Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Elsinor    07/12/2016    4 recensioni
La vita non ti sorride quando sei un Magonò, e il giovane e irriverente Silas lo sa bene, tra Burrobirre, lavori ingrati ed elfi domestici più ricchi di te. Ma se sei un Magonò e ti ritrovi con il soffio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato sul collo?
È ora di scoprire cosa si può fare senza magia e cosa si può fare con, cosa si può fare da soli e cosa si può fare insieme a qualcuno, specie se quel qualcuno è un mago brillante e vanitoso come Alec Kingsman.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ci trovammo in mezzo all'andirivieni di una strada babbana, io, Alanna e la pogona alias il signor Lloyd.
Io non avevo più il pigiama, o meglio, ce l'avevo ma trasformato in un completo molto simile a quello che indossava Alanna, solo senza cappello né scritte strane sulla felpa: evidentemente non ci si era sprecata con la fantasia. Alanna dal canto suo aveva abbandonato il berretto da sci e i capelli le fluttuavano attorno al viso mentre si voltava a destra e sinistra. Il signor Lloyd era sempre una pogona.
Grazie alla mia precedente visita al San Mungo ricordavo in che direzione era la vicina stazione della metropolitana, ma l'istinto mi suggeriva di andare altrove. Di solito il mio istinto combinava solo guai, ma ora mi pervadeva nei suoi confronti una fiducia inspiegabile...ma piacevole.
«Da questa parte.» dissi sicuro, lasciando che Alanna mi seguisse quasi correndo, appesantita da mezzo chilo di rettile.
«Hai una scopa da corsa nascosta nei dintorni?» mi ringhiò dietro, non capii se ironica o no.
Sbucammo sul marciapiede all'angolo di una strada, salutati dal clacson di un Babbano che probabilmente trovava adorabile il signor Lloyd.
Osservai l'auto allontanarsi e le persone fare avanti e indietro sul marciapiede. Anche loro ci lanciavano occhiate.
«Prendiamo il Nottetempo» annunciai ad Alanna, che come previsto si arruffò come un gatto «ma c'è troppa gente qua intorno, fai un incantesimo per distrarla.»
«Ci metteremo nei guai col Ministero, per questo» osservò Alanna, ma non sembrava nervosa, semmai vagamente ammirata. Si sistemò la pogona sulle spalle (il signor Lloyd agganciò le unghiette ricurve alla sua felpa), estrasse la bacchetta e sibilò «Serpensortia!»
Un serpente nero e lucente come un getto d'inchiostro schizzò fuori e atterrò sul marciapiede proprio in mezzo a un gruppetto di ragazzini Babbani. Partì un coro disarmonico di strilli e imprecazioni, che presto contagiarono tutti i passanti.
Alanna rideva sotto le grida, la bacchetta già tesa verso la strada.
BANG!
I tre piani viola e ondeggianti del Nottetempo sbucarono da dietro l'angolo della strada. L'autobus virò bruscamente, sfiorando di un pelo il marciapiede, e inchiodò di fronte a noi.
Mi chinai rapido a raccogliere una sigaretta quasi intera e accesa che un Babbano aveva lasciato cadere per scappare.
«Non li morderà mica, vero?» bofonchiai mentre aspiravo, lanciando un'occhiata preoccupata alla gente ancora in rotta.
«E allora?» Alanna ancora se la rideva sotto i baffi, mentre il bigliettaio aveva già cominciato la sua tiritera.
«Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto d'emergenza per ma...uh, Silas?»
«Ciao, Stan. Fretta, oggi.» diedi un'ultima boccata avida e buttai la sigaretta, mentre lasciavo che Alanna salisse prima di me, tutta impettita e apparentemente decisa a ignorare il bigliettaio. Il bigliettaio come pensavo non ignorò lei, ma la seguì con gli occhi (e i brufoli) lucidi di ammirazione.
«Hai un galeone e cinque falci per il biglietto?» le sussurrai, inseguendola mentre già prendeva posto su una sedia accanto al finestrino «Sarebbe meglio anche una bella mancia, così ci porta subito a destinazione.» lei mi guardò come se fossi un mendicante che la disturbava per strada e mi lasciò cadere in mano uno alla volta quattro galeoni. Avevo creduto fosse una fortuna che il signor Lloyd in veste di pogona non pagasse il biglietto, ma a quanto pareva Alanna era imbottita di soldi.
Non c'era mancia abbastanza grossa per far star zitto Stan Picchetto, così per schivare le sue domande, dopo aver pagato, filai a sedermi vicino ad Alanna. Lei arricciò il naso e cercò di allontanare la sedia, ma tanto le sedie si spostavano già per conto loro grazie agli scossoni del Nottetempo. Il signor Lloyd era l'unico nell'abitacolo che non sembrava turbato, ma probabilmente era la faccia da rettile a essere poco espressiva.
«Può parlare?» chiesi «Ora che ci penso, avevi detto che era tornato così e vi aveva raccontato quelle cose.»
«Sì, prima parlava, ma gli ho fatto un Silencio,» spiegò sbrigativa Alanna «sennò portarlo in giro era una seccatura.»
«E perché, esattamente, te lo sei portata in giro?!»
«Be', tanto nessuno a casa l'avrebbe ritrasformato. A mia madre importava poco visto che non è più suo dipendente, e comunque non è pratica di Trasfigurazione umana. Mio padre forse potrebbe, ma non sa niente di tutta la storia dell'investigatore. Io forse potrei, ma trovo tutto questo molto divertente...»
BANG.
«Quasi arrivati!» annunciò soddisfatto Stan, avvicinandosi alle nostre sedie ribaltate e alle nostre gambe all'aria «Dico, Silas, è o non è un servizio speciale?»
«Mi sa che quei due galeoni di mancia li userò per qualcosa di più speciale, la prossima volta» ansimai, tirandomi su.
Stan ammiccò, accennando ad Alanna che annaspava furente «C'hai già una roba speciale» e si chinò a porgerle con galanteria la mano.
Malgrado il concetto di "speciale" di Stan e di Ernie alla guida, arrivammo davvero a destinazione in un attimo, e anche interi. Mentre scendevamo, sul marciapiede di una via piuttosto squallida e deserta, Alanna proclamò che il Nottetempo avrebbe dovuto prendere fuoco, fortuna che non passò dalle parole ai fatti.
Ai nostri lati si innalzavano due file di case dalle facciate di mattoncini rossi, dall'aspetto perlopiù trascurato. Su alcune delle porte e dei cancelletti erano appesi cartelli "Affittasi" e "Vendesi", nei brandelli di giardino incolti ammuffivano nanetti di gesso e innaffiatoi rotti.
«Dov'è Egon?» chiese brusca Alanna, perlustrando con lo sguardo la strada.
Corrugai la fronte, mentre anch'io cercavo il numeretto giusto tra le case tutte simili «Eeh?» 
«Egon! Egon Hoffmann! Davvero non sai neanche come si chiama? Non è che mi hai raccontato una balla? Ti rimanderò al San Mungo per non farti più uscire!»
«Ah, ho capito.» nome o non nome, non ci voleva un genio per capire che si trattava dell'ex fidanzatino di Hogwarts di Alanna, quello che aveva suo malgrado condiviso col fratello. O forse io sono un genio, non lo so «È questa!» esclamai eccitato, indicando una facciata con l'edera sopra. Il rampicante sembrava potato con grazia, il rosso dei mattoncini era particolarmente sanguigno e il bianco alle cornice delle finestre e dell'ingresso era immacolato «Sicuramente avrà sprangato la porta, quindi quel che faremo è...»
«Ehi, comandone! Mi hai seccato!» sbottò Alanna «Pensi di potermi muovere in giro come un cane?» tirò fuori dalla tasca della felpa un affarino blu e rosso, che riconobbi con sorpresa come il regalo del fast food che avevo perso. Ecco dove mi era caduto! Era un giocattolo deforme che non avevo mai capito da che parte si guardava, sapevo solo che da acceso sparava una lucina e un motivetto demente. 
Alanna lo tirò semplicemente contro la porta di casa Hoffmann, come se cercasse di mandare una Pluffa a segno. Mi aspettavo che facesse un bel bernoccolo alla porta, invece il giocattolo rimbalzò senza rumore e tornò in mano alla Cacciatrice improvvisata.
«Imperturbata» commentò lei tra i denti «non si può origliare...»
«Ok, quindi quello che faremo è entrare. Puoi sfondare la porta, oppure...»
«Oppure piantala di darmi ordini! Sarà piena di incantesimi.»
«...se hai una forcina ci penso io e 'fanculo agli incantesimi.»
«Forse non hai capito! La missione suicida devi farla da solo. Il serpente attacca quando sa di vincere» malgrado mi trafiggesse con occhi di un azzurro familiare, non era familiare la sua espressione, dura e feroce «è per questo che non ho fatto a pezzi Egon dodici anni fa, e tu che pensi di batterlo coi tuoi inesistenti poteri sei ridicolo.»
Mi avvicinai a lei. L'effetto non era granché intimidatorio, visto che eravamo quasi alti uguali, ma cercai di parlare chiaro «Ti ho portato io fin qui. Quel coso che hai tirato contro la porta è mio. Ti ho già aiutato e posso farlo ancora. Io entro, poi fai pure a modo tuo.»
La pogona sulle spalle di Alanna deglutì, facendo tremolare il gozzo irto di scaglie. Alanna strinse gli occhi e alzò con un gesto fluido la bacchetta.
Pensai mi avrebbe appiccato fuoco ai capelli come alla strega del San Mungo, ma quando mi colpì in cima alla testa sentii freddo, anziché caldo. Rivoli di freddo mi scesero giù dalla testa lungo tutto il corpo, tanto che mi toccai il collo pensando di trovare bagnato.
Mi guardai le dita e non le vidi.
Dopo un attimo di sconcerto, aguzzai la vista: c'era la mia mano, ma i contorni si spiccicavano a fatica dal grigio del marciapiede sottostante, un po' come se fosse diventata di vetro finissimo. Ero così dappertutto, e dovevo avere un aspetto assurdo, ma Alanna per la prima volta mi guardò con approvazione.
«Mi è venuto bene!» esclamò, e accidenti quanto somigliava ad Alec «Sei praticamente invisibile. Restami dietro, però, e tieniti in disparte, non in piena luce e possibilmente davanti a superfici non uniformi, idiota.» era talmente soddisfatta di quell'incantesimo che mi chiamò "idiota" in modo quasi affettuoso.
Si allontanò da me e salì con due salti i tre scalini candidi che separavano la porta di casa Hoffmann dal marciapiede. Non tentò nessun incantesimo, anzi, aveva già riposto la bacchetta.
Afferrò il batacchio di bronzo ad anello e bussò con decisione.


















Angolo dell'autrice: Silas & Alanna in azione! Commentate a pioggia se vi piace (o no) questo improbabile duo. A me piace l'incantesimo Serpensortia. Anche Stan Picchetto mi piace. E le pogone, non sono adorabili? Abbiamo scoperto il nome del malefico ex, ora che succederà? E soprattutto che fine ha fatto Alec? Lo scoprirete di sicuro nel prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Elsinor