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Autore: Everian Every    09/12/2016    1 recensioni
Mentre la Lucas Force, sulla terra, è stata catturata da Shadow Blade e dai suoi sgherri, come si sviluppa la conquista del Multiverso da parte dell'esercito delle Ombras?
Nitro, l'Every che ha deciso di parteggiare per Shadow Blade in questa guerra, è stato incaricato di guidare la conquista del pianeta equestre, assoggettandone e distruggendone ogni forma di vita, con ogni mezzo possibile.
Capitoli più corti del solito, per permettere una lettura più agile e piacevole e per non dare troppa pesantezza alla storia che non pretende di essere troppo pesante.
Enjoy This :D
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Cinque
 
"Incenerite per bene tutto, vili cani rognosi!"
Le squadre di pompieri si muovevano compatte nei propri settori, spandendo a destra e a manca il fuoco scuro che divorava ogni cosa. Le possenti Ombras strisciavano a terra lentamente, facendo attenzione a bruciare ogni cosa con i loro lanciafiamme modificati perché sputassero fuoco di sole nero gentilmente offerto dal generale. Prestavano la massima attenzione, visto che il fuoco di per sé era il loro naturale nemico, figurarsi quel tipo di fuoco!
Della foresta di Everfree non era rimasto più nulla. Dalle aeronavi erano scesi giganteschi escavatori che avevano sventrato la terra, lasciando la strada sgombra per altri altrettanto titanici mostri di metallo a quattro gambe che si erano ancorate al suolo e che avevano battuto magli da diverse decine di tonnellate sul suolo facendo crollare reti di gallerie.
I pompieri bruciavano tutto. Non appena qualsivoglia bestia scampata all'epurazione di massa avesse l'ardire di mostrare il muso al cielo, un getto di quella specie di fuoco liquido la faceva evaporare e poi assorbiva il vapore stesso.
Oltre al suono roco delle vampe che illuminavano il paesaggio con una luce strana, rosata, si levavano le grida dei decurioni che incitavano i soldati e li spronavano qual'ora battessero la fiacca.
Nitro si perse un attimo a guardare lo spettacolo da dietro l'ampia finestra del centro di comando eretto in fretta e furia nelle ultime tre settimane. Era un semplice casermone, pilastri con sopra un tetto fatto calare dal cielo da quattro grossi elicotteri e fissato da una squadra di ingegneri e delle tende con ampie sezioni traslucide per imitare le finestre. Una struttura non fatta per essere stabile, ma per avere quantomeno un centro operativo da cui coordinare le operazioni a terra.
"Signore?" lo richiamò la voce calma e secca di uno dei sedici Alti Comandanti, un'Ombra non più alta di un metro e settanta, dalla corporatura esile e la pelle grigiastra, contrariamente al nero opaco di cui tutti i suoi simili potevano vantarsi.
Il generale tornò a concentrarsi sulle carte disposte sul grande tavolo ovale alle sue spalle. Il consiglio militare stava decidendo quali fossero le mosse future nella conquista di quella piccola palletta di fango e acqua. C'erano cartine dettagliate di ogni sezione del mondo, sparpagliate intorno ad una carta globale su cui diverse bandierine colorate segnavano i vari domini esistenti. Da quando erano arrivati sul pianeta, quasi un mese prima, sino a quel momento, le bandierine viola, che indicavano le truppe delle Ombras, si erano espanse fino a ricoprire quasi tutto il continente di Equestria, lasciando intaccate le terre al nord e alcuni territori al di là delle Badlands, dimora di una mitica creatura conosciuta col nome di Ahuizotl. Il secondo continente, sede di Centauria e dimora del popolo delle Manticore di roccia, era stato conquistato completamente e le popolazioni locali erano state o sterminate o rinchiuse secondo ordini provenienti dall'alto, ordini che nemmeno Nitro avrebbe potuto sovvertire. Nei restanti due continenti, quello sud polare e quello stretto tra le grinfie dei Quilin, ben poco era stato raggiunto.
Una questione in particolare, tuttavia, premeva per essere risolta.
Nitro guardò le cartine, assorto nei propri pensieri ancora una volta, riscuotendosi solo quando un colpetto sulla spalla da parte di Jenna gli fece notare che tutti aspettavano un suo segno di assenso per continuare. Fece un gesto veloce con la mano e si mise di nuovo a guardare con poca voglia le mappe, rigirandosi tra le dita una sigaretta spenta.
"Dobbiamo concentrare i nostri sforzi nella conquista del nord. Non possiamo permetterci che l'Impero di Cristallo sopravviva! Non devo certo ricordarvi io che l'ordine di sua magnificenza Shadow Blade prevede esplicitamente la definitiva estirpazione della razza degli alicorni, innanzitutto, e che questo non sarà possibile fin quando Mi Amore Cadenza non sarà decapitata una volta per tutte com'è stato fatto per Luna!" strepitò un Alto Comandante, un serpetone grande e grosso con tre tentacoli che gli circondavano il volto appuntito simile ad una trivella di pece.
L'Every spezzò involontariamente la sigaretta, ma non disse nulla.
Un altro Alto Comandante, un essere identico ad una medusa con quattro zampe da leone in mezzo ai tentacoli, scosse il capo facendo scuotere i filamenti scuri.
"E come conti di farlo? Abbiamo inviato tutti i mezzi a nostra disposizione laggiù, ma la barriera ha retto."
"Usiamo i raggi delle aeronavi. Se non lo perforano quelli, non lo farà nient'altro." grugnì un facocero a sei zampe con la coda da scorpione.
"Si, e magari, già che ci siamo, distruggiamo il pianeta mentre ci siamo sopra noi. Genio, non ci hai pensato, vero?" sbottò un'Ombra umanoide con tre paia d'ali al posto delle braccia.
Il cinghiale guaì infuriato e scoprì le zanne da cui colò una sostanza nera e traslucida che corrose il pavimento. Prima che i due potessero attaccarsi a vicenda un Ombra dall'aspetto di tritone con tre code anziché una batté il suo bastone per terra, riportando il silenzio.
"Se invece ci concentrassimo su altre questioni altrettanto complicata risoluzione, quale, per esempio, l'epurazione dei Quilin o la faccenda di quella specie di sotto divinità, Ahuizotl? In entrambi i casi i nostri soldati non sono risultati all'altezza. Due Alti Comandanti perfino hanno perduto la vita nella giungla in cerca di quella bestiaccia."
"Dei Quilin non mi preoccuperei. Ho già preparato le mie truppe e partirò dopodomani per le terre di Glemminia. Ho in programma di sterminarli dal primo all'ultimo, i dannati bastardi." biascicò un grifone di pura oscurità, tre volte più grande di un grifone vero e con una decina di becchi schioccanti disposti lungo tutto il collo spesso e ampio.
"Non sottovaluterei il nemico, Cofatricto, quelle belve hanno massacrato le nostre avanguardie con ben poca difficoltà e temo che il loro livello tecnologico sia non da meno del nostro. Aspetta piuttosto qualche altro giorno che io sia tornato dal profondo sud e unisci le tue forze alle mie." sibilò mellifluo un essere composto da più cubi uniti tra loro da spranghe di ferro che penetravano nella sostanza nera e viscida di cui erano fatte le Ombras.
Il grifone sgranocchiò un osso di Minotauro e biascicò qualcosa sulla debolezza e altre cose incomprensibili, infastidendo il cubico che se ne ristette in silenzio.
"Sciocchi! Non possiamo non risolvere il problema degli alicorni! Shadow Blade arriverà a giorni e se scoprirà che ci sono superstiti di quella razza dannata e infame ci truciderà tutti! Come potete essere così ciechi?!" strepitò il serpentone.
"Forse il Generale ha qualche pensiero che vuole condividere con noi, in proposito?" chiese con tono beffardo un ammasso di gelatina nera con alcuni peduncoli da cui spuntavano occhi melmosi sparsi per tutto il corpo ribollente.
L'Every ebbe un impercettibile sussulto, colto di sorpresa. In realtà aveva ascoltato la conversazione a metà. L'Alto Comandante puntava su questo per screditarlo. Quei parassiti non lo vedevano di buon occhio sin da quando Shadow Blade lo aveva nominato Generale.
Non sollevò nemmeno lo sguardo e continuò a rigirare tra le dita le due metà della sigaretta spezzata.
"Voglio che Cofatricto parta domani stesso con diecimila uomini per il regno di Glemminia, accompagnato da Sighermione." le due Ombras, il grifone e un altra Alta Comandante dalla forma di raptor antropomorfo senza coda, ma con pinne sugli avambracci e sui polpacci muscolosi, sussultarono, iniziando a guardarsi intorno preoccupate. "Voglio che instaurino un punto di appoggio laggiù, niente di più."
"Ma, signore, verremo fatti a pezzi, potendo contare su una così ristretta unità!" provò a farlo ragionare Sighermione.
"Oltretutto sarà impossibile allestire tutti i preparativi in meno di quarantotto ore e..." asserì Cofatricto, che però fu zittito da un'occhiata del Generale.
"Non ammetto fallimenti. Ora andate."
I due lo fissarono, l'una con preoccupazione, l'altro con astio profondo, poi fecero un lieve inchino e se ne andarono a passo svelto in due direzioni diverse.
"Per quanto riguarda gli altri..." continuò imperterrito Nitro "Voglio che tre di voi vadano all'Impero. Non sarà necessario portare un gran numero di soldati, voglio solo che venga presidiato il posto. Chi di voi andrà, non è affar mio. La missione al sud partirà oggi come da programma, ma voglio che laggiù sia disposto un altro punto di controllo, presidiato da voi, Zeddacov." L'ammasso di cubi e spranghe fluttuò un po' più in alto, onorato di aver ricevuto un incarico tanto importante.
"Azzardato, dividere così le forze... Non sarebbe meglio unire l'esercito e procedere obiettivo dopo obiettivo?" obiettò il facocero.
"No."
"Come sarebbe a dire no? La vostra strategia di guerra non mi ha mai convinto! Sin dall'inizio era chiaro che avresti fatto di tutto pur di ostacolarci! Sin da quando hai dato l'ordine stupido di attendere ad invadere Centauria! Sei contro di noi e non intendo prendere più ordini da feccia come te!" sbraitò l'Ombra, sputacchiando saliva acida dalle zanne acuminate.
Nitro non si scompose.
Gli altri Alti Comandanti iniziarono a muoversi. La maggior parte si sarebbe unita al riottoso, l'Every ne era certo. Alzò un dito verso il facocero che guaì di rabbia, lanciandosi oltre il tavolo, mirando alla carotide. Ma dal dito del Generale partì una fiammata filiforme che attraversò l'Ombra, bloccandola a mezz'aria. Il Comandante emise versi striduli di dolore e panico, scalciando e dimenandosi senza potersi più spostare. Se avesse avuto pupille distinguibili in quell'ammasso nero che era il suo corpo, si sarebbero di certo dilatate.
"Non accetto critiche da un essere inferiore come te." disse con la massima calma Nitro. Il corpo del cinghiale d'oscurità ebbe un fremito, per poi bloccarsi di colpo. Tre cerchi di fuoco di sole nero si espansero dal filo che lo penetrava da parte a parte. Quindi l'intero organismo prese ad ardere e le strida di dolore straziante si acuirono fino a diventare impercettibili.
Sotto lo sguardo allibito dei Comandanti e di Jenna, sempre e fedelmente in piedi alle spalle di Nitro, e sotto gli occhi dello stesso Every, freddi come ghiaccio, il Comandante scomparve, lasciando di sé solo il ricordo.
"Altre lamentele?" chiese Nitro.
Nessuno osò rispondere.
"Bene. Un Comandante mi seguirà da ora in poi. Gli altri sono di stanza qui. La seduta è chiusa."
Il ragazzo si alzò, mostrando a tutti la stazza imponente che da sola avrebbe potuto far fuggire un mostro gigante.
"S-signore, e le altre terre? Ci sono molte terre ancora libere." azzardo un'altra Comandante, timidamente.
Lui, da sopra la spalla, rispose: "Mi occuperò personalmente di Ahuizotl. Il resto è di poco conto." per poi andarsene, seguito, come sempre, da Jenna.
Gli Alti comandanti guardarono il posto vuoto fino a poco prima occupato dal loro compagno facocero e deglutirono, terrorizzati. In quel momento, il suono degli incendi fuori dal capannone erano quanto mai vicini e agghiaccianti.
 
Fine Parte Cinque
   
 
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