Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lily1013    20/05/2009    1 recensioni
Com'è difficile essere l'uomo di Dumbledore! Specialmente se si ha a che fare con caramelle avvelenate e la mente diabolica del vecchio golosone!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non c’era bisogno di essere Occlumante per sentire che c’era qualcosa nell’aria. Qualcosa di nefasto per lui. Dumbledore si era aggirato due giorni per il castello sorridendo a chiunque, fischiettando come faceva di solito quand’era di buon umore. Alla sua richiesta di spiegazioni, lui aveva risposto con un grosso sorriso, dicendo che no, non c’erano novità in vista. Quindi era solo l’aria del Natale a mettere in uno stato di così infantile allegria il Preside? No, Severus non lo credeva affatto. E poi stava sempre in combutta con Potter, maledetto. Rosicava come una ragazzina, ma non diceva niente, continuando le sue lezioni come al solito, e per fortuna Slowgorn aveva messo fine alla sua battaglia persa contro i sotterranei, riprendendo a far lezione.  Probabilmente, se il Preside l’avesse messo di guardia durante le feste i suoi sospetti si sarebbero placati, ma il vecchio gli aveva detto che per Natale i turni erano già stati assegnati. Rimuginando, Schiantò Luna Lovegood durante una lezione, mostrando che, poi, il lavoro fatto dal Dumbledore’s Army necessitava ancora di qualche ritocco.

La vigilia di Natale, il castello si era quasi completamente svuotato. Da un paio d’anni era diventata tradizione fare una bella partita a Scacchi Magici con Charity, e già pregustava l’ennesima vittoria e la solita bottiglia di Whiskey Incendiario versione Deluxe da due litri che Madama Rosmerta mandava a Hogwarts come regalo di Natale, non sapendo che se la dividevano, in realtà, lui, Vitious e la Cooman nell’attesa della mezzanotte. Hogwarts vuota significava non solo niente ore di lezione, ma anche calma e quiete. Non avendo altri appigli se non quello, Severus trovava in quei dieci giorni di pace una gioia pari alla strazio che gli si prospettava di fronte ad ogni inizio di anno scolastico. Misero e triste, ma era pur sempre qualcosa per non impazzire.

Come da previsione, Charity perse. Nonostante fossero passati anni, la sua natura babbana le impediva di provare distacco quando un alfiere tranciava le zampe di uno dei cavalli, e la sua tecnica vacillante la portava a creare un gioco in cui cercava di tenere distanti tutti i pezzi, o che almeno, che si facessero il meno male possibile. Non vincerà mai, pensava, mentre lui, senza pietà, costringeva il re a prendere a bastonate un pedone innocente. Charity restava ogni anno a guardare i poveri pezzi dilaniati sulla scacchiera, tornando in camera sua triste e sconfitta. Allo scoccare delle ventitré, Severus lasciò la sua stanza e si avviò vero l’aula di Divinazione, dove Vitious e Cooman stavano, sicuramente, già aspettando bramosi. Per ragioni di sicurezza, infatti, era lui a prendere i pacchi della mattina, e specialmente quelli che contenevano alcolici restavano confinati nel suo ufficio per evitare che Sibilla ci mettesse sopra le mani, non tanto per salvaguardare la salute del povero fegato della professoressa, quanto per non privare lui e Vitious del cicchetto notturno natalizio. Stava giusto per stappare la bottiglia, quando Fawkes entrò di prepotenza dalla finestra, facendo spegnere tutte le luci dell’aula. Severus, sentendo già i brividi corrergli lungo la schiena, prese il biglietto che la fenice reggeva nel becco: Dove sai, c’era scritto solo. Bruciò il biglietto con la punta della bacchetta, diede in consegna la bottiglia a Vitious, in equilibrio precario su quattro cuscini pesantemente imbottiti, e si diresse a Londra. Niente Whisky Deluxe per quell’anno.

Perché i Weasley avessero deciso di festeggiare il Natale a Grimmauld Place piuttosto che a casa loro, era un mistero che non voleva risolvere. Perché la giovane Weasley stesse singhiozzando seduta sulle scale che portavano al piano di sopra, invece, sembrava riguardarlo.

“Intossicato da Gelatine Tuttigusti” spiegò Dumbledore, in cima alle suddette scale. Non c’era bisogno di mettere un soggetto.

“Io non sapevo... non credevo...” continuava a singhiozzare la ragazzina.

Severus Snape guardò Dumbledore e non gli ci volle molto a capire che cosa fosse successo. Dannato Potter, neanche nelle vacanze di Natale poteva starsene tranquillo. No, lui doveva ricevere in regalo delle stupide caramelle incantate da chissà quale Mangiamorte che voleva compiacere il Padrone. Salì in fretta le scale, trovando Molly Weasley riversa sul “povero ragazzo” ed i due compari al suo capezzale, stretti insieme. Fantastico quadretto natalizio, pensò, scostando tutti dal letto.

Harry Potter era verde, letteralmente, e bruciava come le fiamme dell’inferno. Il classico effetto spillo: un paio di gelatine non provocavano grandi effetti, ma una scatola intera ne creavano abbastanza da portarlo al San Mungo. Immaginò che la Granger avesse già spiegato tutto questo, dato che era stato materia di un compito punitivo l’anno prima, e perciò non si dilungò molto nei chiarimenti.

“Qui è inutile che resti, lui e tutti voi” guardava solo Dumbledore, l’unico con cui valesse la pena parlare. “Non ho portato niente per questo genere di cosa, e così, sui due piedi, oltre a del dittamo non gli posso dare”.

“Non possiamo neanche portarlo al San Mungo, sarebbe pericoloso” Dumbledore fece il giro del letto e raggiunse la signora Weasley, quasi in lacrime anche lei come la figlia dabbasso.

“Molly, tu e i ragazzi tornate alla Tana, e comportatevi normalmente, nessuno deve sospettare che Harry sta male”.

“Ma non possiamo lasciarlo solo!” si oppose questi. Dumbledore la prese per le spalle.

“Non preoccuparti, Molly. Ci penserà Severus”.

“Che cosa?!” fu un coro: Ron, Hermione, i gemelli Weasley accorsi sulla porta e Severus stesso.

“Continuate le vostre vacanze. Severus lo rimetterà in piedi prima del ritorno a scuola” annuì il Preside.

Il piano di Dumbledore era perfetto: riportare il ragazzo al castello in tutta segretezza, disintossicarlo e far credere così ai Mangiamorte o chi per esso che il piano era fallito, ed il ragazzo stava bene. D’altronde, loro non sospettavano che Snape fosse con loro quando l’avvelenamento si fosse fatto imponente. Ottimo. Peccato che l’ultima cosa che Severus volesse fare era passare le vacanze con un Potter verdognolo e avvelenato.

Lupin coprì il ragazzo col Mantello dell’Invisibilità appartenuto al padre, se lo caricò sulla scopa e si avviò velocemente verso il castello. Severus aprì la porta di quella che era Casa Black ed aspettò che il Preside ne uscisse.

“Bene, Severus, ti affido il ragazzo. Io vado”.

“Dove hai intenzione di andare? Mi lasci solo con Potter?” gli era uscito con un rantolo di schifo, ma non poté fermarlo.

“Fai buone vacanze, Severus” gli sorrise il Preside. Erano i momenti in cui il pensiero di ucciderlo un giorno per salvare l’anima di Draco Malfoy era meno opprimente del solito.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lily1013