Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken
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Autore: hooligans_holiday    11/12/2016    1 recensioni
In un universo in cui tutti sono ancora vivi, Hyo deve finalmente sposare Sayaka. Andare a Las Vegas per festeggiare l'addio al celibato, insieme a tutti i suoi più cari amici, sembrava un'ottima idea...almeno fino al giorno dopo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiou, Jagger, Kaioh, Kenshiro, Raul
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Il terzo capitolo è partito pian piano, e poi è diventato un mostro...per questo ho deciso di spezzarlo in due.
A proposito...non mordo. Se volete lasciare una recensione, anche per dire che la storia fa schifo, va benissimo. Almeno mi permetterà di migliorare. Grazie in anticipo.

3.
Due manzi alti due metri, e una suora. Il bizzarro trio attraversò la hall del Caesar's Palace, attirando su di sé gli sguardi perplessi degli ospiti dell'albergo.
Una seconda occhiata rivelava che la suora aveva delle spalle troppo larghe per essere una donna, e indossava uno strano paio di occhiali da sole di strass (li avevano trovati nella stanza, e avevano ritenuto una buona idea usarli per coprirgli la faccia).
"Credete che qualche dio ci punirà, per questo?" Ken si aggiustò gli occhiali, e lanciò un'occhiata a Raoh. Quella era stata un'altra bella sorpresa...non erano riusciti a ritrovare le loro borse, quindi non c'erano altri vestiti. L'unica idea che avevano avuto era stata di spogliare la suora, che non si era svegliata, e utilizzare quegli abiti per lui.
"Naaah...io ci litigo da quando sono nato, e mi sembra di essere ancora vivo e vegeto." Kaioh alzò le spalle e sorrise, fiero di sé.
"In che stato, è un'altra questione." Raoh scosse la testa. In fondo al cuore, voleva abbastanza bene a Kaioh (ok...anche se non l'avrebbe mai confessato, gli voleva MOLTO bene), ma persino lui doveva riconoscere che suo fratello ogni tanto andava...andava fuori di testa.
"Ha parlato quello che voleva prendere dio a pugni in faccia." sghignazzò l'altro, con tono canzonatorio.
Raoh sbuffò. Non gli piaceva che gli si ricordassero i suoi trascorsi giovanili...
"Ooooh, guardatemi, sono il Re del Pugno di Hokuto! Gnic gnic gnic..." con quei versi, il più grande del gruppo accompagnò il movimento avanti-indietro del pugno all'altezza dell'inguine.
"E SMETTILA! Ero un ragazzino!" Raoh lo spinse con violenza, sempre più irritato. Prima di partire, avevano promesso di non utilizzare l'Hokuto a Las Vegas, ma la promessa stava diventando sempre più difficile da mantenere...
"Fratelli, per favore...ci guardano tutti..." Kenshiro indicò con la testa le persone che si erano fermate a osservare quello strano terzetto. E poi, anche se non aveva detto niente per non complicare le cose, con quegli abiti si sentiva terribilmente ridicolo.
Uscirono dalla hall, e si diressero verso il parcheggio, dove Raoh chiese al parcheggiatore di recuperargli la macchina.
Mentre aspettavano, a Kaioh venne la malsana idea di guardare in alto.
Ok.
Non erano stati loro...vero?
"Porco cane, guarda lì..." appoggiò la mano sulla spalla del fratello e indicò verso il tetto del palazzo. Incastrato fra due statue, c'era un materasso matrimoniale. Al 99% erano stati loro, e al 100% non volevano sapere per quale ragione gli era venuta quella geniale idea.
"...se fosse successo a qualcun altro, mi verrebbe da ridere." Raoh scosse la testa, incredulo. Che diamine avevano bevuto la sera prima? Non avevano mai perso la testa in modo così disastroso...
"A me viene da ridere lo stesso." la bocca di Kaioh si era curvata in un sorriso beffardo. Avrebbe pagato oro per sapere chi di loro aveva avuto la brillante pensata di lanciare quel coso dal terrazzo.
Anche Kenshiro guardò in alto, e si abbassò gli occhiali da sole per vedere meglio. La cosa era...abbastanza surreale. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma quando una coppia gli passò accanto, puntando in aria e ridendo per il fatto che "certi imbecilli non dovrebbero venire a Las Vegas", le parole gli morirono in bocca.
"Hey, capo, ecco la macchina. Adesso capisco perché siete con una suora." il ragazzo, che stava masticando con violenza la sua gomma e ascoltava musica a un volume disumano, lanciò le chiavi a Raoh. L'uomo le osservò, e si soffermò sui due portachiavi a forma di palla da 8 e di piccola bara.
"...queste non sono le mie chiavi!" esclamò, cercando di restituirle al ragazzo.
Il parcheggiatore gliele strappò dalle mani, e le guardò per un attimo.
"Guarda, le mie chiavi avevano..." cercò di spiegare, ma fu interrotto dalle parole del ragazzo.
"No, senti, amico...queste sono le tue chiavi. Ho fatto il turno di notte, e quando sei tornato mi hai lasciato le chiavi e la macchina. Se queste chiavi fanno partire la tua macchina, queste sono le tue chiavi, ci sei?" gli ficcò in mano le chiavi, senza smettere di masticare la gomma.
"...queste chiavi funzionano con la MIA macchina?" no, non era possibile. Va bene, forse (...anzi, sicuramente) avevano passato una nottataccia, ma da lì a non ricordare neanche com'erano fatte le chiavi della macchina di Han...
"Capo, senti, io non ho tempo da perdere. Da' un'occhiata alla macchina, almeno ti convinci. Ok?"
Raoh sospirò e annuì. Non che avessero scelta...
Girarono l'angolo, e rimasero sconvolti di fronte all'automobile che il parcheggiatore gli aveva portato. Raoh si voltò, cercando di attirare la sua attenzione, per dirgli che doveva esserci un errore, ma il ragazzo era già scomparso.
"Wow..." Kaioh non riuscì a trattenere una risata.
"No. Niente wow." Raoh scosse la testa. Perché non era rimasto a casa con Toki? Cambiare i malati dell'ospedale non poteva essere peggiore di quello che stava passando in quel momento.
"...quella non è la nostra macchina..." Kenshiro alzò un sopracciglio.
Raoh gli lanciò un'occhiataccia "Secondo te non lo so? Secondo te, HAN AVREBBE MAI COMPRATO UN CARRO FUNEBRE?"

"Heyy, brother, da quanto tempo!" Ain saluta calorosamente il terzo Rasho, che è entrato nell'anticamera dell'officina dell'American Lifestyle.
"Troppo, amico mio. Non sono qui per piacere, però...ti ho portato una ragazzaccia che avrebbe proprio bisogno di una sistematina." Han sorride maliziosamente, e indica la macchina parcheggiata di fronte la porta.
"Ahh, grande. Diamo un'occhiata a questa bad girl." Ain si pulisce le mani sullo straccio, e segue il suo amico fuori dall'officina.
La macchina è una Cadillac nera del 1969. E' un po' arrugginita, ma con una bella scorticata può diventare una belva.
Ain la guarda, impressionato. Han si tratta bene...chissà quanti Shura ha mandato in giro per discariche e cimiteri di macchine, per trovare una bambolona del genere. Non credeva neppure che esistessero ancora, automobili del genere. Dopo la guerra atomica, il massimo che si trova in giro sono rottami da rincollare...
"Che te ne pare?" il terzo Rasho guarda il suo amico, compiaciuto.
"Che me ne pare? Amico, se non fosse la tua, già l'avrei rubata." mentre parla, si inginocchia a guardare i cerchioni, sempre più sorpreso dalle buone condizioni in cui si trova.
"E cosa le faresti, se fosse tua?"
Ain si ferma un attimo, poi scuote la testa e guarda Han "Mi farei arrestare per oltraggio al pudore."
Entrambi scoppiano a ridere. Stranamente, vanno molto d'accordo. Quando si sono conosciuti, hanno avuto un principio di rissa perché avevano cercato di rimorchiare la stessa ragazza, ma poi hanno seppellito l'ascia di guerra, e si sono messi a chiacchierare. Misteri dell'animo umano.
Mentre iniziano a progettare le modifiche, anche Bat esce dall'officina, e si avvicina alla Cadillac. La guarda un paio di volte, e poi, senza avvisare nessuno, alza il cofano e scopre il motore.
Han ed Ain smettono di parlare e lo guardano, sorpresi.
"Ragazzi, voi non capite." Bat scuote la testa, mentre sente l'ispirazione salirgli dentro come una scarica di eccitazione.
"Ma che..." Han gli si avvicina.
"Questa macchina può diventare AUTOMATICA." le mani iniziano a tremargli.
Ain alza un sopracciglio.
"SISTEMATICA..." il suo respiro si fa più forte.
"Bat..." prova a dire il suo collega, ma il ragazzo non lo ascolta.
"IDROMATICA...questa macchina può diventare...GREASED LIGHTNING!" ed ecco l'idea esplodergli nel cervello, dandogli l'immagine mentale che cercava. E' un genio. E' perfetta.


We'll get some overhead lifters and some four barrel quads, oh yeah

Ain inizia ad ascoltarlo, interessato
(Keep talking, whoa keep talking)
A fuel injection cutoff and chrome plated rods, oh yeah
(I'll get the money, I'll kill to get the money)
With a four speed on the floor, they'll be waiting at the door
You know that ain't no shit, we'll be getting lots of tit
In Greased Lightning...
Go, go, go, go, go, go, go, go, go, go...

Go Greased Lightning, you're burning up the quarter mile
(Greased Lightning, go Greased Lightning)
Go Greased Lightning, you're coasting through the heat lap trial
You are supreme
The chicks'll cream
For Greased Lightning...
Go, go, go, go, go, go, go, go, go, go...

Raoh scosse la testa per l'ennesima volta. Han non sarebbe stato contento. Decisamente non sarebbe stato contento.
"E cosa ha a che fare con me un carro funebre?" Ken guardò il fratellastro, perplesso.
"Ti sembra importante, adesso?" Raoh strinse i denti, mentre le vene del collo iniziavano a gonfiarglisi. Stava cercando di restare calmo e farsi venire qualche idea, ma se quel deficiente continuava ad essere inopportuno...
"No. Infatti. Vogliamo andare?" Kaioh aprì la portiera, e fece cenno agli altri due di sbrigarsi. Anche se non era il caso di dirlo, non gli dispiaceva l'idea di guidare un carro funebre.
"Non vorrai guidare tu?" Raoh spalancò gli occhi, mentre immagini di morte e distruzione gli passavano di fronte agli occhi.
"Stai forse dicendo che non so guidare?" in effetti, non aveva mai guidato, a parte il suo cavallo Ume (ma quello probabilmente non contava granché). In quel momento, però, non gli importava un fico secco.
"No, sto solo dicendo che non sai neanche a che servono i pedali!" Raoh si mise in mezzo, per impedirgli di chiudere la portiera. Si rifiutava di rischiare la vita perché, tutto d'un tratto, suo fratello aveva deciso di improvvisarsi pilota.
"Questo che c'entra, adesso?" il fratello maggiore spinse l'altro, cercando di allontanarlo.
"Fratelli, il carro è pieno!" Ken guardò nel finestrino posteriore. Nel retro, c'era una bara col coperchio pieno di graffi e scorticature.
"E chi se ne frega!" Raoh rimase fermo, con lo sguardo fisso su Kaioh. Stava lentamente diventando una sfida, una di quelle che nessuno dei due voleva perdere. Come quella volta, da bambini, che avevano fatto a gara a chi nuotava più lontano, avevano coinvolto Hyo nella questione, e poi erano capitati in mezzo a un banco di meduse ed erano tornati a riva gonfi come palloni. Oppure, quella volta che volevano vedere chi riusciva ad arrampicarsi più in alto su un lampione, e, quando Kaioh era arrivato in cima, aveva dato una botta talmente forte alla boccia di vetro della luce, da farla cadere addosso a Hyo. Oppure, quella volta che avevano fatto a botte per...qualcosa (...perché, serviva una ragione?), e Hyo aveva preso un pugno in faccia da Kaioh mentre cercava di dividerli.
"...e se ci fosse Hyo, dentro?"
"Credi davvero che se Hyo fosse lì dentro, non avrebbe provato a sfondare il coperchio e uscire?" Kaioh si voltò verso Kenshiro, guardandolo come se fosse un cretino.
"Vabbè...provare non costa niente..." Ken aprì le porte del bagagliaio, e si arrampicò all'interno.
"NON TOCCARE QUELLA COSA! Se c'è un cadavere, avremo solo altri casini! Qui non siamo a casa, non possiamo abbandonarlo nel deserto." Raoh lasciò la portiera per andare a fermare Kenshiro, senza accorgersi del gesto fulmineo di Kaioh, che gli sfilò le chiavi dalle mani.
"Io pensavo..." il più giovane guardò il fratellastro.
"TU NON DEVI PENSARE! NON NE SEI FISICAMENTE CAPACE!" mentre pronunciava queste parole, sentì il rumore della macchina che si accendeva.
"Avanti, Boro! Infilatevi dentro, altrimenti vi lascio qui!" Kaioh si affacciò dal finestrino, con un ghigno diabolico sul viso.


xx
Ok, scusate. Prometto di smetterla con le scene da musical.
   
 
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