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Autore: Atocheg    07/12/2016    1 recensioni
Una nuova pasticceria è stata aperta in città, e quando un ragazzo decide di provarla, gli viene ricordato che sulla superficie ora non ci sono solo gli umani...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Muffet, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ripresosi dalla sorpresa del bacio, Aden rimase per qualche minuto appoggiato alla porta, andando poi a sedersi su una poltrona in quello che doveva essere il salotto, preparandosi per quella che pensava sarebbe stata 'una lunga notte'. All'inizio, effettivamente, rimase sveglio, alzandosi per controllare che Muffet non avesse problemi, giocando un po' con il suo animaletto di compagnia, o semplicemente mettendosi le cuffie e tenendosi sveglio con qualche canzone. Ogni volta che si affacciava per controllarla, Aden non riusciva a trattenere il sorriso che distendeva le sue labbra nel vedere la ragazza dormire tranquillamente, nonostante tutto quello che era successo prima quella sera. Ma presto si ritrovò con il muffin mostruoso addormentato sulle sue gambe, e così stanco che neanche la musica riuscì a fargli mantenere gli occhi aperti.

Quando poi si era svegliato, inizialmente non capiva dove si trovasse, o perché stesse dormendo su un divano, ma quando si ricordò cosa fosse successo, oltre alla certezza di dover avvisare la polizia il prima possibile, un altro dettaglio lo incuriosì: era sicuro che non si fosse messo sopra una coperta prima di cedere alla stanchezza. Una volta sceso, pronto ad uscire il prima possibile, si ritrovò davanti Muffet, con un dolce in una mano ed un caffé caldo in un'altra.

- Buongiorno. - lo salutò, sorridendo e dandogli ciò che teneva – La colazione di oggi è offerta dalla casa. Un ringraziamento per ieri sera. -

- Oh, non preoccuparti. - le rispose il ragazzo, ricambiando il sorriso – Il bacio di ieri sera è stato la ricompensa più gradita che potes... - iniziò a dire senza pensarci, interrompendosi però quando capì cosa stava dicendo, ed arrossendo violentemente – C-cioé, insomma, mi basta sapere che stai bene. -

Muffet stava per rispondere, dopo aver ridacchiato leggermente, quando la porta della pasticceria si aprì di colpo, e la voce di Papyrus inondò l'ambiente.

- BUONGIORNO MUFFET! - urlò lo scheletro – IL GRANDE PAPYRUS E' PRONTO PER UNA NUOVA GIORNATA DI LAV... OH, SALVE UMANO! - salutò, notando il ragazzo, che rispose con un cenno del capo. Fatto questo, Papyrus indossò un cappello con il nome della pasticceroa sopra, mettendosi quindi dietro al bancone, voltandosi poi verso di Aden – VUOI ORDINARE QUALCOSA? -

- N-no grazie, sono apposto. – gli rispose lui, ancora imbarazzato per quello che aveva detto prima – Beh, - disse, dopo essersi calmato, rivolgendosi di nuovo a Muffet – ora che c'è Papyrus, io vado. Mi raccomando, fammi sapere se succede qualcosa, ok? -

- Certamente. - rispose lei con un sorriso – Grazie ancora per ieri sera – disse, sollevandosi sulla punta dei piedi per dargli un altro bacio sulla guancia, e ridacchiando nuovamente nel vederlo spalancare gli occhi e diventare ancora più rosso di quanto fosse prima – A presto. -

 Senza rispondere, non per maleducazione, ma perché si sentiva troppo scosso da quello che era appena successo, Aden uscì velocemente dalla pasticceria,  venendo poi sorpreso da una voce familiare dietro di lui.

- allora, quando glielo vuoi dire?- gli domandò Sans, camminandogli a fianco con fare casual.

Senza togliere lo sguardo da davanti a sé, il giovane scrollò le spalle, fingendo indifferenza – Non ho idea di cosa tu stia parlando... - rispose, ma, se poteva fidarsi del ghigno sul volto dello scheletro, non era riuscito a convincerlo.

- ovviamente. dunque è solo un caso che hai passato la notte da lei e arrossisci ogni volta che ti è vicina. -

Aden sentì il calore sul suo viso aumentare, e si tirò su il cappuccio per nascondere il suo rossore –  N-non è come sembra. Siamo amici, tutto qui. -

- certo... - rispose lo scheletro – comunque, volevo invitarti alla nostra festa di natale, tra una settimana. ci saranno tutti quanti, quindi... -

Il ragazzo lo interruppe, sollevando un sopracciglio in sua direzione – Sapendo che vi conosco solo da un mese, cosa ti fa pensare che accetterei? O che io non abbia già da fare? -

Il ghigno dello scheletro sembrò farsi più ampio, e sollevò le spalle – come ho detto, ci saranno tutti, – rispose, fissando il ragazzo e facendogli l'occhiolino – anche muffet. pensavo ti potesse interessare, ma se hai da fare... - concluse, voltandosi e reincamminandosi verso la pasticceria.

- No! - lo fermò Aden, sentendosi poi tremendamente imbarazzato per la sua reazione, e sospirò sconfitto – Molto bene, dimmi l'orario e l'indirizzo. - continuò, scrollando le spalle – Tanto in famiglia non festeggiamo mai durante la vigilia. - esclamò, prima che gli venisse in mente una domanda: come si sarebbe dovuto vestire per l'occasione?

- tranquillo, sarà solo una festa tra amici. - disse lo scheletro, rispondendo alla domanda prima ancora che le parole uscissero dalla bocca del giovane – mettiti quello che trovi più comodo, niente di troppo elegante. - continuò, per poi fissarlo di nuovo negli occhi – a meno che tu non voglia fare colpo... - concluse, e Aden fu sicuro che, in qualche modo, il ghigno irremovibile dello scheletro si fosse velato di malizia.

Un sospiro esasperato sfuggì dalle labbra del ragazzo – Come te lo devo dire? Io e Muffet siamo solo amici. Non sono interessato a lei. - rispose, sollevando gli occhi al cielo, per poi riportarli velocemente su Sans quando lo sentì ridacchiare.

- ehi, io non ho detto su chi vorresti fare colpo. - rispose lo scheletro, sollevando le spalle – ma credo lo abbia appena detto tu. - disse, voltandosi di nuovo ed incamminandosi nella direzione opposta a Aden – beh, io vado da grillby. ci vediamo alla festa. mi raccomando, sii puntuale. -

Distrattamente, il giovane annuì, prima di ricordarsi che non aveva ricevuto un'informazione fondamentale – Ehi, non mi hai detto dove e quando ci sarà la festa. - gli urlò dietro, provando a inseguirlo, ma era come se Sans si fosse volatilizzato. Poco dopo, il suo cellulare iniziò a vibrare: Sans gli aveva inviato un messaggio con l'indirizzo e l'orario della festa. "Dove diamine ha trovato il mio numero?" si domandò il ragazzo, ma alla fine decise che preferiva non sapere, dirigendosi invece verso casa sua.

La settimana passò via velocemente: essendo iniziate le vacanze di natale, Aden aveva approfittato del tempo libero per comprare i regali ai mostri con cui era riuscito a fare amicizia. Non si era fatto problemi con i prezzi, cercando semplicemente di comprare qualcosa che potesse piacere a tutti. - Me lo posso permettere, – si era detto, ridacchiando – i miei clienti sono sempre molto generosi con le loro mance. -

Essendosi dimostrato piuttosto abile nel disegno, il giovane aveva deciso di sfruttare la sua capacità, mettendola al servizio di ogni studente disperato abbastanza da accettare che lui facesse un compito per casa al posto loro, pagando il prezzo scelto da Aden. Grazie alla sua trovata, al ragazzo i soldi non mancavano, e quindi la sua preoccupazione fu di scegliere regali che gli altri apprezzassero.

Per la maggior parte fu abbastanza semplice, ma quando venne il momento di scegliere un regalo per Muffet, il ragazzo si ritrovò incapace di decidere cosa farle. All'inizio era passato per una gioielleria, ed aveva pensato di regalarle degli orecchini a forma di ragnatela, ma aveva deciso che era una cattiva idea. "Troppo sfarzosi per lei, forse Mettaton apprezzerebbe di più qualcosa del genere" si era detto. Dopo era passato per un negozio di dolciumi, pensando di comprargliene qualcuno, visto che Muffet sembrava avere un debole per i dolci, ma anche quella volta ci aveva ripensato. Lo stesso è accaduto con tante altre idee, e così era arrivata la sera della festa e Aden aveva comprato un regalo per tutti, tranne che per Muffet. Per un momento il ragazzo pensò di chiamare Sans e dirgli che stava male e non poteva più andare, ma prima che mettesse in atto la sua idea, sul cellulare gli arrivò un messaggio da Sans: "la festa comincia tra poco, sii puntuale, mi raccomando. p.s.: non preoccuparti del regalo. è  già tutto preparato."

All'inizio Aden si domandò come facesse a sapere del problema che lo affliggeva, e si guardò attorno, pensando che , forse, lo stava spiando, ma alla fine si arrese all'idea che tutto quello che riguardava Sans raramente aveva una spiegazione logica.

Essendosi già fatto una doccia veloce, ed avendo già indossato gli abiti per la serata, ossia un maglioncino a righe rosse e verdi, oltre a dei pantaloni scuri e alle solite scarpe, tutto quello che dovette fare fu incartare gli ultimi regali, per poi prendere le chiavi e andare in macchina, dopo aver spiegato ai suoi la situazione ed averli salutati. Per sicurezza, si portò altra carta per impacchettare i regali, sicuro che, se anche era accaduto un miracolo e Sans si era preso la briga di aiutarlo, aspettarsi che avesse incartato quello che aveva preso significava tentare la sorte.

Ok, questo è probabilmente il capitolo peggiore che mi sia mai venuto in mente, ma mi serviva qualcosa per introdurre un capitolo natalizio.
Comunque, con un po' di fortuna, riuscirò a pubblicare il capitolo con la festa in tempo per natale.
Ok, dunque, lasciate qualche recensione, se volete, e ditemi finora cosa ve ne pare.

A presto,
Atocheg

   
 
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