla finiva sempre
per ritrovarsi vicino a lei.
Col tempo
aveva deciso di rinunciare,
non avrebbe commesso alcuna sciocchezza ma almeno sarebbe stato accanto
a lei,
avrebbero goduto della reciproca compagnia e quelle idee pazze lo
avrebbero
abbandonato si era detto fiducioso nella propria resistenza alle
tentazioni.
Aveva
ricevuto attestati di stima sia
dalla badessa ché dalla decana e aveva compreso che tra la
nobile monacata
contro la propria volontà e la popolana felice della sua
vita vi era una guerra
feroce, le due donne si detestavano con la passione che solitamente
è propria
degli innamorati, non vi era niente che potesse unire due donne
così diverse
per mentalità, condizione sociale e per idee, la badessa
leggeva libri in
francese e si mormorava che avesse un amante sebbene lei non avesse mai
ammesso
nulla in confessione, la decana sapeva a malapena leggere e scrivere e
non
aveva mai pensato all’appagamento dei sensi in vita sua.
Tutte le
suore erano costrette a
schierarsi, era quasi inevitabile aveva notato Carlos, persino la sua
Eulalia,
sua … come se lei gli appartenesse, sembrava aver scelto,
durante uno dei
piccoli scambi di parole che via via avevano iniziato a concedersi la
giovane
aveva ammesso di parteggiare per suo Maria Rafaela, la quale si era
sempre
presa cura di lei fin dal suo arrivo al convento.
Nel corso
dei suoi arrivi al monastero
sempre più spesso si ritrovavano a passeggiare invece di
rimanere nel
confessionale, forse così sarebbe riuscito a smettere di
pensare a lei come un
prete non doveva assolutamente fare, sapeva che molti religiosi
infrangevano il
loro voto di castità, con donne sposate, con prostitute o
peggio ancora si
mormorava che i monaci cedessero al peccato della sodomia, ma lui si
era sempre
mantenuto casto, fino ad allora.
<<
Hai smesso di pensare a me? >> le
chiese quel pomeriggio, erano trascorsi sei mesi dal loro primo
incontro e
Carlos si era presto reso conto che amava Eulalia dell’amore
puro che si riserva
agli angeli e ai santi ma in quell’amore vi era qualcosa che
poteva distruggere
lui e rovinare lei e non l’avrebbe permesso, doveva rimanere
padrone del suo
corpo, forte e storico nel respingere la tentazione che gli era stata
inviata
sotto forma di quella novizia bellissima e ignara del mondo.
<<
No, io lo vorrei tanto padre ma … no,
è
più forte di me, perdonatemi ma non riesco ad impedire alla
mia mente di
pensare a voi, di pensare a me e a voi insieme >> aveva
invece confessato
a voce bassa Eulalia, imbarazzata ed evitando di guardarlo. Dunque
anche lei
pensava a lui, non era così innocente come aveva sempre
immaginato pensò
Carlos, erano entrambi due peccatori anche se cercavano con tutte le
loro forze
di resistere al peccato e di esorcizzarlo.
Gli fu
spontaneo aprire le braccia e fu altrettanto
spontaneo per lei stringersi a lui come se ne andasse della sua vita,
era poco
più di una bambina pensò Carlos, gli arrivava
alle spalle e si stringeva a lui
spaventata e timorosa, se avesse più paura di lui o del
mondo esterno era
difficile dirlo ma non si pose la domanda, si limitò ad
assecondarla non
lasciandola andare, lei nemmeno lo desiderava, bastava sfiorarle la
pelle per
accorgersi che era completamente rilassata in quel momento.
Fu
disattenzione quella di alzarle il volto con le
mani per poterla guardare negli occhi, quegli occhi così
particolari in terra
spagnola, così chiari i quali lo fissavano devoti e con
espressione innamorata,
almeno Carlos credette così. Lo fissavano come se lui fosse
l’unico uomo
esistente sulla faccia della Terra, come se lei gli appartenesse,
quegli occhi
lo stimavano, lo rispettavano, lo amano appassionatamente e castamente.
Non fu
però un errore quando dopo un istante di
timore e di incertezza padre Carlos Duncan cercò timidamente
le labbra di
Eulalia Maria Valdes. Non seppe spiegarsi quel gesto, perché
avesse sentito il
bisogno di baciarla, sapeva solo che tutto il suo corpo gli stava
chiedendo di
poter compiere quel gesto e alla fine lui aveva ceduto. Le labbra di
lei erano
piccole, sottili e dolci, era la prima volta che si avvicinava
così tanto ad
una donna e mai in tutta la sua vita ne aveva baciata una e sebbene
sapesse che
era peccato, che lo scandalo li avrebbe travolti e che era sbagliato
non
riusciva a staccarsi da lei. Rimase sorpreso ed entusiasta quando la
sentì
ricambiare il bacio, era come se fossero nati per poter vivere quei
pochi
istanti, solamente loro due, dimentichi nel mondo mentre le loro labbra
sigillavano una promessa segreta e terribile, seducente come il peccato
e
proibita come la trasgressione.
Quando si
separarono Carlos si rese
conto che ormai era fatta, sarebbe stato dannato per
l’eternità ma almeno
avrebbe avuto Eulalia assieme a lui, la colpa era sua, solo sua e non
era
giusto che entrambi dovessero soffrire di quel peccato, era una prova e
lui
l’aveva appena fallita ma poteva aiutare lei, poteva aiutarla
ad emendarsi e a
pentirsi prima che la sua anima fosse perduta e l’avrebbe
fatto, amava troppo
Eulalia per vederla all’inferno a soffrire per tutta
l’eternità.
<<
Io … so che non avrei dovuto
ma … è sbagliato ma non sono riuscito a fermarmi,
perdonami >> disse
continuando a sfiorarle la guancia, le labbra di lei erano gonfie e i
suoi
occhi scintillavano di desiderio, era una bellezza allo stesso divina e
terrestre.
<<
Non … lo volevo anch’io,
padre. L’ho desiderato tanto e … ne voglio ancora,
non mi consideri una
peccatrice ma … >> replicò Eulalia
continuando a fissarlo, erano soli,
soli.
<<
Vuoi altri baci, nevvero?
>> le chiese, attese la risposta di lei prima di
avvicinarsi una seconda
volta, sarebbe stato dannato ma almeno sarebbero stati insieme.
Eulalia
Valdes si sentiva sempre più
stanca, fisicamente e mentalmente.
I sogni
diventano sempre più forti,
intensi e ogni volta che si svegliava si scopriva sudata dalla testa ai
piedi e
con il fiato grosso, e a differenza di prima quei sogni tornavano a
tormentarla
durante il dì perché la notte era troppo
impegnata a combatterli per poter
dormire serenamente.
Aveva
accennato a suor Maria Rafaela
che negli ultimi tempi non riusciva bene a dormire a causa dei troppi
pensieri
e la decana l’aveva abbracciata per poi ricordare quando
decenni prima lei
stessa aveva preso i voti, un po’ di paura è
normale Eulalia le aveva
confidato, devi solo avere fede e ricordare che non
c’è niente di più bello che
servire Nostro Signore ed Eulalia non aveva osato confidarle che non
aveva
paura della cerimonia ma di come non riuscisse a smettere di pensare a
padre
Carlos.
Costui
arrivava sempre puntuale e
ormai era divenuta un’abitudine per entrambi cercarsi con gli
occhi e talvolta
fermarsi a conversare, mantenendo sempre una distanza dignitosa Eulalia
sebbene
si sorprendesse a cercarlo con gli occhi. Era come se dipendesse dalle
sue
visite, come se padre Carlos fosse una parte di lei e lei nel non
vederlo
avvertisse dentro di sé una mancanza.
Alexia si
sarebbe sposata un mese
prima della sua cerimonia, per quanto avesse scritto, supplicato e
pregato
sembrava che suo padre non avesse cambiato parere, Alexia Buenavente si
sarebbe
sposata nonostante il suo desiderio di prendere i voti e i deboli
tentativi di
suor Maria de la Paz che si era molto affezionata alla nipote negli
anni. Non
ne aveva parlato nemmeno con Alexia, quel segreto era solo suo e temeva
che la
sua migliore amica l’avrebbe fraintesa pertanto era rimasta
in silenzio
offrendole il suo sostegno.
Quando quel
giorno aveva rivisto padre
Carlos aveva cominciato ad incamminarsi verso il confessionale prima
che lui le
facesse segno di seguirla e dopo pochi istanti si erano ritrovati a
camminare
insieme senza una destinazione precisa, in silenzio ma era come se
quella
mancanza di parole fosse tangibile.
<<
Hai smesso di pensare a me? >> le
chiese lui. Eulalia avrebbe potuto mentire, negare che pensava a padre
Carlos
tutti i giorni e in modi che erano sicuramente proibiti e sconvenienti,
negare
che si sentiva sempre più attratta da lui ma non era
qualcosa di fisico, non
solamente fisico, desiderava di sentirlo, voleva che lui la proteggesse
dal
mondo, non voleva che lui la lasciasse e aveva così tanto
bisogno di lui da
star male.
<<
No, io lo vorrei tanto padre ma … no,
è
più forte di me, perdonatemi ma non riesco ad impedire alla
mia mente di
pensare a voi, di pensare a me e a voi insieme >> aveva
ammesso, non era
amore, non doveva essere amore ma per quanto avesse tentato era inutile
negare
quello che provava anche solo a sentir nominare il nome di padre
Carlos, era
come se il suo cuore si gonfiasse e le ginocchia le divenissero
cedevoli come
il burro.
Era stata
la debolezza a non farla ribellare quando
lui le aveva alzato dolcemente il volto e aveva piantato i suoi occhi
nei suoi,
Eulalia non aveva mai visto occhi simili, sembrava quasi che la
attraessero,
che volessero che lei facesse qualcosa ma lei non aveva idea di cosa
fare,
desiderava solamente che quell’istante non finisse mai.
Era stata
incoscienza invece non allontanarsi o
respingerlo quando padre Carlo aveva dolcemente premuto le sue labbra
contro le
sue. Eulalia Valdes non aveva mai ricevuto un bacio in vita sua, non
così
almeno, e in quell’istante comprese che ne desiderava altro,
era peccaminoso e
sbagliato ma desiderava altri baci da Carlos. Le sue labbra erano
timide,
spaventate e inesperte ma a lei quello sembrò il miglior
bacio del mondo, si
godette quel lieve contatto per qualche secondo prima di rispondere,
non lo
aveva mai fatto ma sembrava che ogni fibra del suo corpo la stesse
guidando.
Aveva lentamente ricambiato il bacio, con gesti imbarazzati e via via
sempre
più sicuri, godendo di quel momento, di quelle labbra che la
sfioravano con
reverenza e di quelle mani che le sfioravano la schiena, mai il suo
velo di
novizia le era sembrato così pesante e d’impiccio
come in quel momento.
Tutto
quello era un errore, lui poteva tentarla ma
lei doveva essere forte, doveva lasciarlo cadere nel peccato o
aiutarlo? Doveva
pentirsi di tutto quello o chiedere altri baci come quello? La testa le
vorticava velocemente ma si sentiva in pace, per la prima volta in vita
sua
Eulalia Valdes si sentiva completamente in pace con sé
stessa.
Si
separarono solo per mancanza d’aria
altrimenti sarebbero rimasti avviluppati in quell’abbraccio
peccaminoso per
ore, giorni, era come se la sua intera vita dipendesse da lui, non
aveva mai
provato sensazioni simili in vita sua. Si sentiva bene, si era sentita
felice e
sebbene sapesse che era peccato in quell’istante non le
importò, era con padre
Carlos e lei … provava qualcosa per lui, tenerezza, amore,
desiderio, sentiva
chiaramente di avere dei sentimenti per l’uomo di fronte a
lei e non voleva più
tenerli celati nel suo cuore, desiderava che lui ne fosse a conoscenza
e che la
ricambiasse.
<<
Io … so che non avrei dovuto
ma … è sbagliato ma non sono riuscito a fermarmi,
perdonami >> le rivelò
padre Carlos, le sue mani le sfioravano dolcemente il volto con la
premura di
un padre e la gentilezza di un amante, anche lui dunque provava
qualcosa per
lei si disse e anche lui si sentiva colpevole per quel sentimento che
lei aveva
trovato nei pochi libri profani che le erano stati permessi di leggere
al
convento sotto l’occhio severo delle suore.
<<
Non … lo volevo anch’io,
padre. L’ho desiderato tanto e … ne voglio ancora,
non mi consideri una
peccatrice ma … >> ammise lei, che lui lo
sapesse, non le importava, le
importava solo di non essere più separata da lui, il suo
corpo e il suo cuore
avevano bisogno di padre Carlos. Non le importava se era sbagliato,
sentiva
dentro di sé che non poteva esserlo, un sentimento
così forte non poteva in
alcun modo essere sbagliato, era
il suo
cuore a suggerirle se c’era una legge contro quello che
provava doveva essere
una legge sbagliata.
<<
Vuoi altri baci, nevvero?
>> le chiese padre Carlos ed Eulalia sorrise, padre
Carlos provava gli
stessi sentimenti di lei, la ricambiava e niente era più
importante di quello,
niente le importava in quel momento, né la condizione di lui
né il suo
imminente giuramento.
<<
Si … ne voglio altri, padre
>> ammise Eulalia prima di sentire nuovamente le labbra
di padre Carlos
su di sé, questa volta rispose al bacio
all’istante. Se sarebbe andata
all’inferno almeno non sarebbe stata sola pensò
Eulalia Valdes.