Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Hikari_Henko    11/12/2016    1 recensioni
Lovino Vargas rivela le doti di un ottimo studente,anche se si dimostra sufficiente verso la lingua spagnola. Per questo gli viene affidato un tutor, Antonio, il quale sarà pure il suo unico amico, l'unico con cui poi rivelerà le atrocità del proprio passato e, creando un forte legame con lui, proverà ad affrontarle.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Durante la notte Lovino allungò la mano verso il proprio zaino, prendendo un foglio bianco qualsiasi e una penna, iniziando a scrivere sulla scuola. Sovrappensiero, come se ci avesse preso gusto.
Il giorno dopo si ripresentò sempre nel solito posto. I vari aromi sprigionavano intensi profumi. L’aria era diversa all’interno dell’orto rispetto al mondo esterno. Era più fresca e decisamente più piacevole rispetto al solito autunno umidiccio. “Come cazzo è possibile comunque? Fa il mago da strapazzo?” Lovi non sapeva spiegarsi più nulla di quel ragazzo.
Antonio, come suo solito, sbucò dal nulla con il suo solito sorriso da ebete, per detto di Lovino.
- Buenos dìas
- Ma che caz- smettila di apparire SEMPRE A CASO!- sbottò l’italiano. –Comunque… ho il foglio, se ti interessa…
- Claro!
Si sederono sullo stesso telo del giorno prima, uno di fronte all’altro. Mentre l’iberico leggeva concentrato, Lovino ebbe quel poco di tempo per osservare meglio l’ambiente. L’orto sembrava essere diviso in quattro parti, ognuna per la stagione corrispondente. Le viti erano straboccanti d’uva, leggermente bagnate per una probabile annaffiata mattutina. C’erano alcune zucche, sparse. Il terriccio smosso. Le mani del ragazzo con accenni di terra umida. I suoi capelli scompigliati dal cappellino di paglia che si portava dietro. I suoi occhi così-
“Aspetta” pensò il giovane “Stavo guardando l’orto… come minchia sono arrivato ad osservare questo qui?”
Antonio aveva concluso la sua lettura e con una penna stava segnando qualcosa sul foglio.
“Che cazzo fa questo…”
-Allora Lovino…- disse allungandogli il foglio per riconsegnarglielo- il tuo compito è tradurre solo i sostativi presenti nel tuo testo e coniugare i verbi essere ed avere all’indicativo per i tre tempi. Se vuoi puoi andare, invece se pensi che il mio aiuto potrebbe esserti utile rimani pure qui. Sono cose che lo scorso anno avrai già studiato ma io vorrei comunque verificare.
“Per carità divina, figurati se rimango qui” avrebbe voluto rispondergli. Però se ne stette in silenzio, seduto dov’era. Prese solo la sua solita penna ed incominciò a scrivere. La maggior parte delle parole la sapeva, altrimenti, col suo solito fare timido, allungava un’occhiata ad Antonio e gli chiedeva come poteva tradurlo. La sua pronuncia era così soave, piacevole. Si adattava all’atmosfera.
-Hey…Come dovrei tradurre binocolo?
-Gemelos
Ogni parola, anche se semplice, era una poesia se pronunciata dall’iberico. E nonostante tutto nemmeno la pronuncia di Lovino era pessima, ma mancava l’enfasi che dava quel tocco di pura arte.
- kaβàʎo…? (caballo= cavallo)
- kaβáʎo , Lovino!- anche Antonio ci prendeva gusto. Ormai tanti gli parlavano in spagnolo o almeno ci provavano.  Tuttavia con questo ragazzo era tutto diverso. Sarà stata l’atmosfera giusta per scherzare, oppure il fatto che si conoscevano appena e volevano scoprirsi sempre un pochino di più. Fatto sta che a tardo pomeriggio Lovino era ancora con lui. Quando guardò l’ora rimase leggermente sconvolto, nonostante non fosse chissà che ora.
- Merda! Antonio, devo andare… - buttava tutto nello zaino frettolosamente. Antonio si avvicinò a lui un po’ confuso, ma allegro.
- Domani qui alla stessa ora…- gli tese un pomodoro-…tomate.
Aveva uno sguardo dolce, così rassicurante. Lovino si avvolse a quell’espressione, prendendo il dono e iniziando a correre verso l’uscita, urlandogli :
-HAI UNA FACCIA DA PEDOFILO!
Tonio lo fissò incredulo, scoppiando poi a ridere, salutando la sua figura ormai lontana per poi tornare ai suoi ortaggi.
-.-.-.-
Lovino era sotto casa. Col fiatone.
Ansia. Che a poco a poco diventava quasi terrore.
Aprì la porta, sperando di non trovare nessuno. Gli capitò di fronte suo zio.
Un uomo, o meglio, un omone. Odorava di sigaretta e di alchool.
Il ragazzo fece per correre in camera sua. Invano.
-Dove sei stato, depravato?
L’incubo aveva nuovamente inizio.
Cercava di raggomitolarsi a terra. Sperando in una via di fuga.
Due… tre… cinque… dieci frustate. Quasi non sentiva più nulla.
I calci, le strattonate per i capelli. I pugni. Gli insulti.
Con quel poco che aveva in corpo lo urtò contro il muro, fuggendo poi in camera sua.
Chiuso a chiave per tutta la notte.
Sotto le sue coperte. Abbagliato dai primi raggi notturni.
Pianse, nel suo silenzio più totale. Come era solito a fare.
In tutto quel blu, o nero, che lo avvolse, solo il dono del suo tutor risaltava.
Quel pomodoro, forse l’unico. Forse quello curato con maggiore premura. Se lo mise accanto a se, mentre dormiva, per ricordarsi che alcuni colori possono ricordarti la luce del sole.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Hikari_Henko