Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: sam_di_angelo    09/12/2016    1 recensioni
Quando gli occhi di un ragazzo dalle cattive abitudini incontrano per puro caso lo sguardo dell'altro, inchiodato in un letto d'ospedale, tutto cambia, tutto assume un aspetto differente.
Due mondi a sé stanti, due personalità troppo simili eppure così puramente diverse.
casa[cà-sa] s.f.
1 Edificio a uno o più piani, di dimensioni e aspetto vari, adibito ad abitazione dell'uomo.
Qual è la vera casa di Cole Blaze? La sua piccola dimora numero 251 affacciata sulla strada più vecchia e consumata del suo quartiere, oppure quegli occhi a mandorla color caffè che continuano imperterritamente a tormentarlo?
"It's their loss. Not yours."
CAST:
Park Chanyeol - Cole Blaze
Byun Baek-hyun - Boyce Hanks
© Sam Di Angelo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Kai, Kai, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1

«Cole, sei sul pianeta terra per caso?»

«Cosa? Quale vaso?» Cole si voltò di scatto, e quasi gli caddero le bacchette di mano. Fissò Tani, dopo essersi reso conto che no, probabilmente non era di un vaso che si stava parlando.

«Ma mi ascolti?» il ragazzo mise il broncio. «Scusami, ero distratto...»

«Me ne sono accorta.» rispose l'amica, seduta dall'altra parte del tavolo, per poi ingurgitare una grossa forchettata di spaghetti di soia. 

I due erano andati a pranzare in un ristorante cinese dopo la scuola, e l'ultima cosa che Cole ricordava era Tani che imprecava contro la professoressa di ginnastica, che aveva fatto fare alla sua classe più di cento addominali. Poi la sua mentre era volata in chissà quale mondo.

«Su, non demoralizzarti... Vedrai che le prossime lezioni saranno più leggere, e poi... Finalmente la tua tartaruga in letargo si sveglierà, e al mare potrai sfoggiare degli addominali da paura...»

«Cole.» Tani posò la forchetta e perforò la testa del ragazzo con lo sguardo. Strinse le labbra e Cole capì che probabilmente, molto probabilmente, era in pericolo di vita. 

«Io parlavo del progetto di scienze, quello per la mostra di fine anno, ricordi? Dobbiamo portare i saggi alla fiamma, insieme. Perciò ascolta le mie proposte o sarò costretta a inforchettarti.» annunciò, sventolando la posata a mezz'aria. 

Era ancora più carina da arrabbiata. Aveva i capelli legati in una coda, nel mezzo spuntava la ciocca viola che si era tinta all'insaputa dei suoi genitori. La maglietta blu che indossava era stretta e le evidenziava tremendamente troppo le-

«Cole, io ci rinuncio, trovati un'altra compagna per il progetto.» Tani scosse la testa e riprese a mangiare i suoi spaghetti, infuriata.

«Perché li mangi con la forchetta e non con le bacchette?» chiese il ragazzo, pizzicandole una mano con i due bastoncini di legno.

«Io ho perso le speranze... Sbrigati a mangiare, voglio il gelato fritto.»

«Vaniglia o cioccolato?»

«Cioccolato.»

«Che gusti di merda...»

«Cole!» e Tani gli piantò la forchetta nella mano.

 

2

«Quando è il tuo compleanno?» chiese Cole, cercando di non distrarsi. 

«Il sei di maggio.» Cole sussultò, e il bastoncino che stava cercando accuratamente di sfilare dal mucchietto schizzò giù dal letto, seguito a ruota da tutti gli altri.

«Cosa?»

I due stavano giocando a Shanghai, prima che Cole buttasse giù tutto dopo aver fatto un'espressione a metà fra il sorpreso e il morente.

«Mi... Mi dispiace... Oddio Boyce, perdonami, perdonami...» il ragazzo, seduto comodamente, aggrottò le sopracciglia. «Per cosa?» Cole gli afferrò una mano e si inginocchiò ai piedi del letto. L'altro lo guardò spaesato, e un po' divertito.

«Perdonami... Al tuo compleanno ero chissà dove a bere chissà quale alcolico e non ti ho fatto nemmeno gli auguri, o un regalo, o-»

«Tranquillo! Non devi preoccuparti, idiota... Certo, mi sarebbe piaciuto passare il mio compleanno assieme a qualcun altro oltre a Stella, però...»

«Devo rimediare, Boo... Ti farò un regalo bellissimo, e-»

«Ma, io il mio regalo l'ho già ricevuto!» esclamò Boyce, fissandolo.

Cole per un momento restò immobile, poi alzò la testa di scatto, e i capelli della frangetta scompigliata gli finirono negli occhi. Fissò il più grande, con le sue labbra carnose schiuse, rosso in viso.

«Davvero?» chiese. Provò qualcosa di strano. Come se Boyce in qualche modo stesse parlando di lui.

Cole si perse nelle iridi scure dell'altro, che continuava a guardarlo a sua volta. 

«Certo, il nuovo gioco di Resident Evil!» urlò Boyce, indicando la console e il gioco in questione, poggiato su un mobiletto assieme ai controller.

«Oh.» rispose Cole, un po' deluso. Cosa si aspettava?

«Resta il fatto che ho un debito, i compleanni sono una cosa importante... E per giunta il ventesimo! Perdonami...» ripeté il gigante, stringendo nuovamente la mano di Boyce, che prima gli era scivolata via.

Boyce sentì la sua mano quasi scomparire in quella del minore. La stretta di Cole era forte, e infondeva calore e sicurezza. Lo faceva sentire al posto giusto, e al sicuro.

«Fammi una promessa allora, come mio regalo.» Boyce si sistemò meglio seduto, e con la scusa sfilò via la mano da quella di Cole.

«Al mio prossimo compleanno, sarai tu a svegliarmi, con un cornetto e un cappuccino in mano, vestito da banana, mentre mi canti 'tanti auguri'.» disse tutto d'un fiato, cercando di non guardare l'altro negli occhi. Detestò il rossore che di sicuro le sue guance avevano assunto.

«Boo, a parte il costume da banana, mi sembra perfetto! Accetto! Tanto, dopo essermi travestito da dragone non ho più paura di niente...» Boyce fece una piccola espressione malvagia, maliziosa.

«Sei un trasformista nato, non è che mi nascondi qualcosa?» chiese, per poi dare una piccola gomitata a Cole, il quale era rimasto in ginocchio, e fissava l'altro shoccato. 

«Sei impazzito?!» urlò Cole, rosso come un peperone. Raccolse da terra un bastoncino del gioco e lo puntò contro Boyce. «Non ti azzardare a dire una cosa del genere, mai più.»

«Oh! Passami la penna!» esclamò in risposta Boo, che si allungava disperatamente verso il comodino. La felpa del ragazzo si alzò un tantino, scoprendo parte del suo addome. 

La sua pelle era bianca, candida, lattea... E, attorno all'ombelico, Cole notò due nette linee scivolare verso il basso, fino a formare una V, che scompariva dentro i pantaloni. 

Non resistendo alla tentazione, Cole si sporse verso l'amico e gli punzecchiò la pancia con lo stecchino.

«Ahi! Cole, ma che fai? Razza di cretino!» urlò paonazzo l'altro, mentre si afferrava al letto per non cadere. 

Cole scoppiò in una risata, finendo quasi per accartocciarsi su se stesso.

«Tieni la penna, tappo» Cole passò la biro blu a Boyce che, guardandolo male, malissimo, usò per cancellare "giocare a Shanghai" dalla Lista delle cose da fare. Chiuse il quadernetto con un tonfo e fissò il gigante.

«E se scrivessi "eliminare Cole Blaze dalla faccia della terra"?» l'altro fece spallucce.

«Dovresti rinunciare a tutte le altre cose che hai scritto, in quanto tutte riguardano anche me.»

«Ho Stella.»

«Non sarebbe lo stesso, lo sai.»

Boyce restò con la bocca aperta, mentre cercava la frase giusta con cui ribattere. Dopo aver fallito miseramente e aver ingoiato un grosso boccone d'aria si incrociò le braccia al petto e fece l'espressione più antipatica del suo repertorio.

«Sei salvo, per adesso.»

«Sembri un cucciolo smarrito quando fai quella faccia...» Cole sorrise, e tirò un pizzicotto alla guancia del più grande. Era morbida. Troppo morbida. Il gigante sarebbe anche potuto morire su quelle guance.

«Ti ucciderò, prima o poi.»

«Domani, non adesso.» rispose Cole, sorridendo ancora e beandosi del viso arrabbiato dell'altro. Sembrava così tenero, come un bambino quando viene sgridato. «Prima dobbiamo finire di giocare.»

«Ma io ho già vinto...» rispose Boyce, indicando con un sorriso sornione i bastoncini sparsi per tutta la stanza. 

«Non c'è nessuna regola riguardo il muovere i bastoncini in caso in cui al giocatore venisse un infarto...»

«Non hai avuto un infarto... E se sì, allora chiama Stella per farti aiutare e sparisci dalla mia vista.»

Boyce si aspettò un qualcosa come "molto volentieri", ma la risposta che arrivò non fu quella.

«E se ti dicessi che voglio farmi curare da te? Con quella felpa verde mela sembri tanto un'infermiera sexy.» 

Il ragazzo quasi cadde dal letto. Prese la scatoletta di legno del gioco Shanghai e la buttò su Cole, beccandolo sulla spalla mentre cercava invano di chiudersi a riccio per evitare il colpo. 

«Sei pazzo? Adesso oltre che ad un infarto dovrai curare un livido gigante!»

«Non curerò proprio un cazzo io! E adesso muoviti e raccogli tutto, schiavo, devo vincere questa partita.» 

Cole lo guardò male. «Devi smetterla con questa fissa di lanciare le cose, fa male, in tutti i sensi.» disse, massaggiandosi il punto in cui era stato colpito.

«Lancio oggetti solo quando ci sei tu in giro.»

«Allora sono speciale, eh?» Cole fece una risatina, che aveva un non so che di diabolico.

«No, sei stupido, semplicemente.»

«Ti farò rimpiangere codesto affronto, maledetto!» Cole puntò il suo bastoncino-spada verso Boyce. 

«Giochiamo, Blaze, devo farti il culo anche in questo gioco.»                     

 

 

Angolo Autrice: HELLO GUYS! Scusate se questo capitolo è corto e abbastanza schifoso, ma avevo bisogno di scrivere, ero in astinenza, e questo è quello che ne è uscito fuori... E SE ANCHE ANCHE VOI AVETE CANTATO OH OH OH OH MY LOVE IS ON FIIIIIREEEEE LEGGENDO IL TITOLO... Vi amo, avete la mia stima. E niente, spero che questa... cosa vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate qui sotto con un commento e stellinate se questo capitolo trash vi è piaciuto.

Love you all ~

-Sam ♥          

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: sam_di_angelo