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Autore: Everian Every    08/12/2016    1 recensioni
Mentre la Lucas Force, sulla terra, è stata catturata da Shadow Blade e dai suoi sgherri, come si sviluppa la conquista del Multiverso da parte dell'esercito delle Ombras?
Nitro, l'Every che ha deciso di parteggiare per Shadow Blade in questa guerra, è stato incaricato di guidare la conquista del pianeta equestre, assoggettandone e distruggendone ogni forma di vita, con ogni mezzo possibile.
Capitoli più corti del solito, per permettere una lettura più agile e piacevole e per non dare troppa pesantezza alla storia che non pretende di essere troppo pesante.
Enjoy This :D
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parte Quattro
 
Un campo di cenere.
Questo e poco altro rimaneva dopo tre giorni di razzia da parte delle Ombras dell'un tempo lieto villaggio di Ponyville. Un campo di cenere grigia, dove gli edifici si ammassavano fino a poco prima, e bianca un po' ovunque. In particolare quella neve che non era neve, ma che ammantava il lugubre paesaggio donandogli con sarcastica e sferzante ironia un che di lieto, metteva in tumulto quel qualcosa di marcio e scuro che batteva nel petto del generale di Shadow Blade al posto del cuore.
Jenna, la dottoressa dell'elite scientifica di più alto grado nel regno del signore delle ombre più tetre, incaricata da Shadow Blade addirittura di seguire i movimenti del generale e di appuntare ogni dettaglio, fosse pure il più insignificante, delle sue scorrerie, se ne stava sola, sotto la pioggia fredda e sottile, fissando il ragazzone poco distante.
Era arrivata lì due ore prima, trovandolo rannicchiato su un piccolo tumulo scavato nella polvere e nella terra su cui era stato poggiato un piccolo fiore di metallo color oro dagli strani riflessi neri. Si era fermata lì, dietro di lui, ad una ventina di metri di distanza, a guardarlo, senza il coraggio di proferire una parola. Era rimasta in silenzio perché non poteva lasciarlo da solo. Era rimasta in silenzio perché sapeva che lui doveva restare da solo.
Nitro rigirò la terza sigaretta del pacchetto nuovo tra le dita, scrutandola. Giocherellò come aveva fatto con tutte le altre, ora buttate a terra lì in parte alla tomba scavata alla bell'e meglio. La spezzò in tre punti, la piegò in modo da formare un triangolo e quando vide che non era equilatero come avrebbe voluto, la strinse nel pugno e fece cadere i resti per terra, con tutte le altre.
Era fermo lì da ore, rimuginando sempre le stesse cose senza mai arrivare ad una conclusione soddisfacente.
Che diavolo stava facendo?
Quanti ne aveva uccisi non lo sapeva più nemmeno lui. Sapeva solo che prima di partire con Shadow Blade, sulle sue spalle c'era un mantello lucente come fosse d'oro, con lo stemma degli Every ben impresso al centro in un viola ametista meraviglioso, mentre in quel momento a coprirlo c'era un panno di cenere e urla, pesante quanto tutte le galassie di tutti i multiversi di tutte le realtà possibili e immaginabili.
Quanti ne aveva uccisi?
La mente gli corse a quasi venti anni prima. A quel dannato giorno. E per un attimo gli parve che tutta la colpa fosse del mostro che si faceva chiamare re delle ombre. Sorrise acre, pensando a quanto fosse pusillanime quell'idea. Non era certo colpa di Shadow Blade se si era fatto battere così facilmente. Era inutile cercare di scaricare tutto il peso di quelle morti sul demonio che lo stava comandando, dopotutto se lo comandava la colpa era sua, di Nitro, non di altri.
Tutte le vittime di quella guerra erano cadute a macchiare le sue mani, non quelle di Shadow Blade.
Gli venne un improvviso moto di rabbia e dovette tenere ferma la mano destra con l'altra per non colpire il terreno. Inspirò, calmandosi un po'.
La verità era che lui non avrebbe dovuto chiedersi quante vite avesse strappato a brandelli, invece di salvarle come avrebbe potuto, ma piuttosto di quanto davvero gli importasse. Perché era quello che gli faceva male, che gli perforava il cuore.
Aveva massacrato chiunque gli venisse detto di ardere nelle fiamme corrotte del sole nero, senza battere ciglio, senza opporre resistenza, come se non gli importasse! Sapeva che era male, allora perché non sentiva nulla? Perché il suo dannato cuore sembrava non battere per chi aveva ucciso a sangue freddo? Perché non provava che indifferenza di fronte allo spettacolo agghiacciante di popolani indifesi che venivano divorati dalle fiamme che lui aveva scatenato?!
Cos'aveva di sbagliato? Era davvero... cattivo?
Ma lui non voleva essere cattivo. Non poteva essere cattivo. Non poteva essere come suo padre.
Abbassò lo sguardo sul tumulo di terra. Vi aveva seppellito Derpy, dopo averla arsa. Non voleva che le Ombras ne mangiassero le carni come avevano fatto con molti altri.
In quel momento si sentì disgustato dal suo stesso gesto perché non riusciva a scorgervi altro che arroganza ed egocentrismo. Quella tomba era solo una scusa, una scusa per far finta di essere buono, in fondo al cuore.
Sorrise di nuovo con amarezza e prese un'altra sigaretta, iniziando a giocherellarci.
Forse era davvero cattivo. E la cosa lo terrorizzava, più di ogni altra. Ma non poteva saperlo finché Shadow Blade lo teneva in scacco. Quello, almeno, era un buon contentino, per il momento.
Si alzò a fatica, spolverandosi i pantaloni lunghi e grigi, dirigendosi poi verso Jenna. Non rivolse nemmeno un'occhiata di sbieco alla dottoressa che, invece, gli sorrise non appena le fu vicino. Il sorriso non vacillò nemmeno quando lui la spinse lievemente, ma bruscamente, da parte per passare.
"Novità." ordinò Nitro fermandosi per ascoltare le notizie, sempre dando le spalle all'Ombra.
Il sorriso di Jenna vacillò leggermente, ma non cadde. "Come da programma, s-signore... L'Everfree Forest è stata completamente distrutta. Abbiamo rilevato alcune difficoltà nel purificare le tane dei cani stana diamanti e le paludi delle idre giganti, ma nulla che i nostri mezzi blindati non abbiano potuto risolvere.
Per quanto riguarda le operazioni oltreoceano, la costa di Centauria è già in mano nostra, dobbiamo solo inviare truppe di rinforzo alle avanguardie e l'invasione del continente potrà avere inizio. Inoltre i comandanti delle armate sette nove e ventitré attendono vostre direttive per procedere alla purificazione delle terre dei Mutaforma, altresì noti come Changelings."
L'Every soppesò con calma le parole della dottoressa. Rigirò sotto gli occhi pensierosi la sigaretta, poi la spezzò in due e la fece bruciare, dissolvendola nell'aria cupa. Guardò il sole scarlatto che non si muoveva dallo zenit perché tenuto fermo dal suo potere, come se fosse incatenato a lui.
"Voglio che le unità d'avanguardia inviate in Centauria tengano la posizione e non prendano alcuna iniziativa. Inviate un ultimatum a tutte le popolazioni libere del pianeta e attendete una settimana. Poi procedete all'attacco."
"Ma, signore, così perderemo l'effetto sorpresa, se attaccassimo ora..."
"La guerra finirebbe in poco meno di due settimane, giacché un nemico impreparato e inferiore per numeri e mezzi a noi ci vedrebbe piombare dal cielo. Non intendo vincere una guerra senza dare almeno la possibilità di morire combattendo ai miei avversari."
"Ma Shadow Bl-"
Nitro si voltò di scatto verso di lei, alzandole repentinamente il mento con un dito, facendola trasalire. La fissò con occhi di ghiaccio, penetrando la sua anima e mostrandole una minima parte del vero dolore, quel che bastava a farla tremare di paura. Jenna cercò di balbettare delle scuse, ma si sentiva senza fiato, privata di tutte le forze di fronte al generale.
"Shadow Blade" disse l'Every, soffiando quasi a fatica il nome del tiranno "mi ha ordinato di conquistare questo mondo e di trucidarne gli abitanti per ingrandire le sue armate di Ombras, ed è quello che farò. NON mi ha detto, tuttavia, come portare a termine il compito, pertanto, a meno di non voler comunicare a Shadow Blade della vostra sfortunata caduta da un dirupo che, guarda caso, dava su una pozza di fuoco di sole nero... vi suggerisco di tacere e comunicare gli ordini. Sono stato sufficientemente chiaro ed esplicativo, miss Worrit?"
Jenna annuì debolmente, per quanto il dito di Nitro le facesse tenere la testa sollevata in una posizione terribilmente scomoda. Il generale lasciò andare l'ombra che fece un veloce inchino con le prima lacrime agli occhi che luccicavano, per poi correre via cercando senza riuscirci di darsi un contegno.
Nitro la fissò con sguardo carico d'odio. Detestava le Ombras, soprattutto sapendo chi era il loro capo. E non parlava solo di Shadow Blade. Lui era uno dei tre motivi per cui quella razza non gli andava proprio a genio.
Storse le labbra e tornò alla tomba di Derpy.
Forse, passare qualche altro giorno vicino a lei gli avrebbe mostrato che non era davvero cattivo...
 
Fine Parte Quattro
   
 
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