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Autore: WriteMary    08/12/2016    4 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ah! Faccia piano!”
“Al mal tiempo, buena cara.” Rispose l’ocelot mentre stringeva la garza sul braccio della tigre.
Judy entrò nell’ufficio affannata, con le orecchie piatte sulla schiena.
“Thorley...” Disse trasparendo sollievo vedendolo quasi comodamente seduta a terra.
La tigre tentò di scambiarle un cenno, ma sussultò per via di una fitta.
“Stia fermo.” Lo rimproverò il felino maculato. “Continui a fare pressione.”  
Thorley riportò la zampa sulla fasciatura, serrando il volto per il dolore conseguente. “Grazie Eduardo. E’ stato… davvero preventivo.”
“De nada.” Gli sorrise mentre riconsegnava la valigetta rossa alla gazzella. “Tutti dovrebbero sapere un minimo di primo soccorso.”
“Tieni duro, l’ambulanza sta arrivando.” Assicurò la coniglietta avvicinandosi preoccupata.
“Tu stai bene?” Chiese la tigre facendo vagare lo sguardo sull’uniforme di Judy. “Non sei stata…”
“Thorley!” Esclamò Ulv fiondandosi nella stanza. “Diamine! Stai bene?! Cos’é successo?”
“Piano, piano, sto bene.” Rispose forzando un sorriso al lupo che gli era corso accanto.
“Mi ha salvato la vita.” Gli rispose Judy. “Barnes era armato, Thorley mi ha spinta per salvarmi ma...”
“Quell’opossum…” Sussurrò il lupo quasi ringhiando. “Gli auguro l’ergastolo.”
“Anche con un buon avvocato, non se la caverà di certo.” Assicurò Judy.
Nick varcò la porta in quell’istante, con appresso due medici in divisa da soccorso.
“Riesce ad alzarsi signore?”
“Si, si…”
“Cerchi di non distendere l’arto in basso.” Suggerì il medico portando alla tigre un reggi braccio.
“Il proiettile?” Chiese il secondo mentre ispezionava la fasciatura.
“Credo sia passato da parte a parte.” Rispose Eduardo indicando il foro nella vetrata.
“Venga con noi agente.”
 
Il Zootropolis Central Hospital, offriva una sala d’attesa ampia e ben organizzata, salvo forse il soffitto a volta, che amplificava le voci e gli annunci degli altoparlanti.
Ulv tamburellava la zampa sul bracciolo metallico della sedia, tenendo lo sguardo fisso sulla porta a due ante che non gli era possibile varcare.
“Stai tranquillo.” Gli disse Nick. “Se fosse stato grave avremmo avuto più difficoltà a seguire l’ambulanza no?”
“Perché una pistola?.” Chiese il lupo a denti stretti.
“Chi lo sa, i soldi non gli mancavano di certo.” Considerò la volpe. “Magari l’indagine l’ha messo sotto pressione tanto da armarsi, oppure è quel tipo di animale che dorme con una pistola sotto il cuscino.”
“Non l’avevamo realmente in pugno.” Confessò Judy seduta accanto. “Avrebbe potuto trovare altre scappatoie o far cadere facilmente i sospetti sugli altri due indagati; Chi mette in piedi un omicidio così tecnico non da certo l’idea di un animale che cede alle prime pressioni. Poi… quello che ha detto.”
“Che ha detto?” Domandò Nick
“Non lo so, erano parole confuse. Ha detto che non era colpa sua.”
“Tipico, non è mai colpa loro!” Commentò Ulv corrugando la fronte.
“Ha parlato di certe piante e di certi Altri che sarebbero andati da Bentley.”
“Altri?” Chiese Nick facendo virgolette con le zampe.
“Non lo so, nemmeno lui sapeva aver chiaro cosa stesse dicendo.”
“L’hai arrestato, cercava solo di confonderti.” Sentenziò Ulv scomodato della situazione. “Sai quante scuse tirate per il crine ho sentito in centrale.”
“Si ma… sembrava così spaventato.”
“Solo dall’idea di finire in carcere.”
Judy si lasciò sostenere dallo schienale con aria perplessa, attirando su di se il lieve sorriso della volpe.
“Senti puzza di bruciato Carotina?”
“Qualcosa brucia Nick… solo non so cosa.”
Ulv drizzò le orecchie, percependo lo scalpitio di zoccoli sul pavimento lucido e voltandosi vide una zebra vestita in blu avanzare in loro direzione.
“Voi siete qui per Thorley Striped?”
“Si! Come sta?” Domandò il lupo alzandosi.
“Più che stabile, è stato un bene aver contenuto l’emorragia. Fortunatamente il proiettile non ha toccato punti critici e salvo complicazioni potrà tornare autonomo in circa dieci, quindici giorni.”
“Possiamo vederlo?” Chiese la volpe.                                                                                                               
“Solo per poco, non è orario di visite.”
Il medico li accompagnò lungo il corridoio, fino alla stanza in cui la tigre era stata ricoverata.
Lo trovarono seduto su un lettino, con una canottiera nera e la zampa destra ripiegata sul busto da un reggibraccio di un invasivo color celeste.
“Ti resterà la cicatrice?” Chiese sfacciato Nick. “Rafforzerebbe le tue intimidazioni.”
“Spero di no.” Rispose lui guardandosi l’arto. “Col pelo a strisce una cicatrice farebbe solo ridere.”
“Va meglio?” Domandò Judy premurosa.
“Molto meglio, mi hanno fatto un’anestesia regionale, comincio solo adesso a ricordarmi di avere un braccio.”
“Temo ti metteranno in malattia Thor.”
“Taci, di tutta la faccenda è la cosa che mi secca di più, già dovrò restare qui in osservazione, patirò la fame col cibo dell’ospedale.”
“Farei volentieri a cambio sai.” Confessò la volpe sarcastica. “Niente di meglio delle ferie pagate.”
“Nick.” Commentò la coniglietta sferrandogli una leggera gomitata.
La zebra si sporse in quel momento dalla porta con solo la testa.
“Scusate ma questa è solo una cortesia, se volete trattenervi oltre è meglio seguire gli orari di visita.”
“Solo un momento dottore.” Chiese Thorley. “Non ci vorrà molto.”
Il medico annui scettico e richiuse la porta dietro di se.
“Thor, possiamo tornare anche…”
“No, no mi è più facile adesso.”
“Cosa?” chiese Judy.
“Non sai ancora tutta la verità sugli Ululatori notturni.”
“Thor…” Disse il lupo mettendosi una zampa in fronte. “Serviva che ti sparassero per…”
La tigre lo zittì, scacciando la sua frase con rapidi movimenti della zampa.
“Quello che è successo oggi ha fatto… riaffiorare molto, ma almeno questa volta… sono riuscito a fare qualcosa.”
“Questa volta?” domandò Nick inclinando leggermente la testa.
Thorley prese un grande respiro, mentre Ulv salì sul poggiapiedi del lettino così da posargli  una zampa sulla spalla.
“Non sapete tutto e non mi è certo facile dirlo ma… il giorno dell’incidente Ulv… era con me.”
Judy e Nick ebbero un piccolo sussulto nei loro sguardi, portando d’istinto gli occhi sul lupo che fece lento cenno di conferma.
“Eravamo stati assegnati come supporto a un’unità anti sommossa; c’era da gestire l’ennesima  manifestazione a Savana Centrale.”
“Eravamo ai margini dell’azione.” Prese parola Ulv. “Dovevamo ispezionare, le vie traverse e i vicoli per evitare che ci fossero mammiferi pronti a far degenerare tutto in rivolta. Tutto sommato la situazione era gestibile, poi…”
“E’ successo.” Riprese la tigre. “Mi soro ritrovato a terra e ho… perso il controllo.”
“Non si sapevano ancora le cause.” Continuò Ulv vedendo Thorley stringere la zampa sul lettino.
“Si pensava fosse una malattia, o…”
“Una predisposizione biologica.” Completò la frase Judy abbassando leggermente il capo.
“Ma se Thorley era con te.” Comprese la volpe guardando discretamente il felino. “Significa…”
“L’ho aggredito.” Confessò la tigre attanagliato dalla colpa. “E Ulv porta ancora i segni di quello… di quello che gli ho fatto.”
Ulv gli strinse la zampa sulla spalla con più forza, guardandolo con le orecchie reclinate all’indietro e la coda bassa. “Thor… basta così, non…”
“No. Non voglio che mi vedano per l’eroe che non sono.”
“Ma…”
“Per favore.”
Il lupo prese un attimo le distanze, portandosi una zampa al lato destro del collo spostando il folto pelo grigio; mostrando i segni di quattro grosse cicatrici.
Judy si portò le zampe al muso, non potendo che ricordare con quanta fortuna lei e Nick erano sfuggiti alla ferocia di Manchas.
Thorley distolse lo sguardo, sforzandosi di parlare nonostante il nodo alla gola.
“Se… se la squadra anti sommossa non fosse stata nelle vicinanze io avrei potuto… io l’avrei…”
Ulv reagì prima che potesse finire la frase e strinse in un abbraccio la tigre dal muso solcato da una lacrima.
Thorley ispirò dalla sorpresa e in silenzio appoggiò la testa tra le orecchie del lupo.
“Non… non avrei sopportato di vederti anche solo ferita Judy. Non se potevo fare qualcosa.”
Judy lasciò che Ulv lo lasciasse libero, per poi a sua volta saltargli in contro alla Tigre in quello che voleva essere un abbraccio.
“Hai fatto molto di più che qualcosa: mi hai salvato la vita e dimostrato coraggio; non solo per oggi ma anche per tutto il resto. Come molti altri animali hai sofferto quella crisi e ora come loro cerchi di andare avanti nonostante il passato, nonostante non sia facile. Se dici di non essere un eroe ti sbagli; oggi hai salvato la mia di vita e domani quella di qualcun altro. Sei un ottimo poliziotto.”
“Se detto da un’eroina allora deve essere vero.” Gli sorrise la tigre posandogli la zampa sulla testa. “Grazie, grazie d’avvero.”
Ulv sorrise sollevato, così come Nick, che alzando un sopraciglio chiese se fosse obbligato anche lui ad abbracciarlo; riuscendo a strappare una lieve risata alla tigre.
 
“Hoops, puoi seguirmi nel mio ufficio.”
“Si capitano.” Rispose la coniglietta dando un’ultima occhiata all’atrio dove Ulv stava certamente dando spiegazioni a Logan e Melanie.
Si accomodò sulla sedia di fronte alla scrivania di Bogo, mentre quest’ultimo prendeva tra gli zoccoli una cartellina ferma fogli.
“Ho visionato il vostro rapporto, dubito possano sorgere dubbi sulla colpevolezza di Barnes, ma ciò nonostante lo tratterremo fino alla sentenza della giuria.”
“Per quanto riguarda l’arma?”
“E’ stata acquistata senza licenza, per lo più il modello era calibrato su un animale più grande; la balistica conferma che è stato il rinculo a disarmarlo.”
Judy sospirò sollevata. “Almeno non potrà insinuare nessuna aggressione da parte nostra.”
“Striped andrà solo incontro a una convalescenza, Barnes ha pochi rami su cui appendersi.
Ha svolto un buon lavoro Hoops.”
“La ringrazio capitano, ma non ho contribuito solo io a risolvere il caso.”
“Ne sono consapevole, ma stavo per riferirmi all’agente Striped.”
“Come scusi?”
“Non scelgo certo a caso le formazioni degli agenti. Serviva qualcuno che obbligasse Striped ad affrontare il passato e lei e l’agente Wilde siete stati la scelta più logica.”
“Lei sapeva del passato di Thorley?”
“Capitano non è solo un onere ma anche una responsabilità, ovvio che ne ero al corrente, esattamente come ero al corrente che non è stato l’unico agente colpito dagli Ululatori notturni.”
“In tutto dovrebbero essere quattro, no?”
“Nove. Un numero sufficiente perché Bellwether mi obbligasse a riassegnare i ruoli nel dipartimento.”
“Nove… e tutti loro…”
“Cinque hanno dato le dimissione e tre hanno richiesto lavori che li tenessero lontani dall’azione.
Il nostro lavoro può purtroppo obbligarci a far del male ad altri animali, immagino comprenda che loro non se la siano sentita di proseguire. Striped è stato l’unico a voler riprendere il suo impiego, ma sapevo che affiancarlo al solo Andersson non sarebbe bastato a reinserirlo.
“Quindi ha pensato a noi.”
“Avete affrontato Bellwether in prima persona, sareste stati di certo i più comprensivi.
Judy non riuscì a non palesare un sorriso. “Capitano, non so cosa dire.”
“Non dica niente allora, non sono ne una balia ne uno psicologo ma è mio compito pretendere il meglio da tutti voi e fare il possibile per rendervelo possibile.”
“si, si signore”
“Detto questo vorrei parlarti dell’ultima nota del rapporto.” Disse il bufalo portandosi al muso gli occhiali da lettura. “E possibile che le ultime affermazioni di Barnes possano ricollegarsi a un 10-66 segnalato a Sahara Square.”
“Un 10-66?”
   
 
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