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Autore: ClosingEyes_    09/12/2016    3 recensioni
Arrivi ad un punto che il tuo cuore ormai è stanco, ti abitui a vivere nell'umiltà e non ti interessa più essere una persona migliore, butti alle spalle anni e anni di sacrifici perché sai che ci sarà sempre qualcosa a bloccarti.
Ma una magia bastò per cambiare la mia vita, in un ristorante, con un Ferrari di troppo e un freddo pungente.
Quest'aria di Natale in anticipo fa miracoli.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passavano i giorni, le ore, i secondi, ma la solitudine si faceva sentire, nonostante le chiamate e i messaggi di Sesshomaru, nonostante le attenzioni del piccolo Chris, mi sentivo totalmente sola.
La mia tristezza era solamente una delle tante pecche di quel periodo che stavo attraversando: mia madre, dopo la stupida decisione di Kagome, si rifiutò di chiamarla e mio padre passava giorni a piangere con me al telefono perché la famiglia si stava sgretolando in mille pezzi.
Non sapevo neanche io più cosa dirgli, ormai avevo riempito tutti gli scatoloni e la casa era vuota, completamente spoglia di ogni tipo di ricordo, non c'era più nulla se non l'odore dei mobili coperti dal cellophane per evitare che si rovinino.
Ho comprato la cuccia a Chris e il trasportino per il viaggio, Sesshomaru non lo avrebbe mai fatto gironzolare per la macchina.
Ogni volta che pronuncio il suo nome è un vuoto nello stomaco, una gioia incommensurabile, una voglia irrefrenabile di stringerlo a me e dirgli che lo amo, senza più un velo per nascondermi, io lo amo.
Ora il cellulare sta squillando, perché mancano solo due giorni per abbandonare Boston, mancano solo due giorni per cambiare la mia vita.
-Pronto amore-.
-Ei piccola cosa succede?-.
La sua apprensione era il mio toccasana quotidiano, non vedevo l'ora di poter passare con lui ogni singolo istante della mia vita.
-Nulla, mi manchi da morire-.
-Domani mattina vengono i traslocatori, quindi vai a dormire presto stasera che domani devi alzarti presto-.
-Lo farò! Ma tu non vieni?-. 
-Io vengo dopodomani lo sai-.
Si lo so fin troppo bene, tanto da farmi stare male , come se fosse una continua pugnalata, non lo vedo da troppo e mi manca come se non lo vedessi da un anno.
-Meglio che vado a dormire allora, è mezzanotte-.
-Hai aspettato me-.
-Io ti aspetto sempre-.
Mi diede la buonanotte, lasciandomi cullare dal silenzio notturno, avevo bisogno di dormire, anche Chris si mise accanto a me, presto avremmo cambiato tutto.





Ma che ore erano? Le sei del mattino per caso, chi è che bussa come un pazzo a quest'ora!
Guardai l'orologio ed erano le sei e mezza di mattina, chi voleva morire per mano di una Rin senza caffè?.
-Pronto?- una voce più assonnata non poteva uscirmi.
-Piccola te l'ho detto di svegliarti presto-.
-Sesshomaru sono svegl...-no, un momento, non ci potevo credere.
Presi la vestaglia di corsa e me la infilai di fretta e furia, intanto aprì il portoncino giù mentre mi stavo lavando i denti e la faccia, dovevo avere un minimo di decoro!.
Sentì la porta bussare e corsi ad aprire, vidi dallo spioncino solo Sesshomaru.
-Buongiorno piccola- adesso svengo.
Mi aveva portato delle rose rosse bellissime, il caffè appena fatto e un cornetto, dio quanto lo amo.
-Mi sta venendo da piangere-.
Entrò dentro posando tutto sul tavolo e poi improvvisamente non si capì nulla più: mi prese per i glutei e mi alzò, baciandomi avidamente, con voglia, nostalgia e passione, mi era mancato tantissimo.
Avevo una voglia matta di fare l'amore con lui, troppo tempo senza il mio principe.
-Meeeow- ops.
Dimenticavo un particolare, Chris.
-Dunque è questa la palla di pelo che dovrò portarmi a casa insieme a te?- diciamo che si.
-Non daremo fastidio,promesso!-.
Chris tentò di avvicinarsi con la massima cautela possibile e io mi sorpresi di quando la sua coda andò ad attorcigliarsi alla gamba di Sesshomaru senza il minimo timore che lo potesse fare a fettine, questo gatto è incredibile.
-Vedi, gli piaci-.
-Ruffiano-.
Finalmente stava accadendo, presto mi sarei trasferita a casa di Sesshomaru, non vedevo l'ora.
-Ma i traslocatori?-.
-Vengono oggi pomeriggio, stamattina sei mia-.
Quindi il "traslocatore" che doveva venire all'alba era non altro che lui, bene allora non posso non "offrirgli" nulla, c'è molto lavoro da fare.
-Quindi, dovrei fare gli onori di casa ..-.
Piano incominciai a far scendere la vestaglia in seta da un lato e Sesshomaru non esitò ad avventarsi sulla mia spalla con i suoi baci bollenti, mentre con le mie mani mi inoltravo in quel bellissimo completo classico che gli stava divinamente, sbottonando la camicia lentamente, poi passai alla giacca, levandola e gettandola sul divano.
Lo tirai a me per la cravatta, stringendolo al mio petto come se fosse l'unica cosa più bella che avevo nella mia vita e,in un certo senso, lo era.
Sentì le sue mani salire verso le mie gambe, finché non mi prese in braccio e, ancora una volta, mi sbattè sul tavolo, levandomi tutto e lasciandomi solo con l'intimo.
-Direi che questo è superfluo, non trovi?-fece scivolare le sue dita prima sul reggiseno e poi sugli slip e in un colpo secco mi strappò entrambi, lasciandomi nuda e mi lasciai guardare, senza vergogna.
Presi coraggio allora e lo tirai più vicino a me prendendolo per il bordo dei pantaloni, sfilandoli con una sola mano mentre l'altra era impegnata a circondargli la nuca.
-Ti prego Sesshomaru, prendimi adesso, fammi tua, non resisto più-.
Non si fece pregare: entrò dentro di me con prepotenza e voglia, con movimenti lenti ma decisi, abbassandosi verso di me per baciarmi e guardarmi negli occhi.
-Sei bellissima, tu mi farai impazzire-.
Mi prese dal tavolo e finimmo a terra, sul tappeto vicino al divano, continuando a fare l'amore: c'era la voglia di amarsi e non fermarsi mai, la voglia di stringersi senza lasciarsi più e soprattutto c'era la voglia di volersi.
I miei gemiti riempirono quella casa apparentemente vuota, dando finalmente un suono a quel freddo ambiente che da quando lui ha lasciato non ha fatto altro che essermi sempre meno pieno.
-Non ti fermare-.
Nei miei sospiri, scandì quelle parole che gli fecero aumentare il ritmo delle sue spinte: mi stava distruggendo di amore e se avessimo voluto, sarebbe stato per tutta la vita.
Eppure ancora non ci siamo detti che ci amiamo, anche se lo dimostriamo.
Dopo un'ora di puro sesso sfrenato, il mio desiderio di amore era stato finalmente appagato, ma c'era qualcosa di diverso stavolta, come se dentro di me adesso ci fosse qualcosa di suo.
-Ti piacerà la nostra nuova casa- ne sono convinta, Sesshomaru.
Già che vivremo insieme mi rende felice al massimo.
Mi stringeva forte a se, sotto ad una coperta pesante presa a caso in camera da letto, sul tappeto dove avevamo consumato il nostro amore.
-Prima che andiamo a vivere insieme, devo sapere qualcosa?- eventuali ex ossessive scassa scatole magari, oppure delle amanti segrete, insomma un demone così bello come lui non può essere single per così tanto tempo.
-Che intendi?-.
-Intendo qualche probabile ex o amante- mi rise in faccia, come se avessi detto una sciocchezza.
-Rin andiamo, davvero dici?Comunque no niente ex ossessive e niente amanti, tutto nella norma-.
Non mi convinceva affatto, c'era sicuramente qualcosa che mi nascondeva, ma non voleva dirmelo.
-Poi vedremo se menti o meno-.
Mi guardò serio, con quei occhi pieni di oro, intensi e inespressivi.
-C'è solo una che devi sapere e devi starne alla larga:Kagura. Può metterti i bastoni fra le ruote in men che non si dica- bene, mi ha tranquillizzato adesso.
Aveva una ex psicopatica e sicuramente con istinti omicidi per le nuove fidanzate di Sesshomaru.
-Dovrò imparare a difendermi allora-.
-Per il caratterino che ti ritrovi, non penso che avrai molti problemi- speriamo.
-Io ho fame comunque- il mio pancino brontolava come che, avevo bisogno di mangiare e nel frigo non c'era niente di niente,era inutile fare la spesa.
-Sushi?-.
Ma io me lo sposo subito.
-Lo sai che così mi fai venire il batticuore?-.
-Una donna si conquista a partire dalla gola, così dice mio padre-.
-A buon intenditore, poche parole insomma-.
-Si, vedila così.Chiamo il giapponese-.
Si alzò dal tappeto, completamente nudo, senza neanche un briciolo di vergogna, era bellissimo in tutto.
Si rivestì poi, chiudendosi i pantaloni e la camicia, senza però indossare altro: io ero ancora sotto alle coperte sul tappeto, nuda, in attesa di trovare il coraggio di andarmi a vestire.
-Rin alzati- mi scoprì in un gesto solo, facendomi tremare dal freddo appena creato con lo spostamento della coperta e facendomi imbarazzare come un peperone.
Mi fissava, ossessivamente mi fissava, ma dovetti resistere a tanta tentazione di fare di nuovo sesso con lui.
-Mi vado a vestire, ho capito-.
Rassegnata feci le spallucce e andai a vestirmi in camera: ero piena di dolori, ma felice.
Tra il sushi e le nostre chiacchiere, si fece l'orario stabilito in cui dicevano venire i traslocatori: che cosa strana, vedere tutte le tue cose impacchettate con lo scotch trasportate fuori da quella che era la tua casa.
Il cambiamento da sempre una strana sensazione, non è mai una cosa bella,in fin dei conti, si sta cambiando le proprie abitudini ma per una giusta causa.
Chris era terrorizzato da tutte quelle persone che entravano e uscivano dalla casa, dunque si mise dietro Sesshomaru, il quale non si scompose.
-Mi sorprende di come Chris abbia preso confidenza subito con te, perché non lo prendi in braccio?- figurati se uno come lui si abbassa a prendere un piccolo micio fra le mani.
-Non se ne parla neanche, non mi faccio abbindolare da un essere infido come il gatto-.
-Non mi trattare male la mia palla di pelo!-.
Chris d'altro canto non smise di strusciarsi alla gamba di Sesshomaru, il quale , dopo vari tentativi di allontanamento, si arrese a quei due occhi smeraldo.
-Va bene ti prendo in braccio, ma se mi graffi ti disintegro- mi venne quasi da ridere, Sesshomaru non sarebbe mai stato capace di fare del male a quel micio.
Lo prese in braccio in modo molto accogliente e pacato, mi aspettavo una scena del tipo che Sesshomaru fosse impacciato nel prendere il gatto, facendosi sicuramente graffiare.
Mi stupì alquanto quando vidi che il corpicino di Chris era gentilmente adagiato sul petto di Sesshomaru, facendo fusa e miagolì di piacere, soddisfatto di essere riuscito a sciogliere anche un'anima come quella del principe di ghiaccio.
-Vedi che ti vuole bene!- era evidente.
-Sta facendo fusa da quando l'ho preso in braccio, faccio questo effetto anche ai gatti- come poteva essere pervertito il mio ragazzo in quel momento.
-Sei incredibile- ma notavo con piacere che accarezzava amorevolmente la piccola testa di Chris, il quale stava ormai nel mondo dei sogni.
La casa diventò vuota in meno di tre ore: ho passato quelle tre estenuanti ore a vedere i pacchi che uscivano dalla porta e persone fare avanti e indietro per svuotarmi casa, eppure non ero per nulla felice, perché c'era sempre quella malinconia che ti affligge quando abbandoni qualcosa, pur pensando che vai solo a migliorarti.
In quelle mura c'erano così tanti ricordi da farti venire le lacrime: i primi festini, i vari compleanni passati con amici e colleghi, il Natale della pasta all'italiana, i pianti con le amiche davanti ai film strappalacrime, le storie assurde dell'estate, insomma c'era una parte della mia vita.
Ma non c'è mai stata mia sorella, tra quelle mura, di suoi ricordi non ne ho neanche uno, se non l'ultimo episodio avuto, per un Natale voluto dai miei ma non da lei.
Tanto che forse non la consideravo neanche più come mia sorella, ma una semplice estranea che entra ed esce dalla mia vita lasciandomi solo delle profonde ferite, per un motivo che è uno dei più assurdi in assoluto, per attenzioni mancate.
Come se avessimo davvero cinque anni, come se litigassimo per uno stupido giocattolo o per la camera più grande.
Che stupida che è stata: pensare che tua sorella non ti vuole bene per una cosa così futile, ti fa venire solo voglia di piangere.
-Rin a cosa pensi??- mi voltai in quei occhi d'ambra, ancora con in braccio quel micio che ormai aveva preso posto sul suo petto e tanto ho voluto baciarlo mai come allora.
Gli lasciai un bacio dolce sulle labbra, per tornare poi a fissarlo seria, mai come prima.
-La nostalgia si sente, anche prima di andarsene-.
L'indomani sarei andata a vivere a New York, il posto più famoso al mondo per le sue qualità, eppure Boston già mi mancava.
-Hai l'opportunità di cambiare, in più se permetti, ti sei trovata anche un bel fidanzato pieno di soldi- non l'ho mai visto sorridere così, quasi di gioia.
Sapeva come farmi ridere, per questo lo amo.
-Ma smettila, sbruffone-.
Eppure lo abbracciai.
Perché, in quel momento, tutto ciò di cui avevo bisogno era lì, fra le mie mani, in un appartamento vuoto, nei ricordi ormai lontani.
   
 
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