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Autore: DarkAkiko    07/12/2016    1 recensioni
Le cose sono cambiate da come le avevamo lasciate l'ultima volta: La gare per diventare regine è ricominciata dopo la non-incoronazione; adesso Chocolat ha 17 anni. ed è ritornata sulla terra, dopo un lungo, periodo di assenza: sei anni, apparentemente senza motivo alcuno.
In tutti questi anni le cose sono cambiate, e gli equilibri non sono più gli stessi. 
Nuove amicizie e nuovi amori, vecchie storie e un passato che ritorna.
Che ritorna o che non è mai stato realmente passato?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Pierre Tempête de Neige, Vanilla Mieux, Yurika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti :)
Spero che il capitolo vi piaccia
Ogni commento è ben accetto (anche i peggiori ahah)
Mi piace sapere cose ne pensiate, mi accontento anche di due semplici parole <3 

DarkAkiko

Capitolo Due
 
Quella domenica Chocolat, decise di andare a fare una passeggiata, anche per comprare qualcosa da mangiare, il suo frigo era completamente vuoto, non aveva neanche dell’acqua, così, una volta preparata si diresse, intorno alle dieci, in un supermercato che aveva visto qualche giorno prima di ritorno da scuola.
Dopo una mezz’oretta uscì, con tre buste belle piene, portò la spesa a casa, per sistemarla, tra il frigo e la dispensa, sarebbe tornata più tardi a cucinarsi qualcosa, tanto, non doveva dare conto a nessuno; una volta finito, decise di scendere nuovamente.
Proprio vicino alla sua scuola c’era una libreria, e decise di entrarvi, le piaceva leggere, soprattutto libri di poesia, la rilassavano molto, aveva imparato, durante i suoi allenamenti, a rilassarsi, e a trovare sempre uno spazio per se stessa, non che fosse piena d’impegni qui sulla Terra, ma era un’abitudine che non voleva perdere.
Immersa in quel luogo, osservando i libri, leggendone i titoli, non si accorse che si stava per scontrare con qualcuno nel prendere un libro, forse troppo in alto per lei, la persona al suo fianco, senza troppi convenevoli, le prese il libro, che per egli non era troppo in alto, ma quando si voltò per consegnarlo all’interessata, entrambi rimasero senza parole.
Pierre e Chocolat.
 -Questo è tuo- disse lui, dopo un interminabile silenzio, non sapeva che dire, o che fare, erano passati così tanti anni, e vederla lì, da sola, senza il minimo preavviso, non gli dispiacque poi tanto, per colpa sua aveva sofferto molto, cosa che un malefico non si può permettere, ma soprattutto non poteva permettersi di amarla, cosa che però aveva fatto, anche se, si era comportato davvero male, e almeno a se stesso l’ammetteva.
-Si, grazie- era fredda con lui, distaccata, come se non lo conoscesse, e invece si conoscevano bene, molto bene, fin troppo, ma entrambi avevano un passato fatto di sofferenza, e non sarebbero mai ricaduti nella stessa trappola.
 
Loro erano una trappola
Erano la loro trappola
Una trappola fatta di amore e odio
 
-Come stai?- azzardò lui
-Bene-
-Quindi ti piacciono le poesie-
-Si- la ragazza gli rispondeva a monosillabi, non aveva voglia di parlare con lui, in alcun modo, così una volta ricevuto il libro corse verso la cassa per pagare, e andare via il prima possibile, mentre stava uscendo dal negozio, il suo sguardo si posò nello stesso punto in cui erano prima, ma subito dopo distolse lo sguardo, negando con la testa.
-Mi cercavi?- Chocolat quando udì la sua voce si girò di scatto, perché non la lasciava in pace?
-No, non ti stavo cercando, ora se permetti, vorrei andarmene a casa-
-No, non lo permetto, voglio delle spiegazioni-
-Sono passati sei anni dall’ultima volta che ci siamo visti. Credi sia stupida Pierre?-
-Chocolat…-
-No, Pierre, non sono disposta ad ascoltarti. Lasciami in pace- detto questo, corse via verso casa, una corsa durata una decina di minuti, una volta entrata in casa, decise di mettersi a cucinare, in modo tale da distrarsi, cosa voleva Pierre da lei? Perché non la lasciava in pace? E cos’era quella sensazione che sentiva quando lo vedeva?
 
Chiamò Marille di corsa, aveva bisogno di parlarle. Dopo neanche cinque minuti Marille arrivò, giusto in tempo per mangiare qualcosa insieme all’amica, che, nel mentre, le aveva raccontato cosa fosse successo.
-Sai cosa Chò? Credo che Pierre provi ancora qualcosa per te-
-E lo deduci da?-
-Si è interessato a te, a cosa leggessi, e il fatto stesso che ti abbia aspettato per chiedere spiegazioni-
-Sarà anche come dici tu, ma non sono più una bambina, certe cose cambiano, e non può di certo aspettarsi che cada ai suoi piedi come una cretina, o che faccia quello che voglia lui.-
-Lo so, e fai benissimo. C’è del vino? Dobbiamo inaugurare la nuova casa- la ragazza sorridendole prese del vino dal frigo
-Vino rosso proprio come piace a te-
-Perfetto- osservò per poi prendere due bicchieri –A noi, a questa casa, e ad una nuova occasione- le due brindarono e dopo aver messo in ordine la cucina si spostarono sul divano, guardando, in televisione, un classico programma di gossip di Extramondo
-Certo che faccia tosta Morena, mentre stava con Julius, si è scopata uno di terza, ma ti prego, si può essere peggio?-
-O mio dio, non ci voglio credere, cosa stai dicendo! Ti prego dimmi che Julius l’ha lasciata, perché davvero, è troppo, troppo imbarazzante-
-Si ovvio che l’ha lasciata, per poi mettersi con la ragazza di quello di terza-
-Sconcertante-
-Lo so Chò e non è finita qui. Ti ricordi Manuel?- la ragazza annuì –Bene, finalmente, e ripeto, finalmente si è dichiarato a Luna-
-Tu mi stai prendendo in giro, è un anno che gli piace!!-
-Esattamente, e udite, udite, stanno insieme!- 
-Non ci credo!- le due amiche continuarono a parlare per tutto il pomeriggio, dei loro amici, delle novità su Extramondo e tanti altri argomenti, erano solo pochi giorni che non stavano insieme, ma sembrava essere passata un’eternità per le due
-Sai che stavo pensando Chò?-
-Mmm dici cosa?-
-Dovremmo organizzare una festa, con tutti quanti, per festeggiare-
-Lo sai che non è una cattiva idea?.-
-Lo so! Allora dove? Qui o a casa?- per loro ‘casa’, erano ancora quelle graziose quattro mura dove avevano vissuto per tutto quel tempo su Extramondo
-Ma si dai penso che qui si possa fare! Quando vogliamo organizzare?-
-Settimana prossima o tra due settimane?-
-Penso che settimana prossima vada bene-
-Basta avvisarli…- le due si guardarono negli occhi –Oggi!- urlarono insieme, per poi iniziare a ridere, così iniziarono un giro di chiamate infinito, una ventina di chiamate come minimo, e tutti quanti accettarono, c’erano ragazzi che Chocolat non vedeva da tanto, e non avevano perso tempo ad acconsentire.
In quegli anni Chocolat aveva conosciuto molte persone, e solo da sei anni poteva dire di avere amici sinceri, pronti a tutto per aiutarsi a vicenda.
 
Si sentiva bene.
Si era sempre sentita bene con loro.
 
-Bene, abbiamo organizzato tutto, sabato ti raggiungo, così non sei da sola, ora vado che sono le sette, a sabato Chò-
-Perfetto, grazie- le due si abbracciarono prima che Marille spiccasse il volo per tornare su Extramondo
Chocolat doveva ammettere che la ragazza le era mancata molto, e non vedeva l’ora che arrivasse il sabato successivo, si sarebbero divertite tantissimo, insieme agli altri, ma soprattutto non vedeva l’ora di incontrarsi con Marcus, era terribilmente impaziente.
 
Purtroppo ora doveva prepararsi ad affrontare l’indomani.
Sperando di non incontrare nuovamente Pierre, sul serio, quel ragazzo la stava infastidendo alquanto, era consapevole del fatto che non l’avrebbe ascoltata e che avrebbe fatto di testa sua, e la cosa non le piaceva.
Pensava ancora a quel primo giorno di scuola, quando l’aveva visto per la prima volta, non le era chiaro il motivo per il quale stesse lì, frequentava, a quanto avesse potuto capire, l’università.
 
Il lunedì è il giorno più tragico della settimana, e la cosa era risaputa, ma fortunatamente Chocolat era arrivata in tempo a scuola, così si fermò vicino al cancello principale per aspettare Yurika, tra loro, in quelle settimana, si era instaurata una bella amicizia, si trovavano bene insieme, era un po’ come se il passato non fosse mai esistito
-Buongiorno Chò
-Buongiorno a te, Yù-
-Com’è andato il fine settimana?-
-Bene, complessivamente, e a te? –
-In che senso complessivamente?! Una noiosissima cena di famiglia ieri, ma sabato tutto bene- sapeva perfettamente quanto Yurika odiasse quelle cene, figlie dirette dell’ipocrisia, non aveva fatto altro che lamentarsene il venerdì precedente
-Ho incontrato Pierre ieri, in una libreria- la ragazza rimase scioccata dalla notizia, e fece cenno all’amica di continuare il racconto, in effetti lei stessa doveva incontrare Pierre quel pomeriggio, la loro amicizia era rimasta la stessa, anche col passare degli anni
-Voleva che gli spiegassi perché fossi tornata, e per chiedermi questo mi ha aspettato fuori il negozio, ma gli ho detto che non avevo voglia di parlare con lui, e che deve lasciarmi in pace-
-Capisco, beh Chò devo dirti una cosa-  la ragazza la guardò con fare interrogativo –Oggi pomeriggio mi vedo con Pierre-
-Tu mi stai prendendo in giro-
-No-
-Ah bene, e come mai lo vedi?-  chiese Chocolat, un po’ curiosa
-Noi ci vediamo spesso durante la settimana, sai la nostra amicizia è l’unica cosa che è rimasta intatta col tempo-
-Lo capisco, beh, la cosa mi ha leggermente spiazzata, comunque ora ci conviene entrare, chi se li sente poi-
-Hai ragione, comunque non ti preoccupare, anche se sono certa che mi dirà di te-
-Non avevo il minimo dubbio cara- le due ragazze iniziarono a ridere, per poi correre in classe.
 
Yurika, controllava ogni singolo rintocco dell’orologio, era impaziente che arrivassero le tre di quel pomeriggio, ormai mancava davvero pochissimo, una decina di minuti, o anche meno
-Alastor?- chiamò il suo maggiordomo
-Si?-
-Potreste accompagnarmi da Pierre?-
-Certamente andiamo.- 
Alle tre in punto bussò alla porta del palazzo di Pierre, che venne aperta da Sylvette, il quale la fece entrare indicandole dove si trovasse Pierre in quel momento, la ragazza salì le scale in silenzio e una volta trovatasi di fronte la porta della camera di Pierre, la spalancò immediatamente, correndogli incontro.
-Pierre!-
-Yurika! Sei sempre la solita, prima o poi mi ammazzerai!-
-Non è carino da dire- disse facendo la finta offesa, ma subito gli sorrise, sedendosi poi sul letto –Allora quali sono le novità?-
-Come se tu non le sapessi Yurika! Non fare la finta tonta con me! Del resto sei tu che sei amica di Chocolat!-
-Oh, andiamo dubito sul pesante allora, okay- la ragazza lo conosceva fin troppo bene, sapeva fin da subito che avrebbero parlato di lei –Com’è stato rivederla?-
-Sinceramente?-
-Non potresti mentirmi comunque-
-Questo le credi tu- Yurika gli fece la linguaccia, con lui si sentiva a casa, la loro amicizia era forse la cosa a cui entrambi tenevano di più, era qualcosa di vero, di puro, non vi erano schemi dettati dalla famiglia facoltosa di lei, e dai rigidi comportamenti adatti ad un malefico, soprattutto se si parla del principe dei malefici –E’ stato come ricevere un calcio nelle palle- Pierre non era solito usare quel linguaggio, quindi, Yurika sapeva bene che quando si lasciava andare la cosa era veramente tragica
-Okay parla ti ascolto-
-Quando l’ho vista non ci volevo credere, sono rimasto a fissarla per non so nemmeno io quanto tempo, ho osservato praticamente qualsiasi cosa fosse cambiata col tempo, anche la più piccola sfumatura, e poi mi sono perso nei suoi occhi, completamente-
-Oh- si limitò a dire
-Ieri l’ho vista-
-Si lo so, me l’ha detto Chocolat-
-Immaginavo, sono contento che alla fine hai risolto con lei, era quello che volevi no?-
-Si- annuì sorridendo, era davvero contenta di aver trovato un’amica, una vera.
-Eravamo entrambi nel reparto di poesia e non riusciva a prendere un libro, così gliel’ho preso io, anche se inizialmente non l’avevo nemmeno vista, solo dopo che ho preso il libro, ho visto chi fosse, poi l’ho aspettata quando è uscita-
-So anche questo, e del fatto che lei ti ha detto che non vuole parlare con te, e che la devi lasciare stare-
-Già, ma io vorrei solo capire perché è andata via-
-Lo sai perché Pierre, almeno una parte la sai. E sei tu la causa, l’hai sempre saputo-
-Lo so, ma intendevo l’altra parte della storia, e soprattutto per quale motivo è tornata,  poi la lascerei stare-
-Sei un grande bugiardo-
-Lo so-
-Tu non la lasceresti stare Pierre, sappiamo bene entrambi quanto le hai voluto bene, e quanto ti sia mancata-
-So anche questo Yu-
-Dì la verità,  sei ancora innamorato di lei-
-Io non posso innamorarmi lo sai-
-Si ma ci sei andato molto vicino, anni fa, e adesso siete molto più maturi di allora, le cose cambiano-
-Non me lo ricordare, grazie-
-Pierre che vorresti fare?-
-Io non lo so, so solo che quegli occhi, quella sua vitalità, energia, mi sono mancate tantissimo-
-Iniziamo bene, Pierre…-  
-Ma lei non lo deve sapere-
-Perché?-
-E’ meglio per tutti e due, se ci odiamo-
-Tu non la odi, non l’hai mai odiata-
-Io no, è vero, ma lei si, ed è meglio che le cose rimangano così-    affermò Pierre, con un velo di tristezza, sapeva che non poteva permettersi di amarla, e se solo lei si fosse affezionata di nuovo a lui, sarebbe stata la fine, perché non sarebbe riuscito a starle lontano
-Non sono tanto convinta di questa cosa, e comunque il tuo comportamento sarebbe incoerente, non le avresti dovuto chiederle il motivo del suo ritorno. Comunque caro, ho una notizia per te-
-Dici- rispose il ragazzo, drizzando le orecchie, aveva un brutto presentimento
-Ho conosciuto un ragazzo-
-Lo sapevo, avanti racconta- ormai la conosceva talmente bene, aveva capito immediatamente il significato di quel sorriso
-L’ho conosciuto ieri a cena, si chiama Mark Tomoko e studia nella tua stessa università , ma frequenta giurisprudenza, come il padre del resto, ha 19 anni, ed è il figlio del collega di mio padre- spiegò euforica
-Mmm lo terrò sotto controllo, e comunque di che avete parlato?-
-Geloso, comunque del più e del meno, ma ha fine serata mi ha chiesto il numero di telefono-  disse mostrandogli il telefono
-Sfacciato il ragazzo-
-Si però è carino-
-Yurika- la rimproverò Pierre, che aveva già intuito come sarebbe andata a finire, da lì a qualche mese 



 
  
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